Studi Sociali - anno IV - n. 23 - 20 marzo 1933

.A!NNO IV AUBONAMEN'rI: Per ye11tiq·111ttronumeri Per 1lo!lici numeri $ 2.– ,, 1.% (All'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO Pa1'0le a compagni ccl wwici (Lurm FABBRI). Le nonne elello spfrito ·ricosf'l'nttico ( GASTON T,EV,11,). I banditi rossi (E1rn1co MALA'rESTA). Echi cl'Enropa. A proposito d'nnil(i operaia (P. FEJ,CINO). Hù•ol11zio11ee Diplomazia ( C.IMILLO B1,RNER1). Il '' Revisionismo" fnori clella. "Realt,i" 1·ivo– luzionariei (LUIGI FABBRI). Bibliografia (CA1'fLTKA). Libri riceV1rti in clono. PAROLE A COMPAGNI ED A.1vIICI "Studi Sociali" esce ora, clopo nna interrn– zùme cli qnattro mesi, cioé con ·un i·ita.rclo cli gnm lunga. siiperiore cti prececlenti. Vero é che ci eravamo già ridotti a far 'nscire la rivista "q11anclo p'uo"; ma se pn6 cosi poco, finisce col nwncare conipletarnente anche al compito limitato ·i11 erti si ern per necessita ri1,chins(l: quello cl·i palestra cli discussione se1·ena fl'll i compagni cli l'Ìn[IIW italiana, nonché c1,iesarne clei fatti e di elabornz·ione eh idee secondo un pro– grarn·ma preciso e determinato, non import/i se fuo,·i o a d'istanza. clall'cittualitci. con·1•nlsa e tra– volgente clell'<tttimo che passa. Jlfa nn niinimo cli aderenza e osservazione clei fenomeni pili gl'llvi clella vitei sociale in svolgi– mento resta sempre iniprescinclibile. Sarebbe 1m nictterci fuori cli q11ella realt,i, nella qnale vo– glia,no resta,·e e come studiosi e come militanti, 1·e~•tringencloci a una funzione escl1rs,ivamente intfnrn .. La ·reazione fravolgente in Germania, lei rrisi rii regime in Francia,, il mro·vo colpo cli scena mussoliniano in Italia, l'offeusiva liberti– cida dei conservatori in f:!vizzem, la libertci sem– pre pi1i in pericolo in Spagna., le fasi clella elit– tatnra nella Repnbblica Argentina, !et gne1n1 che già i11s1mgui1w qnattro paesi ciel S11clAme– rica e quel.la che c.ontinna « tlevasta,·e la Cina pc,· opera ciel cri,ninale imperialismo giappo– nese, l'ultimo attentato contro il presidente e– letto Roosevelt ri·uelatm·e cli im acutizzarsi pa– rosgistico della situazione ,,egl-i Stati Uniti: ecco tanti fatti che ·richeclerebbero ima elisamina at– trnta, che dal nostro punto cli i·isfo potrebbe concl11rre a conclusioni clivei·se eia quelle pro– spettate eia altri. Qnesto non é possibile senza p11bùlirazio11ipùi frequenti. _Von possiwno tiltresi, con interruzioni tanto lunohe, cont·inuare con sufficiente effica– C'iae in modo esauriente, lo stnclio gici iniziato dei vell'i problemi della lotta e tiella rivoluzione come si presentano in situazioni radicalmente n 11ove, né reagire oollle necessiterebbe contro certe infiltrazioni retril'e ecl antilibertarie nel nostro campo, e/re si van cla qualche tempo ma– nifeslanclo qua e lei. in modo inqui:etante. Ep– pure tutto ci6 ci sembra importante farlo, non solo ron la clouula serenitu e spirito cli tolle– ranzci 'Uel'SO I utti, ma anche e soprntutto se– condo q1rei c:ri:eri ,lell'anarchismo che ci sono parlicolan: e crediamo pi(i ginsti e pl'tttici nel rnrclesinio tempo, - più aneirchici e più rivol11- MONTEVIDEO, 20 Marzo 1933 N• 23 ---------------- • • • RIVISTA DI LIBf.RO lSAMl Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI FABURJ, rhista "Stll(li Sociali" Casilla <le Correo Hl MON'l'EVrnEO (Urug·uay) zionari insieme, -· che sono lontani, siei pnre in misnra diversa, tanto clalle perniciose ill11sioni emtoritarie risorgenti in alcm,.i, q1ranto clalle fi– clncie eccessive nella spontaneitét 110norganizzata persistenti in molti altri. Sarebbe nost1·1iintenzione, contempo·raneamen– te, prosegnire nelle nostre colonne la rip1.ibbli– cazione cli scritti meno noti o pùi, carntteristici clel nostro inelirnentiwbile Mala testa, cosi ntili dal doppio pnnto cli vistet clella propagancltt e della clocwnentazione teoricei e storica, prim·i. eh'essi cliventù10 per l'aggrcivarsi delle circo– stanze pi{1,clispei·si e introvabili cli om. Ma an– che qnesto potremo fa,·lo in rnisnra sca,·sissima, clel fotto insignificante e inacleg1ratei allo scopo, se saremo costi-etti clalla scarsità clei mezzi a ·uscire troppo cli raclo. Per tntto ci6, nialgraclo l'intima nostra avve,·– sione per appelli cli questo [tenere, ci rivolgiamo oggi agli mnici e compagni che seg·uono l'opern nostrci perché ci vengano in aiuto. Nell'angolo re·moto clel mondo in cwi lei nial– vag'Ìfci.umana ci ha cacciati non abbiamo mezz,i nostri per resistere; e tirlto il Sud- .. '1nierica ci é chùrso intorno cld regimi clittatorial-i e perse– cutori. Non godiamo del credito commerciale ne– cessario per far uscire la rivista senza pagar rnbito o qiwsi snbito; e qnanclo un miniera é in "cleficd", non possiamo 1rscfre col seguentr. La 1·ivista non costei nulla per la compilazione e colleibora.zione; inct ci sono spese vive, anche se la 1·ivista non esce regolarmente, che non ~i possono evitare. Uscire cli ·raclo rende q1.tineli ,·c– la.tivamente pùi costoso ciasclln numem. Bisu– gnereùbe perci6 che l'aiuto de·,:conipa;;1vici con– sentisse la p u-ùblicazione cli "Studi Sociali" al– ll(eno ogni mese. Sappiamo quanto c1·itico e clenso cli miseria sia, il momento attiwle per fotti i compa.gni; e sappia,mo P 'u.re che vi sono bisogni piu impor– tanti e nrgent-i, sia per la lotta cittivei snl teneno clei fatti, sia pel soccorso doveroso alle vittime c1·escenti cli tale lotta. Una iniziati('((, com.e la nost,·a non pu6, quindi, non venire in seconda linea. ilfa pu,·e anch'essa ha il suo ca}'(lttere eh necessità superiore, almeno secondo noi e tiitt,i coloro e/re f"in qui ci hanno incoraggiato a per– set·erare. Del resto la lotta stessa. ecl il niecle– siino movimento cli ainto ai cacluti trovano im necessario alimento nell'agitazione clelle idee, cui noi crediamo cli po,·tare nn non ,inutile con– tributo. Ci sembra clesiclerabile e non impossi– bile per ci6, che, fatto il loro dovere pei comp,:/i principali clellci battaglia e della solielttrietà, gli am-ici e compagni che sono el'acco1·clocon noi e ritcn{t0no proficua l'opera nostra, - eel insiein,.1 a,iche q11eZZ,i che, pii1· clissentenclo eia noi, sanno e/evarsi al di sopm degli eventuali dissensi pe,· comp,·enderci, amarc·i e clesiclem,·e cli leggerci, - rirsca110 tt fare il piccolo sforzo -in piit per mantene,·e in vita la nosti'ci pubblicazione e farla uscire un p6 piii, spesso. Noi speriamo che coloro cni ci rivolgiamo con c1wre frate,·no, risponderanno oon sollecitud,in,' al nostro appello. Se nol faranno in moclo ,1cl,•– g11ato, sarenio con dolore costretti a tacere. Se invece non ci lesineranno il loro ainto, noi sa– remo loro, anche personalinente, ,'iconoscenti; RIVENDI'l'A: Per og·ni copia $ O.or, (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) ·1 poi:ché cosI ci daranno gl'inclispenseibili mezzi ina– teriali per fare per le nostre iclee ci6 cli cni siaino capaci ecl n cm: siaino p-i,i aclatti,' e nel medesimo tempo ci perrnetteran110 eh essere meno isolati e lontan·i eia loro, cli restare iii conw.– nicazione con la collettività l-ibertaria italiana sparsa pe·r il rnonclo, cui ci lega tanto fort·i af– fetti e coin·unione di rir·orcli e cli spera.nze. Le norme dello spirito ricostruttivo Attrave,rsiamo un momento cli profonda inquietu– dine. Più che mai le questioni di ricostruzione ci tormentano. E' logico. Grandi avvenimenti sociali possono pref:entarsi in un avvenire più o meno pros– simo. Il capitalismo, anche potendolo, non sembra vqlersi salvare. Le sue divisioni tradizionali conti– nuano a minarlo, insieme ai potere sempre crescen– te della tecnica. E' possibile che, ricorr,3ndo alla peggiore barbarie, esso si salvi dalla minaccia ri– voluzionaria generata dal suo marasma, e riesca ad obbligare l'umanita a sopportare per decenni -~ l'attuale stato di crisi. Per6 il gioco gli pu6 fallire. Se questo avviene, sani giunta l'ora della rivoluzio– ne. Saremo preparati per strutturare una nuova vita f.Ociale'! Tale é la domanda, quasi angustiosa, che si formulano molti compagni. Si volgono essi, e con loro non pochi altri di quanti indagano, spinti dall'attuale stato del mondo vG:irsole nuove correnti sociali, si volgono, diciamo, verso le opere che i nostri dottrinari E"-crisseroper dare orientazioni a una rivoluzione trionfante. E come disillusi, coloro che cercano concetti precisi dichiarano che non riescon·o a .trovarli; che j<La 1Conq_uista del Pane" non pu6 sodisfarli, che "La 1Societa Futura'' si perde in particolari post-rivolu– zionari che nulla interessano di fronte all'essenziale, al midollo del problema economico-politico della ri– voluzione. Critiche identiche possono farsi a quasi tutta la letteratura ricostruttiva dell'anarchir,mo. Un solo libro, a mio parere, pr,3senta un c~n– cetto preciso cli societa futura, d'accordo col piano generale di produzionè e consumo che Je necessita attuali degli uomini e l'unita economica dei popoli richiedono: é "Il mio Comunismo'\ di Sebastiano Faure. Per6 se questa opera é eccellente come visiona futura, se merita d'essere largamente cliff,usa per dimostrare che l'anarchismo possiede concetti ri– costruttivi e per fare opera di proselitismo, non sodisfa coloro che si preoccupano dei problemi della rivoluzione mentre questa duri, e immediatamentB dopo del suo trionfo. Il passo più difficile é quello che clovrc't farsi durante la tappa transitoria tra la caduta del regime attuale e la perfetta societa co– munista libertaria. Come ricostruire, in questo tem– po intermedio, su basi che contengano i principii del Comunismo libertario sempre più perfettamente realizzato man mano che gli uomini si perfezionino? Questo é ci6 che interessa oggi stesso nel .moment,J attuale. ..)

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