Studi Sociali - anno II - n. 12 - 12 giugno 1931

2 Il difficile per la Spagna comincia ora. Ci sembra che la sua situazione p,ossa par11gonarsi, con una .approssimazione molto relativa, s',in– tende, a quella -della Francia dopo la .rivolu– :zionè del 1848 che caccio la monarchi'a orlea– nista, e precisamente del primo periodo, ante– rior,e alle elezioni per la Costituente, che si fo– ooro nel maggio di quell'anno. Anche quella ri– voluzione suscito al principio 1m dBlirio d 'en– tm,iasmo, n1a dopo pochi mesi sbocco in una spaventosa strage proletaria e preparo la dit– tatura di Napoleone il Piccolo. Anche allora il mutamento fu abbastanza. incruento; ,e, fr.a una conc•ordia ,appa.rentemente generale, il g•ov,ernÒ si formo di uomini di tutte le frazioni repub– blicane: moderatissime, più accentuate ,ed an– che socialiste ; ma a pow ,a poco• i r,eazionarii r-ialzarono la testa, sopratutto con I '.appoggio delle campagne 0onserva.trici ,e clericali, e la r,epubblica divento liberticida pr.oprio attraver– so le el~zioni della Costituente. Luigi Blanc, mi– nistro soci,alista a febbraio, in giugno, ,dopo le strwgi di quel mese, era gia spodestato, e poco dopo era in ,es,iho e sotto pro0esso. Non sareb– be male che i nostri amici di Spagna rilegges– sero in questo momento i due aurei libri di Pr,oudhon su quei fatti -- l,e '' Confessioni •di un Riv.oluzionari,o" .e "J_/Iooa, g ,enera.le della Rivoluzione nel Secolo XIX"; pur t,enendo con– to, natur.1.lmente, dell',enorme div,ersita •di tem– po e di •cir0ostanz.e. Solo quelli che sono sul posto e conoscono bene le •Condizioni interne della Spagna potreb– bero avventurarsi a prospettare il . da fare. Troppa é la nostra ignoranza in pr,oposito, ed inoltre il nostro spirito é dél. tutto alieno da pretese del gener•e. ,Ci sembra, per6, che la situa– zione spa.gnuola sia sempre buona e passibile dei più felfoe s.viluppi, precisamente (pe.r se– guire il paragone) 0ome lai situazione rivolu– zionaria fra.n0ese del 1848, prima •che gli errori centra.lizzatori del gov,erno provvisorio ,e lo svia– mento del popolo sul t-err.eno elettorale condu– cess-ero .al 1:rrhni 6o11at-i=reazfonari del maggio, divenuti sanguinosamente vittoriosi il mese do– po. In Spagna la situa;zione cr,e'diamo sia, anzi, molto miglio:re, non solo pei progr,essi generali r-ealizzati in un secolo e per la maggi,or,e dispo– sizione d,el popolo non invano lavorato da cin– quant'anni di. prop.agm1da anarchica. e socia-li– sta, ma anche per 1€ sue tendem~e molto più fe– deraliste di quelle. franc,esi, più avvers•e di que. ste al centralismo s.tata.Le. In· qu,esto momento, secondo noi,' l 'interv-ento diuetto del popolo, non soltanto ,elettorale (anzi, più che sia possibil-e, -est.raelettoraLe), pu6 ,decidere quello d1,e a no:i pàre .ancora un dubbio: se il movimento che ha determinato la ·caduta della monarchia possa giustamente o meno •chiamarsi ''rivoluzione''. Noi siamo anarchici e giudichiamo le 0ose da un punto di vista anarchico - il 'punto di vi– sta ,della liberta per tutti, che ha per condizio– ne-indispensabile il benessere per tutt'i--:ma esso non ci svia mai dalla visione dell.a realta con– creta contingent-e. Non diciamo q'uindi che possa trattarsi di realizzare subito l'i=j.narchia in Spa– gna, com,e .applicazione ·di un program;ma apl'Ì<o– ristico; il che non potr•ebbe esser fatto oggi che con la impos'izione violenta di una minoranza alla B!aggioranza del popolo, ·cioé con la uccisio– ne, 'nei fatti, deJl':idea stessa che. si vonebbe realizzar,e. L'anarchia, 0ome organizzazione li– bertaria generale della vita popola,r,e, non po– trebbe venire che dal volontario consenso del popolo, o almeno di una pai·te di esso sufficien– te, disposta. e ca.pace a organizzarsi anarchica– mente 'ThOnsolo per la lotta ma anche per la vita in tutti i rami della produzione e del con– sumo. Senza escludere n-essun s,viluppo, senza porr.e alcun limite ad esoo, il più importante ci se:m'bra manten,er,e .accesa la situazione rivolu– zionaria., difendere 1,econdizioni che gia ci sono e cDearne di nuove perché si possa wnda,re sem– pre più '' verso l 'a.narchia''; demolir-e più pri– vilegi che é possibile, cerca.re che il nuovo go– v,erno non si ,raiforzi, col tenere da un lato ,de– sta 1'<Jppo'sizione del popolo tutto armato e da.I– l ',altro con l'org.anizza.i>ie in mezzo al popolo piu . S';I;'UDJ S.OCJALI .. forme eh 'é possibile di vita autonoma,, ~tranea e indipendente dallo Stato. Sopratutto dif-ende– re la· liber1Ja p,er tutti ed ampliarla più ,eh\~ possibile, dain:don,e pei primi l 'es,empio con l'.,e– ser.citarla; e ,difondere le condizioni di vita del pl'oletariato .col migliora.rl ,e sempre pi(t .a tra- . verso la sua a2ione dir,etta.. La misura in cui si ~·iuscira a ci6 .dara la prova di quanto sia possibile realizzar.e di miovi progr,essi e su più vasta sca.l.a. Ci par·e questa la via migliore per non p,erd-ere i v;a.ntaggi .acquistati e aumentarli p,er quanto le circostanze permettono, senza e– sclud-ere né rinunciare a 00nquista.rli tutti, anzi pr,epan1.ndovisi, non appena si poss.a. Un compagno spagnuolo ci di0eva giorni ,or– sono che due pt.oblemi si dovrebbern risolvere con urg,enza. in Spagna : quello della ,espr•opria– z1one dei latifondi, gran pa,rte dei qua.li appa.r– tsmgono a chiese. e conv,enti; e l'altro, dello scio– glimento dell.a guardia ,civile, specie ,di preto– riani ,di polizia formanti una casta numeros.a e pi;i vilegiata per 11ltepaghe, odiata :da:l popolo e odiatrice accanita del proletariat9. S.arebbe inutile aspetta.re la risoluzionre di questi proble– mi, specie del secondo, dal governo. Solo la pr•essi,one popolare pu6 riuscirvi unita.mente a un movimento generale d'opinione. Suscitarla potr,ebbe esser,e uno dei compiti d,e.glianarchici; e forse la risoluzione del primo probl,ema potreb– be ,collegarsi al secondo e facilitarlo. In quanto al problema del la.tifondismo, potr,ebbe favorir– ne la soìuzione, pe-1 fatto suaccennato che si tratta di proprieta in gran parte clericali o di pochi esponenti re.azionari clericali, il movimen– to ,anticlerica1e fortissimo nelle citta spagnuo– le - ,e la prova, mentre scriviamo, oo la dan&o le notizie di numer,osi a.ssa·lti popolari a chie– se e convenfa e 1 'incendio di parecchi di essi - a patto che il movimento non assuma forma di persecuzioni rieligiose e non sbocchi nella ere.a– zione di costose e infruttuose manomorte sta.tali, né in un semplic,e tra.passo ,da •ca:pitalisti ne.r{ a capitalisti verdi ,o rossi; e che l ',espropriazione ··a-da-e-sul c.:Serio--ca -obeneficio- dei letarii=-ella forma piu propizia .à:lloro heness-ere inmediato e futnro. Cosi pure, poiché abbia.mo più sopra accen– nat9 alle tendenze feder.aliste com-e favorenti lo sviluppo rivoluziona.rio spagnuolo, sa.ra hene avvertire .di non .confonderle Ml •regionalismo, che potr-ebbe sboccare nella creazione di satra– pie o di ,casté, bur,ocra.tiche loca.li, che spesso so– no peggiori di qudle 0entrali. Ma le tendenz.e f.edera.list~\ nel sens·o d',avv,ersione .all'autorita– rismo accentratore, potrebbe, forse, fa.vori,r:e ,e– sperimenti di vita lihera locale suscettibili dei più Iarghi sviluppi, ,offrenti un vast,o campo d 'azi,one ,0ostruttiv3i agli stessi .anarchici nella dir,ezione deHe loro idee, probabilmente piu in la d1 ',essi stessi non pensino. Gerto, é .anch,e necessario misura.re le proprie forze, per non fa– re il passo più ìung,o del,la gamba; il di,e po– tr-ebbe •Condurre a un disastro che, in specie in questo momento, bis•ogna ,evita.re ad ogni costo per.ché precipiterehbe una rovi•na inc.alcola.bile •della liberta in Spagna. e ftwri. Ma, deHe 0on– •dizioni di successo •Cisono•,,e non poche, una del– le quali :il fatto della possibile indipendenza. eoo– nomica. del paese, ricco abbastanza. di terre fer– tili in confronto d<lla p_opolazione, e quindi nel– la situazion,e di non poter esser,e presa per fame da, un eventuale blocco reazionario straniero, qualora la r1voluzione si sviluppasse. Ci accorgiamo d'esserci un po' la.sciati tra– scinare 'dall'argomento proprio sul terreno, che in principio ci inibiva.mo, dei consigli a ,distan– za su cose su cui ci temiamo incomp-etenti. I lettori 0e li perdonino, e li prendano •col dovuto granellin di sale.._E chiudiamo come abbiamo in– cominciato, col rallegrarci della caduta della monarchia, che per ora é il solo risultato con– creto o qu.1si d,egli avvenimenti spagmioli, ma ch,e é sempre un fatto notevolissimo in una di– r•e'lione di pr.ogresso, che ha gittato un buon peso sul· piatto dell.a bilancia politica mondiale opposto a quello su cui grava tuttora il peso pr,eponderante della reazione .e del fascismo•. Possa il popolo spagnuolo almeno non compro- met.t-ere con errori questo primo successo, ma anzi aumentarlo con successi nuovi; e sopT.a:– tutto· abbia la forza d'impedir O.i ,compromet– terlo ai pr.opri governanti -eh-e,m:an ma.no che prenderanno attacca.,mento .al proprio potere, sa.– ran portati a st.a;ccarsi sempre P,iù dal popolo e a sentire maggiormente la triste solidarieta di n"estiere con i governaflti di tutto il resto del mondo. LUIGI FABBRI. Aproposito di ""revisionis anarchico"" I REVISIONE1 Di tanto in tanto vien fuori, anche nel campo no– stro, qualcuno che, pur protestando cl1e con.serva sem– pre le stes·se idee ed é sempre disposto a combat– tere per il loro trionfo, annunzia a suon cli grancassa la necessita cli una revisione tattica ·e dottrinale. Confessiamo subito d1e questi annunzii ci fanno sempre a prima giunta un'impressione sgradevole, e ci appaion sos·petti. Lo confessiamo con riluttanza per•ché ci dispj.acerebbe di sembrare clommatici, e incapaci cli evoluzione e cli progreso. Ma che volete! Ne abbiamo visti tanti e tanti cli questi "revisori", nel nostro e negli altri partiti, e li abbiam visti tutti, più o meno rapidamente, passare dalla revi– sione alla negazione, ed anelare a finire ne.J campo avversario, spes,so tra i più fieri nemici degli anti– chi compagni. Ci si ,scusi dunque se siamo diventati alquanto sospettosi, tanto più che n sospetto non riguarda la sincerita e l'onorabilità personale dei detti innovatori, ma é piuttosto l'impressione ch'essi sieno in uno stato d'animo ·s·peciale che fa loro ere· d,er•e di voler c•orreggere e mi•ghorare queJlo che in rea:lta •essi gia .ripudiano e detestano senza averne ancora chiara coscienza. Noi siamo sempre clispo•sti, come studiosi, a discu– tere le idee nuove e ad accettarle se ci: persuadono; sempre cUsposti a sottoporre ,alla critica ed a ri– g•l;)ttare,le idee accettate, se esse ci,.appaiono eno– nee. Ma come anarchici e ·come propagandisti, noi mir.iamo ad essere un -partito d'a-zione e non un'ac– cademia cli indagatori. Il giorno in •cui noi dubitassimo della nostra via ci ritrarremmo dalla lotta per sottomèttere a rigo– roso esame il nostro pensiero e la nostra cosdenza, e non ritorneremmo in campo s·e non quando ci fossimo rifatti una nuova convinzione ed una nuova volonta, •e com batteremmo p·er l'anarchi,a o contro cli essa secondo quello che ci •consiglierebbe la no– stra rifatta coscienza. Intanto, e fino a quando non ci avranno Fersuasi diversamente, noi restiamo anarchici .e rivoluzio– narii, nel senso accettato delle parole, e facciamo appello per la lotta comune a tutti coloro che resta– no o diventano anarchici e rivoluzionarii, per in– vitare 1e masse a fare certe determinate cose in vista cli certi determinati fini, e non gia per pro– pon'e loro clei problemi da rÌ'solvere. Ma in che consisterebbe questa nuova revisione che ci si annunzia? Quali ,sono questi "nuovi o– rie1Ùamenti ·e atteggiamenti che s'impongono" e per arrivare ai quali dovremmo "cozzare contro qual– che ·vecchio formalismo dottrinario" e metterci fuori cli "ogni preconcetto settario"? (Curioso come "re– visionisti" e "riformisti" cli tutti i partiti e cli tutte le epoche aclopera110 lo stesso linguaggio! Settarii, formai isti, dottrinari i: ,quante volte ce lo siamo sentito dire e da quanta gente diversa, che é poi tutta finita nello stes•so modo!) Sembrerebbe che "L'epoca presente non é pei movimenti risolutivi di masse; nemmeno pei tentativi audaci di mino– ranze. "L'epoca presente é cli raccoglimento, di prepara– zione. "Gli stessi che ripetendo il vecchio motivo insur– rezionistico credono in ta:l guisa cli provocare l'azio– ne rivoluzionaria, ai fatti ,sorto ben lungi anch'essi dal trovarsi nelle condizioni ambientali .che spingo– no le collettivita ad agire, nelle condizioni psichiche le quali ·suscitano le azioni degl'irtaiviclui. "Deplorevole cosa, per chi agogna l'atto che é so– luziÒne dell'immenso problema sociale; ma non •par– ticolarmente imputabile àlle volonta degli uomini. "Tutto- tin complesso di fatti, cause ~- circostanze -:-,

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