Studi Sociali - anno II - n. 11 - 15 aprile 1931

ANNO Il MONTEVIDEO, 15 Aprile 1931 N' 11 A.BBONAìUEN'l'I: Per ,·entiquattro numeri Per dodici numeri $ 2.– ,, 1.25 (All'estero lo stesso prezzo, equivalente in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) RIVISTA DI LIB[RO t:SAM[ Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUIGI FABBRI, rivista "StlHli Sociali" Casilla de Correo 141 MONTEVrnEO (Urug·uny) RIVENDl'J'A: Per og·ni copin $ 0.05. (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d 1 uso ai rivenditori.) ~-------~-------..;.... ______________ ,:.._ __________ SOMMARIO Pietro JCropotkin ( Errico Malatesta) Lotta ctperta e cospù-azione (Luigi Fabbri) La Guerra dei Gas (Louis Chazai) · 1 n ma1·gine acl mia polemica "revisionisl!a" <Ludovico Schlosser) Il Determinism,o e lei Qnestione Socu.ùe (Tor– quato Gobbi) La Giterra contro i lavora1iti stranieri (Er– rico l\l.alatesta) Bibliografia ( Catilina) PIETRO KROPOTKIN Ricordi e critiche ili un suo vecchio nmieo Pietro Kropotkin é senza dubbio uno di quel– li che hanno contribuito di piu - forse piu che gli stessi Bakunin ed Eliseo Reclus - al– la elaborazione e alla, propagazione dell'idea anarchica. Ed egli ha percio ben meritato l'am- 7niraziont> e la riconoscenza che tutti g1i anar– chici han no per lui. :'Ifa, in omaggio alla verita e nell'interesse superiore della causa, bisogna riconoscere che l'opera sua non é stata tutta ed esclusivamente benefica. Non fu colpa sua; al contrario, fu l 'im1inenza stessa dei suoi meriti che produsse i mali ch'io mi propongo d'indicare. Naturalmente Kropotkin, al pari di ogni al– tro uomo, non poteva evitare ogni errore ed abbraccia1·r tutta la verita. Si avrebbe dovuto quindi profitt.arn della sua preziosa contribu– zione e continuare la ricerca per raggiungere nuovi progressi. l\Ia i suoi talenti letterarii, il valore e la mole della sua produzione, la sua istanc11.bile attivita, il prestigio che gli veniva dalla sua fam.9, di grande scienziato, il fatto eh 'egli aveva sacrificata una posizione altamen– te privilegiata per difendere, a costo di soffe– renze e ùi pericoli, la causa popolare, e di piu il fascino della sua persona che incantava tut– ti quelli che avt'òvano la fortuna di avvicinarlo, gli dettero tale notorieta e tale influenza ch'e– gli sembro, ed in gran parte fu realmente, il maestro riconosciuto della grande maggioran– za degli .anarchici. Avvenne cosi c,he la critica fu scoraggiata, e si produsse un arresto di sviluppo dell'idea. Durante molti. anni, malgrado lo spirito icono– clasta e progressivo degli anarchici, I.a maggior parte di essi non fece, in quanto a teoria ed a propaganda, che studiare e ripetere Kropotk.in. Dire diversamente da lui fu per molti compa– gni quasi un 'eresia. Sarebbe dunque opportuno il sottomettere gl'insegnamenti di Kropotkin ad un.a critica sewra e senza prevenzioni per distinguere cio che in essi é sempre vero e vivo da cio che il pensiero e l'esperienza posteriori possono aver dimostrato erroneo. Cosa d'altronde che non ri– guarderebbe solo Kropotkin, poiché gli errori (Jhe si possono rimproverare a lui erano gia professati dagli anarchici prima che Kropotkin .icquistasse UJJ.!t posizione eminente nel movi– 'llento: egli li confermo e li fece durare dando BibliotecaGino Bianco loro l'appoggio del suo talento e del suo presti– gio, ma noi, i vecchi militanti, vi abbiamo tut– ti, o quasi tutti, fa nootra parte di responsabi– lita. Scrivendo og,gi intorno a Krop'Otkin io non ho l'intenzione di esaminare a fondo tutta la su.1 dottrina. Io voglio solamente registrare qll'llche impressione e qualche ricordo, che po– tranno servire, io credo, a far meglio conosce– re la sua personalita morale e intellettuale e meglio comprendere i suoi meriti ed i suoi di– fetti. l\fa innanzi tutto diro qualche parola c,h<'l par– te dal mio cuore, perché io non posso pensare a Krnpotkin senza essere commosso dal ricordo della su.a immensa bonta. Io ricordo quello ch'e•– gli fece a Ginevra nell'inverno del 1879 per aiutare un gruppo di rifu~iati italiani in mi– seria estrema, di cui io era un membro; ricordo le cure, ch'io 0hiamerei materne, ch'egli ebbe per me a Lond~a una notte ohe, essendo resta– to vittima di un accidente, andiedi a bussare alL:t sua porta; ricordo i suoi mille atti di gen– tilezza verso tutti; ricordo l'atmosfera di cor– dialita che si respirava intorno a lui. Poiché egli era veramente buono, di quella bonta qua– si incosciente che sente il bisogno di conforta– re tutte le sofferenze e di spandere intorno a sé il sorriso e la gioia. Si sarebbe detto infatti eh 'egli era buono senm saperlo; in ogni modo egli non voleva c,he si dicesse e si mostro of– feso perché in un articolo eh 'io scrissi in oc– casione del suo 70.° anniversario avevo detto che la bonta era la prima delle sue qualita. A lui piaceva piuttosto ostentare la sua ener– gia e la sua fierezza - forse perché queste nltime qu.1lita si erano sviluppate nella lotta e per la lotta; mentre la bontà era l 'espres– sione spontanea della sùa intima natura. Io ebbi l 'onorc e la fortuna di essere per lunghi anni legato a Kropotkin dalla piu fra– terna amicizia. Noi ci amavamo perché eravamo animati dal– la stessa passione, dalla stessa speranza. . . ed anchP, dalle :;tesse illusioni. 'rutti e due di temperamento ottimista (io credo tuttavia che l'ottimismo di Kropotkin sorpassava di molto il mio e forse aveva una sorgente diversa) noi vedevamo le cose color di rosa, ahimé ! troppo color di rosa. - noi spe– ra.vanio, sono g-i8 pill di cinqu::int'anni, in una rivoluzione prossima, che avrebbe dovuto rea– lizzare il nostro ideale. Dur.ante questo lungo periodo vi furono ben dei momenti di dubbio e di scoraggiamento. Ricordo, per esempio, che una volta Kropotkin mi disse: "Mio carn Er– rico, temo che siamo noi soli, tu ed io, che crediamo in una rivoluzione vicina". Ma erano dei momenti pa eggeri: ben presto la fiducia tornava; ci si spiegava in un modo qualsi.asi le difficolta presenti e lo scetticismo dei com– pagni e si continuava a lavorare ed a sperare. :Nullameno non bisogna credere che noi ave– vamo in tutto le stesse opinioni. Al contrario, in molte idee fondamentali noi erav.amo lun– gi dall'esser d'accordo, e quasi non c'era voi- ta che e 'incontravamo i;enza che nascessero tra noi delle discussioni rmnorose ed irritanti• ma siccome Kropotkin si sentiva sempre sicm'.o di aver ragione e non poteva sopportare con calma la contraddizione, e cl 'altra par– te io avevo molto rispetto per il suo sapere e molti riguardi per la sua salute vacillante. si finiva sempre col cambiar d'argomento per ~on irritarsi troppo. l\fa cio non nuoceva per nulla all'intimita dei ' nostri rapporti, perché noi ci amavamo e coll.a– borevamo per delle ragioni sentimentali anzi– ché intellettuali. Qualunque fosse la differen– za del modo come spiegavamo i fatti e dPgli argomenti coi q11ali giustificavamo la nostra condotta, in pratica noi volevamo le stesse co– se ed eravamo spinti dallo stesso desiderio in– tenso di liberta, di giustizia, di benessere per tutti. Noi potevamo dunque andare d'accordo. Ed infatti non vi fu mai tra noi un disaci– cot·do serio fino al giorno in cui si presento, nel 1914, una questione di condotta pratica di una importanza capit.-1leper me e per lui: quel– la dell'attitudine che gli anarchici dovevano prendere riguardo alla guerra. In quella fune– sta occasione si risvegliarono e si esacerbarono in Kropotkin le sue vecchie preferenze per tut– to cto che é russo o fr.ancese, ed egli si di– chiaro p.artigiano appassionato dell 'lntesa. E– gli sembro dimenticare 0h 'egli era internazio– nali~ta, socialista e anarchico, dimentico quello 0h 'egli stesso aveva detto poco tempo prima sulla guerra 0he i capitalisti preparavano, si mise ad .9mmirare i peggiori uomini di Stato ,e i generali dell'Intesa, tratto da vigliacchi gli anarchici che rifiutavano di entrare nell'iinio– ne sacrn, deplorando che I 'eta e la salute non gli permettevano di prendere un fucile e mar– ciat·e contro i tedesc,hi. Non era dunque possi– bile intendersi: per me era un vero c.aso pato– logico. In ogni modo fu uno dei momenti piu dolorosi, pi11 tragici della mia vita (ed oso di– re anche della sua) quello in cui, dopo una di– scus.5ione oltremodo penosa, ci separammo co– me degli nvversarii, quasi dei nemici. Grande fu il mio dolore per la perdita del- 1'amico e per il danno che soffrirebbe la cau– sa in conseguenza dello scompiglio che met– terebbe tra i compagni una tale defezione. Ma malgrado tutto restarono intatti in me l'amore e la stima per l'uomo, come pure la spernnza che. pas.s.ata l'ubbriacatura del momento e vi– stP le conseguenze prevedibili della guerra, e– gli riconoscerebbe il suo errore e ritornerebbe a noi, il Kropotkin di sempre. Kropotkin era nello ste o tempo uno scien– ziato ed un riformatore sociale. Egli era pos– seduto da due passioni: il desiderio cli cono– scere ed· il drHiderio di fare il bene dell 'umani– tit, due nobili passioni che possono essere utili l'una all'altra e che si vorrebbero vedere in tutti gli uomini, senza ch'esse siano per que– sto una sol.a e medesima cosa. l\fa Kropotkin era uno spirito eminentemente sistematico e Yoleva spiegare tutto con uno stesso princi– pio e tutto ridurre a unitiL, e lo faceva spesso,

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