Studi Sociali - anno I - n. 7 - 10 agosto 1930

. ' li libero Amore nella Sotleta-attuale f· I La societa. borghese, che ha i suoi codici, tribunali, carceri e sbirri, 'pret2nde di controllare e ,sanzionare anche l'amore, ch'é il sentimento più spontaneo e in– coercibile e l'atto più naturale e delizioso della specie umana, praticato attraYerso i millenni malgradg e fuori di tutte le coercizioni con cui si é tentato sem– pre di soggiogarlo da parte ,di ogni sorta di""legisla- tori e di preti. ·· La legge della natura, che presiede all'accoppiamen– to ·dei sessi in tutto il mon do zoologico oltre che uma– no non soffre violazi o.ne, senza che questa arrechi da~no agli esseri. Le le ggi umane ·e religiose, ìn ouanto cercano dÌ limitare, ostacolare, sottomettere a regole non naturali l'appagamento degli i~tinti ses– suali, sono nocive alla salute ed alla felicita. delle generazioni. Preti e governanti, pretendenao d'essere i controllori e sanzionatori delle unioni' sessuali, _at– tentano alla spontaneita. dell'amore, ne violano là" li– berta.; ed in fondo npn faµno che profan11re la natura. Gli antichi credettero nobilitare l'amore umano con l'immagina~e gli amori degli dei, ·ma non fecero che àttrlbuire agli dei le· loro pa. -:sioni ed i stinti•. Ma gli esSe1~i umani hanno sempn pratic8.to l'amore senza aspettaTe il responso degli dei,, oppure formulandone i i·esponsi ·a seconda dei propri! des•ideri. Noi, che non conosciamo pi(i dei', realiz.ziamb piU 1 sinccramente l'a– more secondo le no·stre idee· e principii, secondo i nostri bisogni e i dettami della natura, e seguendo i battiti dei nostri cuori. Se un dio v'é nell'amore, esso é quello che vive in noi stessi e non .quello inventato d"alla Religione; se una· legge v'é per l'amore, essa é la Jegg3 che noi stessi ci facciamo, e non quella scritta nei codici od ordinata da,llo Stato. La pretesa dello Stato in ,fatto d'amore é enorme quanto ridicola. E questo ridicolo é stato elevato all'assurdo da quella specie d'ipedrofia autoritaria dello Stato che si .chiama fascismo, in Italia dove si vorrebbe imporre la procreazione a getto continuo e il matrimonio obbligatorio! Perché che cos'é .di di– verso la tassa sui celibi e la sanzione di una infe– riorita. sociale per le coppie non prolifiche? Lo Stato, ogni Stato, non riconosce altro amore che quello in· scritto nei suoi registri sotto forma di matrimonio; ed in Italia si é delegata questa funzione di registra– zione alla Chiesa. Ma che ,cosa ha a che fare con l'amo~e il contratto matrimoniale vidimato dalla Chiesa e dallo Stato? Nulla. In realta. Stato ~ Chiesa non fanno in tal modo che incoraggiare e sanzionare la prostituzione. Lo Stato· é l'autorita. e la Chiesa é la menzogna, mentre l'Amore é liberta e verita.. · L'amore é insieme un fatto psicologico e f.isio!ogiC\Jt c)!e dipende solo dalla volonta. di cploro che lo prati– cano e dura finché dura la volof\ta. determina,ta dalla simpatia reciproca _degli interessati: Questo, a:vviene, anche nella societa. attuale che pretende il contrario. L'amore é sempre libero, con o senza matrimonio, e maigrado il matrimonio, come malgrado tutte le leggi statali e religiose. Tanto la 9hiesa che, divinizzanqo l'amore, Jo vorrebbe unico ed a vita come la condanna all'ergastolo, qÙanto lo Stat-0 che vuole sanzionare uf– ficialmente le unioni, le separazioni e (dove son con– sentiti). i divorzi, sf rendono ridicoli a forza d'essere disubbiditi In una so cieta. dove l'adulterio é regola e la fedelta coniuga.le é l'eccezione, perché l'amore si ribella sempre vittoriosamente a tutte le imposizioni. Ess-i, Chiesa e Stato, se con le loro coercizioni giun– gono a qualche risultato, questo risultato appare sem– pre bestiale, crudele ed immorale, poiché. spoglia l'a– more del suo manto luminoso di libertà e di sponta- neita. l! l In Italia la tirannide fascista, str.ozzandotutte l'e libertii ha volnto dare anche alla liberta. di amare quest'ultimo schiaffo di assoggettare il mal'rimonio e la formazione della famiglia alla sanzione clt•ricale. Ma che ha concluso con ci6? Rinnovando, come '2ei tristi e lontani tempi di Canossa, la genuflessione di Cesare a Pietro, risuscitando lo Stato Vaticano in un angolo di Roma, donando al Papa un miliardo e settecento milioni di lire, pu6 aver resa più grave e vergognosa Ja schiavitù di .tutto un popolo,. ma noil riuscira. ad incatenare l'amore che si ride di tutt, le leggi, anche le più feroci. "L'Italia (ha detto un filosofo tedE1sco che fece nel 1909 un corso di'Jezioni e conferenze nell'Argentina), ha sempre, in tutti i tempi, vissuto con la natura e ne· fu figlia ed amica". Si pu6 star sicuri che l'amore si ribella allegramente a tutte le grida fasciste contro quella liberta. che Mus– solini e papa Ratti concordi chiamano "immoralità"; ed é lui il primo animatore e sobillatore di quella rivolta che, estendendosi a tutte le manifestazioni della 'vita, prima o poi rovescera. dal loro piedistallo' i carnefici del popolo italiano. L'amore pér6, pur trovando sempre le su~ vie per esplicarsi a seconda deHe sue tendenze e bisogni, sof– fre non poco di tutti gli intralci che gli oppone la societa. borghese, non solo con le sue leggi e regole religiose o ·governative, ma anche e sopratutto con le sue superstizioni e pregiudizi morali. Più che altro soffre delle ipocrisie e· finzioni a cui sp,sso l'ambien– te lo costringe, snaturandolo ed esasperandolo. Esso non potra. essere per tutti completamente puro e su– blime che quando cadra la putrida societa. borghese e H suo sedieente "ordine", l'ordine di lor signori,. che altro non 'é, secondo gli anarchici, che H massimo e p!u immorale disordine. l . • ' Ma, nell'attesa di raggiungere un' giorno .le vette '1,ltisslme di civilta. additate daÙ'ideale dell'Anarchia, BibliotecaGino Bianco BTtzbt SOCÌALÌ che )n'infia1;nma il cu6're e mi conforta per le vie tlel– l'esiiiò, ispil'a11domi•·coraggio ed arricchendo la mente ed it cnore, insegnandomi a disprezzare i tiranni e ad amare' gli umili e gli oppressi, io penso che anche senza aspettare il raggiungimento completo dell'a!to fine, anche prima della rivoluzione sociale, si possa non solo amare libe1'amehte ma anche praticare il· libero arnore senz1a troppi veli il)ocriti e dare l'esem• p1o della rivolta, almeno su questo terreno, contro tutti i bigottismi' e lutte le ipocrisie come contro. tutte le leggi umane e pretese divine. In att'esa che tutti gli uomini siano posti in grado, dalla grande trasforma– zione, di goaere integralmente della libèrta., la ri1•01- ta cosciente· delle minoranza gia. emancipate perché non potrebbe fin da o•ra dare a ·quelli l'esempio? Quando u'n uoinci ed una gpnna sì incontrano e quattro- occhi si -fondono in uno sguardo, tornano a guardarsi con insistenza e un sorriso sfiora le labbra di un solo o di ·~ntrambi, un sentimel\tO sboccia nei loro cuol"i. 1 ''Se ii sentimento persiste, Se la reciproc~ conoscenza aumenta la simpatia scambievole e la stj– ma, l'uno domina l'altra o· queata quello," i due sono, spinti a cercarsi continuamente, e gli incontr,i son semp·re più' graditi," lo scambio di parole piu affettuo– so, finctlé un 'baci'o spi"nge la donna nelle braccia del– l'uorrlo, ciascuno sente che '•1 1 altra persona é oramai sha 'e' da\ loro labbtb sfugge la parola hoJcissima "F'a,riìo". E' Pamore .Chr tridnfa, sen'fa cur~rsi' di t utto il mondo circostante. Mà. da questo momento. l' h.no déi ·due che s'é fatto un suo ideale della vita e 1lell'a- 1nore, dovrebbe do.mandarsi: é l'oggetto del ip.io amo– re capace d'abbracciare il mio ideale? pu6 farmi fe.li– ce non. solÙ nella ·comunione èfei sensi ma anche in quello dei pensieri e dei sentimenti? potremo fa re insieme lo stesso cammino nella vita,. illuminati da una stessa fede? possiamo essere dei comp'."gni n~I più nobile significato della parola? · I • L'uomo senza ideali non si rivolge tutte queste ùo– mande, perché neÌla donna non vede altro· che uno strumento di piacere, una cosa :e non un essere pen– sante., Egli, se non ha nella vita- alcuna meta ideale, poco si diversifica dal bruto; e spesso tutto il suo amore per l'altro essere si esaurisc, nell'atto carnale, la sua feiicita. fin,isce o quasi dopo JI godimento fi– sico. L'uomo o la donna che ha una ·fede, cui un'idea illumina l'anima, l'anarchico, é molt 0 diverso. ruz=u non si cura, di consacrazioni legali o religiose al suo amore, mà vµole che l'amore sia reso forte dal ·Jegame intimo della comunione ,dei sentimenti e dei pens!e– ri, llon sempre identici naturalmente, ma neppure contradditori e repellenti. Allora é possibile !'.amore libero, per I-ibero consenso; e ali.ora, esso pu6 e deve mostrarsi qual'é di fronte a tt1t1i,, e··svolgere la r•na vita tranquillamente ,senza curarsi ·dei pregiudizi eh, grideranno allo scandalo attorno ai liberi amanti. In realtii, poi, la societa. borghese non si scandaliz– za gran che per l'accoppiamento,sessuaJè' in sé; anzi fa a questo meno attenzione, qualtto piu esso si limi– ta al puro atto animale. L'ainore·come manifestazione fisiologica é libero anche nella sociEJtàborghese, voglia o no la Chiesa benedirlo o lo Stato Hnzionàrlo,. nelle su~ varie forme di prostitùzione, adulterio, còncubi– nato, stupro, ecc. La gente si scandalizza meno di quel che si crede; e i casi d'intervento della Jégge sono del tutto eccezionalissimi. Per i ricchi le leggi civili e religiose 'si lacerano spontaneamente. Per esem– pio, si sa con che rigore la Chiesa éattolica proibisce il divorzio; ma s~ é un Marconi a chiederlo, o un principe di sangue reale o dell'alta aristocrazia, allora ç_oncede il "lascia-passare". Dall'alta nobilta. fino agli ultimi strati delle classi povere l'atto fisio4:>gico ses– suale viene• compiuto senz'alcun rispetto delle leggi divine od umane e arriva talvolta con pregiudiZio del~a salute e della dignità fino a manifestazioni ani– malesche. E'' solo quando l'amore, oltre ad 6ssere atto fiBio\ogico diventa anche un fatto v,sicologico e mora– le, che la societa. ·bprghese pretende, incatenarlo per– ché non prenda il volo. I pregiudizi sull'amore sono in certi ambienti ,for– lissimi, sopratutto nella donna. Raramente Ja giovi– netta accetta se prima non vien9 con,•inta di unirsi all'uomo amato senza le ferme legali od ecclesiasti– che, o per scrupoli religiosi, o per rispetto umano. Ma gli anarchici,. e in genere gli uomini d'idee libe– re, non debbono cedere a questa pretesa della donna. Se essi amano davvero l'oggetto dei loro desiderio, e questo desiderio non é esclusivamente fisico, deb– bono anzitutto liberare lo spirito della donna da tutte ie superstizioni e pregiudizi, uccidervi per cosi dire il rispetto di D:o e dello Stato, e farne nn essere mo– ralmente libero. Solo allora essa potra. essere la com– pagna fedele di un altro essere libero, di un milite dell'idea. S:nza di che l'uomo si prepara una vita di' disgusti e di discordie, da cui l'amore sara. ucci– so; E.' pili facilmente I la donna finira C01 soÙrirne quell'abb.andono, la paura del quale contribuisca an– ch'esso ii\. fondo' a farle ftÌggire la _pratica d·ell'unione libera. · · Seppoi, né la forza dell'amore né le ragioni più lo– giche e persuasive varranno a, smuover~ la. donna dalle sue paure e rlai suoi preconcetti retrivi e bor– ghesi, !'.uomo deve C0)ll"incersi, lui, che qualla non pu6 essere la ·compagna della sua vita'. Piuttosto di passare sotto le forche caudine della benedizio– ne del prete e della sanzione legale, "é dovere e in– sie'rrie interesse dell'uòmo libero rinunéiaTe aq unir– si con· una mummia che né ama veramente né sa ra-• g!ona\·e.- Cerchi per altro camtnino la ,donna, degna del suo éuore, che comprenda i vantaggi dell'amor liliero è gli svantaggi dell'amor. lega,Je e non gli chle- 7 da in can1bio del suo arnple.E:soil peggiore dei sacri· fici, che é quello ·della incoerenza con le proprie con– vinzioni più profonde e con la propria fede. ROSARIO OSSINO Nell'ipotesi d'una suerrn f auo-Ualia Da qualche 1nese, in Italia e •in Francia si prepara , la guerra. La prima, almeno a quanto appare este– riormente, si prepara per attaccare, la seconda per difend~rsi. In sottordine la Jugoslavia, nazione che s'aggira nell'orbita diplomatica della Francia, e dalla parte opposta l'Ungheria e la Bulgaria, satelliti del fascismo d'Italia, affilano anch'esse nell'ombra le spa– de. Nei retrosc·ena meno visibile intrigano, non si compr,:nde bene in che senso, l'Austria, la Rumenia, la Grecia. Dne sfingi impene_trabili stanno ad osservare con attenti occhi la situazione; e non si é del tutto certi che non profittino del fuoco, se si accenderli, per cer– car di cavarne qua1ch e castagna per conto loro, a CO· sto di bruciarsi ancl1'ess.e: la Germania e la Russia. Il monrnnto· é gra·.-e. Nessuno crede che il governo fasci.Sta italiano, cioé le persone dei governanti vo– gliano sul se,rio la guerra che potrebbe essere la loro cata;:trofe. Ma il fascismo é costretto a tf,nere sr,tto pressione il pc;;,olo che opprime, stretto com'é alla gola da una spaventosa elisi economica; e la guerra potrebbe venir.:, sia perché a un certo momento non resti nl fascismo altra via di scampo elle il gioco della carta pili pericolosa, sia che la guerra scaturisca suo malgrado dagli intrighi della politica estera e di ar– mamenti che sta facendo, per suo conto, esclusivamen– tJ a Rcopo di politica iutm·ua. Comunque sia, se la guerra si fara, la responsabilit:i delittuo.t.:a maggi.ore di fronte alla storia sara del fascismo italiano; e ci6 molto pill sicura.mente, e in 111isura di gran lunga maggiore, della responsabilità che si attribui all'irn– pe;-iali~mo tedesco nel 1914 per l'infausta gu,.rra co– minciata in quell'anno. Ci6 pero non esclude affatto altre responsabilita; e potrebbe averne, sia pure in grad-0. rn!nore, la stessa Fi.·ancia p::i ·motivi di guerra elle ha accumulati in Europa con la parte del leone fattasi a speae dei vinti con la pac"e prepotente di Versaglia. Ma, a parte que– ito, quasi certamente v'é, alle spalle dell'Italia, qual– che, ,;,sponsabilita..magg.iore ancora, pernhé l'Italia fa– scista é impossibile che s'avventuri in una guerra se a Berlino, o a Londra, o, a New York quella non si_ sia accaparrata una complicita. piu potente. Sta di fatto cha l'Itdia non potrebbe fare guerra alcuna, o non proseguirla per pi(t di un me::e, se la plutocrazia d'Europa e d'America non vi consentisse o la voles.se sul serio iinpedire. Solo il suo assen.so, attivo o pas– sivo, permetter"bbe all'Italia una guerra, che altri– menti sarebbe per questa un lusso del tutto al di so– pra d.elle sue forze. V'é in molti italiani, che disperano d'ogni altra via d'uscita dall'inferno fascista, la tendenza a ved,re :n una guerra una scappatoia di liberazione. E' grave erro1:·e. La guerra non libera, bensi accresce i peri~oli di servitù: provoca mali maggi'ori, crea nuove situa– zioni disastros.2- per tutti, e alla resa dei conti il bi– lancio é sempre in pura perdita, e perdita enorme, pel complesso dell'umanità e per ogni causa di li– berta e di giustizia. Il minor male. ne sarebbe la scon– fitta dell'Italia; ma, oltr., che questa sconfitta non pu6 dir.t:i sicura in anteceùenza, la guerra costerebbe a!le classi nroletarie ed oppn•sse d'Italia, anche se perduta dal fascismo, assai più dell'incerto e,Yentuale guadagno. Augurare la guerra all'Italia per liberarla da! fascitn10 sarebbe come consigliare ad un infelice, martoriato in casa barbaramente dal padrone, cli get– tarsi dalla finestra di un quinto piano. Certo, a gu:::rra scoppiata, la grande maggioranza degli italiani. compresi noi st,essi, malgi·ado tutto, de• siderera la sconfitta dei .suoi tiranni. Non potrebbe éssere' diversamente. Ma questa é cosa diversa, à.·al tutto in,sufficiente a giustificare un augurio di guerr"".. Diciamo di più: non soltanto gli italiani, ma tutti gli uom,ini di cuore e di Eensi liberi, pvr quanto ango– sciati possano essere dallo spettacolo. orribile di eser– citt fran,c.esl che sul cumulo di rovine e di cadaveri giungessero a Roma, non po~sono non essere spaven– tati anche di pi u dall'ipotesi degli eserciti in camicia nera che attraverso altrettanto orribili stragi marcias– Sf!ro su '.ParigL Non c'é bisogno, per capire la terri– bilitc'i maggicre d'una sin1ile ipotesi, di risuscitare la vj:~ta e boJsa retorica della uFrnncia de11a rivoluzio– ne", della repubblica assassinata dai barbari coll'elmo a chiodo, ed altrè simili falsita.. F'osse il regime france-se mille volte peggiore di quel che é, - ed é gia. tanto cattivo col .suo statalismo poliziesco, col suo imperialismo larvato e con la sua plutocrazia illiberale·· ed antioperaia! - Ja Yittoria del fascismo non sarebbe meno di per sé stessa il ma;,simo dei di·

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