Studi Sociali - anno I - n. 4 - 1 giugno 1930

Anno 1 - No.4 MON'IÈ'1tDM-:13tJENOS AÌRES, io. giugno 193Ò RIVISTA BIMENSILE DI .LIBERO ESAME Per ìa Redaz1one rivolgersi a: LUIGI FABBRI, Casilla de Correo 141, MONTEVIDEO (Uruguay) Per l'Amministrazione rivolgersi a: JOSE BERENGUER, calle Peni 1537 BUEN-0S AIRES (Rep. Argentina) SOMMARIO: La guen:a che ritorna. (LUIGI FABBRI). Socialismo ed Anarchia. (ERRIGO MALATES7'AJ. 1lf<X!tep,licita delle for1Re di sfrutta!men,to ·deZl'uo- ,no s11Z1'1t/0'11'0.. (D, ABAD DE SANTILLAN). L'Internazionale e Za Rivol11zione. (HUGO TRENI). lM'<>mo al concetto di liberta. (LUCIA FERRAR[). 01'd11ne e Ana,roMa. (GASTON LEVAL). i•i.-ate f~'(te, ,n.irate giusto! (LUDOVICO SCHLOS· SER). R·ivista d-elie Rd.viste. (A. C. e CA'TILINA) 0 Bibliografia. (CATILINA e BIBLIOFJLOI). -Laguerra che rito.rna Si potrebbe parafrasare l'antico motto "si vis pacem, p,ara bellum" - se vuoi la pace, prepara la .guena, - con quest'altro: "se vt1oi h .guerra, organiZ'la una conferenza per la pace!" Chi non ri'co1·da icome alla vigilia del 1870 si celebr6 in Svizzera uno dei piu importanti eongr-essi "per la pace e per la libe1'ta ", e che alla vigrna del 1914 fau·ono frequenti all'Aia altri congressi interstatali per la p,ace, con lo Zar <!Omeportaùorq -del ramescello di uli vo 1 Queste -coineidenze. storiche ci sono torna.te al– la inemeria, mentrse finiva a Londr a la rece nte conferenza per il clisa•rmo nav,ale dei rappre– se1itanti degli St;ti Uni'ti, del •Giappo1ae,del- 1'Inghilterra, cle!J.aFrancìa -e dell 'ItaJia. Unanime é- il parer.e -della stampa mondiale che questa eonfer.enza é finita con un fiasco piramidale. Ci6 era eviidl}ntef.ino al giorno pri– ma. del-la chiusura delle sue sessioni ; i ra ppre– sentanti -dei varii governi lo diichiairavano nel loro malnmo1,e, n chi voleva e 'll chi non v.oleva sentirlo. Pei ,all'im1movviso,,<a.11 'uJ.timo momen– to, ~-i 'é a-b'bor11ecfato un accordo di cui 'tutti o q'na!li !ha,nno ;lli,nto:di •dichia.rarsi ,cententi. Mà · all'accordo, in realt.a, nessuno ci ha creduto. Ab-'i>iame 'let-to c0sc-ienziosamente il testo del tratta:t:o nav,ale concluso fra le cmque grandi potenze c0rrgregnte.; ·e, ·francamente, se dices– &imo di averci caipito molto peccheremmo pro– prio .di eccesso di presunzione. 'l'utti quegli ar– ticoli, clausole, riserve, eccezioni, >ecc. in fondo y.eng.o:no :a dire q:uesto·, che que-Uiche sono gia armati lìino :ai ,denti e sarebbel\o imb111.·azzati ad! ·m,marsi rél:i pi-u, si con'llentcranno, bonta lo– ro, di. q.uel che hanno, salvo qualche J·inn.ovo, qualche alnmento in ·ceTt:icasi, ecc. -e gli altri potra:nno costrufuuearnov.enl.lvi da guenra entro certi lim:iti che poi in sostanza sono ;piu ampii ·cli ·queJ.li consentiti daHe doro possibilita fiuan– ziarie. Il t•a,ppo:rto fr,!l. gli armamenti delle va– rie nai.i()'Jfl.i resta all'incirca il medesimo di pri– ma, con te mede:sime l)robabilita di conflitti. La -cor.sa .a .ll'nov.e .spese nava1i, specie fra le due o tre p oterrze principali, ne sara !forse ar– restat,a, ma solo in :parte e per le navi di mag– ~ior tom1ellagigio, - come se le a:I.tre non ser– vissere alla .g;rrena 1-ostessoJ - ma é eviden'te che ·ci6 non mira affatto ad impeaire la guer– ra, 'bensi per ogni S'tato a non sobbarcarsi a spese troppo e ·sempre piu gnan-di, da costituì- BibliotecaGino Bianco ABBONAMENTI ~D1TORIAL Nella Repubbliea Argentina,: Un anno $ 2.– Sei mesi " 1. 25 Negli altri paesi: Un anno, dollari 2.- BUENos AIRES Ogni copia, 10 centesimi per la Rep. Argentina 10 centesimi di dollaro per gli altri paesi re ua danno finanziario quasi peggiore della guerra medesima ! E se v'é chi non é contento, cerchi di conso– larsi con la speranza di una fùtura conferenza che si fara fra qualche anno! Per om si pu6 dire per le conferenze per disarmo ci6 che qual– che burlone diceva per ce1'ta filosofia delle scuole, ,_, con la quale e per la quale tutto res– ta tale e quale" . . . E meno male se fosse pro– prio cosi! ma il guaio é che le cose accennano addirittuÌ'a a peggiorare. 'l'utta la conferenza pel. disarmo navale é stata in sostanza una grande commedia d 'ipo– er-ish. Unico motivo, assai magro perché esclu– si,;amente retorico, di compiacime1ito per chi riesce a contentarsene pu6 essere quello che ! 'ipocrisia é un omaggio che il vizio rende alla virtu . .-La finzione di volere la pace da parte degli Sta'ti, eterni fautori di guerra per la lo– ro stess,a natura statale, é che essa implica il riconoscjmento, tutto e soltanto pla'tonico, che la guerra. é la piu grande delle irifamie, é il piu granà.e dei delitti a danno dei popoli, é il piu spaventoso a,tte1ùato alla vita dell,'umanit.a. l\fa non c'é gran mérito a riconoscere impli– citamente, ci6 che é cMaro ed evidente, nel modo piu esplicito, agli occhi cli tutti. Dopo la tenibile esperienza del 1914-18, vi sono pur– trnppo piu ,moitivi cli guerra che prima, .gli odii e dissensi fra le nazioni si sono moltiplil'ati, i focolari di guerra diventati piu numerosi e piu accesi, gli armamenti si sono accresciuti in mo– do iperbolico, e le sc1agurate nuove scoperte scientifiche nell 'a11tedi sterminare le genti ci fan prevedere con sicurezza matematica errori cli sangue e di morte, in paragone a cui le stra– gi dell'ultima guerra passata sembrer,anno giuochi di bambini, cosi come parvero giuochi da bambini a confronto di questa ultima, le g1uerre,del ~ecolo scorso, che pure fecero tan– ,to i.J;orridire l'umanita di allora. Si pu6 dire a taJe costatazione, che l'umanita odierna cor– J\a veramente verso un suicidio universale. !Eppure ci6 non serve a niente pel rinsavi– mento .degli uomini. Gli uomini, a dir vero, non domanderebbero che di rinsavire stù serio. l\fa per loro sventura essi non sono padroni delle propde sorti; padroni ne sono quelle macchi– ne cieche e sorde ad ogni senso umano che si chiamano governi, mossi a loro volta dalla paz– zia furiosa imperialista e ph~tocratica, dalla e.orsa vertiginosa al monopolio e alla conquista della maggiore ricchezza e del maggior potere, che si traducono nel sempre maggioTe sfrutta– mento ed oppressione delle grandi ed infelici masse popolari. Oosi, mentre .pareva che la guerra precedente avesse per seillJ)re disgusta– to e allon'ta1.wato il mondo dalla sua ripetizione, oggi siamo di fronte a pericoli di .guerra piu numerosi e piu gravi che non ve ne fossero pr;Ìma de:! 1914. Fra l 'àltro, in .quest'ultima conferenza di Londra, fronicamente detta pel disarmo navale, si é rive1llta e nel 'tempo stesso si é acu'ti~ata la rivalità statale fra 1~caste dirigenti di Fran– cia ~ -quelle ·d'Italia. Avevano bensi i due go– verni raggiunto alcuni anni addietro un accor– do ;per la p,n,ri'ta dei loro armamenti navali; ma ora quell'accordo é stato annullato, perché il regime fascista italia,no ha eccitato oltre ogni limite i sospetti e le rivali'ta della plutocrazia fmmcese, tanto che il rappresentante di questa ebbe a dichiarare a Londra che gli accordi conclusi coi precedenti governi democratici d'Italia non po'tevano aver valore con un go– verno autocratico come quello fascista che mi– naccia di continuo guerra ad oriente e<ilocci– dente e sta armandosi fino al! 'ipertrofia. Il che pero non dimostra affatto che la plutocra– zia francese voglia sul serio la pace; ma di– mostr,a solo che ogni accrescimento dell 'autori– ta statale é una maggiore causa di guerre. "Lo Stato é oppressura dentro e guerra fuo– ri" sentenziava il filosofo Giovanni Bovio fin dal 1880. Ed é naturale che quanto piu potere concentri in sé lo Stato, quanto piu questo op– prima i suoi sudditi all'interno, tanto piu esso minacci e provochi guerra contro gli Stati vici– ni e rivali. La dimostrazione di fatto se n'é ,avuta subito dopc la chiusura della conferen– za di Londra. Proprio in questi giorni pass,ati il linguaggio belligero del governo ìtaliano s'é fatto piu a1iogante; e dai suoi cantieri navali -a proposito cli disarmo navale - sono uscite armate nuove navi da guerra di vario tipo e la ignobile Camera fascista italiana, pron'.ta ai cenni del partito della guerra, il partito delle camicie nere, si appresta ,acl approvare il pro– gramma di nuovi armamenti marittimi dentro il 1930 che il governo dei gavoia e di Mussolini ha annunziato, con1e.sfida al mondo civile: al– t1·i incrociatori e cona'zzate, cacciatorped~niere e piu di venti nuovi sottomarini. La Francia ufficia.le , da par.te sua, h,a 1·i– sposto subito n on soltan to ,con ve lat.e minacce cl ella sua stampa, ma anche con Ja -dim.ostnazio– ne pratica di 11.rna concentrazione ai primi di maggio ad Argelia, nel Medi-terra.neo, c-ioé di fian<Jo,alla penisola italiana, di tutta la .sua grande filotta da .guerra dislocata nei varii ma- 1·i che la circondano e nelle acque delle sue co– lonie, facendola passare in rivista - questo com.e pretesto coreogr.afico - dal presidente della Repubblica. Essa pr.eanmmzia prossimi fu. turi maggiori armamenti navali; e per riper– c-ussione anche l 'In:ghlilterra, ora governa,ta dal laburismo,· s 'é ,affrettata a fare le sue ri– serve, prospettando l'eventaali'ta di d-0ver fa– re altrettanto, in base non sappiamo a quale clausoh ,della conferenza ... \ pel <l.isarmo! Insom;m,a, é lo spettro della guerra che si 1-ia.ffaccia-sull 'Nt,ropa, gia tan'to dissanguata e impoverita, e con essa sul mondo! "Provideant consules" dicevano gli antichi romani, quando 1a patria era in pericolo: fra– se latina che si pn6 tradurre col moderno "ci pensi il governo". Oggi che é in peri,,olo sem– pre piu imminente tut'ta l'umanita civile per colpa dei "corrsnles ", dei governanti di tutti i paesi, ! 'avvertimento dev'essere: Provvedano i popoli! Poiché essi soli, i popoli, hanno reale interesse a provvedervi, essi soli lo possono. Possa la loro formid.abilc e coscien'te insurre– zione mondiale provvedere davvero , e prima che sia troppo tardi! Luigi F Al3l3RI

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