Studi Sociali - anno I - n. 4 - 1 giugno 1930

8 riso~anza donmque. A quel congre~o, 0 Con':enzio– n?, 11 letterato Barbusse diresse un appello, che ora vien_e pubbhcato nella "Pluma". Le idee ivi espresse mentano d'i essere segnalate ai nostri lettori . Dopo il saluto di prammatica duo• ed a non{e de~li mtellettuali rivoluzionari del Vecchio Continente.be dopo rievocata la stori'a recente dell'azione sociale e riformatrice della scuOla sv'iluppata da•rli inse– gnanti nelle varie varti dell'America latina e, l'A. se– gnala agli americnni dei Sud e del Centro dove sol– t_anto si é _m~nifestato lo spirito ritorm\lt~re, iJ pe- 11c~lo. cost1tu1to dalla multiforme invasione dell'Im– penahsmo degli Stati Uniti. I quali, precie le mosse. dalla Yecc-hia dottrina di Monroe, pretendono d'aver In missione d'insegnare alle altre nazioni d'Ameri– ca, come _fratello maggiore al fratelli minori, come si fa a stabilire un "governo forte". L_'i~segnamento, che in realta. si esercita come im– pos1~1one, é cominciato da un pezzo sul terreno ·eco– nom,co, e da qualche tempo si estende al campo po– ht,co., Infatti tutti i rnr'ii govemi elle si rhn dati in An~er~ca recentemente dei governi polizieschi, ditta– torrnh, o come si dice in Europa. "balcanic'i" lo fu– r.~no_sot~o. g1i auspici, la spinta e 'il concors~ degli S.at1 U01t1. Questa intrusione yanki é parallelamen– te econom'ica e .politica, ma si esercita anche nel camp_o intellettuale. Non pochi intellettuali sud-ame– ncan1 se ne dono lasciati assorbire; ma. mo1ti pei-6 han .saputo resistervi e opporvi resistenza, e tuttora lottano eontro tale pericolo. Per6 disgraziatamente questi ult'imi, almeno in gran parte, conducono la loro letta contro l'imperia, hsmo e la tirannia troppo individualisticamente, da solitari. Troppi educatori spirituali, professionisti scrit~tori si l'imitano a partire in guerra per la u: berta appartati dalla classe operaia, senza meci:)olare 1. propri_ s!orzi con quelli di questa, senza appoggiar, s1 Sl~ lei, 1_1 che costituisce un errore ed una pazzia. Perc16 egli si dirige agli intellettuali per \nvitarli ad associarsi alla classe operaia nella lotta contro l'invasione nqrdamericana, che si esercita col mo .. nopolio delle materie prime e delle Imprese ind us- 1.riali: elettricita, viabilitfi, telefoni, radio, cinema, ti~asponti, ecc. Si aggiungono a ci6 i mezzi d'l sog– giogamento culturale, religiotb, sportiv·o. La lotta contro questa tirannia della plutocrazia sembra d'ifficile; pure sarà vittoriosa se gli intel– lettuali di pensiero saldo e retto si alle"ranno alla moltitudine dei avoratori. Riviste di lingua frameesa Romdin Rolland: L'IDEALE ANARCHJC!O E' RE,tLIZZ,ilJILEt - ("Revue A1~.1i·c/uiste" di Pari– gi - n. 3 ,di febbraio 1930). Cred'iamo inte1'essante riprodurre quasi al comple– to, meno cioé qualche citazione d'indole letteraria che ci pare superflua, la risposta di Romain Rolland all'inchiesta sull'anarchia della "Revue Anarchiste". "Voi mi domandate se l'ideale anarchico é reali,;. zabile. R'isponder6 innanzi tutto: E' pro:prlo di ogni i1d-eale il non eiliere n1ai realizzato. II suo obietti,•o consiste nel suscitare le nostre energie verso uno scopo, che retrocede sempre davanti allo sforzo uma– no. Se avesse raggiunto il suo fine, la vita non avreb– be pili alcun pregio. Esclt non esisterebbe in alcun modo. La v·it'a. .t! nello slancio, nella lotta e lo sforzo. ":Ma, ritorniamo all"'anarcbia"! Bisognerebbe in– tendersi su di una solida de.finizione dell'ideale cl1e queEta parola rappresenta. Io lo prendo nel senf:o di un libero e pieno sviluppo dell'individualità. "Questo !/viluppo é possibile?" domandate voi: "l'uomo pu6 vivere senza autorita. dal di fuori?" Poi. ché, é ben evidente che, ad ogni diminuzione dell'au– toritfi dal d'i fuori, deve corrispondere un aumento proporzionale e progressivo dell'autorità dal di den– tro, della padronanza interiore. L'uomo non ediste, di fatto, che nell'ambiente sociale. Fra l'ambiente ed esso, vi é un intercambio costante di azioni e d'i rea– zioni. Perché queste si armonizzino, occorre un or. dine venuto, o dal di dentro o dal di fuori. L'ordine del cli dentro é iJ pili bello, ma é Infinitamente p·;(t diffitile a conquiEtare. "Suppone delle personalita. estremamente evolute. E non basta, nemmeno, che un piccolo numero di uo. rnini pervengano a questo stadio superiore, poiché essi, buono o malgrado sono incuneati nel blocco u– mano. Bisogne1:ebbe che questo blocco fosse giunto ad u11 alto grado di evoluzione. Altrimenti, le per– i..bnalitii. libere saranno schiacciate. "IO non sono anarchico. Non sono tocialista, né d'i qualsiasi altro gruppo sociale... Sono ci,"'ll'ooinione di quel vecchio proverbio francese che dire: "Occone di tutto per fare un mondo!" - Ben intesq, a con– dizione c·he di questo tutto si riesca a fare un ar– monia. La vita, il monllo, la soe.ieta, lo dpirito mi appariscono come uno stato perpetuamente Instabile, una polifonia in movimento, della quale la fissazione o l'arresto significherebbe la morte. "L'evoluzione attuale dei popoli Yerso il sociali– smo, reclama e suscita la vigorosa reazione vitale dell'individualismo anarch'ico. La vittoria dell'una o dell'altra delle forze cozzantesi, sposterebbe tutto l'e– dificio. Occorre la loro coesistenza e la loro lotta. "Ed é per questo che, il mio ideale personale di pace e di armonia potrehbe paradossalmente edpri– mel'Si con l'immagine ,di due caproni che si affron– tano al di sopra dell'abisso.. . Dunque io vi dico: "Tendete le vos.tre energie, o amici nemici! e che nessuno di voi ceda! Dalle vostre energie accoppia– te nel corpo a corpo nascerà la supre1na armonia". CATILINA Biblioteca Gino Bianco 8':rtJ:br SOCIALI BIBLI06RAflA Gaetano Saivernini: LA TERREUR FASCIS– TE. (1922-26). Edit. Librairie Gallimard, Parigi, 1930. - "Le!J no– cuments bleues" della "Nouvelle Revue Français".– Un volunie (pagg, 298). - Fr. 13.50. Finalmente 'é uscito in francese questo libro del prof. Salve1:1ini, già da tem!lO annunciato, e cne era stato_ pubbhc,.to parecchio prima Jn lingua_ Inglese. Crediamo ne sia uscita una edizione italiana nel Nord America; ma non ne siano sicuri. .:er no'i italiani a dir vero esso dice tutte cose eh A g1a sapevamo, o per scienza diretta o per averne pili vol.'.e parlato diffusamente i varii glomali antifasci– ~ti d_i lingua. italiana: Quello che Satvemini aggiun– ge d1 ~uo, utihsslmo anche per gli italiani é Ja pre– sentaz'1one <lei fatti con un rigido criterio storico coordinati e messi nel:a loro piii giusta luce con un~ abbondantissima documentazione, con rilievi ed os– servazioni che fanno risaltare la crim 1 inalita fasci– sta_ non soltanto dal lato episod'ico ma anche da quel– lo 1st,tuz10nale e d'insieme. Il lettore vi scorge ch!a, ra tutta l'enorme e tragica responsabilità del fasci– smo,_ non soltanto come esplicazione personale e d'i partito, come opera di avventurieri e di partigiani, ma come governo, come Stato. Per i lettori stranieri il libro assume poi una im– portanza cento volte maggiore perché, oltre quanto é detto sopra, la stessa narrazione dei fatti é all'este– ro quasi per tutti cosa nuova, la rivelazione di una venta. di fatti che erano ignorati da gran quantitii d1 gente. All'estero si aveva e si ha ancora l'idea piu 1nesa.tta del fascismo; e ad ignorarlo v'erano non. soltanto _quell'i che volevauo deliberatamente lgno– ral'io o fmgevano la loro ignora117.a.per interesse dl classe o ili partito, per e"3ere essi stessi tendenzial– mente fascisti, ma anche u!l'infinità di persone sin– cere, a~rnnti della Jiberta. e della giust'izia, elle per le loro idee, tendenze ed interessi di classe sono agli antipodi dai fascismo. Costo1,o che non leggono i giornali italiani che nei giomali della loro lingu>t han letto notizie fram– mentarie e spesso f'alse, e che eran tentati di ci·ede– re esagerazione quanto veru,·a loro raccontato da qualche profugo - senza contare elle molti sono quelli cui era ignota ogni coSll. - finalmente hanno sotto gli occhi un'opera coscienziosa, completa e do– cumentata che non permettera pili loro alcun dubbio. Ess'i conosceranno il fascismo quale veramente é: questo basterà, per coloro che non si contentano di deplorazioni a parole o di qualche ordine del gior- 110,a fame degli avverfA'.lrl attivi del fascismo anche nel loro paese - ed avversari in un doppio sen– so: per Impedire che I multipl'i agenti d'el fascismo italiano possano ingannare e avvelenare la coscien. za dei loro concittadini e allungare nel loro paese i tentacoli del_ittuosi della loro influenza politica e della loro attività a danno degli italiani quivi 'immi– grati; e nel tempo stesso per combattere con tutta l'energia necessaria nella vita pubblica propria, a di– fesa della libertà e delle clacbi diseredate, ogni ten tativo della reazione politico-sociale che ha tenden– za dovunque ad Imitare il fasc'ismo, per Ja sotter– ranea istigazione e provocazione della plutocrazia in– ternazionale, che fa del fascismo un pericolo 1non– diale. Il bel libro di Salvemini é un servigio reso all'u– man:ità, una battaglia coraggiosa per la liberta e la pace tra i _popoli: battaglia, del resto, che Salvem!– n, combatte ancora indefessamente , sopratutto in Inghilterra e negli Stati Uniti, nel giornalismo <lal– Ja cattedra, come uomo di parte e come scienziato. Poche varole sul libro in sé. Esso si occupa del fascismo dalla sua andata al Potere fino alla fine dei 1926, quando Il potere fascista divenne totalita– rio. Diremo tra parentesi, elle sarebbe Interessante e necessario un libro simile anche sulla storia del fascismo di prima (dal 1819 al 1922) se non altro per sfatare l'aureola d'i "rl\'oluz!one" elle il partito delle camicie nere pretende, e lumeggiare ,tutto ci6 che di dellttuoao, di menzognero, di ipocrita, di tra– ditore di .tutto e d'i tutti gli servi per scalare il po> tere, il quale lascl6 in piedi tutte le istituzioni re– trive politiche ed economiche che sfruttavano e op– primevano l'Italia anche dà prima, per spogliarla i•t pili di tutto quanto il popolo italiano aveva conqui– stato con le sue rivoluzioni e col susseguente ·mezzo secolo di lotte civili. Ma per ora contentiamoci d'i Questo libro, che é gia molto. In e~so abbiamo rivisto pa1;are sotto ai nostri occhi l'opera delle squadre fasciste e della milizia nazionale dal 1922: le spedizioni punitive, gli incendi, le distruzioni, le uccisioni, le stragi in mas– sa di Torino, Spezia, ecc. tutto 11 dramma dell'asrus– sinio di Matteotti; poi l'ope_ra doppia del governo, responsabile di tutto e ogni tanto fingente d'esservi estraneo, fino a quando èinlcamente assunse tutta la responsabiUta. del suo operato; poi l'opera della cos'i– detta giustizia, manovrante in modo da san,.ionare Il dil'itto pei fascisti di uccidere ed il deli.tto per gli aggrediti di difendersi; poi la t\ra,nnia Insopportabi– le ~.el capi fa~isti di provincia, l'immoralita dilagan– te, le sofferenze lnaud'ite Inflitte alle popolazioni, fr a le q uali rifulgo l'eroismo proletario di Molinella. L' affa.re Matteotti ,,1 é particolarmente lumeggiato, ,0011le sue responsabilitii dirette risalenti al ca;po del governo, con una documentazione copiosa, fra cr..i autografi di Mussolini e di Cesare Rossi, impres– sionanti fotografie di scene del vand:,,lismo fascista e della commozione 1>opolare dopo l'assassl.nlo di Mat– teotti; riproduzioni di sentenze di tribunali, di tes– timonianze non sospette, ecc., ecc. Tutto vi é preci– E-ato con citaz-ioni 1estuali date, fonti d'informazio– ne ,e ~osi via. E le fonti 'principali d'Jnformazione s-,110proprio i giomali, riviste, bollettini e pnbblica– zionl varie del fascismo. Pu6 esservi qua e là qua~,he piccola lacuna; per esempio, sulle stragi di Torino egli accenna ad uno sconosciuto ammazzato perché trovato nella Camera àel Lavoro. Si trattava dell'anarchico Pietro Ferre– ro, ~gretario deJ Sindacato Metallurgici, elle si era r1esso in salvo, ma. poi volle avvicinarsi alla Came– ra del Lavoro per vedere, e fu riconosciuto, preso ed assassinato, trascinandolo legato a un camion con la testa elle batteva, nella corsa, sul selciato. Per6 qua,lche lieve omis!lione involontaria del gene– re non togl'ie che Il libro resti di per sé stesso tutto un documento storico inconfutabile. L'unica confuta– zione che potrébbe farne Il fascismo é il rogo per il libro e pei· l'autore, secondo i dettami della Santa In– quisizione. Ma é troppo tardi; Il libro corre Il mondo, e l'autore, cavaliere senza macchia e senza paura, sfuggito fin qui al "ferro freddo" minacciatogli dalla stampa fas,olsta, non ha ormai pili nulla a temere. Non perché egli s'ia invulner,.bile, ma perché ormai egli é gia arrivato a tal punto dell'opera sua, elle basta questa a dlfen:derlo In quanto s'egll cadesse nella lotta, la stessa sua' opera diventerebbe lndes– c,·ivibilmente pili micidiale per il mostro fascista. CATILINA •• Pedro R. Piller: POETAS Y LITERATOS FRANCESES. Edit. Maxera y Cia., Rosario, 1930. - Un volume {pag. 129). E' un libro di critica letteraria: definizi one ché potrebbe mal prevenire il lettore abituato a leggr.re, con questo nome, nelle terza pagine ·e supplementi dE::igiornali, come nelle riviste di varia cultura, una g1·an quantità di punti esclamativi, declamazioni e parole difficili che a furia d'esser proronde d!ver,– tano vuote. Orbene, la crit\ca di Pietl'o Plller non 6 affatto di questa specie. La sua sobrietà, che non esclude la passione estetica né l'eleganza della forma, ~ una garanzia della serieta del contenuto. Ma cl6 che pili ci fa amare questa raccolta di studi critici é il fat– to che, scritta in spagnuolo per lettori di lingua spa,. gnuola, essa tratti di poeti e scrittori francesi. Tra le barriere che separano i vari popoli e ,ohEIno! vor– rnmmo distruggere (politiche, economiche, morali, militari, ecc.) ce n'é una che costituisce un ostacolo cNtslderevole all'avvicinamento spirituale degli uo– mini: !'-ignoranza. Non si pu6 infatti amare chi non si conosce. E' pe1;oi6. doloroso che oi;,ere d':i.rte rap– presentanti sforzi poderosi di spiriti privilegiati ver– Sù il raggiungimento e la possessione del bello, ri– mangano sconosciute o quasi fuol'i del loro paese d'origine. Il far comprendere intimamente ques,tl sforzi a quelli a cui per ragioni di lingua e di men– t&lità diversa sarebbero rimasti ignoti od esfrane! é contribuire efficacemente all'affratellamento dei po– poli. [i libro di Pedro Piller si apre con una noto pole– mica. Infatti Il suo studio ·su Ba~busse é tutta una rivendicazione delle doti dell'autore del "Fuoco" con– tro I critici letterari d'a.ltn bordo elle hanno fatto centro di lui la r,ongiura del slle11·z10.Il secondò sag– gio, il pili interessante forse dei libro, é un'analisi dell'arte \ne, delicata, un po' crepuscolare di Alberto Samaln. Il Piller possiede l'arte di nascondersi die– tro il poeta, di far variare sopratutto lui. Quando si é finita la lettura di questo studìo, di questo profilo spirituale, si ha l'Impressione non d'aver letto un saggio critico sul Samain, ma d'aver sfogliato noi !Jtessi i volumi che ne contengono l'opera poetica. Questo risultato é dovuto pili che aJtro alla sa– piente scelta delle citazioni, all'acutezza del com– mc·nto e all'assenza di divagazioni. Ne risultano delle pagine che non hanno la pesantezza di certa critica né la vacuità di quell'altra cl1e si da ln pasto al gran pubblico. Sono gradevoli e serie, ariose ed efficaci. Dello stesso tipo sorio i due saggl su Verhaeì-en e sn De Musset, che costituiscono Insieme a quello su Samain la 1> ar.te piii soda del volume. Il panteismo e l'ampia visione unitaria dell'universo nel prililò, Il srnso del dolore, dol~re pi u. artistico che umano, nèl s~condo, sono resi vivacemente. Attorno a questi studi principali si raggruppa.no sag– gi minori: un confronto tra il tipo dell' 11 A varo" di Moliére e la figura balzachiana di "Gra;:idet", un'a• na!isl de.I "Colas Breugnon" di Romaln Rolland, un tributo di commossa ammirazione a. Sacba Gu!try e poche pagine su "La boileme In un libro del Carco". BIBLIOFILO Per la rivendite nella R. O. dell'Urugu~ il prezzo di ogni copia é di cent. 5 di pesos (oro) uruguayo.

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