Studi Sociali - anno I - n. 1 - 16 marzo 1930

Anno I - N.1 MONTE'i'J!)EO - BU_ENOS AIRES, 16 Marzo 1930 RIVISTA BlMENSJLE DI LIBERO ESAME. Per la Redazione rivolg·ersi a: LUIGI FABBRI, Casilla de Correo 141, MONTEVIDEO (Uruguay) Per l'Amministrazione rivolgèrsi a: CARLO FONTANA, calle Perii 153 7 BUENOS AIRES (Rep. Argentina) SOMMARIO: Heri àicoba1111ts ... (LA REDAZIONE). J)-;c/ti.arazioni prelim,inari (LUIGI F-1BBRI) Q,.:.:l che voglia11w (ERRICO MALA7'E/37'A). Ai Lettori e C'o!laborator·I (LA REDAZIONE). L'opera geogHtfica dli Eliseo Reclus (L-UOIA FEJ(, RARI). I problem,i della Rivoluzìane (HUG-0 TRENI) , PrtJb!e>ni ta.ttic;i. e teorici nella loU,:1 q11otiàiana (TORQUATO GOBBI). Una lettera a proposito ài "Al d·i va ,ia1 Marxwino" (HENRI DE MAN e LA REDAZIONE). L-a <io/trina politica àel fascismo (LUIGI BJ:lR- 'l'ON.1). "' Statti d,'ani,n,, e convinzioni anarchiche. (L.IJ , ,,, ABBONAMENTI Nella Repubbli,ca Argentina,: Un anno $ 2.– Sei mesi " 1. 25 BUENOS AIRES Negli altri paesi: Un a'Illlo,dollari 2.- Ogni copia, 10 centesimi per la Rep. Argentina 10 centesimi di dollaro per gli altri paesi DICHIARAZIONI PRELIMINARI ORIENTAMENTO Un nuovo periodi-co che s'inizia é un lavoro che si comincia a fare. E chi comineia un lavo– ro, secondo n_oi,deve sapere con una relativa precisione qm~llo che vuol fare, il fine che si propone, i mcz:zi e strumenti che 'intende ado– perare, la via che percorrerti. Noi siamo anarchici, ma per noi "anarchia" nou significa avere per programma il non aver programma. Un programma l'abbiamo: sost~– nere e sviluppare certe idee, criticarne e corn- FABBRI). ì' Jr 1,,icrologio, Feli~ l"ezzdni e Gi11SeJ)p,e Twrci ·ru,1- R-EDAZTONE), 'jternq, altre; difendere e sviluppare i meto- :1 ·, •ta che crediamo utili e mostrare il per- '·"i"'-' i>espingiamo e creàiamo nocivi certi al– tri; consigliare quello r.he ci sembra il bene, sconRigliare ci6 che ci pare un male. Tutto cié, non soltanto nei confronti delle idee e program_ mi dei non-anarchici, ma anche in mezzo a tut· te le idee, sistemi ,criteri tattici, forme di azio– ne, conr ,.ioni e scnt'..lnenti, !iver issiu.d.e spes– so contrnstanli fra i loro, cii~ pure hanno pie– no diritto di cittadin(lnza nel vasto e comples– so movimento spirituale, intellettuale e mate– ria le dell'anarchismo. pubblicazione fosse fatta al solo scopo di eser– citazi:mc intellettuale o per una propaganda del tutto generica, che non entri nei particola– ri pratici, e se chi la reàige fosse un agnostico, indifferente, n senza convinzioni formate sulle varie idee e metodi dell'anarchismo, si spie– ghcrehbe eh 'essa non fa<>csse alcuna scelta. Gi6 si spiegherebbe anche se una forz<1.maggio– re o una necessita impellente vietasse agli a- 11:m•hici di avere più di un periodico o impo– m•i;s" pel momento il concentrare tutte le for– ze in uno solo; oppure se, essendovi gia orga– ni suf~irienti di tutte le correnti, sorgesse la nec-e&s1tft, per un fine immediato e comune a tutti, <liavere un altro organo estraneo ad ogni divisione intema e dedica'to esclusivamente a quel fine determinato. A 1I111,nzidelle rubriche "Rivista àelle Riviste" e l,iùHografia". Heri icebamu .. Riprenjtamo qui a distanza di 'Spazio il nostro di– scorso, interrotto dieci mesi fa in Francia, come quel– l'antico dottore spagnuolo che, a distanza di tempo dopo mo:ta prigiÙfi1a, risaliva la cattedra e ripren– deva le lezioni con là. formula conS1.H,ta: Heri dice· Vantus ... "Ieri dicevamo" che bisogna distruggere Stato, Ca– pitalismo e Chiectt, che bisogna fare la rivoluzione'. che bisogna riorganizzare la societa. umana su basi di liberto. e di giustizia, che bisogna instaurare il comunismo e l'nnarchia. Oggi ripetiamo le s!esse co– se, continueremo ad affermare da queste ,colonne la stessa fede, a bandire la stessa nostra volonta. di rinnovamento e di liberazione, a dimostrare che ci6 chi) diciamo e vogliamo é giusto e vero nell"interes– se di tutta l'umanita., ed é necessario e urgente nel– l'interesse dei mi6eTi e dei sofferenti, delle masse 1irolelarie e popolari turlupinate, sfrutt'clte ed o::,pres– ,J, dal preti, dai padroni e dai governi. Non faremo con ci6 elle continuare, per la ste~sa via, la modesta battaglia d'idee che cond·ucemnio dal– le colonne de "La Lotoo. Ulmana" di Parigi (1927-29) finché quella ospitalissima e liberalissima Repubbli– .,., francese non cl mise alla porta, - battaglia di idee che avevamo da ttmpo iniziata In Ioo.lia, quan– do v'era ancora possibile parlare e scrivere, a fian– co di energie piii forti de:le nostre, tra cui di quella del nostro maggior fratello Errico Malatesta. Lo stes · so lavoro che intend'iamo s~-olgere quf. non sara di fatto, almeno tendenzialmente e nell'intenzione, che la prosec1.1zione cli una gi8. vecchia e gloriosa tradi– zione dell'anarchismo Italiano, alla quale fummo edu– cati fin dai tempi de "L'Agitazione" di Ancona <1897-98) e che seguimmo con fede crescente, coope– randovi col poco che potemmo, ne "Il Pensiero" di Roma (1903-11), In "Volonta." di Ancona (1903-20), in "Umanita. Nova" di Milano e Roma (1920-22) e in "Pensiero e Volontà" di Roma ·(1924-26). Abbiamo ricordato i predecessori di questa rivista, alle piii sentiamo aderenti al nostro pen-slero, oggi, ·senza obliare con ci6 le altr~ tribune di lotta, da cui pure, specialmente In Roma, per molto tempo difen– 'demmo nella misura delle nostre forze le idee anar– chiche con gli stessi Immutati criteri: "Alleanza Li– 'bcrtaria", "Libero Accordo", "Fede", ecc. · Un poco più soli che a Parigi, immenoomente p1ii 1 boli che a Roma, - ma con la speranza di trovare a poco a poco nuovi fratelli e compagni di lavoro, - riprendiamo il nostro cammino sempre per la me– desima rettilinea strada ideale. cammineremo, tin– che nuovi ostacoli plii forti di noi non cl sbarrino la via, o finché la stanchezza non ci abbatta al suolo Inesorabilmente. Intanto, riprendiamo il bordone del pellegrina, e avanti! BibliotecaGino Bianco L'anarchisn,o nel suo insieme, salvo alcuni c·arrlini fondamentali che sono comuni a tutte le;, sm• correnti, - che poi in sostanza si r'idu– c,,uu alla negazione di ogni autorita coercitiva e violenta dell'uomo sull'uomo, - non é e non pu6 essere un tutto unico, con unicita di cr'ite– ri e di metodi. Nel suo seno v'é posto per tutte le multiformi attiv'ita del pensiero e dell 'azionc antiaut'Jritari'i, nessuna delle quali ha diritto al mo11opoliodel nome e del movimento dell 'anar– ('hi~. 1, 'anarchia come tenden-za generale cli idee non puo avere una unicita di indirizzo nella propaganda e nella lotta pratica oggi, co– me non potra averla nelle sue realizzazioni più vaste future, le quali non saranno possibili che attraverso i tentativi ed esperimenti più varii, soggetti all'unica condizione (imprescindibile per gl'i anarchici). del reciproco riconoscimento e rispetto della liberta di ciascuno, individuo o aggruppazione che esso sia. M:a ~ome domani, nel vasto e multiforme la– vorc- di riorganizzazione sociale ogni individuo ed og-ni aggruppamento piccolo o grande di in– dividui bisogna che sappia, esso, ci6 che prati– (·arnente vuol fare, e non potra in pratica fare una cosa e nel medesimo tempo una cosa con– traria, •- pur lasciando che questa ultima sia fotta liberamente dagli altri che la preferisco– no, - cosi oggi, nella propaganda, nel movi-– mento e nella lotta, ogni anarchico o aggruppa- 1111•1Jto di anarchici non pu6, senza condannar– si all'inazione, non avere una sua linea di con– dotta determinata, sempre a patto di ricono– scer(, agli altri il diritto di seguirne una diver– sa. UNITA'D'INDIRIZZO ~ d6 che é vero per ciascun individuo e da– snm gruppo, a noi pare sia più vero ancora per un giornale, perlodico o rivista. Se una Ua questo 110n é il caso nostro, Noi non vo– gliamo fare una rivista soltanto intellettuale o generic~., bensi che metta l 'intelligeÌiza a ser– vi~io del mùvjmento anarchico s'inserisoa nel– la rtalta..in. atto, e propugni tU:. indirizzo detc1:;– n,inato, pratico nei suoi particolari, sia della pl'C;paganda che della lotta. Noi non siamo in– differenti dinanzi alla varietii di idee e metodi clcll'anarchismo, ma abbiamo gia fatta la no– stra seelta, e della bonta e sup,,riorita dello idee e metodi C'heabbiamo scelto siamo profou-· darneute convinti. Per fortuna niuna forza 1,wggiore impedisce alla cullettivita anarchica di avere pubblicazioni delle più varie tendenze, tanto vero che ve ne son gia, specie di ten– denze diverse dalla nostra, anche limitandoci alle sole pubblicazioni di lingua italiana. E, p1:r disgrazia, non ci troviamo neppure, mentre su1viamo, in uno di quei momenti cosidetti di– rn miei e risolutivi, attimi fuggenti che intima– ~H• il ~ilenzio ad ogni dissenso, costringono a mterrompere -ogn'ielaborazione d'idee o di pre– parazione pel domani, e impongono l'unione a tutti i iO~ti fra i più affini per una azione im– mediata. La stessa eonàizione di fuorusciti dal nostro 1-•arse,nella lingua del quale noi possiamo par– lar,· agli italiani sparsi per 'tutto il mondo, me– no ehr alla maggioranza enorme chiusa erme– ticamente nell'ergastolo fascista, fa si che, se una pubblicazione vogliamo fare, - i deside– rc,si e capaci d'azione, dell'unica azione possi– l;ih-, hanno il loro campo fuori del giornalismo, -- questa pubblica"Zione non pu6 essere come tale c•heopera - interna ed esterna - di pro– paganda., elaborazione e preparazione intellet– tuale (' spirituale per la realizzazione e messa in pratica delle idee e metodi di cui siamo con· viuti, in un tempo che speriamo non molto lon• tano ma che non é quello a noi più presente. Quc,Rtotempo di transizione, che noi stessi de• sideriamo brevissimo, a causa appunto della sua brevìta non ci consente tm eccletismo da di~cttanti. Il dovere della elaborazione e pi'epa• r;:.zionc del prossimo domani ci impone di as• sttme1'e un nt'teggiaménto in coerènzi col nostro µensiero, di seguii-e la linea di condotta che sdenza ed ·esperienza ci consigliano: di à• vere, in una parola, come bussol_ad'ò:rientatnen•

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