Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

78 LO STATO MODERNO ture ed e'sporlano aittatura. Lo scarso mordente o slancio internazionalista dei compagni lalmristi dovrà e potrà essere corrello e 'iritegrnto da una più incisiva azione da parte dei socialisti europei sia nell'interno dei loro Paesi sia nell'organizzazione del socialismo internazionale. Os– sia, l'iniz:ativa dell'unione europea continentale dev'es– sere, perchè sia veramente feconda, iniziativa socialista europea. I1t una Europa in cui il socialismo rappresenta in realtà (malgrado il suo permanente alto potenziale di massa) una forza politica di scarsa iniziativa e di scarso peso, in un'Europa gravemente infetta di bacilli dittato– riali, le moderate aperture internazionali della politica brit;mnica sono un segno di cauta diffidenza, condanna– bilissima forse in un partito socialista, ma 11011 irrevo– cabile 11è incorreggibile. La via della democrazia socia– lista non è, dunque, del tutto pceclusa nel nome del rea– lismo storico, non è pura utopia. Ma per ridare al socia– lismo incisività politica e mordente storico, deve esserne attivato lo spirito di lotta. E' quello che il socialismo ha perduto in pieno, e l'ha perduto a vantaggio dei fascismi e dei bolscevismi. Per questo dicevo poc'anzi che il giu– dizio storico dato dai totalitarismi sulla democrazia so– cialista è quello di una < utopia illuministica>. Gli !'Omi– ni e le masse, per la lotta politica hanno bisogno di dei, vogliono il mito, debbono seguire la hand°iera del cuore. Per abbattere il vecchio Dio della Chiesa e dei padroni, le armi della critica raz:onale, dal « Cogito > cartesiano a Kant, furono validiss:mc sul piano teorico; ma per mobi– litare politicamente le masse nella rivoluzione contro la Chiesa e co·,tro i re. il razionalismo libernle dovrtte fnrsi mito e suscitare la fantasia escatologica delle moltitudini, dettaitdo al loro cuore anche azioni appassionatamente irrazionali. Le grandi idee-forza vigoreggiano su basi mi– tiche, suscitando. potenza rel'giosa, e generando eroismo e sacrificio. Debbono creare un clima, una fotosfera, nel– la quale gli Pnmilli nossano calare e trasfigurare tutti i !.oro atti, -anche minimi. Questa potenza di suggest'one mitica, che il sociali– smo ha perduto a vantaggio dei fascismi e del bolscevi– smo. sembra quasi ereditala oggi, in Italia, dal confessio– nalismo callolico. Sembra; ma non è che un surro::(ato. perC'hi> sono lo'lta'lissimi. gli sC'eWci calloli"i italiani. da qualsiasi spirito di crociata; nè, per la verità, gli uomini della Democrazia Cristiana hanno il tono dei profeti e del'(li apo~toli. sibhene ouelln d'impiegati di cnn,,elto as– sunti a termine dal variopinto trasformismo della classe cohservatrice italiana. E giacchè negh:amo qualsiasi po– tenza di mito liberatore alla dittatura, possiamo allribuire potenza liberatrice soltanto alla lolla di classe, sia come mito sia come realtà. Per questo, dobbiamo negare qual– siasi potenza trascinatrice, e quindi politicamente valida, a un partilo socialista che non sia profondamente legato alla classe operaia. E riteniamo indispensabile, alla con– sistenza politica e storica del socialismo, la capacità ef– fettiva, e non solo teorica o velleitaria, di convol{liare in unico movimento l'intera classe lavoratrice non-proprie– taria, dal manovale e dal bracciante fino al tecnico e allo studioso. Questii classe, o meglio questo movimento d'in– teressi e di ragioni politiche, dovrà trovare la sua rnu.rn, mitica insieme e reale, d'azione unitaria, nell'edificnzione di una società integralmente democratica, articolata sol– tanto nelle categorie del lavoro, della tecnica e dello stu– dio, con l'el:minazione completa della classe capitalistica. Se si allontana dalla classe operaia. l'esperienza ce lei in– segna, questo movimento e-essa falnlmente di essere so– cialista e si avvia a trnsformarsi in un qualsiasi grado di liberalismo o di radicalismo. (Il laburismo inglese è ben legalo alla classe operaia, e così il socialismo austria– co). Quest'ultima è la strada di Saragat, giacchè è perfet– tamente inutile citare - com'egli fa sovente - a docu– mentazione della propria aderenza all'ideologia socialista cl:i~sista le cla~si lavo•atrici in'!lMi e nord-americane con i loro elevati tenori di vita e di lotta. E' ·inutile, perchè i soc;aJisti italiani sono in 'Italia; e con Ja nostra classe ope- I . raia, e-on i nostri braccianti del Sud debbono avere a che fare, e con essi, a costo di qualunque sacrificio, rimanere legati. Il concetto di lotta di classe, data la prevaler!le com– posizione stratificata della nostra società, è ancora un nu– cleo indispensabile per la formazione di una coscienza politica operante in larghe moltitudini di lavoratori, e quindi per l'avviamento della loro liberazione. Nessuna sottile e criticamente valida polemica dell'individualismo liberale riuscirà a sbloccare i monopoli economico-socia– li di potenza. Il laburismo inglese dice di non seguire un'ideologia classista, semplicemente perchè gli inglesi in genere non seguono delle ideologie, sono empiristi, e fors' anche il confessare un'ideologia classista ripugna a cerio loro puritanesimo farisaico; ma, di fallo, il laburismo fa poJi– tica di classe, la politica della classe lavoratrice inglese. Lo schieramento politico italiano, a nostro avviso, esige ancora la presenza di un partilo classista democra– tico, che attui, cioè, la democrazia nella classe e porli la classe alla democrazia. Questo non può essere che il nuo– vo partito socialista, naturalmen le unico, e depurato del– la sua retorica - chi hen i:iuardi - profondamente con– servatrice e tradizionalista. Un partilo socialista che sap·– pia prendere decisioni audaci, che non abbia paura (il complesso d'inferiorità!) di essere minoranza, che sappia anzi - direi - essere coraggiosa minoranza, che abbia la forza di farsi l'eretico dei propri schemi e delle pro– prie formule tradizionali, che sappia condannare aspra– mente uno sciopero stollo, ma sostenere con intransigen– te coerenza una lotta politica, econoi11ica o sociale con– cretamente motivata. (Precisamente il contrario di quel che ha fatto). E' un problema assai arduo. Praticamente, Saragat e la destra del P.S.L.I. - che non. sentono più, veramen– te, l'istanza dell'unità socialista - non credono nella ra-. gione storica di un socialismo classista in Italia. E' una rispettabile convinzione, che ancb'io, per un certo tempo, non fui alieno dal condividere: ma perchè sia compiu– lnr1rnte e chiaramente fr11ttifera, clev'essere portata alle ultime conseguenze e ragioni. Deve negare l'utilità di un partito socialista nel nostro tempo e nel nostro Paese, e non continuare a girar intorno alla fiammella della riunifica– zione socialista con vacue frasi sentimentaloidi. Deve ri– dursi, o maturarsi, a Carlo Andreoni. La funzione che Saragat ha mostrato di voler attri– buire al P.S.L.I., ossla - com'egli dice - al socialismo democratico, oggi, in Italia, è quella della « leale_gestio– ne>, secondo la formula blumiana (che del resto non fu sempre rsnttaJT1ente interprelntal. Leale gestione dei:il'in– teressi della borghesia: perchè non c'è da far altro, e c'è anzitutto, da difendere la democrazia politica dalla minaccia totalitaria comunista. Ora, questo significa, ap– pun.to , negare la ragione storica del socialismo. E' assur– do, astrattista, antistorico, concepire l'azione politica co– me divisibile ;,, gradi o in piani schematici: fino ad oggi, difesa della pura democrazia politica; da domani in noi (prntic-n"le.,•e. parliamoci chiaro, quando il comu– nismo sarà distrullo, o con la guerra o con la repres– sione, e non certo per un naturale esaurimento, che sa– rà lentissimo, frno a qua?do non esista, come non esisterà mai con l'attuale prassi dei due partiti socialisti, un mo– vimento capa e di contendergli efficacemente la classe operaia), da domani in poi, dopo aver ipoteticamente sal– vato la democrazia politica (e numerose esperien~e ci in– segnano che In ristretta difesa della democrazia politica degenera nell'arroccamento e nell'autodistruzione col re– gime di polizia, e che la sola efficace difesa di essa può attuarsi nelle sue capacità di anticipazione e di trasfor– mazione sociale), azione per le riforme socialiste. Questa ci appare la tipica illusione riformista della tranquillilà politiéa (ossia, per un socialista, anche so– ciale), come necessario terreno per le riforme socialiste: concezione contradditoria nei suoi stessi termini, perchè

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