Lo Stato Moderno - anno VI - n.4-5 - 20 febbraio 1949

74 LO STATO MODERNO tro e la destra del ·P.S.I., Riccardo Lombardi con Zagari, e in mezzo ancora, il buono e, caro Mondol– fo a tentare di metter d'accordo la sua inteHigenza di professore, con la sua e indefettib:le » fedeltà ai principi del socialismo uman'tario. Ora è chiaro che il P.S.L.I. ha fallito tutti i suoi scopi, che erano sostanz'almente tre: l°) Opporsi in politica interna al prevalere delle correnti di po– lizia cler:cale che e inevitabilmente» avrebbero a– vuto bisogno dei vecchi e dei nuovi fascisti; dare alla nostra politica interna un senso che andasse al di là dell'ordine pubblico, con la eterna e eterna– mente sterile e degradante questione se partì prima il sasso dalla folJa o la palla dalla forza pubblica; un ,senso che dilatasse la politica interna sino a im– pç>rre i problemi della costruzione istituzionale del– lo stato democratico italiano, di cui sin le fonda– menla .sono da porre. 2") Contrastare in po'.itica e– cònomica la prevalenza di quella mentalità corpo– •rativa che. è così cara in certi circoli demo-cristiam, e chè è tanto prossima parente dei trusts e dei mo– nopoli che fanno dell'Italia •Un paese ancora di c~– rò-prezzo. non solo e non sempre giustificato dal caro-costo; impedire che le posizioni-chiave della ffnanza e della economia italiana fossero affidate· ad uomini che davano affidamento solo per la loro tra'diz'onaJe docilità ai partiti al governo. 3•) Assu– mere in politica estera il comp:to glorioso di guida- e la -resurrezione d'Italia in campo internaziona– le, di ridarle nuove e più vaste amicizie, di immer– gerla in nuove e tonificanti solidarietà; portare l'I– talia dovunque si parlasse un linguaggio soprana– zionale, ~l Patto di Bruxelles, all'Unità Europea, al ;Pattò Atlantico,. dovunque apparisse chiara 1a vd– •tòntà di unìfica·re il concetto di «potenza», ineli– ·mfnabile in politica internazional,e, con un tenta– tivo onesto di risolvere il problema del « rachitismo 'delle fr~ntiere nazionali», approfittando non della guerra, che è la madre naturale e dolorosa di ogni 'conquista di nqovi e più ampi orizzonti, ma della semplice paura della guerra; che in questo caso pÒ– teva essere felicemente una madre innaturale, ma gioconda, delle nuove Patrie che attendono i ven– ·turi;. impedire che de1 successo di questa polit;ca il _vanto. e il favore dovesse tornare solo alla Demo– crazia Cristiana, che pure ha nel Vaticano i suoi _ limiti alla politiéa estera, come i· comunisti l'hanno nella Russia. Grandi e nobi'li comp'ti spettavano, come si vede, .al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani; ma essi sono stati traditi, e come vanificati, dal socialismo piccolo-borghese di tutti i suoi dirigenti: di quelli di destra, che si sono fatti battere sul terreno della collaborazione gov.ernativa dai loro più abili e· più forti contradditori demo-cristiani, e di quel'Ii di si– nistra per i quali Romita è valso più dell'America. e nei quali non tè spento l'ingenuo spirito barrica– diero e massimalistico, che continua a spirare, co– me .vento della sera, nel cervello e nell'anima di ,ogni buon sociafata di stretta osservanza. ., . . iente, nell'qltima crisi del P.SiL.I., ha la mi– nima giustificazione nè politica nè logica nè morale. Non l'assurda lettera di Saragat a De Gasperi, assurdamente mot:vata dal cosidetto « Caso Lopar– di ». Si può capire, in questa grottesca sintesi di formale sovranità dei Parlamenti e di effettivo do– minio delle dirfzioni dei partiti di massa (rr,iasse effettive ò anche sempJ.icemente sperate) che distin– gue la nostra epoca, che si imponga a un deputato di avere e di votare fiducia se appartieLe alla coa• liz:one governativa, o viceversa se appartiene a quel– fa di opposizione; ma che si pretenda anche di im– porre a un membro della maggioranza di essere sempre «soddisfatto», non è meno ridicolo e meno e antiumano > nel senso classico della parola, di quanto non lo ,sia imporre al deputato della mino– ranza di essere sempre e regolarmente « insoddi– sfatto ». Non p:ù motivata appare però la rigidità con c4i il centro e la sinistra del P.S.L.I., da tempo cupidi almeno di una crisi ministeriale f aut e de mieux, hanno afferrato l'occasione così leggermente offer– ta loro da Saragat. E cosi ancora una volta, e per la ennesima volta, si è ripetuto il connubio, tanto fre– quente nei partiti socialisti, tra spericolati sin'stri– smi a fondo anarcoide e pavidi dottrinari umani~ tarismi a danno di ogni tentativo serio di porre nn partito socialista - un qualunque partito sociali– sta - a servizio dello Stato. Non ,mi nascondo che se qualche socialista scor– rerà queste righe, giunto a.questo punto, sogghigne– rà mefìstofel'co: di quale Stato? di questo, borghese. non ci metteremo mai al servizio. Ebbene, io rispon– derei: si tratta di, mettersi al servizio di questo stu– _pel)do Stato moderno. di cui voi non. avete c,onwreso tutte le possibilità, non dico rivoluzìònarie (parola che fa troppa paura à troppa grnte) ma certo ao– dacemente innovatrici; di questo meraviglioso Stato moderno che non è di nessuno e che è di tutti, che uri giorno fu dei prefetti giolittiani e poi dei gerar– chi fascisti sol-0 perchè voi, e sempre voi, avete ostinatamente rifiutato di farlo diverso e mig~;ore in stretto contatto e armoniosa collaborazione con tutti gli altri gruppi democratici del paese, per cie– co e diabo1ico orgoglio· di falsa dottrina, per stolida ·credenza di essere i soli a saper parlare demago– gicamente a11e masse, mentre già quattro volte ib trent'anni siete stati battuti su questo terreno in Russia, in Germania, e in Italia dai fascisti prim!l e dai democristiani oggi; di questo miracol-0so Stato moderno fatto di saggi equilibri e di profondi im– ·pasti secolari, che ha bisognò ogni giorno di uomini chiari e risoluti, spregiatori di popolarità facili, ,e amanti di responsabilità diffidi. Debbo dire che non credevo mi sarebbe mai ca pitato di leggere un documento di politica ester meno preveggente e più contorto della così deit « mozione Mondolfo » e delle dichiarazioni eh,. l'hanno seguita. 1 • •• • • ., Combattere una linea di politica estera di ca– rattere fondamentalr e decisiva come la nostra ade.'.I sione al Patto Atlantiéo prindpalm.ente perchè ·va– ·ste zone del paese la. contrastano; significa soltant' continuare nel perpetu·o equivocò socialista tra po-

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