Lo Stato Moderno - anno VI - n.3 - 5 febbraio 1949

68 LO STATO MODERNO Grecia, alla Turchia e all'Iran; interessi petroliferi e pre– stiti neH'Arabia Saudita e nello Yemen, ecc.; e da que– st'anno anche assistenza finanziaria allo Staio d'Israele); e ha tentato e tenta .cli penetrarvi quella sovietica, prima mirando a sfondare allraverso ,l'Iran, la Turchia e la Gre– cia (oltre l'Afghanistan, che rperò è piuttosto eccentrico rispetto alla zona di maggior interesse, e soprattutto non darebbe di per sè l'accesso al mare), ora puntando, pare, su Israele, unico Stato dotato di un'organizzazione indu– striale moderna e in. cui il partito comunista abbia vita legale e conii una certa forza. Il sorgere e il rapido consolidarsi della Repubblica d'Israele è staio l'avvenimento principale del 1948 in que– sto delicato settore della ,politica moJ1dia'le. Intorno ad esso si è sviluppala un'intensa attività delle tre maggiori Potenze, nonchè dell'O.N.U. che si è assunta l'incomben– za di ristabilirvi la pace (impresa che costò la vita al suo primo < mediatore >, il conte Folke Bernadolle, H cui successoi·e Bunche ne ha continuato l'opera, giungendo, grazie alla piega degli eventi' decisamente orientatisi in favore di una delle parti, a risultati promettenti). L 'alleggiamen.to assunto in questa questione dal mi– nistro inglese degli Esteri Bevin, che, nell'intento soprat– tutto di assicurare alla sfera d'influenza britannica la po– sizione strategicamente importante del Negev, ha ostina– tamente puntalo sul cavallo perdente, ha complicato non poco la situazion.e, che tuttavia alla fine dell'anno sem– brava offrire maggiori speranze di ,prossima soluzione. • • • Epidemia di guerre e sorgere di nuovi Stati hanno C"aralterizzato nel 1948 così il Medio Oriente inteso in senso "lato come <)'Estremo, alll'O settore ehe in questo do– poguerra si trova in via di rnpida trasformazione, e il c·ui dinamismo è anzi tanto più attivo in quanto più nume– l'Ose e più varie son.o qui le forze in presenza. Qui è infatti l'Impero Britannico con .i suoi territori n1alesì, la base di Hong-kong e il Dominion d'Australia; qui sono gli Stati Uniti con le basi nell'alleata Repubbli– ca delle Filippine, nella < zona strategica > degli arcipe– laghi della Micronesia, nelle Ryu-kyu ex giapponesi; qui l'!l.R.S.S. con le basi delle Curili, di Sachalin., di Vla_di– vostok, di Dairen e di Pori Arthur; qui la Cina, immensa e divisa, come la piccola Corea, fra comunisti e antico– munisti, qui '1a 'forza latente del Giappone; qui la Birma– nia da poco assurta all'indipendenza; qui la Francia alle prese col Viel Nam e 'l'Olanda con l'Indonesia. Il 1948 ha visto la guerra civile in Grecia (esercito governativo contro guerriglieri di Markos alimentati dai tre Stati confinanti a ,governo comunista), la guerra d'I– sraele contro la Lega Araba che, costituita da Stati assai più arretrati e divisi nelle loro aspirazioni, ne è uscita perdente; guerra civile in Birmania, dove il governo del– la Lega Antifascista ha tenuto testa all'insurrezione comu– nista; guerra in. Malesia tra le forze anglomalesi e i guer– riglieri comunisti, progressivamente conlenùti e ridotti; guerra civile in ben altre proporzioni in Cina, dove l'e– sercito comunista ha riportato le clamorose vitlorie di eui già si è detto; guerra nel Viet Nam Ira Francia e mode.! rati da una parle, Vietnamiti nazionalisti e comunisti dall'a)tra; guerra in Indonesia tra Olandesi e forze arma– te -della Repubblica Indonesiana. E sono sorti ·quattro nuovi Stati indipendenti: Israele, Ceylon, Birmania, Co– rea, quesl'ullima con due governi rivali, di cui quello del Sud (zona di occupazione americana) è statn ricono– sciuto dall'Assemblea dell'O.N.U. come il governo legitti– mo di tutta la Repubblica (8 dicembre). In lndone~ia l'Olanda ba ripreso per la terza volta, sul finir dell'anno, la ,guerra contro la Repubblica (che aveva ormai ottenuto una sorta di cittadinanza di fatto nella comunità internazionale - e l'O.N.U. era intervenu– ta per conciliare la vertenza - pur mancandole ogni ri– conoscimento de jure e quindi ogni possibile pretesa di sovranità nei rapporti esteri); e ne ha in rpoehi l(iorni eli– minala ogni residua autorità, riportando praticamente sotto il suo controllo tutta la vecchia eoloilia delle Indie Olandesi. Alla Repubblica ha nociuto l'agitazione comu– nista, manifestatasi anche qui come dappertutto nell'E– stremo Oriente, e che ad un certo punto portò ad una rot– tura aperta fra il governo repubblicano, che pur tende– va a sinistra. e il partito comunista locale, giunto fino a proclamare in alcune zone la repubfilica sovietica. L'O– landa d'altra parte non tende a ripristinare il regime co– loniale, e vuol tener fede nll'impegno preso di instau– rare quanto prima - verosimilmente nel corso del 1949 - gli Stati Unili dell'Indonesia, come Stato sovrano mem– bro dell'O.N.U. in unione personale col Regno dei Paesi Bassi: ma si tratterà di uno Stato formatosi sotto il con– trollo delle autorità olandesi, e che pertanto almeno nei primi anni risentirà di questa origine, ben diversamente dalla Repubblica di Jogjakarla che si era formata all'in– fuori del loro controllo, anzi contro di loro. Un governo federale provvisorio è stato costituito già nel marzo. 1948, coi rappresentanti di lutti gli altri territori della costi– tuenda Federnzione: le operazioni militari del dicembre han no preparnlo il terreno per immellervi an.che rappre– sentanti delle terre già appartenenti alla Repubblica. Analoga è in certo senso la situazione della Fran– cia nel Viel Nam, dove in un primo tempo era staio sta– bililo un modus vivendi col governo ivi costituitosi al– l'atto del crollo giapponese. Rotti nel dicembre 1946 gli accordi, il governo di Parigi ha riconfermalo, il 5 giugno 1948, il riconoscimento dell'indipendenza « rc1 quadro dell'Unione Francese >; e si è costituito un nuovo goveruo provvisorio di tendenze moderate, con cui tutt:,– ·.-ia non è staio possibile nei successivi sette mesi preci– sare i limiti di tale indipendenza. C'è da augurarsi che la Fr~ncia, che in un primo tempo era disposta a ben maggiori sacrifici, trovi al più presto una via d'intesa che le ro!ltilii definitivamente il governo di Hanoi e le cor– renti ehe fanno eapo all'ex-imperatore Bao Dai, solo mez– zo pt>r :,!abilire nel Paese una situazione di pace, in ac– cordo eon le esigenze nuove dei popoli ex coloniali. • • • J.,clJ'O.N.U., della sua lunga assemblea e della confer– mala impossibilità d'intendersi fra i due mondi in ccn– lra5I0 anche in seno all'organizzazione di Lake Succe,•~. abbiam già dello nella prima parte di questo saggio. Ri– teniamo tuttavia di dover segnalare due importanti stru– menti approvati nel corso dell'assemblea generale del 1948 e che nella nostra stampa sono stati generalmente passali sollo silenzio: la convenzione sul « genocidio >, approvala il 9 dicembre eon 55 voli favorevoli e nessuno contrario, e la dichiarazione dei dirilli ,dell'uomo, appro– vata il ,giorno appresso a grande maggioranza, eon l'a– stensione dell'U.R.S.S. e dei suoi satelliti. Intendiamoci: noi non siamo soliti prender sul se– rio le «parole>, neppure dei ,più solenni documenti in– ternazionali, quando siano soltanto parole; e non ci fac– ciamo nessuna illusione sull'efficacia immediata dei due strumenti, il primo dei quali è staio approvalo anche da chi nella recente guerra ha applicato lo stesso procedi– mento. sia pure in modo meno vistoso della Germania di Hitler; e non contiene nulla contro lo sterminio dei gruppi politici, che avrebbe dovuto essere messo alla stessa stregua di quello di gruppi « nazionali, etnici, raz– ziali o religiosi >. Gli strumenti internazionali - lo ab– biam tante volte sostenuto - diventano operanti solo quando rispondono ad una realtà effettivamente esisten– te; e i principii sanciti dai .ctue atti approvati a Parigi sono ancor lungi dall'essere sentiti da tutti coloro che li hanno firmati. Come illudersi ch'essi saranno applicati per il solo fatto di essere stati formulati sulla caria? Ma non v'ha dubbio, d'altnl parie, che il solo fatto di aver per la prima volta codificato in solenni documenti internazionali questi ,prineipii contribuirà a farli gra– dualmente entrare nella coscienza internazionale, a pre– pararli cioè a divenire, col tempo, quella realtà che ma– lauguratamente oggi non sono ancora. ANTONIO BASSO

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