Lo Stato Moderno - anno VI - n.3 - 5 febbraio 1949

LO S 1 r A T O M OD E R NO 67 t SINTESI Dl UN ANNO II. Intese regionali e teatri di guerra Una sfolesi degli eventi principali del 1948 non può limitarsi all'esame delle varie fasi della guerra fredda tra U.R.S.S. e Stati Uniti, e de!,J'evolversi dello schieramento euro-peo al di qua e al di 'là della cortina di ferro. C'è da un canto il settore di quegli accordi interna– zionali che superano, sotto gli auspici dell'O.N.U., la stes– sa barriera fra i due mondi,· senza assumere il colore di nessuno dei due; dall'allro ci sono d'evoluzione del Com– monweallh Britannico, que'lla dell'organizzazione pana– mericana, gli avvenimenti del Medio ed Es,remo Oriente. . . .. La dislocazione, in proporzioni che ben possiamo di– re storiche, dell'Impero Britannico, si era iniziata nel 1947, con l'erezione in Dominions - i primi a ,popolazio– n.e -non europea - dell'Unione Indiana e del Pakist:m. Nel 1948 essa ha fatto ulteriori passi. La Birmania, in con– formità al trattato del 17 ollobre 1947, il (ì gennaio 1948 è uscita addirittura dall'Impero. L'Eire (già Stato Libero d'Irlanda), che dal 1938 slava sulla soglia, a metà fra l'appartenenza e la non appartenenza al Commonwealth, ha rotto anche d'ullimo tenue legame che ancora ve l'uni– va, abrogando (24 novembre) l' Exlernal Relalions Aci, per effetto del quale i rappresentanti diplomatici del Go– verno di Dublino venivano accreditali presso i Capi di Sta– lo esteri con credenziali del Re d'Inghilterra, e adollan.do invece il R.epublic o{ Jre/and Bill. La nuova « Repubblica d'Irlanda , ha tuttavia inteso !>pogiliare il suo ,gesto da o– gni carattere di ostilità al Commonweallh, nella cui sfera d'azione è sostanzialmente rimasta, così come vi era ri· masta la Birmania. Il ministro irlandese della Difesa O'Higgins non ha esitalo a dichiarare il 1G ollobre: < Il Commonwealth è uno dei più grandi fattori mondiali in favore della pace, e 1 l'abrogazione dell'Exlernal Relations Aci stringerà maggiormente i legami fra l'Eire e H Com– monweall >. Di fatto il Governo inglese ha deciso che l'Irlanda non sarebbe considerata paese straniero, nè gli Irlandesi residenti in Gran Bretagna cittadini stranieri. Singolare coesione dell'Impero Britannico, che si mantiene e consolida non solo quando una colonia ottie– ne l'indipendenza neH'ambito estremamente elastico del Commonwealth, ma financo quando ne esce, creando, ac– canto alla e solidarietà imperiale> dei membri del Com– monwealth, una sorta ,di solidarietà extra-imperiale fra il Commonwealth e gli Stati che ne sono use ili! Anche per l'Unione Sud-Africana si dubitò che aves– se ad qscire dal Commonwealth dopo la clamorosa villo– ria elettorale dei nazionalisti, che portò a capo del Go– verno (3 giugno) il doti. Malan contro il vecchio mare– sciallo Smuls, un.o dei più convinti assertori dell'idea im– peria-Ie: ma finora il legame imperiale ha resistilo anche a questa prova. E nemmeno ne è uscita, benchè lasciata Ji. bera di farlo, l'Unione Indiana, che pure aveva vecchi ran– cori contro l'Inghilterra. Si è avuta solo la sostituzione del governatore generale (rappresentante del Governo) Lord Mountballen con un indiano, Raja-gopalachari. Il turba– mento dell'equilibrio determinato dall'allontanamento de– gl'Jnglesi ba avuto qui, d'altra parte, ulteriori manifesta– zioni con l'uccisione di colui che era staio insieme l'apo– stolo dell'indipendenza indiana e della non resistenza, e l'invasione dell'Haiderabad - il cui sovrano si era procla– mato ed era stato provvisoriamente in un primo tempo ri– conosciuto indipendente - <la parte dell'esercito dell'U· nfone; mentre In questione del Kashmir, che aveva por– tato alla guerra tra i due Dominions, deferita all'O.N.U., restava irresoluta per il rifiuto di Nuova Delhi ad accettare la soluzione proposta. In allri termini gli Indiani, appena liberati da quello che era stato un tempo l'imperialismo britannico, non esitavano ad applicare nei confronti delle· minori formazioni esislen.li nel quadro del cessato Impe– ro Anglo-indiano la legge del più forte. Al con trar io la Gran Bretagna, ,proseguendo neJJa sua politica di progressiva emancipazione delle colonie più evolute, concedeva am:he a Ceylon (4 febbraio) lo statuto di Dominion, ,portando così a sette il numero di quesli ultimi, e lasciava a Terranova la scelta. fra il man leni– mento della situazione esistente, l'annessione al Canadà e l'indipendenza. Terranova optava per l'annessione a,J Ca– nadà, di cui entrerà quindi a far parte come decima pro– vincia federata. Notevoli passi sono stati realizzali anche dalle colonie africane; importantissima, a questo riguar– do, la Conferenza dei rappresentanti -dei Consigli legisla– tivi africani, riuniti a Londra con la partecipazione di li6 delegali di cui solo 12 funzionari. Pii1 notevole ancora è l'evoluzione affermatasi in oc– casione della conferènza imperiale dell'ottobre nella strut– tura generale del Commonwealth verso una Società di Na– zioni in cui ogni traccia della vecchia egemonia deJla ma– drepatria tende a· scomparire pure nel nome. • • • Anche l'organizzazione panamericana ha segnato una tappa imporlantissima della sua evoluzione con la confe– renza di Bogotà, nona « conferenza internazionale degli Stati americani > (30 marzo-30 aprile). E' noto che una « Unione Panamericana>, con scarsissime funzioni, esi– steva dal 1890, che una certp strullura organica le era stata data con lo statuto del 1928, che strumenti di eon– ciliazione e arbitralo ed allri palli di pace fra gli Sta– ti americani eràno stati firmali a più riprese, che final– men le un « patio di difesa dell'emisfero occidentale>, sor– ta di alleanza <lifensiva di tulti ,gli Stati americani, era s,alo stipulato a Pelropolis il 2 sellembre 1947 (ed entrò ,poi in vigore il 3 dicembre 1948). Ma la Carta di Bogotà del 30 aprile 1949 ha creato una «Organ.izzaziorte degli Stati amcrican i> perfettamente congegnata e articolata in una serie di organi corrispondenti alle diverse funzioni, sullo schema dell'O.N.U., ma in numero anche superio1·e. Abbiamo così ttna «Conferenza interamericana>, quinc1ue11- nale, con un Consiglio dei Ministri degli Esteri, un e Con– siglio dell'Orgaoizzazione >, un Consiglio Economico e Socia·le, un Consiglio di Giuristi e un Consiglio Culturale interamericani, un Segretariato permanente col nome di « Unione Pan.americana >, più un certo numero di < con– ferenze specializzate> e di e enti specializzati>, cui ade: riscono tutte le ventun repubbliche delle due Americlw. La stessa Argentina, che sotto la dire-Lione -del presi– dente Peròn ba accentualo la sua tendel)za a far da con– traltare agli Stati Uniti come Potenza dirigente dell'Ame– rica Latina e a svolgere addirittura una politica mondiale, non ha potuto fare a meno di entrare in questo sistema. Un sistema regionale particolare entro il sistema con– tinentale, limitatamente al campo economico, si è costi– tuito poi con la Carta di Quito dal 1° agosto 1948: l'Unio– ne Economica Grancolombiana fra i quattro Stati che for– marono nel periodo 1819-1831 la Repubblica di Colombia - Colombia, Venezuela, Ecuador e Panama -, dotata di un Segretariato generale permanente e di quattro Consigli. L'organizzazione interstatale, su piani diversi, ha fatto dunque in. quest'anno indubbi progressi, in America come (cfr. la prima parte di quesl'arlicolo) in Europa. Anche ,per il Medio Oriente, pnr in mezzo al fragore della guerra che, dopo la rinuncia della Gran Bretagna al mandato palestinese, ba messo di fronte Arabi ed Ebrei, si è accennato a qualcosa di simi'le. 'n Medio O– riente è stato nel periodo fra le due guerre mondiali, pur nella vari~tà delle sovranità locali esercitantisi nei singoli Stati, il dominio quasi incontrastato dell'Impero Britannico e il perno ,della sua strategia; con la seconda guerra mondiale vi si è affermata, accanto a quella bri– tannica, l'influenza americana (assistenza militare nlla

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