Lo Stato Moderno - anno V - n.7 - 5-15 aprile 1948

146 LO S T A T O M'O DE R N O nistero Dc Gaspcri e ai suoi uomini è valsa a dimo– strare a tutti - se non altro - la differenza solare che intercorre tra i regimi liberi e quelli asserviti, e a risvegliare prepotente in tutti il proposito di di– fendere ad ogni costo, contro ogni sorta di aggres– sioni, le istituzioni rappresentative e le pubbliche libertà. · Il Fronte Democratico Popolare è sceso in lolla con grande sfoggio di mezzi spettacolari, manovrati da registi esperii; e ha combattuto con gran cla– more e frastuono la sua battaglia di masse, mol– tiplicando le parole d'ordine, gli appelli, i richiami. La coalizion(,! dell'estrema sinistra è stata una gran– de orchestra sinfonica (grande, s'intende, per il nu– mero degli strumenti) alle prese con un grande spartito: avrelbbe avuto bisogno d'un grande di– rettore d'altezza, di sensibilità, di ferrea volontà toscaniniana, e il direttore è mancato. Ma avrebbe avuto ancor ,più bisogno d'una libertà d'ispirazione e di movimento che non aveva, ll'è avrebbe mai po– tuto avere: è, del resto, essa è sorta appunto per– chè il suo principale motore e protagonista era inchiodato ad una posizione internazionale da cui non gli era lecito emanciparsi. Il blocco popolare si è così perduto in cQnlraddizioni, che ne hanno logo– rato e consumato il mordente politico, l'impelo po– lemico e l'irruenza propagandistica, dimostrando al mondo intero la vanità del tentativo di conciliare verbalmente nel proprio seno diverse e opposte tesi. diverse e discordanti anime. E'·passato bruscamen– te, senza mezzi toni e senza addolcimenti é media– zioni, dall'a peri o attacco sciovinistico alla politica americana degli aiuti, alla proclamazione che la politica stessa era indipendente dall'esito delle ele– zioni e il piano l\larshall avrebbe continuato ad operare in nostro favore anche in caso di trionfo del Fronte. Poi, dinnanzi all'inequivocabile chiarez– za delle messe, a punto americane, ha reagito col ritornare al punto di partenza, con sì clamoros;:i insistenza da farne - almeno nelle zone cittadine d'Italia - il motivo fondamentale della battaglia attuale. Il policromo organismo elettorale ha ottenuto così due risultati, ambedue negativi, che peseranno duramente sulle sue prolbabilità di successo. Ha mostrato con rinnovata chiarezza e macroscopica evidenza agli occhi di tutti che, come in tutti i Fronti popolari passati e contemporanei, il diret– tore della coscienza, del potere cerebrale e dei cen– tri nervosi frontisti è uno solo, e non occorre nomi– narlo: e ha pregiudicato ogni successo ad una ma– novra che, in diverse màni, avrebbe potuto avere ben diverso esito. La manovra è -consistita nell'invitare i capi po– litici responsabili della coalizione governativa ad as!;!umere innanzi agli elettori pubblico e solenne impegno di nori far entrare l'Italia in nessuno dei due opposti blocchi politici internazionali ed a man– tenere fra di essi una posizione di rigida neutralità. Ognuno può scorgere il valore di una simile ma- novra di fronte a masse elettorali· 'appena orec– chianti in tema di politica estera e naturalmente permeate di un disperato bisogno di pace. Ma - a parte il valore puramente verbàle della indicata tesi neutralista, su cui grava il difetto di essere evidentemente astratta dal mondo concreto d'uo– mini e di cose in cui ci 1èìmposto vivere - è stato agevole agli avversari del Fronte il ritorcere l'in. vito e il trasformarlo in efficace motivo polemico: giacchè appunto la violenza della propaganda aoti– americana dimostrava inconfutabilmente che quel– l'ostentaziqne di neutralismo era meramente figu. rativa e serviva invece a provocare la certezza che una futura neutralità italiana sotto l'egida del Fron– te Popolare assomiglierebbe in modo assai perico– loso alla neutralità dei paesi che gravitano nell'or– bita russa. La manovra è fallita in pieno: e codesto in– successo. alleandosi col visibile senso di reazione del Paese, stanco e spesso disgustato d'una violenza propagandistica assai più spesso puerile che trucu– lenta e minacciosa, ha smorzato l'impeto aggressivo popolaristico determinando scoramento, incertezza e penplessità. Posto io disagio nelle città, il Fronte ha ripiegato sulla campagna, riecheggiando fra il bracciantato e la piccola proprietà parole d'ordine che, malgrado ogni conlropropaganda, facendo leva su sentimenti radicati nel profondo delle masse ru· rali, risultano quasi sempre d'effetto sicuro: e d_alla campagna, oltre che dal Mezzogiorno in genere. si attende il conforto d'una votazione che, se non la maggioranza, gli consenta ugualmente, in oppor– tuna sede, almeno con qua.Jche apparenza di giusti– ficazioni costituzionali, la rivendicazione del ,potere. Gli uomini del Fronte popolare non hanno del resto in proposito - el pour cause - pregiudiziali di sorta. Chiedono soltanto di andare al governo, e a tale scopo sono disposti sia ad associarsi qual– siasi parte, sia ad associarsi a qualsiasi parte. Che siano pronti a nuove nozze - e anche con rito reli· gioso - colla democrazia cristiana. lo hanno pro– clamato ai quattro venti, senza avvedersi che questa dichiarazione bastava a sconfessare e a togliere ogni valore alla campagna contro quella parte po– litica, denunciata e additata ad ogni istante all'o· dio e al disprezzo nazionale; ma sono ugualmente pronti, se del caso - lo preferirebbe anzi, el pour cause - a costituire un governo coll'appoggio di socialdemocrattci e repubblicani, sinora parimenti indicati come fascisti e traditori alle sanzioni della collera popolare. Ma nè democristiani, nè Unità Socialista, nè repubblicani, si ,presteranno alla ma: novra, cui non conse'ntirebbe la posizione da essi assunta e ormai irrevocabile; e male incorrerà - è facile profezia - ai dirigenti del Fronte per aver dimenticato - essi cos"1smaliziati e agilmente pie· ghevoli alle più opposte esigenze - che le posizioni politiche fondamentali della vita italiana non sono dettate dalla qualità, dai caratteri e dalle inclina· zioni degli uomini, ma imposte da una situazione obiettiva contro la quale lè inutile dibattersi. E' questa situazione che spinge il Fronte colle

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