Lo Stato Moderno - anno V - n.7 - 5-15 aprile 1948

176 LO STATO MODERNO NOTE QUINDICINALI, La Francia e l' E. R. P'. La cifra stabilita dal piano Mar– shall per la Francia (come è noto, sulla base di 15 mesi) è suddivisa in 1.400 milioni di dollari per la Fran– cia , metropolitana, 163 milioni per l'oltremare, 31 per la zona francese di occupazione in Germania e 11 per il territorio della Sarre. Malgrado questo aiuto si prevede che i bisogni dell'economia francese saranno superiori alle disponibilità date dall'E.R.P. di circa 40-50 milioni di dollari al mese. A Parigi si pensa che difficilmente questo deficit possa venir colmato da risorse di carattere straordinario, come il turismo ed il reimpatrio di capitali dall'estero: lo E.R.P. dunque deve e$Sere considerato soltanto come un aiuto ed un incorag– giamento, non come una comoda solu– zione. Altra questione relativa all'E.R.P. che interessa soprattutto la Francia. è la decisione presa nei riguardi della Spagna franchista. L'esclusione di que– sto 171' non gradito paese ha portalo ad un senso di sollievo, percbè senza dubbio la partecipazione di una na– zione totalitaria al Piano avrebbe messo in crisi tulle le giustificazioni del Governo contro gli attacchi del partito di Thorez. Una certa preoccupazione aveva in– fatti destato· il volo dei 149 membri della Camera dei Rappresentanti ame– ricana, e più ancora le dichiarazioni di Alvin E. Okonski, deputato repub– blicano del Wisconsin, secondo il quale l'America avrebbe più bisogno della Spagna che la Spagna delJ' A– merica. La vaga psicosi anticomunista che voleva l'inclusione della Spagna uon avrebbe certo giovato alle democrazie occidentali, che non possono ammet– tere una collaborazione del fascismo per tener lontano il comun.ismo; ed è stato un segno della prudenza e del senso di responsabilità politica dei 16, il fatto che nessuna eco abbia avuto la proposta favorevole alla Spagna del rappresentante portoghese. In proposito è rimasta isolata l'o– pinione espressa in ItaJia da un eco– nomista, il Corbino, (Tempo di Roma del 6 aprile), il quale volle giustifica– re con un ragionamento da puro tec– nico il voto della Camera americana. Secondo il Corbino la Spagna ha una grossa importanza economica in Eu– ropa, più ancora che per le sue e– sportazionl, per la necessità di im– portare le materie primé e le merci richieste da un vasto piano di rico– struzione e modernizzazione: la Spa– gna offre perciò eccellenti possibilità di impiego ai capitali e alle iniziative straniere. Ora, secondo il Corbino, e è ormai chiaro che il piano Marshall ha un contenuto sostanziale di carattere esclusivamente economico, che si de– sume dalla enlitd degli aiuti america– ni, ed un contenuto formale di carat– tere politico, che deriva dalla oppo– sizione sovietica. Nell'attuale situazio- ne del mondo, la sostanza dovrebbe prevalere sulla forma >. E' per lo meno strano che al Cor– bino non sia passato per la mente il sospetto che l'ostilità politica raccol– ta dal tipo di governo instaurato da Franco debba essere più forte da parte degli Stati di democrazia parla– mentare, (cioè Europa occidentale), che da parte della stessa Russia, a cui egli la limita del tutto arbitrariamen– te. Per il Corbino, a quel che sembra, esistono solo America e Russia. L'Eu– ropa, come terza potenza e terzo re– gime, non conta. A Bogotà Sulla rivoluzione di Bogotà non si hanno ancora notizie precise; ma le dichiarazioni del presidente Ospina Perez e quelle di l\farshall, confer– mano le prime impressioni, e cioè che si sia trattato di un movimento comu– nista, col concorso - pare - di agen– ti stranieri: e che anche l'assassinio di Jorge Elicier Gaitan. capo dei libe– rali, abbia fatto parte di un piano pre– organizzato. Sembra però da escludere che il movimento insurrezionale si riferisca in qualche modo, se non per ostaco– larla, alla Conferenza panamericana aoerta il l'' aprile e che deve ora, a metà dei suoi lavori, cercarsi una nuova sede. · Questa conferenza, che segue quelle di Città del Messico del 1945 e di Rio de Janeiro dell'agosto 1947, ha all'or– dine del giorno importanti questioni interessanti tutto il continente ameri– cano. Le due più grosse sono il pro– blema della cooperazione militare e , la situazione economica dell'America del Sud. La cooperazione militare fra tutte le nazioni del nuovo continente è ov– vio che risulterebbe a vantaggio di una sola di esse, gli Stati Uniti, che attpverso un comando unicò e la standardizzazione degli armamenti avrebbero praticamente in mano tut– ta la situazione militare americana. Accetteranno gli Stati del sud? Ma essi sond impegnati più vistosa– mente nel secondo problema, quello della loro situazione economica, in quanto l'America latina si sente colpi– ta dal piano l\farshall che mette l'Eu– ropa in una condizione di vantaggio. Bisogna ricordare che questi paesi so– no sempre più a cor.Lodi do!Jari e che il torchio dei loro ministeri del Te– soro gira sempre velocemente, facen– do sempre più attuale il pericolo di una calamitosa inflazione. L'aiuto, e un aiuto organico, degli Stati Uniti è quindi indispensabile ed urgente per risollevarli ad una migliore condi– zione. Facilmente alla Conferenza si trat– terà anche un altro spinoso problema, quello delle colonie europee nell' A– merica centrale e del sud, acutizzato da alcuni recenti incidenti. La que– stione delle colonie europee interes– sa direttamente od indirettamente un po' tutti gli Stati, dal Messico al Cile al Guatemala; ma , anche qui, sarà la parola del generale Marshall quella che conterà definitivamente._ In tan lo però il Brasile, unico fra le grandi nazioni del sud, ha fermamen– te dichiarato che non appoggerà le ri– chieste dei vari Stati sulla questione delle loro rivendicazioni, percbè non -rHiène nè utile nè opportuno lanciare un'offensiva contro l'Europa, già pie– na di guai e non bisognosa d'altre preoccupazioni. La Fiera di Lipsia La Fiera di Lipsia, gia famosa pri– ma della guerra, e riaperta il mese scorso dopo le povere rassegne del 1945 e 1946, più che interessare come manifestazione della produzione tede– sca, ba offerto l'occasione per ren– derci con Lo del sistema economico pa– rasovietico nella zona di occupazio– ne russa. Le corrispondenze dei vari giornali europei ed americani sono sostanzial– mente d'accordo nel dichiarare che il livello della Fiera è stato ben lungi da quello .degli anni dell'anteguerra, anche se 11 numero degli espositori circa 6500, è stato di poco inferior; a~. numero .~e dio di 9000 degli anni Pili splend1d1, e anche se il numero dei visitatori, oltre 200 mila, tenuto conto delle difficoltà dei trasporti e di alloggio, è stato assai rilevante. Lo sforzo di buona volontà è appnr– so in ogni modo notevole, anche se questa buona volontà non riesce a na– scondere la grave depressione che, so– prattutto per la mancanza di materie prime, pesa sùJl'industria tedesca, e specialmente sulla piccola e media che sono sacrificate alla grossa indu• stria nazionalizzata che lavora, sia in conto riparazioni che in altro modo, per la Russia. E' apparso chiaro ai visitatori della Fiera che il sistema di controllo eser· citato sull'industria è ferreo e pesan• le; per cui l'economia della zona gira ormai nell'orbita e sotto la direzione dell'economh sovietica, e in base alle necessità di quest'ultima. Anche il commercio estero della zo· na viene assorbito e smistato nel mer· calo mondiale dall'U.R.S.S. Ben poro così della produzione tedesca viene immesso nel mercato interno bisogno– so di tutto; e il ricavo delle esporla· zioni non serve all'acquisto delle ma· lerie prime ill(fispensabili ad un ri· sanamento ed all'efficienza di tutto il sistema produttivo. Il sistema po· litico, contrariamente a quanto la va· sta pubblicità della Fiera tendeva n dimostrare, e cioè l'eccellenza del mo· do collettivista di produzione, pesa gravemente sull'economia tedesca e costituisce un impedimento inelimi· nabile alla ripresa, che solo nell'in· serimento in una economia europea ~ mondiale potrebbe trovare il punto d1 appoggio. FR. c. Dirtllore 41ARIO PAGGI Cond. re,pon,. GAETANO 8.U.DACCI. Tipografia S. Plnelll - vj;.-Farnet( s7MIJaDO

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