Lo Stato Moderno - anno V - n.5-6 - 5-20 marzo 1948

RASSEGNA Clima delle elezioni Fu Nenni il primo a Milano, seguito a Roma da Longo in comizio in piaz– za SS. Apostoli, a domandarsi se stia– mo eleggendo il Parlamento italiano, 0 non per avventura quello america- ' no. La domanda, satura di malizia un po' grossa, di quella per cui i cronisti registrano l'ilarità del pubblico, mi– ram a colpire il tono < Russia-Ame– rica >, come dire < diavolo-acqua san– ta>, che imprime alla campagna elet– torale una parte della propaganda de– mocristiana; leggete < patria-antipa– tria > nella propaganda nazionalistica e di destra. Ma essa ha un lievissimo fondo di verità, in quanto constata il carattere di referendum internaziona– le e di scelta mondiale che non noi ma gli avvenimenti stessi, hanno dato alla nostra competizione elettorale. Messisi di mezw i Padri della Chiesa, la competizione è giunta a significare antitesi di Cielo e Terra: e queste sono realtà che non toccano solo l'in– telletto, che è, pur sempre capace di critiche nominalisticament-e imposta– te, ma passioni ed istinti ancestrali. Abbiamo detto che la protesta contro questo clima è partita da quei movi– menti di sinistra, che hanno avuto in– dubbiamente if torto iniziale di rin· facciarci di continuo la Russia Sovie– tica come paradiso di giustizia ed e– terno paradigma di vita: ora non vor– rebbero raccoglierne il frutto, e get– tano acqna snl fnoco. Parla ad esem– pio per loro, in tal senso, !!Ol pacato linguaggio della ragione, l'ex-ministro professor Mario Bracci sull'Avanti di Roma del 20 marzo (Peste, fame e guerre), in un articolo che in pr:_imis si adopera a disperdere la sensazione che il 19 aprile si inizi l'era del bene o l'era del male (< vinca citi vinca, molte cose andranno male in Italia durante la prossima legislatura. I ter– mini di alcuni gravissimi problemi dai quali dipende il nostro avvenire sono internazionali e da ·soli 11011 pos– siamo cambiarli; la nostra miseria è quella che è... >) per passar poi a di– chiarare che non accadrà nessuna ca– tastrofe se, vincendo il Fronte, avre– mo una riforma agraria, industriale, del credito, della scuola; nè, se vin– cendo il Governo, il Paese dovrà fati– care e soffrire di più per raggiungere una str.uttnra · economico-sociale mo– derna. RAZIONALISMO DELLE SINISTRE Dato così il tono Tazionalistico alla campagna èlettorale, le sinistre si •in– gegnano a rintuzzare il millenarismo degli avversari, a sfatare leggende, a mostrar$i quegli agnelli 'che sono, Quasi sgomente di essersi- presentate (ricordate i propositi riv9luzionari, o Per lo meno extraparlamentari ed agi– tatori della Bicocca e della Costituente d~lla Terra?) in veste troppo minac– cp1osa e feroce. Non è certo l'Italia il aese dove, secondo la parola di Tru– rnan e la minoranza comunista sta fa– rendo un risoluto sforzo aggre~sivo LO STATO MODERNO DELLA STAMPA per assumere il controllo del Paese> In « Democrazia americana> (Uni– tà, Roma, 19 marzo) Mario Alicata di– ce, in parole povere, che il povero Truman ha le traveggole, che essi co– munisti si battono pulitamente nei rings minacciosamente sorvegliati dal– la polizia di S.celba, e che infine l'Ita– lia non fa che liberamente scegliersi il governo consono alla voi on là del suo popolo: « Che io sappia, il diritto per i popoli europei di darsi il gover– no che meglio credessero allraverso libere elezioni era il principio posto solennemente a base della ricostruzio– ne europea dalla Carla delle Nazioni Unile. E forse che l'Italia questo dirit– to non se lo è conquis·lalo con anni di sofferenze, di sacrifici, di umiliazio– ni? >. Il che è impeccabilmente vero, , anche se di questi argomenti a filo di logica e di Carta Atlantica si fa un uso troppo tardo, e a titolo di di– fesa,. e non di metodo politico. Al di sotto di una certa forza, le minoranze irrazionalisticamente agitatorie diven– tano ra•zionaliste e liberali, pagando il loro tributo a verità che non onora– vano nei tempi di maggior fortuna. Londra e Varsavia Il grosso imbarazzo è evidentemente quello del Partito Socialista Italiano. Allontanati i suoi rappresentanti da Londra, li manderà ora a .Varsavia. Ma il Partito è giunto ormai alla svol– ta definitiva: ci fusione o autonomia: Varsavia significa, ci ·•sembra e senza equivoci, fusione, e conseguentemente ri.apparizione - se ne esistono su[– ficienti ragioni storiche - di un so– cialismo valido in Italia fuori della fusione stessa. Sinora, per chiamare le cose col loro ,nome (e così le chiama appunto Salvatorelli, il pubblicista– bersaglio di Pietro Nenni), i socialisti hanno fatto il doppio gioco. Dunque, « Tramonto del doppio gioco> (Voce Uepubblicana, 19 marzo)?« I dirigenti supremi del P.S.l. hanno adottato da tempo una tattica tra socialismo de• mocralico e comunismo che non può non chiamarsi del doppio gioco ... Que– sto doppio gioco ha raggiunto il cui· mine dalla pubblicazione del manife– sto di Bialyslok in poi. Il P.S.J. ha (allo timide riserve alle formulazioni di quel manifesto nei riguardi dei « sociallradilori >; in sostanza si è as– socialo in pieno alla scomunica so– cialcomunista contro le socialdemo– crazie• occidentali: Blum e Ramadier sono trattali per,gio da/l'Avanti! che da/l'Unità... Nella .rece.ntissima crisi cecoslovacca si è avuto lo scontro fra democrazia < occidentale > e democra– zia « orientale> ...; il P.S.l., cioè i s1Ìoi organi ufficiali e i suoi dirigenti su– premi, hanno preso posizione aperta, recisa, in favore della seconda ... Que– st'ultimo atler,giamento deve essere stato quello decisivo per i laburi~ti inglesi ... Auguriamoci che il processo di chiarificazione segua il suo cor.ço sino in fondo. E che esso abbia per effetto di riportare il partito socialista italiano .~ulla gi11sla 11ia >. ITALIANA La pelle dell'orso I più recenti avvenimenti interna– iionali hanno posto indubbiamente in disagio la propaganda delle sinistre. Esse hanno scelto allora la via più fa– cile, la svalutazione radicale di tutto ciò che, nelle ultime trattative inter– nazionali, potrebbe segnare un van– taggio per l'Italia. Classico il caso del– l'unione doganale italo-fran·cese. L'U– nità l'ha fatta condannare dal suo gio– vanissimo corrispondente parigino, Luigi Cavallo, in un editoriale ( < L'u– nione doganale italo-france:;;e >, in da– la 20 marzo) che, presel}tato il patto come una intesa tra oli~iirchie econo– miche dei due paesi, 111eriduce gli aspetti positivi a rapporti 'fnodestissi– mi e a lunga scadenza, < elle polreb– be1·0 svolgei-si alli-averso 110/'lnali scambi commerciali, senza alcun biso– gno di riconere a macchinose unioni doganali>. Quanto all'offerta di Bidault con– cernente Trieste, la risposta delle si– nistre segue la replica impostata da Togliatti a Siracusa. Chiarissima espressione è l'articolo « La pelle del– l'orso> di Antonio Borgoni, editoria– lista di politica estera dell' Auanlil (21 marzo). L'offerta è verbale, per– chè gli occidentali non possono di– sfare da soli un tratta.lo di pace che impegna molte altre potenze (Russia e Jugoslavia); verbale e puramente elettoralistica, perchè non accompa– gnata da altre autentiche prove di buona volontà (Colonie, Briga-Tenda). I maggiori rimproveri non toccano però tanto le grandi po_tenze, quanto il solito cireneo Sforza, che lancia, a questo basso prezzo, l'Italia, a capofit– to, nella Unione occidentale. Chi farà il Governo E' uno dei tanti temi che comincia– no ad appassionare l'opinione pubbli– ca, in· -vista del 19 aprile. Si sa che si trovano in presenza due tesi fon– damentali. La prima invoca il princi– pio che il Capo di Stato debba affi– dare l'incarico al capo del gruppo parlamentare che abbia ottenuto, nel– le elezioni, la maggioranza relativa. A sostenere questo principio sono por– tati naturalmente i fautori del Fron– te, nella previsione che saranno· essi a trovarsi in questll condizione. Di contro, la Voce Repubblicana del 30 marzo giustamente osserva dover– si dare l'incarico al leader del gruppo che abbia maggiori probabi– lità di ottenere una maggioranza pàr– lamentare. Crediamo anche noi che questa sia, la realtà della qilest.ione, e il suo sbocc!o concreto: ma uno sboc– co che non preclude varie possibili– tà di coalizioni governative e tli tor– nrnzioni di maggioranza. u. s.

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