Lo Stato Moderno - anno IV - n.11 - 5 giugno 1947

LO STATO MODERNO 257 dei gruppi del centro (Rassemblement des gauches e· Parti radico-socialiste) sentiranno più vivamente l'attrazione della paroladel « primo resistente » di Francia. Ancora e più che mai l'avvenire della politica francese dipende da quel che farà o nonfarà il partito democristiano. Quantunque anche il partito comunista, sciolto ormai com'è da ogni vincolo con gli altri partiti, ha riacquistato una libertà d'azione, che è d'importanza decisiva nel quadro della politica nazionale. E ciò mentre il partito socialista, che ha accettato fa responsabilità di questa grave crisi,. incorre nel pericolo di essere dislocato, e quindi ulteriormente menomato di forza. CESARE SPELLANZON ALTA DlflLOMAZIANEL SUD-l\FRICA L'll maggio con un festoso sbarco a Portsmuth si è con– clusa (a visita de!la famiglia reale ing!ese nel. Sud-Africa. Du– rata tire mesi, èssa ha nettamente superato per importanza, pre– parazione e risonanza queKa effettuata nel 1939 al Canadà, ohe pure comprese una visita ufficia'.e a Washington. La più grande corazzata della flotta britannica, la « Vanguard » di 42.500 tonn., ha trasportato la famiglia reale compiendo il viaggio di .sei mi"'.amig:ia da Portsmuth a Oittà del Capo in circa quindici giorni: pnimato che non fu però il' solo, perchè durante :a traversata i marinai trincarono la be:ilezza di 6300 litri di rum! Sbarcati il 17 febbraio io pieno clima estivo, re Giorgio VI, la consorte, le due principesse e il •seguito, iniziarono - ser– l"endosidi una vettura fem-oviaria,d'i automobili e di .aerei ap– positamente costruiti in Inghilterra - un lungo. viaggio attra– verso le province de: Capo, del Nata!, de:lo Stato !<iberodi Orange, de: Transvaal, dtf. Basutoland, del:o Swman e infine de:Ia Rhodesia, « una terra .di sogno e di canto ». Feste, ceri– monie, !banchetti, balli, visite, inaugurazioni oon si contano, e in comp:esso la famiglia <rea:ediede prova di una non indiffe– rente res.istenza fo,ica, sottoponendosi tra l' al-tiroa innumeri strette di mano, che è i•:democratico modo usato da quella gente per sa:utare i loro sovrani. NeK'Orange furono regalati a:Ia principessa E!isabeH1a cinque ~rossi diamanti di taglio mirabile e di enorme vS:ore. Nel Basuto!and centomila -negri offrirono ai visitatori una suggestiva fiaccolata, mentre nel Na– ta: migliaia di ,indi-ani•:isO~eJ'Sero di fiori, e a Eshowe 50.000 guerrieri zulù {i accolsero con una frenetica danza( -al gr:do de: « Boyete ». Ma se la cronaca è ,ricca di dettag!i pittoreschi anche la storia ha qua'.cosa da iregistrare. Non so:o era la iprima volta che Giorgio VI e la sua famiglia mettevano piede nel Sud– Af rica, ma era anche la iprima va:ta ,nella storia dei Dominions che un re presenziava ali'apertura de: parlamento sud-africano, pronunciandovi ~ discorso del trono. E chi 'Vog!iaricordare la fona del!a trad~ione in tutti i popoli ang:o-sassooi, non può non rendersi conto del grande significato che va attribuito al fatto che sia stato sce:to proprio il S'ud-Mrica come locùtà dove 'la principessa ereditaria Elisabetta ha ce:ebrato il suo 21° anno ed ha diramato ai popoli dell'Impero ii suo primo messaggi~. La verità è che, come già per il viaggio al Caoadà e a Washington avvenuto io ipiena atnnosfera di guerra, anche questa vo!ta era riservata alla visita dei sovrani una fum,iooe di « alta diplomazia ». L'importanza de: Dominion sud-africano nel:a difesa de]e rotte imperia:i, è stata messa in :tutta evide-oza dal'.a guerra recente; tuttavia non v'è dubbio ch'essa 5ia desti– nata ancora ad aumentarn d-n conseguenza dell'evacuazione bri– tannica dell'Egitto, de'.,:'abbandono dell'India, de!-:e difficoltà in Palestina e deJa :otta d'inf.uenza russo-americana nel Medio Oriente."Se lord Balfour fosse oggi al posto di Bevio non di– rebbe [Piùche « il cuore de['lmpero ing:ese è nel M~~ O~ien– te »; direbbe se mai ch'è nel Sud-Africa, tra campi m fiore, miniere di diamanti e un'inoredibi'.e miscug:io di razze. Ora nel Sud-Africa, assai più ohe nel Canadà e nell'Au– stra!ia, i legami costituziona>:i_conla O'.d England stanno alleo- tandosi paurosamente. Quarantasette anni fa '.ord Sliisbury aveva ragione di dire a Paul Carnbon: « Non c'è da temere velleità d'indipendenza in Austrn:ia finohè questa avrà biso– gno de:-Ja marina inglese per difendersi; il giomo in cui que– sto bisogno cesserà, l'indipendenza sarà proclamata ipso fac– to » (P. Cambon, Correspondance, II, p. 46). Oggi, anche se l'indipendenza dei Domini non è stata proclamata (ma ciò .Jo si deve a preveggenti e provvide norme giuridiche create per regolare ne: modo m~ore i iraro><>rti ra questi e la Gran Bre– tagna), ia situazione di fatto è mo'.-t:omutata. Australia e Ca– nadà debbono se mai contare, iper difendersi, sU:la marina ame– ricana; e ii Sud-Africa non ha bisogno di nessuno perchè la sua indipendenza non è minacciat>ada nessuno. La nuova situazione mternazionale non poteva evidente– mente non avere rif.essi lin que:Ja interna. Il ma,rescia!lo Smuts dovette lottare duramente e impiegare tutto il suo prestigio per trascinare il paese ne:.I'ultima guerra; e del resto, a]ora., l'argomento che più convinse i ipoipoli dell'Unione, non fu il lealismo, ma il fatto che si llrattava di combattere un perico– loso imperia'lismo co:onia:e, in favore degli« Stati Uniti d'Afri– ca ». Comunque non vi fu ,:a coscrizione obb!ìgatoria; e i vo– lontari (compresi que1':i rimasti in patiria) furono soltanto nella proponione di uno ·su tre. Non è un mistero per nessuno che nel 1939 il ipar,J:itonaziona!ista (formato da coloni di discen– denza olandese, gli Mrikaner, che costituiscono la maggioranza de!:'e''.ettorato) era legato aEa Germania, di cui auspicava la vittoria. Dalla fine de:Ja gue11ra in poi l'opposizione naziooal.ista è andata progressivamente rafforzandosi, tanto da ottenere al– oune significative vittorie neHe elezioni locali. A P.retoria Gior– gio VII venne ricevuto dal presidente de: Consiglio municipa!e, von Héerden, che durante la guerra era stato internato per aver gridato « Viva Hit:er, Abbasso nnghilterra •· Il sindaco che a Bloemfonten sa•: utò cortesemente i sovrani è dichiarata– mente repubblioano, com'è del resto fa maggioranza della po– polazione dell'Orange. I naziona:>isti sono infatti repubblioani razzisti, anting:esi, e mirano più ohe ad un Sud-Africa svin– colato dall'Ii!ghilterra, ad una nazione • Afrikaner » indipen– dente. In cooc!usione il i!ato ipolitioo-dip!omatioo deRa visita rea– le sta nella i~f.ueoza che la Gran Bretagna intende esercitare, in vista delle e:ezioni che avranno luogo l'anno prossimo, a favore del gen. Smuts e degli «unionisti», fa cui politica 'libe· raie nei confronti de::a popo'.aziooe di colore e de:l'immigra– zione (anche ebraica) ha sollevato grande malcontento, tra l'altro io seno allo stesso « Partito Unito », e su cui pesa inol– tre, in modo assai grave, il fatto çbe l'O.N.U. abbia respinto la proposta d'incol'[)orare J)el paese l'ex-co!onia tedesca del- 1' Africa Sud-occiòenta:e. E non v'è dul?bio che per questo importante scopo va:!esse la ,pena di scomodare l'intera fami-gliareale e di dare a!la visita il maggior fasto possibie. E: ne!~a tradizione storica che la Gran Bretagna debba combattere le sue battag:ie, militari e politiche, al:a periferia deX'Impero. ENRICO SERRA

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