Lo Stato Moderno - anno IV - n.5 - 5 marzo 1947

LO STATO MODERNO 115 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA L' "Opposizione'' Nella lunga discussione intorno alla cri– si, al,la sua soluzione, •a•l programma go– vernativo, è dunque emersa l'opposizio– ne. La qualenonconsisteso1tantonei107 deputati chehannovotatosJliducia al go– verno. ma anche nell'atteggiamento di riserva che hanno assunto deputati di partiti che ianno ,parte del governo. Co– si è evidente che il significato profondo del discorso di Nenni. demagogia a par– te, è ouello di chi vuo!e andare al di là delle inte!lmoni sociali de1,la ~resente compagine ,gowrnativa, e che, se fosse sino in fondo conseguente, non potrebbe non avversa,rla. A.Jtrettanto si dica del discorso di Velio Spano. il quale ha un preciso significato di r:chiamo d'oppo– zione ad :una pretesa Jeggerezza del Gov.eTno m!l tfaitto dell'ambasciata di Jugoslavia. Ma limitiamoci all'opposizione uffi– cialmente definita, e al.Ja sua prova par– lamentare. Su quoota prova sono stati emessi ,giudi,zi anche assolutamen– te ,negativi: così ad es. Santi Savarin o (« Un dialogo interes,sante », Giornale d'Italia, 27 !febbra:o) svaluta senza sfu– mature nè discriminazioni l'intera di– scusslone, richiama!lldosi ad 'l.lna parola problema,tica di Nittii. ohe avrebbe det– to di non aver capito niente di tutta la oratoria di questi .giorni. e passando sot– to silenz:o gli sform concreti di Corbi– no. Lombardi, Tremelloni. Lombardo, Cappi. e di più d'un a~tro oratore. L'ar– tico'.o di Santi Sava,r:,no è peraltro da rileva•re ,perchè esprime chiaramente quanto moltJi sentono. e cioè che il li– mite dell'laocordo Togliatti-De Gasperj è prima sul terreno mOll'ale che sul terreno politico. I giornali d'opposizione ha,n,no ~~r– eato di J\:ssa,re le cairatter-i~f'iche iei lo– ro rispettivi partiti. Così la Voce Repub– blicana {-R. Pacciardi, « Responsab:!Jtà del gowrno •, 22-II) r:,POl'ta la base de',l'opoosizione dei repubblicani storici all''ncapacità del •govemo De Gasper,i (prima e dopo la crisi) di fondare sta– bilmen~ una persuasione nel valore del nuovo regime. da,1 momento che siamo in presenza di sfr-onta1e ritorsioni fa– sciste -/Patrissi) e mooarchiche (Artie– ri). Il Mondo nuovo (G. Quazza, « L'an– cora di salv,e,a;a •. 19-II) 1ooedfica a sua volta i mobiv; critiOi e cosfll'ut!Jivi della opposizione del PJS.L.I.: critici. quan– do addossa a1 tripartito Ja colpa di a– vere di,lapidato e screditato il patrimo– n'o etico~Jitko dell'ant.ifascismo fino a giustificare il dila'!'.are del qualJUnqui– smo; costruttivi, ne'1'es,presso proposéto di cr?are « una classe dirigente onesta e preoarata. ,n grado di attuare, con Ja fiducia dell'.intera Nazione. un conoreto Drogramma di immediate radéoali rifor– me di strutt'l.lra •· L'Italia Nuova («Op– posizione•. edi•toriale del 26 febbraJo), P?r i mona•rchico-oua1unquisti, prec:sa le ragioni dell'oooosizione dn un rilievo· di tropoo condi2lionato e pertanto ri– stretto libc~alismo di De Gasoeri nei ri– guardi della difesa della R,e,pubblica, Pur riconoscendo~li buon senso e misu– ·a nella risPOSta a Paicciardi. A sua volta la stampa ,governativa ha rivolto una equilibraita ,parola a que<lla dell'op- posizione di estrema destra (m. m., « Si accomodino .in prima ~la•• I! Popolo, 1-III) invitandola a stabili,re come mate_ ria de'.l'owiosiz,ione l'operato del gover– no e non Je isti.tuzion-i. Tempo primo: Togliatti Non c'è dubbio che, nel vivo del tra– vaglio politico del momento, più di tutti ha Inciso l'abilissimo discorso di Togliat– ti; e su di esso si è Ptrciò appuntata insistentemente -l'attenzione della stam– pa, con commenti ora vtiolenti, ora e– qu-i!ibratamente inter-preta,tivi. Tra que– st; va ,posto in ,prima Linea ouello de!- 1' Italia libera, ad opera di Alido Garnsci («Stor:cismo alla Costituente•. 21-II). In sede di accertamento storico, il Ga– rosci rende ,giustJizia all'interpretazione che Togldatti offre del f,ripa,rtitismo ro– m.e momento di un processo storko del– l'ascesa politica delle ma3se. Mr,. con altrettanta franchezza il Ga~:>sci si dc:– manda lse da queMa ,intell'pretazione scaturisce legittimamente la fiducia in una collaborazione amministrativa del– le tre forze, comunista, socialista, de– mocristiana: « La politica non si riduce a buona amministrazione, ,per la quale si molti– plichino i ministeri, uno peT ogni pTo– blema nuovo, ma a «indirizzo• di am– ministrazione. Alla rooice del piano sta la volontà politica di vedere quel che faremo di questo nostro Paese, e finchè non si ,sarà pros,pettato chiairamente al Paese in che il «piano• democratico e socialista e quello comunista possono differ·ire -tra loTo e dal piano di una re.pubblica cLericale e corporativa, non si potrà pretendere che nes,sun pro– gramma venga .seriamente n.pplicato. « Questa lè la crisi, questo il .senso di disorientamento che esiste nel Paese. •Non c'è rwppor-to di neces,sità tra le convergenze stor.iche indicate dall'<>1lO– revole Toqliatti •e il fatto che la rl,~mo– crazia cristiana sia saldam<?nte instal– lata al comando di tutte le leve dello Stato repubb-licano. La storia del dopo– guerra non giustifica auesto; .iltrimen– ti sarebbe inutile ripresentarsi aq!i e– lettori e wesentare loro dei consnntivi politici; basterebbe rinvia.rii a un buon trattato di storia lpatria. E come si spie– qa i-l fatto che questi governi, i q•.1ali hanno alla loro base una , "1ecess1tà storica • non riescano poi ad applirn.re i loro modesti woqr.ammi. anzi che le permute di ministeri, anzi.chè peric?losi interrompimenti del proqramma inizi~– to in coUaborazi.on·e. umhrin? a cani come Topliatti accidenti secondari di cui ci si può anche raUegrare (come se il Ministero delle Finanze servisse a rendere ,popol.are un ministro e non a imprimere wn indirizzo essenziale al • piano •? Questp f111ttoha la sua radice in gravi insufficienze che riguairdano ciascuno di noi, aUa cui responsabilitd nessuno si può sottrarre e meno di tutti un forte e dinamico partito. uno deUe grandi component; della vita nazioniùe e internazionale, come il comunista •· Alitro commento obbiettivo è quello di Momento~era (« DI sale di Togliatti•, 21-II): niù emoiricamente che non la Itali.a libera, J'editorilalista se~a i ter– mini del gioco delle parti: per i comu- nisti, quel1lo di sorvolare sulle differenze idoologiche coi democristiani, per im– pegnarli a riforme sollecite di struttu– ra sociale; per i democrjstiani, di « di– luire iJ sale di TogLiaroti in .un più lungo brodo•, cioè di corrodere [e «chances» attual,j del\:!. ~:itica comunista con un ristabilimento della normalità econo– mica del Paese. Passando aJJ!a stampa dii partiito, si re,gistrano anzitutto ,i fer– mi contrattacchi democristiacr]i (per tutti, Andreotti. « Dal governo al pote– re •, Il Popolo, 20-II) ohe ,ribadiscono contro i rilievi di Togliatti la fermezza di condotta ,governativa di De GaspeTi, e ritorcono sui comunisti la censura di non d 'aci:ata.re n Presidente ne!ila sua opera di ,ripristino de1'la fisiolog;a eco– nomica del Paese. Su una linea facil– mente prevedibine si è svolta poi la po– lemica della destra (« L'otffensiva comu– nista», G!tJrnale d'Italia, 21-II; Panfilo Gentile, « La sirena To~I.;atti •. Risorgi– mento liberale, 21-II; E)rasmo, «La de– mocra:llia di F.ranceschiel,Io •. Gazzetta del PO'POlo, 27-II ecc.) che ora rimpro– vera a Togliatti di •non essere abbastan– za virtuoso da nasconde.re una dema– gogia per la q.u-ale .1 liberali non colla– boreranno mai con ,Jui; ora ri"eva li proposito di 'l.lna sfida alla D. C.; ora l'in.f,mtilism-o (spero di non tll'adire la intenzkme di Erasmo) di una democra– zi•a fideistica, ecc. Tempo secondo: Lo scandol() Le rivelazioni del deputato siciliano hanno per a1cuni giorni cosi intensa– mente a,o-passionato J'ooi·nione P'l.lbbllca, che mette appena conto !l'Ì'ParJa,rne qui, con precisi ri,ferimenti della stampa. Basterebbero alcuni titoli di editoriali: « IJ si,:enzio corrompe • (Corriere Lom– bardo. 19~II); « R~,;an:i,re Ì'1 Paese•• (Gazzetta del Pooolo, 18-II\: «Risana1'e la democrazia'• (Il Tempo, 18-II); « Guer– ra di nervi • (di Andreot.ti. Popolo nuo– vo, 18~1!); « Lo scandaQo • (Mattino d'Itiùia, td.). Non sono ma,ricate tuttavia voci oiù m<>ditatamente distaccate. Se– gnaliamo: Filiwo Burzio, «Minacce• (Nuova. Stampa, 18-II), eh<:> si preoccu– pa dell'G1tro scandalo. ouello di Don'(o, indicando la necess:tà di una disti,nzio– ne d.i responsabilità tra individui e mo– vim':nti storici /Resistenza), e tra andi– vidui e-Partiti (P. C.); mentre sulle de– nunzie di Finocchiaro Aiorile il Burzio PN!'Ilde pos12:10ne a,Jtrettainto netta («Conclusione ,provvisoria•, ibid., 20-II) per una funz.:one I"',',aJee non formale deJ.la Commissione pa'l"'amentare d'in– chiesta; Matrio Missi-roli. « Il ,ornhlema è di uomini • (Messaggero, 19-II) che ri,leva come -la confusione di dlorez!one POl-i·ticae dire'Zlione economica del Paese è un rischio strutturare della democra– zia contem.ooranea, che si suoera solo con un costume di JeaJtlà 'POEtica della classe diri,itl"llte; Enzo Storoni. • Cor– ruzione• (Risoroimento liberale) che rivolge la sua attenzione alla interpel– lanza Gril-Ji. che indica una causa t>er– manente del malcostume deHa nostra vita economica neJ, sistema stesso pe,r il oua1'e è lo Stato a ff\ettere tutti In tentazione oer !I fatto che da ,lui di– pende, patologicamente, tutta la gestio- ne delle assegnazioni. U. 8.

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