Lo Stato Moderno - anno IV - n.2 - 20 gennaio 1947

44 LO STATO MODERNO NOTE QUINDICINALI Jn campo socialista Crediamo non sia senza significato il fatto che l!l nuovo partito sooialis1a. na– to dalla secessione di gran parte degli aderenti ai movimenti di Critica sociaJ.e e di 'Iniziativa _,ociatiosta, <il'bbiaassun– to in ·un primo momento, ,come rpropr!a sig;a iP.S.I.S.I.S., ossia Partito Socialista Italliano ~one deU'Internazlonaile So– cialis1a, e che d suoi Jlal\ltori in seno al Congresso t>ispondessero ai seguaci di Nenni dntonantl Bandiera rossa, into– nando a loro vo:1ia l'InternazionaJ.e. I punti contrastanti ohe hanno dato luo– go alla scissione del Partito socialista non sono stati su!ficientem<ante chiariti nè daltla stiamoa nè da4 ra,ppresentanti delle due correnti; troppa spesso, infat– ti, :a polemica è degenerata in attacchi personaili, che hanno imp,dito ai pro– flani di ~e le cagioni reali e pro– fonde. DOTl'RINA E METQDO A nostro avv!so, queste ragioni si debbono rintracciare non ta,n,to in u– na sostanziale divergenza d'interpre··a– zlione dehla dottrina marxista, chè an– zi, i migliori conoscitori e divulgatori di essa si trovano proprio tra ie file de<! secessionisti (basti SO:o citare d nomi di A!lessandro Schiavi, di Alessandro Le– vi, oltre allo stesso Ugo Guido Mondol– :fo), ma piuttostc, dn upa diversità di tempMamento e di m ologia politi– ca. Ridotta in nuce, ci sembra che taJe diversità di metodo imp:ichi in politica interna l'adesione o meno a!Ja politica dei blòoohi o fronti popo:ari, dn politica estera Ja volontà o meno di ridar vita aI:'Internaz:onaJe SocdaEsta. I socialisti di Nenni, in questo momento, c-oncen– trano tutta Ja loro attenzione sulla bat– taglia politica interna cercando òi rea– lizzare l'unità, formale o sostanzia:e, delle forze proletar:e peT dmporre con la presunta strapotenza conseguente a baie un:ità la « democrazia sociaJista •· Per essi non h'ÌI n~ssun senso in questo tnorrumto parlare di Internazionale: peggio ancora, il parlarne minaccia di tompl:care da soluziO!lle de, toro pro– blema. Per i socialisti al\ltonomisti non Vi è possibilità di d:sgiungere la politica interna da que:Ja intemazionale:per essi l'I<ta.lia non è la Riussia, paese dalle 4m– mense risorse econom:che rispetto alla ancora assai scarsa popolazione, e quin– di capace di bastare in :arghissima mi– sura a sè stessa, ma so:tanto un povero, sovrappopolato paese, a struttura poli– tica e socia.le assai più complessa di quella della Russia zarista, che so'.o può reailizzare un socialismo di tipo occi– dentale, e anche questo solo con uno sforzo coordinato di tutti i pa,rtit; so– cialisti. Si ,può dire cosi che de:.t'inter– nazional!smo olassista che costi tu:sce il comune fondamento dei du~ partiti so– cialisti, il vecchio tenda soprattutto a p0rre l'accento sul motivo class:sta, il nuovo sull'elemento mternazfonale. Ora, è noto ohe di Internazionali so– cia.liste, nella pr:sente situa2lione che qppone in tutta l'Europa la Russia alla Gran Bretagna, ve ne possono essere due: un ln.bemazionale manowata, o per lo meno protetta, da Londra, a carat– tere labl\lrJstico e con irradiazrione nel– l'Europa settentrionale ed occidentale, ed un'Internazionale al servizio di Mo– sca, che continui l'att:viità del Comin– tecn, o Terza Intea-nazionale, soppresso nel ,bel mezzo della ,wti.e!'ra da un ukase sovietico con l'intento evidente di ad– dormentare qualsiasi superstite sospe,t-. to degli ang:osassoni nei riguardi della U.R.S.S. Nei paesi di diretta in– fluenza sovietica, la sparizione progres– siva, o per lo meno :a loro riduzione al– l':mpotenza, ded ,partiti socialisti con– ;trari alla politica dei fronti popo!Mi irende possibile alla politica sovietica di rùcreare :n qualsiasi momento una propria Quarta Internazionale; dell'esi– stenza segreta di essa si va anzi sussur– t>ando da qua:Che parte, senza che si possa darne sicura conferma. Comun– que i partiti comunisti v4 esercitano u– <na preponderanza talmente decisiva, anche se <S,proporzionata alle loro for– <Ze eMetti,ve, che si può ben capire come ~ parU,'ti socia":sti ~efer.iscano nella maggioranza dei casi essere validi al– deati ohe nem'.ci inermi e pen;eguitati. I SOCIALDEMOCRATICI IN EUROPA Ne'.l'Europa sette.ntr ionaleinvece (Gran iBrct.agna, Svezta, Norvegia) i partiti :a– òuristi detengono la maggiorama as– soluta. c:ò che rende dm.poosibile ai co– munisti di erereitare un'inI:uenza di qualche rtLievo; essi sono infatti rJdotti ad essere d:ù part:ti di piccola mino– •ranza e a dov'éll"subire l'umiliazione di 'Vedersi persino rifiutato l'ingresso nei parti ti ,laburisti. Leggermente meno salda è la si tuaz:one dei parti ti socialdemocra– tioi in Danimarca ed in Finlandia, a causa prevalentemente d'31Làguerra che ha :ogorato ,la socia'1democrazia dane– se, irimasta al governo durante l'occu– pazione tedesca, e che ha sottoposto quella finnica alla pressione di un for– te pa,rtibo comundsba, che god3 del!'in– condiz:ona,to appoggio della g;rande e vittoriosa potenza vicina. Ne: resto del– J'Europa continentale, sottratta all'in– lfiluenza sowetica, la situazione varia invece da pa:ese a paese: vi sono regimi a carattere dittatoriale in Spagna e in Portogallo, a carattere quasi dittatoria– le in Turehia, paesi a ,guerira ci'V'ile per– manente come :a Grecia, paesi di sta– bile e piuttosto conservatrice democra- 1Ziacome la Swzzera, e infine stati a r~e democratico piuttosto malsicu– iro come la Francia e J'Italia e d: demo– crazia stabW.zmta, ma in cui è ancora incerto se prevalgano :e tendenze in- •novatrici o que.!Je ooru;erva trici, come il Belgio e l'Olanda. Negli Stati a\llto– iritari o semiawtorttairi non vi è vera vlta 1i;>olitioa;ipriVi di qua:s:as.i tradi– rnione democratica, essi non offrono il terreno a ,nesuna soluzione centrista. La Gran Br«,agna, a risch:o di una con– tinua contraddizione oon le ideologie e le aspirazioni del partito politico do– minante, f~nlsce col sostenervl :e :torze antddemocratiohe di <l.estra, nella con– vin2lione che il loro rovesciamento s!– gnif!ch~ebbe !'avvento di forze estre- miste di sinistra che farebbero entrare i rispettivi ,paesi nell'orbita sovietica, comP.romettendo cosi l'equi:ibrio pol!– ·t:.co generale. Ora, poichè fa rottura di tale equi1ibrio nuoce alla Gran Br.?ta– ,gna come collettlività stata:e, i laburi– &ti i,nglesi, che si sentono Jn ogni caso prima 4,nglesi e pod socialisbi, ubb:di– scono nella .loro politica estera alle leg– gi immutabHi della poldtica d'equilibrio :f.ra gli Stati ,P.ÌIUttostoche a::Je ideolo– gie dell'internazionalismo classista. Ne– gli Stati invece dove appena sia possibile puntare su Ionie politiche la– bw-isbe, o comunque di centro, che im– pediscano sia una dittatura di destra, ripugnante alle ideologie democratiche britanniche, s:'8 una mttabura di sini– stra, ripugnante tanto alll'ideologia labu– r:sta quanto agli interessi dello Stato britannico, è chiaro ohe la Gran Breta– gna ceN:hecà di appoggiare c_olsuo pe• so e la sua Wluenza, anche se ricuserà di aitfermarlo pubblicamente, 1ali forze centriste. Vista cosi Ja situaz:one. è evi– dente che il nuovo partito socialista ita– liano godrà deHe simpatie =ordiali del mondo anglosassone, come delle altret– tanto cordia:i antipatie del mondo so– viet:co. IL COMPITO DEI SARAGATIANI '11uttavfa, gli uomini di Saragat non intendono a,.'fatto essere la pedina di ·m b!ocoo internazionale contro un al– tro, cosi come in po:itica inooma essi non vogliono affatto essere gli strumenti dell'anticomunismo, per partito preso, dei qua.lunquisti; i.I loro idea!e è invece quello degli uomini come Orossman e dei suoi amici - j cosi detti ribelli in seno al gruppo parlamentare la1l_urista - che sono insorti recentemente con– tro Bevin acCl\lSandolo di fare la poli– t'.ca del F'oreign O.ffice. diretta ad una stretta aJ:eanza angJ.o-<americana, anzi– ché fM"e assumere alla Gran Bretagna la pante dl mediatrice tra il capita.Jismo statunitense e il cru:eittivismo sovieti– co. Infatti, una delle accuse più spesso ripetute da parte dei saraga~tiani nei comronti ded loro ,avversari è che que– sti, con •la loro incondizionata adesic,ne al'.e i<n:ziaUve politiche del partito co– munista, tendono a far entrare ntal!a nella zona d'influenza soviati~a. E' cec– to generoso ed altamente idealistico questo sforzo di far preva:ere gli inte– ressi generali dei popoli su quelli parti– colari degli Stati: però nO!llci sent:amo di poter afifermare a ouor leggero ohe esso potrà riuscire. E ohi giudichi il no– stro scetticismo esagerato, non d~ve far a:itro che rufl~tt:>:<re all'isolamento in cui si sono venuti a troV'are s:no ad oca i socdalisti d!raneesi nel .propugnare una politica di <Ticoncili:!lz!onecon l nemici dd ieri, in apea,to oontrasto con il nazio– na;Jsmo intransigente delle destre e del pa11tito comunista. Ar. B. Real)Ofl,ablle: GAETANO BALDACCI Sllab!Umento 'Illl>OIU~: Vda Seo11to, 38

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