Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

·, LO STÀ'Ì'O Queste reviviscenze legittill;listiche e reazionarie, ma •so– prattutto ·r auspicato secessionismo dei lavoratori democristiani dalla • c:G.I.L., suscitarono notevoli reazioni &:l'interno del partito, anche da parte di e:èmenti accentuatamente antico– munisti: uno di questi, Giulio Andreotti, doveva rispondere ,poc,hi giorni dopo a ]acini (Il Popol.o, 5 dicembre), con ob– biezione di carattere puramente contingente, sostenendo l'im– . possibi:ità della secessione nel momento attuale a causa del- ~-,l'insufficienza de:Ie forze sindacali ,cattoliche. Con maggior decisione le correnti di sinistra' facenti capo all'on. Gronchi, al:'on. Rapelli, segretario democristiano de:Ja C.C.I.L., e al gruppo di professori milanesi - Dossetti, Fanfani, Lazzati, Del Bo - a suo tempo -sostenitori della soluzione repubbli– 'cana come l'unica ohe scongiurasse :a guerra civ•ile - deci– sèro di costringere la direzione a precisare nettamente la sua lµiea di condotta. Cronchi e i suoi amici, pur accettando il tripartitismo come un dato di fatto inevitabi:e, vi vorrebbero · impressà più eneTigicamente la volontà di governo di quello ~l- '.· che è il più forte partito parlamentare; l'on. Rape:li, esp?– [l.f' . nente del::e forze sindacali democristiane, è ,troppo sensibì.e tii1. • ·.alle necessità di mantenere l'unità sindacai~ e di impedire 1t;· la ~efezione delle forze lavoratrici che rappresentano il 60 !f.J. ',< ,per cento dei suoi iscritti;. il gruppo milanese infine, pur con- Jf, t dividendo in gran parte ~e valutazioni po:itiche di Gronchi e •1·•. i', '' ai RapeUi, giunge a sostenere la possibilità di rompere il tri– ' ",; ..\, partitismo e di affidare alla Democrazia cristiana il_compito. , ' 'di.formare un governo omogeneo, anche se minoritario. (L'e- 1 ·, sempio francese del governo Blum è venuto nel frattempo a •.~ confortare apparentemente la .fondatezza di questa tesi; in ,.,/ .,; : relLtà la situazione è assai diversa: un governo socialista può lt, · effettivamente, almeno fino a un certo punto, godere dell ap- ~ ..l':l ·,,poggio o almeno del:a benevo:a neutralità deg:ì altri partiti; f/,.,, cosa o.uesta impos,sibile, od estremamente improbabile, per i{ · ,ùrl· go~erno democristiano). ~.~' . Costll,quando si riwiirono a Roma il 9 dicembre scorso ·l il Consig:io nazionale e il gruppo parlamentare democristiani, t la· direzione del partito si vtde attaccata aspramente sia dalla destra che dalle sinistre; tanto che, assente De Gasperi, ad un certo punto l'on. Piccioni, forse perchè impotente a soste– nere l'assalto di tanti avversari ad un tempo, o fors'anche per ~ere questi di fronte alle conseguenze del suo gesto - èhe avrebbe implicato con tutta verosimig:ianza anche la crisi del governo -, diede improvvisamente (i: giorno 13) le dimissioni, imitato subito dopo da:l'intera direzione. Ma !'in– ~• ,-tervento di De Casperi, l'infaticabile rammendatore di tutti i J •:: · tripartitismi, salvo ~nco_rauna v?!ta I~ .situazi_one:la mozione li.ii ;· f P~il ~ sinistra, messa a1 voti, fu resp1?ta; quella d1 destra o. non fu )'3:'' ,'il' 'presentata o fu ritirata prima della votazione; quella di Gron– ,,.-_i ~ . , chi fu in parte assorbita nella mozione fina:e che riconfer– ,:. 'l".'i' mava la fiducia a Piccioni e, attraverso Picçionì, allo stes~o i{ff . · · Dè -Casperi. Così Piccioni veniva riconfermato alla seg-retena :~, ~: del pàrtito, e fa crisi che -sembrava dovessè' avere consegue~ze l ~ .. tanto grandi sulìa situazione generale del paese e del partito, , • 1· 1 ' ' I. b 'l d' '.'t ,· r parve f1mre 1n . wia · o, a 1 sapone. 1.t, , ' In realtà, la crisi permane acuta e ne:J'uno e nell'altro; ··,, l'esèlusione dalla direzione del partito di -Pastore, Malve– •~· stiti;- Tosatti e Sabatini, ossia 'degli uomini 'cli sinistra, è ~ I aboastanza significativa per far pensare che la D. c. tenda f piutt~s!<> a? appoggi.~rsi sulla pro~ria des_tra, ciò ~!,le rende · sem11re piu probabi.e la formazione. di blocchi antago- ,Disti. Eppure' la diagnosi délla ,situazione itaJiana fatta dai cosiddetti « estremisti » de:Ia sinistra democrisitana appare 'v di chiarezza adamantina: « In questo momento p~r orientare ' la nostra azione po:itica ed organizzativa, occorré tener pre– \-;sente che,il Partito Comunista ha tnteresse a sfianéare i par– ~ . titi intermedi, per trovarsi poi solo di fronte all'estrema .de– J 1tra, 1 e batterla, raggiungendo 1-a maggioranza. Il massimo . vantaggio per ii' P. C. nascerebbe se la-D: C. si spezzasse ·iJ( due. In questa ipotesi l'a:a rifomrista po-trebbe fornire,_sim– patizzanti ai partiti socialcomunisti. L' àla conservattjee sareb– be buttata verso l'estremà destra. Naturalmente in questa· ipotesi la D. C. sarebbe svuotata d'ogni significato ideo!ogiòo e' perderebbe ogni forza elettorale. Ma per evitare il ·verificarsi· di questa jpotesi la D. C. non deve lasciarsi dividere e neppure deve lasciarsi sosptngere verso· il conservatorismo. 'Pendepdo verso il conservatorismo, la D. C. confesserebbe d'aver sinora· sbagliato con i propri capi, e quindi .rafforzerebbe i: prestigio· dell'Uomo Qualunque, sempre restato a destra. Contempora- · neamente incoraggerebbe· le fughe verso i partiti socialcomu- · nisti degli elementi favorevoli ad ardite riforme. Andando· verso destra la D. C. approfondirebbe l'abisso tra le ali· estremé deao schieramento politico, con grave ri·schio per la· pace socia:e. E per sempre si perderebbe la speranza di eser– citare un benefico richiamo sui lav1:>ratori, in passato simpa– tizzanti per i partiti di sinistra. Restando unita e sotto l'in– fluenza di un programma di riforme, la D. C. non rafforza ~i– co:ogicamente la fuga verso i partiti di destra; apre le bfac– cia agli ~ettori cristiani di partiti non d'ispirazione cristiana; coltiva la speranza di quanti desiderano rifon)1e ne:l'ordine; crea un· imbarazzo al- partito comunista, che avrebbe inte– resse ad avere o a vantare il monopolio .de:le riforme». (Amin– tore Fanfani, in Democrazia de: 22 dicembre). Dove ogni spirito sgombro di preconcetti può s.corgere come i cosiddetti . estremisti siano i soli veri e autentici conservatori. Poichè naturalmente il prevalere de:1 '1.ma o dell'alfra tendenza in seno ad un grande partito viene a spostare l'equi– librio dei rapporti con gli altri maggiori, anche la crisi de– mocristiana fu attentamente seguita e · spiata dagli altri due grandi partiti di massa. Ed in particolare, Pietro Nenni doveva, in un artico:o pubblicato sull'Avanti! di Roma, qel 15 dic., po:a,rizzare le sue speranze sulla· sinistra democri– stiana, la cui compal'Sa alla rìbalta eg:r diceva di considerare « come un elemento positivo della presente maturazione di un vasto schieramento popolare». Ed esprimendo l'augurio che nel seno del partito catto-lico l'ala sinistra si affermasse, in rappresentanza di forze sociali obbiettivamente· di sinistra - operai ed operaie, contadini ed impiegati - « le quali sono rimaste sinora, per motivi e terrori confessionali, schiave delle destre», concludeva: « Naturalmente in politica non ci si può aocontentare di desiderare qualcosa, ma occorre · lavorare in modo da facùtare l'avvento delle cose che si de– siderano». Quest'ultima affer~azione potrebbe apparire a prima vista ingenua, dato che è chiaro che nella presente situazjone nu1:a può servire meg:io a screditare la sinistra democristiana <lei pubblico e:ogio ed incoraggiamento del fu– sionista Nenni. Come rilevava subito Battagl.ia socialma del 18 dic., solo l'affermazione dell'ala automista del P. S.. cau– serebbe il rafforzamento dell'ala sinistra della D. C.; mentre un'affermazione del,;'ala fusionista,' determinerebbe un rin– culo nella posizione · della D. C. « La vittoria di Nenni, sarà la vittoria di Jacini, e significherà un rafforzamento de– finitivo delle destre sotto la bandiera dell'antimarxismo ». Ma Nenni, anche se spèsso non appaia, è politico così smaliziato da ben capire che proprio una vittoria deKa si– nistra democristiana sarebbe uno dei maggiori ·pericoli ~per il massimalìsmo rivo'.uzionario ch'.egli personifica. Rovescian– do l'affermazione dello sèrittore di Battaglia socialista, si può spiegare allora il suo intervento nella· crisi intema· d~oc~– stiana dicendo che la vittoria di ]acini è la vittoria, di. Ne_1_m 1: e che quindi del tutto naturalmente Nenni fa il gioco -d 1 Jacini. I· nemici dei miei 1lefflici sono miei amici, dice una massima indiana. · AR~O BARONE_

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