Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

20 sulffragio universale ruretto, come vo– g;,iono i socialcomunisti, Q come rap– pr,esentanza d~ Interessi e qudndi de– gU elettol1i sotto la specie di produttord (sistema pro!essionale-corporatLvo) co– me vogliono I democristiani? L'Einaudi respinge la tesi democristiana, ma· non per il dLritto deN'e'.ettore rll\ldo che vie– ne invocato demagogicamente dalle si– nistre, ma per la riduzione scientilfica dell'elettore, considerato come uni·tà– produttore, ~a catagoria dell'unità– uomo. Ogni uomo è i,nfa1ili!., dimostra EJiJn.0Rldi, prodUJtit.ore. Ma se si rlicooresse POi aLl'Jrrigidimento in categorie, la Ca– mera delle corpora2lioni così l1isullta<lllte baderebbe a stabilire, per quanto pos– sLbile, dei ,privi:egi ,per 4e rpersone già ioonitte allile caregonie stesse, a cre<a!l"e di ogni categoria un numeTu.s clau.sus, e, in ultima istanza, una specie di ma– nomorta. Sullo stesso tema Umberto Terracini ( « Controversia sui poteri dell'Asseml:xlea •, ibid., 27-XII) espone le ragioni in favore della seconda ca– mera a suffragio indiretto, e perciò a poteri non pari teti.ci ma inferiori a queLla eletta a suf:fragio unirversale di– retto. I CONSIGLI DI GESTIONE Terzo: con.sigli dii~- E' impe.. gnata :a discussione intorno al progetto Morandi: difeso dal.lJe. sinistre, attac– cato daUe destre. Attaccato anzitutto con qualche modera~: Ben venga– no, sor:ve Michelangelo Pascatio (« I consigli di gestione•· Il giOTnale, Na– pd'.i, 21 d.ic. ), ma entro limi,ti che non anl'lJ\.lilJino l'linteresse del prop:rdetario. • La conseguenza, Jacilmente pTevedi– biLe, saTebbe que!la deWesodo del ca– pita.le, che fluirebbe v~o alt1'e for-me di utilizzazione -ed i! dd1lln0 TicadTebb~ suUe ®tesse nziende che non Tiuscirebbe- 1'0 ,a rimettere ~n moto la fidtucia deUa clientela e il credito de!le banche •· Più mosso: Vincenzo l.iu' CCi <• Consigli di ge– stdone •· Giornale d'ItaJlia del 18 dic.) fa una .radiografia del l'.)rogetrto Mo– randi, e, attraverso la sua 'blanda ter– minologia, ne den<UnZia 1,a surrettizia pianid'icaz!one, mediante un collega– mento dei consigli di gestione fra :Loro e con un organo SLW&iore m:msteria– le, cui verrebbe attribuita la direzione poliitica dell'lelconomia del iPaese._ Ma non si ricade cosi 111el'esperienza già fatta e ama!'amente scontata del cor– porativismo? Ma, ribattono ,i difensori del ,p.rogetto (v. ad ,es. Rodano, « La ba't– taglia dei consigli di gestione •. U,nitd del 24 dic.), oggi accadrebbe ohe i con– sigli di ,gestione {democraza dal basso e ,perciò autentica e non accentrata) contribuirebbero all'attuazione dell'im– zia<tliva statale ohe è mev'.itab!-le. A questo proposito, osserva conclusiva– mente ii Lucci, • nessuno si sogneTebbe oggi di negaTe alLe fOTze de! lav01'o una più ,ta,iga cittadinanza nella ges<tione delle tn'l,prese. Soltanto ,si paventa che la srpltl/ta politica delle oarTen'U estremi– s~ inibisca di definire <i giusti lim,i,t,i deUa partecipazione di ,tali ,farze alla ge– stione delle intl'aprese, e sopTabtutto che la collaborozione fra capitale e lavoro, messa su! piano di una strumentalitd coman<!4ta 'daU'alto, fini.sca peT costi– tuire ,la comoda piattafOTma di Lancio per l'avvento d,j una economia tota·l– mente statizzata. • Sino ad oggi. lo Stato è intervenuto CO L O 'S T A T O M OD E R N O a sorregger.e intraprese Mldate a male o per una ,ragione o per l'altra. Ma quando il rischio dlei maggiori com– p!eSS4 indust-riali dovesse essere assun– to in pteno dallo Sba.to, i costi deU'eco– no~ 31iam,ificatia ',SaTebcb-ero di gTan lunga ma,ggiori di quebl.i d.eU:economia di oom.cp1'1'enza, a ,tutto scapito della co!lettivitd e delle stesse classi lavora– trici che ,si è inteso d,j afframcare dalla pretesa dominazione capit,aJistica •· Con tempestosa violenza, Erasmo (« Da Goering a Moraindi •• Risorgimen– to Uberole, 21 dic.) accusa il !PfOgetto Morandi di essere un vecchiume risfe>– derato deill'e<!ij>erienza na7lionatlsocia.1i– sta: • La funzione, e perfino l.a strut– turo dei « con,sig!i di gestwrve » previsti da Morandi n,on sono altTo che Tipet!– zioni della funzione e struttu.ra dei co– ~tati di fabbrica istituiti da Gocring in Germania e imitati dalla repubblica fa,scista de! Nord. Aila t,.esta di quei comitati c'era ug'U,Cl,l,m,ente il raPJ)1'e– sentante della ,propTietd; ma il suo com– pito era tTasfOTmato Tadicailmente da « imprenditore • a esecuto1'e pedissequo del piano. Il ,tutto in funzione deUa ,,_ conomia nazionale chiusa che da Li.st a Rocco, da Rocco a Goering e da Goe– ring a M orandi Ci viene Tifritta ad o– gni gene-razi.orne come l.a più grande e «progressiva» delle novitd. Su questa cosiddetta novitd, beninte– so, <nOi siamo IJ)1'onti a <ijscutere e a dimost1'a1'e ancora wna volta con cer– tosina paztenza le ragioni dei suoi appa– renti ,successi sovietici (che sono sol– tanto i successi del moderno p-rogTes– so in.dustriaLe applicato in un paese di scaTsissima popolazione e di ,stermina– te Ticchezze) e dei suoi Tecenti effettivi insuccessi italia,ni. Ma è veramente in– decorosa, e Tient1'a ,ne.l,l'OTamai abituale sistema di celare con falsi scopi i mo– PTi effettivi disegni politici, w pretesa di ncost!ituire in ltdUa il sistema eco– nomico del 1938 sotto le spogLie i=– centi di un provvedimento -di legisla– zione sociale •. Tra Stato e Chiesa r irapporti :tra IStato e Chiesa sono stati dal'la ,prima sottocommissione re– gO:ati secondo il [Pl'inc:,pio concordata– rio, e in l()aJI'ticolare con il manteni– mento dei pa.Mi lateranensi. Tale riso– luzione è dovuta ai voti dei dlaputati democristiani, rpiù un liberale monar– chico, •più ,un demolaburista. Dispiace pensa.re ldhe i !ibera.a siano i primi a sanzionare in sede ,costituziona-le, e ,pe– rò con ri~ida ~nrl<tiivdità, d pa tt! la1e– ranensi: uno à1 essi, PanfiJo Gentile. scrive (« Ambi7lioni sbagliate•, Co1'1'iere LonwaTdo, 17 dicembre): « Si dichian du.nque nella Costituzione il riconosct– menito dei Patti Laterranensi, e def!a le– gislazione cotll1li€'ssa, e non Ci si peTda dietro alla Ticerca di dichiarazioni di principio, che non pot1'a-nno essere che equwoche., confuse e 1'!leC4?$Sa1'ta,mente illogiche. · « Se 8'iamo tutti d'accordo che la convenienza politica esige di non tur– bare la pace Teligiosa, se la Chiesa rt– tiene soddisfa,cente i! ,regime ·stabi!Uo nel 1929, se l'altra ~te inon intende denunziare i! ConcOTdato, a che giova ingolfaTsi In dispute aTdue, antiche, mai coici!iate, e di per se sbesse inconci– liabili? Esistono scrupoli, perp!essitd, ri- S>ervedei lai.cisti. Essi sono legittimi e compren,sibilli. Ma debbono cedere a una convenienza politica, s-e ,questa con– venienza, come sembra, è riconosciuta e messa fuori dri.scussione •. Contro questa tesi semplicistica 1S1 levano i difensori del regime concor– datar-io, sì, ma non deU' intangibi,:ità dei patti lateranensi. Su questo punto gli arti.coli più no1Jevoli, che già si di– lungano in veri studi sulla questione, sono que'La di Lelio Basso (« Costitu– zione e patti lateranensi • sull'Avanti! del 22 di.e.) e di <Ugo Della SJe.ta (• I patti •lateranensi•, sulla Voce Repub– bUcana del 22 dic.). Il Basso osserva ohe il princi(Pio dell'art. 1 del Concor– dato, statuen,te dite Oa religione catto– lica è -la .religione de'1:o Stato, è un p.rincipio corufessionalistico {e vorrem– mo che i-1 Gentile, (Prendendo .in con– siderazione il ragionamento del Basso, Si domandasse se esso per caso non dia strumenti pericdlosi e -o:traggiosi delle pubbliche Jibertà, ad un cleri,calismo ar– mato ohe condanna a due anni di !'e– clusione un giornalista accusato di of– fesa alla • rehgione de!Jo Stato»); che l'art. 5 è quelL:o ohe bandisce dai pul>– blici uffici gli apostati, ed ha avuto co– me conseguenza il caso Buonaiuti {che forse Panfilo Gentile non vorrà consi– dera.re come un palli.do sintomo di gra– vj e inaccettabili anacronismi nella ci– viltà modemaJ; che l'art. 36 considera, conitiro !<aOOSC!ienzia culturaQe moderna di mo:,ti cattolici ste.;si, ,l'insegnamento religioso catto:ico come • fondamento e coronamento dell'istruzione ,pubblica • (è d'accordo Parufilo Gentile?). In base a queste osservazioni, i1 Basso ritiene consi,gliaJbile, anziohè una Lncorporaz!o– ne ,pura e sem,pllce dei patti ,lateranensi nella Costituzione, un loro aggiorna– mento tra Ja Repubb:,ca e la Chiesa, di comune ed e'levato accordo. I cattolici hanno risposto sbrigativamente. A. No– velli (• CostLtuzione e Patti La teranen– si •, ItaUa. del 24 dic.) osserva che a,ou– siivamente Basso cons:dera non perfet– tamente validi i patti In quanto non e– sprimerebbero, per essere sta,ti trattati dal govemo dittatoriale .fascista, i1 sen– tim'ento del popolo italliano: daJ momen– to ohe il popo:o ita1liano è nella sua stirag,rande maggioranm cartJtdllico, bene ha ,fatto Mussolini, ecc., ecc. Chleao scusa ai lettori della bana,:ità di una obbiez-ione ohe mi viene in mente: .per– chè, una vol!ta amml'!sSO che i<ta!Jiano è ~e oattdli!Jco, non isULturlre senz'al– tro Ll governo delfila Chiesa samtando a piè pan l'ambito giW1ÌIÒÌco dello Stato? O se si ammeittie iinveoe ,i.,l pz,im:lipio con– colld:artlairlio, percl1è non reinere a 1 Hora conto dell'ossel"V'll2lione, ovvlia ma giu– stissima det De(la S~ (ma che l'Italia i– gnora. ohe Mussolini non intendev,a di– fendere i ca ttald<li in quanto cattolici, ma olitienere la comp]Jicità delia Chiesa ai suoi successi e ad suoi metodi, e che sa– rebbe onore e non dlim:Lnuzione delJla Chiesa aoootitaire di rivedere ~. con un Governo di rnbera e:.ezione democratica, il Concordato nei ,punti ohe eventua,1- men,te non soddlisfraoesse.ro la cosoiema politica dei cattolLci stessi? Osserva– zioni ,inutili, ,può ~onanni il Gen– tille; ed ha ngione. Le sinisbre (questa vo1ta è da !'implangerel non tengono H 51 per cento dei posti in Costl.iuen-te. L'argomento sarebbe di un enorme va- lore morale. U. 8.

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