Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA Il qualunquismo alla sbarra Tanto. (forse troppo) ha parlato dal 10 novembre in qua Guglle:mo Gian– nini, che da• varie parti gli si è infine risposto. Le Tisposte nascono ,natural– mente da !l)artlcolarl lmipostazioni po– l~tiohe e cu!Jtu .ra.JI, persino da esami di coscienza. Ln genere esse inon sono fa– vorevoli a Guglielmo: per 1a ragione che lfino ad 0"1 il qualunquismo è so– lo una realtà psicologica ed elettorale, non peranco una realtà ,politica: il che ne costituisce del resto insieme l'attra– zione e il pericolo. LA RISPOSTA COMUNISTA Da sinistra ,la risposta più notevole è sta-ta queJ.la di Palmiro Togliatti: il quaJe ha sori,t,to sul qualunquismo (• D:scorso serio a gente faceta •• Uni– tà del 20 dic.) uno dei suOi più abili arUcoll. Il qualunquismo è vago e in– determinato? Nessun stupe.re . rispon, de Tog]iiattl: Il periodo che viviamo è di grave sconvolgimento sociale, poH– tlco, morale ... Volelle pretendere che in un pe,,,1-0do simil-e i movm1enti politi– cl cU rilievo -,1 producano aUo atato pu– ro, •tutti di ,natura omogenea. tutti rrea– zionari o tutti progressivi, da! capo al– In coda, seooncù> la qualifica che voi !oro avete data o secondo lei natuTa del !l'l'UPP<> che prevale aUa .ZOTo sommi– td? Avrete preteso ~'Impossibile, e fi– niTete come i poveri !iberaU, abilissi– mi nel-l'acchiappare le idee eterne ,nel– la rete come "i acchia,ppano le faTfal– !ette net PTciti, e incapaci di comPTe-n– àere un'acca detta -realtà•. Però, sog– giunge Togliatti, lino ad oUi il qua– lunqu:smo è stato a•n.ttdemocratico. in quanto ha avversato in blocco ·la ripre– sa democratica i.tacrtana scambiandone le difflco1tà aoci.denta·li inevitabili con , i,J sost;mziale processo di avvio, e at– tribufflldo a quel;]ie, e a quelie soltan– to, valore di sosta.n.zia·lità. Ed è stato fieramente anticomunista. Ma se Gian– nilll!, come recen-temente aveva dichia– taito alll'Ansa, vuole ohe si 900Pra un terreno comune sul quaie comunismo e qualunquismo possano ifronteggiarsi, questo signl,fica che il qua.:unqu:smo comincia a riconoscere al comunismo un diritto di cl.t,tad!nanza politica. Ed eoco Tog!la.btl compiacersi di tale resi– piscenza, cercare qualche ipossibi!ità di !mesa. Non disapprova ad es. H To– gliatti l'Idea di « stato amministrati– vo•, asslmi-'.ablle iper lui a-1comunista • ,governo delle cose •: ma questa a~– simllazlone richiede da parte qualun– quista un passaggio anla guida comu– nista. Tog!iatlbl domanda in.somma, per !l reperimeo-tio di un terreno comune, ohe Giannini smetta lo slogan ant1to– taUtarto, per passare alla d !scussio.ne di punti OO!ltC'rebL: e ne elierlioa a,Jcund. LA CRITICA DEMOCRISTIANA Da un lato dunque l,l oomUlllismo con– cede un d!Jto alla mano tesa cosi cu– riosamente da Giannini (Buonsens-o del 20 dic.); ~•ellltro 1llOl1 imette di mettere in guardia davanti allo 3tato d'animo prefasc!atlco contenuto nel qualunquismo. ( e Il buffone, Il filoso• fo •• di u. Arouno, n mattino del po– ~. Vent1.lle.,20 cfleembre). A 1!1U8 vol- ta si obbietta oontll'o di esso daBa oJ."i– tlca democrdstziana ohe la sua vera na– tura è finora il vuoto, 1a pura n.ega:ld,vu– tà («Sempld.oismo di Giannin!i• anoni– mo, su l'J.talia del 20 dic.). E l'articolista cog:ie anohe - ed era tempo di dirlo - il carattere puramente fonnale del– l'adesione di Glann:n.! al ca1Jtolicesimo: • Facciamo sobtanto due osoorvazioni: la prima è clve -egli, a differenza di tut– ti gli uomini politici di oggi, semb-ra non ainnettere alcuna impOTtanza alta funzione di una e5PTessione politica ispirata a PTincipi sociali cr-istiani. (U che ,è diverso da! riconoscere ;! fatto che U popolò italia,no è in maggioran– za cattolico e Tegolarsi in conseguen– za. Anzi in queato il Giannini most>ra di aver assimilato non il liberalismo ma -sola la paTte che de! liberal-tsmo P. mOTta da alcuni decenni). • La seconda osservaz!on-e è che egli, nella mania di ridurre tutti aill.'osso, vi ha TidoUo anche U isuo ,partito: per– chè assegnargli come unico compito quello di fronteggiare 41 comunismo è un po' poco. Infine: trorvteggiarlo con che cosa? « Questo è ciò che i! Giannini non ci dice mai e tanto me-no ce io dice quan– to più accumula aggettivi qualificativi e -specificativi •SUL m.ome del euo partito. • Di antitotalitari e di antocomunisti ce ne sono paTecchi auUo scacchiere politico italumo perchè ,questi « anti » non ce li ha certamente scoperti l'on. Ginnnini. 'E finchè egU awm ci diTà chiaramente in che coaa egli è « pro » non ci servirà nulla isapere in che co– sa sia « anti ». Fol'Se egli pensa che in politica ISia meglio compromette-rsi il me-no possibile, ma questa è piuttosto una tattica di furbo che una posizione di uomo politico». 'E QUELLA LIBERALE Da parte liberale (vogliamo dire del su,per&tLti liberali) la ,recente collusio– ne e parzla.:e ifu5ione col q.ua -1unquistl ha dato luogo ad un momento di sosta e di esame critico. Il llbera-Jismo stes– ~n <:i P pnoc:tn rl;1vRn.t.i Ril t.ri.h11n;1Jp del– hl coscienza, pl'Olllto ad esiim[nare I suol errori ( « Intransigenza e scissio– ne •• di Ma-rlò Ferrara, nel RisOTgi– m-ento Liberale del 22 dlic.): e11rol'i 'che si 9COl1'tooo oggi, almeno. OOlll quel– la che Missiroli, in uno del migliori art!eol! appani sulla crisi UbeTa:e, ha chiamato una loro « Morte apparente• (Messaggero e Secolo XIX del 18 dic.). Quanto a Giamldl)i, Ll àl,lemma era sta– to posto chiaramente da Mario Pan– nunzio sullo stesso glomaJe qua•:che giorno prima (17 dic.: « Gdanmni al bl– voo •. Che Gd.alnnini, dice in sostam.a, venga acblettamente a noi. o ci lasci tranquilli. Il qualunquismo i! in– sieme tutto e nu:1,a; è cioè, posi,t,iva– mente,, nient'altro che l'espansione deHa ricchezza di temperamento di Giannini stesso. Un grosso partito, è vero; ma un partito che Gian-nini oggi -non do– mina più, e che può andu'e C06i verso il libe-rallano come verso il neofasci- 11110. Ora, ,Il veoch!o llbera'.ismo non è morto, non è. per rll:lirendere la for– mula di sturzo, e eredi,tà g!aceote •· Giannini, che coofesa i cuai della cri- SI di crescenz.a del !1110 IPllrti,to, se lo ~~ per detto. « Su Gu9lielmo Gian– nini, dunque, i! mago che na .scat>em4td queste fOTze occu,lte, pesa ta prande n– sponsabi!ità di tenerle strette net .-uo 1 pugno. :Noi non gli faccianno ti tOTto dt non credere a1J!e sue affermazfoni e al- · e sue PTomesre. Riconosciamo vo!en- i' i, tie-ri tn lui uno spirito na1ru.ra.Utier Ubera- 1 1 ·•i le, anche se questo suo libera.i,1.Smo ci ap– pare spesso troppo .ir-requieto. Diremo ,.. di ,più: crediamo che •l'unica garaTmll; · che il qualunquismo sia -un movimienro democratico e a modo suo liberale ce la dà PTOPTio Guglielmo- Giannini, che 8' compiace di assumere di quando in quando atteggiam-enti emici, ma è uomo onesto e sincero. Ci permetta dunque i nostro amico di rivolgere a lui l'avver– timento olve egli ha rivolto al suoi. Se dietro la nuova denominazione di Frm– te Hberale ,e democratico dovesse, a sua insaputa, passar merce di con– tTabba.ndo, <1edovessero esplode-re un giorno ~e artiglierie che ogi;i appaiono Inerti, .noi saremmo gli avversa-•i pitl decisi più v!:gilanti, più implacabilt •· I maggiori problemi dell'ora Pr.imo, Il sistema e1ettorale: fervono i/ le discussioni e si agitano le più diverse proposte {v. « Poroporziona,,e o colileg!o uni.nmrunale? • nel Messaggero del 17 dic.): De Gasperi .sarebbe iper un si– stema misto; Nenni è peq, il sistema del • premio di maggioranza.•: Togliatti e Macrelll, :per •l 'invar.ia ;bilità de:la pro– porzionale p\M"a e semplice. Bonorni (« ]l 9istema eleittorale masso aJ.:a prova •• Corriere delta Sera, del 22 dic.) rileva ohe ![ sistema della proporzlona:e dan– neggia indubbiamente la riuscita delle. elezioni amministrative, come dimostra i.I olamoroso caso di Roma; ma più grave è 1a conseguenza di ta'.e sistema nella !onnaz:one del .govenio: • Oggi In Italia, con tre ,grandi· partiti e con altri minori pa,-rtiti che completano la . tTiaTchw, ~e « comblinazioM • ,po,ssibtlt , , sono in numero grande. Si ,possono cioè ~, ~ formare, con gli ste&si elementi varfa– mente aggruppati, diverae combinazlo· ni, tutte però ugualm-ente deboli per– chè prodotto di fatico8e tnteae e di pe– nosi equilibri ,e ,non frutto dell<l 410- lontà popolare. · « In certa guisa t1i può di-re che tutti i sistemi ,proporzlonalMticl sottraggo– no al Paese U diritto di indicare Il go- , vemo a cui -essoaspira. Con il ,tst,ema , proporzionale il Paese dà gli etementl costitutivi del futuro govern.o (e li del in misura esattamente corrispondente alle ,reali forze politiche) ma il govemo esce poi non dalla diretta volontd po– polare, ma da quelle manipolazionl più o meno abili che ,te aegTeterie dei pa,r~ titi mettono oiruieme att-raveNo molti sospetti e molte reciproche diffidenze •· Secondo, su le orlgiau elettorali della seconda camera. Il COTriere della Se-ra ha aperto le sue co'.onne ad o\1118 !nch!e– sta, che 91 è Iniziata con due ,lwninosl art!coll d1 Luigi Einaudi: • RappireS!en• tanza degli Interessi • (24 d1c.), e « Uo– roi-m o pr,odutllol1i?• (25 dlc.). L'Einaudi eaamlona l'impianto della questione: de– ve eesec-e 1a seconda camera elet,ta coa

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