Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

Lt:, :STATO l'inF.azione i mezzi di tesoreria necessari per fronteggiare il disavanzo. : Questo, della politica finanziaria deg'.i Stati, pare il tal– lone d'Achille deg'.i accordi di Bretton Woods: perché, o si sottopongono gli Stati a tutela, o si corre il rischio di una dissennata politica .finanziaria di qualche nazione aderente, che infirmerebbe la stabilità de::a moneta. Gli Stati Uniti ci verrebbero in aiuto per questo riguardo, proponendo alla Banca Internazionale per la Ricostruzione, cui l'Ita'.ia è stata recentemente ammessa, di concedere un forte prestito su base triennale o quadriennale. · E' anche da pensare che il Governo americano chieda qua!che affidamento circa una ·politica finanziaria energica, misurata e savia dello Stato italiano, senza di che ogni aiuto sarebbe prestato inutilmente. Una simile richiesta pare sia stata -fatta ai Francesi; e gli Americani ora lamentano che il denaro prestato alla Francia non abbia servito allo !,perato « redressement ». In materia economica a'.tri temi potranno essere trattati, specie per le re'.azioni commerciali fra le due nazioni, in rapporto al programma di commercio mondiale in via di sviluppo fra gli Stati Uniti e diciotto Stati. che sarà discusso nel:a Conferenza per il commercio mondiale da tenersi nel– !'anno 1947. E' questo un punto molto importante e assai delicato, ·ma soggetto alle -ripercussioni di una politica eco– nomica e doganale in cui intervengono fattori di vasta por- tata generale. · Ancora potrà essere sottoposta da De Gasperi l'urgenza di una più rapida ricostruzione della nostra marina mercan– tile (anche attraverso la cessione di altre navi americane), condizione necessaria per il maggior svifuppo dei nostri traf– fici e per un miglioramento non trascurabile della bilancia dei pagamenti con l'estero. Dal fe!ice esito de:la missione del presidente del Con– siglio italiano deriverà una chiarificazione dei rapporti gene– ra!i fra i due paesi, di sicuro giovamento per una intensifi– cazione de:Ie relazioni commerciali, finanziarie e culturali, nello spirito delle intese raggiunte. Il terreno è certo dei più favorevoli; si pensi che quasi in ogni occasione gli Stati Uniti, durante la compilazione del trattato di pace, ebbero verso di noi le migliori disposizioni; e basti ricordare la linea di con– fine proposta dagli Americani per la Venezia Giulia. Potranno quindi seguire preziosi apporti di capita!e ame~ ricano nelle aziende italiane ed il costituirsi presso di noi di officine di montaggio di prodotti statunitensi, destinati alla Europa centrale e meridionale, ed al Medio Oriente. . L'America è certo disposta a fare mo:to per aiutare l'Italia a ,ricostruire la propria economia deva<stata dalla guerra; e per elevare il medio tenore di vita degli Ita!iani, si da renderlo mm troppo discosto da que!lo prebeÌlico: pre– supposti fondamentali per lo sviluppo di una sana vita de– mocratica nel nostro paese. L'on. De Gasperi interverrà poi al convegno internazio– nale del « Cleveland Council » per par'.are, insieme. coi rap– presentaaiti degli altri paesi, sul tema: « Ohe cosa si attende il mondo dal!'America e come l'America può andare incontro a tale aspetattiva ». Se il nostro presidente del Consiglio, che tutti gli Ita– liani accompagnano con fiducioso consentimento, riuscirà, ne:Ia sua pur difficile missione, ad avviare verso utili solu– zioiJ.i.i numerosi e comp'.essi problemi che avrà da trattare, il suo successo dovrà essere considerato come un successo del:a intera Razione, che otterrà maggior prestigio nel campo internazionale e raggiungerà una tappa d'importanza vitale nella faticosa via del!a ricostruzione. •. GUSTAVO PREDAVAL MODERNO TRA I DUE LITIGAN. IL TERZO NON I GODE . Londra proprio non s'adatta a cedere a Nuova York /,Ò prt:· rogativa di capitale finanziaria del. mondo. Un bel scrollone r, · , tale prerogativa raveva già dato la prima guerra mondiale. Mm:· • ,• poi la seconda ha completato l'opera. Ed oggi Londra chiedli : 1 la carità a Nuova York. Chiamatelo come volete: ma il prenito~ '' d'. ~-2?<Jmilioni d~ dollari concesso nel 1946 è, nelle attuali c { 1,; d,zwns,. carità bel.! 'e buona. 1 : I' Ma, come sempre capita, la beneficata mm smette di par-l , 1 1 lar male della benefattrice. E appunta, oggi, le sue maldicenze •·· • , sul funzionamento del Foodo monetario internazionale e della . , \ Banca internaa:ionale di ricostruzione e sviluppo. Questi due orga- ' l nl$Jni, fondati a Bretton W oods, sono le creature predilette degli . Stati Uniti. Intendiamoci: predilette perchè postulano, anche senza . . dirlo, un legame abbastanza stretto tra le varie mooete mondiali ,, : e il dollaro. Ma una volta la sterlina era la regina alla quale le •; .. altre monete facevan corona. Onde il dissidio. , .\ 1·. I primi vagiti del Fonda e della Banca non \Sono stati molt,o ,, · ! · incoraggianti. I continui mutamenti nella direzione indicano clic non si sa bene ancora quale via prendere. Facile era prevedere ~ · t ciò.. Infatti ci si era messi in mente di far funzionare prima. il ·· .'r( Fondo e poi la Banca. Invece adesso si comprende che bisogna far lavorare prima la Banca e poi il Foodo. Infatti la Banca, come , · · il suo stesso nome dice, deve soprattutto occuparsi della ricostru- , · k zione dei paesi tlevastati e dissestati dalla guerra. Soltanto quando ·. ~· r si sarà arrivati ad una sistemazione della struttura economica di questi paesi, essi potranno stabilizzare la loro moneta e quindi, 1 determinare quei rapporti di cambio tra le varie monete ed I! ,; . ' dollaro (a contenuto aureo) che Il Fondo richiede. -- l Ma lasciamo da parte queste incertezze d'azione, che cerJ't;•-<} ' tamente si aggiusteranno cammin facendo. L'Inghilterra denigra'· .J. , . Fondo e Banca perchè spera, attraverso rinsuccesso di questi d,uÉi, ,{ , enti, di tenere in piedi il sistema preferenziale creato ad Ottawa. i): Questo è -il suo fine segreto. Si capisce, infatti, che un sistema monetarlo sano presuppone una intensità notevole di scambi, tr11 ' , paese e paese. Il regime di Ottawa, invece, tende a rafforzare là 't . cittadella imperiale inglese dal punto di vista ecooomico. . ,,~ Purtroppo queste tendenze preferenziali inglesi sooo state . •,. rafforzate dalla vittoria del repubblicani negli Stati Uniti. Prima: di questa vittoria Troman e compagni si facevano in quattro per ·-~, dire che il mondo docei:a avoou-si verso un regime di- scambi '·1 ,~ impacciato dell'attuale. Queste dichiarazioni erano sem· , ' pre accolti coo una certa diffidenza e coo un certo scetticismo :'! ~ perchè l'.espe;leriza ormai aveva di,rnzstrato che se c'è un,,pr~~le- /t J ma sul quale . tutti sono d'accordo 4al punto di cista t~orwo B · tutti discordano dal punto di vista )iatico, è proprio quèllo delle tariffe doganali. Tuttavia la preponderanza assunta dagli Stati Uniti nell'economia mondiale faceva bene sperare in un sistema · di maggiore libertà dei traffici: Se la vittoria del repubblicani vuol anche dire mantenimento delr attuale regime doganale' sta- tunitense, allora ben poco ci sarà da sperare su questa via. . In questa situazione internazionale De Gasperi va a Washing– ton. E va a contrattare un prestito ed a cercare nuovi sbocchi e per i nostri prodotti. I prestiti forse ci saranrn:> concessi: ma J)iù in sede politica çhe in sede economica. Più difficile, invece, sarlJ. a compit,o di normalizzare I nostri rapporti commerciali. Eppure i questa è la strada che può portàre ad una definitivà sistemazione , della nostra ecornnnia. I prestiti si esauriscono, mentre le cor• renti di traffico si mantengono nel tempo. Sappiano I nosi,-i ne– goziatori trovare la via del cuore (o del. portafoglio) dei turlrrt– petrai statunitensi. Non vorremmo che _tra i due (o tre) Ut~; che oggi si diyldono a !fW'l'Ù', si dek~!l Mda,e di mezzo pr · pHb noi,

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