Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

Lò STATO MODERNO stico. Anche supposto che tutte queste condizioni siano sod– disfatte, i contro:Ii antiflazionistici varranno solo a frenare il corso dell'inflazione, non ad eliminarla. L'inf.azione conti– nuerà finchè non si sarà raggiunto uno sviluppo deUa pro– duzione capace di ottenere una stabile relazione tra prezzi e sa'!ari, di consentire soddisfacenti margini di profitti, di :'.)rovocare un ribasso di prezzi. Per l'Italia, come per tutti i paesi che sono entità eco– nomiche non molto ampie rispetto al mercato mondiale, 1' bisogna tener conto de:la situazione economica internazio– nale. L'economia italiana non può ,iprendersi con le sole sue risorse; ma deve contare sulla buona volontà dei fornitori esteri,, sulle loro esigenze, e sull'importanza delle loro di– ~ponibilità. DE GASPERI A L'invito del ministro degli esteri americano Byrnes al p\-esidente del Consiglio italiano De Gasperi, per il qua:e dopo ipi incontri di Parigi l'uomo po:itico statunitense nutre viva stima, può alimentare nell'animo deg:i Italiani un sen'So di misurato ma fondato ottimismo. L'incontro avrà un carattere politico ed economico: e per quest'ultimo aspetto segue ai viaggi, prima di una dele- ' gazione inglese di cui faceva parte il grande economista Lord Keynes da poco deceduto, e poi di una delegazione francese presieduta da Léon Blum. Inglesi e Francesi trattarono pre– stiti che gli Stati Uniti intendevano concede.re ai loro paesi, ed insieme accordi commercia:i: assai complesso quel!o bri– tannico, che involgeva i rapporti fra i Domini e la madre patria e l'attenuazione delle preferenze interimperiah. Il fatto che il governo deg:i Stati Uniti, piutto.sto che chiedere la designazione di una nostra delegazione econo• mica, abbia rivolto direttamente un invito all'on. De Gasperi, fa senz' a:tro presumere che vi siano da trattare, oltre a quelle economiche, anche importanti questioni di carattere po:itico. Ci si è affrettati a far sapere che le condizioni del trattato di pace non potranno essere mutate, né attenuate, dalle conversazioni che si svolgeranno a Washington. Va però ri– levato che a:cuni punti possono considerarsi non definitivi: &a questi le condizioni concernenti l'assetto della Venezia CiU:ia e di Trieste in particolare, per il rifiuto sin qui opposto dalla Jugos:avia a sottoscrivere il trattato, e per le possibilità non esaurJte di trattative dirette di quella con l'Italia. Anche !o stato definitivo delle nostre colonie non venne finora fissato; e pur su questa futura sistemazione vi potranno essere utili- scambi di idee. L'on. De Gasperi avrà probabilmente la possibilità di e~aminare contropartite a favore dell'Jta:ia, ove non g:i riu– scisse di ottenere attenuazioni per le clausole economiche che, 'a prescindere dall'ammontare delle riparazioni onde ci viene imposto il pagamento, sono per noi assai gravo.se ed in qual– che caso di scarso vantaggio per i vincitori (così fu anche di certe condizioni imposte al-la Germania a Versailles). Alcune clauso:e riguardanti :a navigazione, il commercio estero e la ventilata ipoteca sui beni deg:i italiani a:l'estero, potrebbero ssere mitigate o lasciate andare in desuetudine. Un simile esempio, da uno dei vincitori, non potrebbe obbligare· gli altri; ma un precedente del genere avrebbe forse una importanza decisiva. Sin qiit-si sono affacciate delle ipotesi, d'altrÒnde proba– Ji, perché il compito di De Gasperi non può :imitarsi S:la negÒziazione e conclusione di prestiti americaqi ~!l'Italia, per pui sarebbe stata s4ffi.cient~ una delegazion!l t)çO!l!)llli!)!I; tµt· ., Per questo ci si rivo!ge all'aiuto esterno; ma a parte alcuni prestiti ottenuti, per importare è necessario prima esportare. Le esportazioni sono una questione vitale per l'Italia in quanto procurano va,:uta e consentono di impor– tare dal!'estero ciò che occorre ali'economia italiana. Per questo, nel fissare una gerarchia e un ordine di u~genza nella soddisfazione dei bisogni, nell'utilizzazione de:Je risorse di– sponibi:i ,e nell'importazione dall'estero vengono preferite le industrie esportatrici anche a detrimento del mercato interno. Si discrimina tra importazione di beni di consumo e impor– tazioni utili alla ricostruzione; le prime sono le più estese, ma (e seconde dispensano dal:e prime. Solo per effetto del raggiunto riassestamento economico l'inflazione potrà finire. NINO PITTALUGA WASHINGTON tavfa quest'u:timo è uno degli a-spetti più po.sitivi della sua missione. Vi sarebbero, nella mater.in , due piani, di cui uno a breve e l'altro a scadenza più differita. Carattere più imme– diato avrebbe una apertura di credito di cento mi:ioni di dollari da parte de::a Export-Import Bank; dovrebbe inoltre esserci riconosciutd un accreditamento di centocinquanta mi– lioni di dollari come contropartita per l'emissione di am-lire; infine è prospettata l'istituzione di un fondo di emergenza per rifornimenti alimentari, di cui non è precisato l'ammon– tare, ma che potrebbe avvicinarsi ai trecento milioni di dollari. In tal modo la falla paurosa de:Ja nostra bilancia dei pagamenti con l'estero, che gli scrittori italiani di materia economica prevedono per il 1947, al venir meno dei soccorsi U.N.R.R.A. avviati al nostro Paese, dov-rebbe essere quasi colmata. · Secondo tali calcoli, tenuto conto di tutte le partite passive (importazioni di materie prime che assicurjno I' atti– vità delle industrie e dei trasporti, di generi alimentari e pro• dotti vari, per un importo di circa millequattrocento milioni di dollari) e del:e partite attive (esportazioni, proventi del tu– rismo, rimesse degli emigranti e a:tre eventuali partite minori,· per circa seicento mLioni di dollari), rimane un disavanzo di circa ottocento milioni di do:lari. Vi sarà tuttavia un residuo di forniture U.N.RR.A. per circa cento milioni di do:lari; onde rimane un disavanzo di circa settecento milioni di ddl– lari, che non potrà essere interamente coperto dal complesso di accreditamenti e di prestiti più sopra indicati, ne:l'ipotesi mig:iore, in cinquecentocinquanta milioni di dollari; per cui sar;nno necessarie le maggiori cure per un impulso delle esportazioni, costituendo le importazioni il minimo indispen– sabi:e per mantenere a un grado non certo elevato il tenore di vita e l'attività produttiva della nazione. Ad ogni modo si può ritenere che !saranno assicurati i rifornimenti indi,spensabili per una sufficiente alimentazione de!la popolazione e J'offilusso all'industria di materie prime per dar lavoro alle nostre maestranze. Il piano a lunga scadenza, sarebbe in relazione alla partecipazione it~iana agli accordi di Bretton Woods: parte– cipazione che dovrebbe conferire una stabLità a-Ila lira nei confronti dei corsi dei cambi esteri. Non si può tralasciare però di rilevare che una tale questione è estremamente com– plessa e delicata, e che una sia pur relativa stabilità mone– taria non è raggiungibile se non con una ferma•po:itica finan– ziaria, accostando, se non equilibrando (ciò che per ora non è passibile) )!l !lJltrate alle spese, e trovando al di fuori del•

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