Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

530 LO'STATO MODERNO Poi sopravenne la questione sociale, e il socialismo mandò le sue prime schiere a sedere sui banchi di sinistra di Montecitorio. I problemi economici sta– vano venendo alla ribalta sia sotto l'aspetto tecnico, sia sotto l'aspetto sociale. E a destra andarono colo_ro che credevano ancora nell'iniziativa privata, a sini– stra i fautori dell'iniziativa pubblica. Cominciava cosi quel!.9 spostamento di valori - gravido di conseguenze - per cui una volta era rivo– luzionario chi voleva restringere i limiti dello Sta– to, e oggi lo è chi vuole tutto riferire allo Stato. N!i– turalmente sotto a questo aspetto formale, c'è anche un sostanziale trasmigrare di forze, di ceti e di clas– si, ma il rovesciamento formale resta in tutta la sua sintomatica importanza. Scomparso il fascismo - che aveva per venti anni costretto destra e s'ni.stra a marciare insieme, mo– stranqo agli uni il volto della polizia come esaspe– razione àell'ordine (così caro alle destre} e agli altri il volto del sindacalismo come trasformazione del cittadino -in lavoratore (cosi cara alle sinistre}, sem– brò a troppi superficiali che il displuvio passasse sul– la maggiore o m;nore simpatia verso il defunto regi– me. Fu quella l'ora della corsa al «sinistrismo». E poichè antifascismo era sinonimo di sinistri– smo, a poichè pareva che il fascismo non avesse mai avuto sostenitori in Italia, sino Cattani e la Chiesa Cattolica si trovarono a sinistra. Grande ora perduta per la democrazia italiana! Tutto era possibile fare allora, e niente fu fatto. E allora cominciò ad apparire quanto fosse strano e curioso .un mondo ... tutto di sinistra. Si capi che la sinistra postula la destra come il giorno postula· la notte, e il positivo include il negativo. La destra nacque così, si può dire, per forza di cose, aiutata anche dalla mancanza di chiarezza e di ordine poli– tico dei partiti di sinistra, i quali invischiati prima nella pania della crisi del partito d'azione e poi in quella del partito socialista, non furono capaci di dare al governo una direzione robustà e degna di infon– der€ fiducia. Il partito liberale capì ttoppo in ritardo questa - svolta della storia italiana, e si lasciò battere in ve– locità dall'Uomo Qualunque, il quale riprese uno dei temi più cari - anche se più invecchiati - della po– lemica della destra: quello dell'antinomia tra il cit– tadino e lo Stato. Naturalmente anche qui la polemi– ca non è astrattamente giuridica, ma volge astuta– mente a caxrodere quelle forze che storicamente si identificano ,con lo Stato. Sopravvenne la questioné istituzionale a far da' si– stema montagnoso per dividere destra e sinistra, e a sinistra si levò il berretto frigio, mentre a destra si giurava per la croce sabauda; e poi di nuovo un pe– riodo di semplice « amministrazione » con quella spe– ce di trasformismo che fu ed è il tripartito che ac– comuna estrema sinistra e estrema destra. Ma intanto il p:-oblema. monarchico aveva lasciato in Italia una destra; inorganica, debolé, poco· nume– rosa, ma destra schietta. Intorno a questi nuclei co– minciò la raccolta. L'Uomo Qualunque crebbe rigo- glioso, i gruppi monarchici non si mortiflcr.rono, l1 partito :iberale - anche senza molta bu.,na graz:a -- si rasse/tnò al su<' destino, e già parecchi mesi or sono osservavamo la ineluttabilità storica della sua fusione co qualunquismo, sotto pena di rapi.dà de– cadenza. Infine la Democrazia Cristiana ... Ecco, pri– ma di analizzare le forze, le possibilità, i pericoli, i' vantaggi della formazione della tendenza di destra della Democrazia Cristiana, sarà bene precisaTe che la destra sta rinascendo perchè sono sul tappeto pro– blemi sui quali la distinzione ha ancora un senso. Che poi rinasca forte o debole, in funzione dell'abili– tà o meno dei partiti di sinistra, è tutt'altra questione. Esami.ni.amo brevemente quali sono i problem; sui quali lo schieramento riassume le posizioni e le fun– zi.oni class;che. Il laicismo o il confessionalismo dello Stato è uno dei primi di tali problemi. E qui - vedi stranezza delle cose e approssimatività delle defini– z;oni - i liberali potrebbero essere l'estrema sinistra (il guaio è, naturalmente. tutto nel condizionale) vi– sto che quei partiti che credono di essere di sinis~ra per diritto divino si mostrano assai poco battaglieri al riguardo. Scuola e famiglia sono le poste del f!'oco, sono il destino di domani. Ma socialisti e comunisti, che pur si dicono finalisti, mirano forse all'oggi e al millennio, ma igno,ano quella preziosa misura del tempo che è il «domani». Poi c'è il grosso problema costituzionale, e qui le cose si imbr.ogliano ancora di più. Se la logica con– tasse ancora qualcosa i monarchici dovrebbero vole– re un esecutivo deboliss;mo (che è ouanto dire una Repubblica incerta}, le destre repubblicane un ese– cutivo fiacco (che è quanto dire una salvaguardia del cittadino nei confronti dello Stato} e le sinistre un esecutive forte (che è quanto dire uno stato capace di interventi e di intervenzionismi). Ma a questo pun– to la logica formale è sommersa dalla dialettica so– stanziale che vuole le destre schierate a difesa di un esecutivo forte che difenda quel minor male che è. se– condo loro, la situazione sociale di adesso, e le sinistre un esecutivo debole per poter più facilmente rovescia– re quello che si ritiene ancora il can da guardia della società borghese. Che poi questo s;a in con'tradizione col preambolo del patto di unità d'azione dove i so– cial-comunisti affermano di mirare democraticamen– te alla conquista del potere (e avrebbero tutti i van– taggi quindi dall'avere poi un esecutivo forte} son co– se che a Nenni e Togliatti pare non diano nessun fa– stidio. Il terzo problema - che è poi il fondamentale del– la democrazia moderna - è quello di allargare i qua– dri della classe dirigente: Sta a destra chi vuol an– cora praticamente rinchiudere la classe dirigente nel cerchio della ricchezza economica, sta a sinistra chi - qualunque sia il concetto tecnico con cui intende operare la trasformazione - vuole allargare le basi da cui trarre la cla~se dirigente. . '. ·Naturalmente non sono solo questi i problemi- sùi quali la destra ha una posiziohè ·reale da difendere. C'è la trasformazione strutturale dello Stato dove, di fronte al classico illuminismo gia<:Qbino centrali-

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