Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

LO ·s·T·ATO MOD'E-RNO 631 sta, la destra potrebbe opporre almeno la vecchia vi– sione decentrativa minghettiana; e c'è sopratutto la politica estera, in ~ui una sinistra audace dovrebbe coscientemente puntare sull'unità europea (e qui c'è il grosso problema p~r i comunisti) lasciando alla de– stra il gioco tradizionale del bilanciamento tra i gruppi per strapparne ogni eventuale vantaggio. C'è dunque la possibilità di una politica della de– stra, In questo quadro la Democrazia Cristiana che fa? E' a destra sul problema della confessionalità dello Stato, è al centro sui poteri dell'esecutivo, è a destra sul decentramento, è a destra in politica este– ra. E sul tema della classe dirigente dov'è? Ecco su quale punto si è formata la tendenza democristiana di destra; su tutto il resto l'accordo con la direzione del partito è possibile; su questo - almeno finchè la Democrazia Cristiana non rompa coi comunisti e quin- AL TEMPO ' . Tra i! ministro del Tesoro e quel'.o de:!'Industria, se sono esatte :e notizie che ci vengono da Roma, è in corso una cortese polemica burocratica, In base a decisioni già prese, i; ministro del Tesoro vorrebbe dare comp:eto corso a, finanzia– mento di industrie impacciate ne::a !oro riconversione produt– tiva, I! ministro deJ:'Industria, invece, vuol subordinare que- • ste concessioni all'aumenttJ de: capita:e de:Je aziende da fi– nanziare con avocazione a:lo Stato di parte del capita:e stes– so. Non solo: ma sempre il ministro de!:'Industria vuol dare va'.ore retroattivo a queste sue nuove disposizioni per i finan– ziamenti già concessi. Il ragionamento de: ministro de:l'Industria sembra, a tutta prima, impeccabi:e. Lo Stato dà dei so:di (che sono di tutti) ad aziende (che sono di privati); ergo :o Stato ha il di– ritto, per non dire il dovere, di farsi dare qua:cosa in cambio: se non altro dei:e azioni. Giustissimo. Il discorso, se non fosse minato a::a base, fi:a. Perchè minato al:a base? Perchè lo Stato potrebbe fare questo discorso se lasciasse :ibere le aziende di darsi una struttura prot!uttiva confacente a::a nuova situazione. Ma se lo Stato impone i: b:occo dei licenziamenti; se lo Stato di fat– to impedisce i•:finanziamento privato; se lo Stato con divieti ed altro costringe :a produzione ad indirizzarsi su vie che non sono naturali; se :o Stato si guarda bene dal pagare i danni di guerra; a:Jora si ha i! dir:tto di dire: a: tempo! E di consi– derare i finanziamenti concessi e promessi come un risarci– mento di spese fatte per conto de::o Stato. Ad esempio: con il blocco dei licenziamenti :e aziende private hanno soppor– tato un onere per conto de:Jo Stato, il qua:e ha ritenuto op– portuno :avarsi le mani sul prob:ema del:a disoccupazione. Non confondiamo le carte, dunque, Questa discussione ci ricorda molto da vicino il due::o de: signor Panera con il fatidico: se lei si muove come faccio a co:pir:o? Le industrie possono rispondere: se lei, on. Ministro, ci tiene legate e non mantiene :e promesse come può pretendere che non si chie– dano so:di per tirare avanti? , A meno che tutto ciò non sia frutto di un consapevole piano. Ma a:lora sarebbe opportuno dirlo chiaro, senza tanti comp:imenti ed infiniimenti. • di non cessi di seguire una linea che, più o meno in– consciamente, rischia di attrarre nuovi ceti r:ell'or– bita della classe dirigente - non è possibile. Ora è bene che i partiti di sinistra si rendano esat– tamente conto di questo: la destra si riorganizza per– ché ci sono problemi sui quali ha da dire una sua parola. E' dunque necessario che su questi problemi le sinistre dicano la lorÒ parola. E, nell'approssimarsi della lotta, le destre rammen– tino che a concetti che loro son cari - patria, digni– tà individuale, proprietà, eredità, moralità dello Sta– to - han fatto più male venti anni di fascismo che quaranta di predicazione socialista. Anche questa riflessione può essere un modo di commemorare il settantennio del 1876. MARIO PAGGI PAURA DEI MORTI La prima sottocommissione per la Costituzione ha approvato il seguente artico;o: « Tutti i cittadini hanno diritto di orga– nizzarsi liberamente in partiti po:ttici, allo scopo di concorrere democraticamente a determinare la pd:itica del paese. E' proi– bita la riorganizzazione sotto qU.O:.Siasi frmna del partito fa– scista». La prima parte è ben pensata e ben redatta, So?o è evidente che la disciplina dei partiti non può fermarsi lì, una vo;ta che essi sono abi.'itati a:Ja formazù:me della politica dei paese, Ci si è resi comp.1etamente conto che così essi diventano veri e propri organi di diritto pubb;ico? Ma non è su questo che mi preme ora fermare r attenzione. E' la secondo parte che invece, francamente, mi pare mal pensata e peggio scritta. Presumo, naturlhmente, che alla redazione del testo non abbiano presieduto preoccupazioni intemaziona:i, Per quanto riguarda il diritto (e la politica) interno, la seconda pm-te mi pare una grossa sciocchezza. Qualche domando: Che cosa si intende per « partito fascista? ». Che cosa significa « in qua– lunque forma? ». E come si arrangiano le cose con tutta la stampa « dichiaratamente » fascista che circola in Italia? Si uuole dunque eternare il sistema di fare una legge so:o allo scopo di autorizzarne la vio:azione? Ma c'è in que:J.'artfcolu qualcosa di più e di peggio di una incongruità pratica. C'è una cosa triste: la paura dei morti, Una paura addirittura da Costituzione. Non c'è forse una legge speciale che vieta la ricostituzione del partito fascistar Che senso ha porre una limitazione così grave - grave per la sua necessaria imprecisio(le che domani può servire a coprire ogni abuso - ne:la Carta fondmnentale dei 1wstri diritti? Perché vog:iamo eternare una posizione negativa di « antifascismo • in una Costituzione che deve sempjicemente, superare il fa– scismo condannandone - fm dove è storicamente possibile - le premesse costituzionali? Qui c'è vera.mjJte di peggio; la paura che il passato ri– torni. E invece di drizzare impalcature di animi di spiriti e di istituti si pensa che - le c:.s échcant - po= bastare un' capoverso legis!ativo,. lo spero che si trovino nella Commissione p:enaria o alla Costituente uominL abbastanza, e abbastanza coraggiosi, per impedire che una simile vi:tà e una simile sfiducia nel:a de– mocrazia italiana trovino tali consacrazioni nel:.a più alta delle nostre leegi. VITl'OB

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