Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

LO STATO MODERNO 547 NOTE QUINDICINALI -=:..,,,=-======,-:,===========================~-===========::s LO SCIOPERO AMERICANO Ancora una volta gJi scioperi ame~ r!canl hanno fatto sentire la loro in– fluenza su questa ve<:chia Europa, che per una parte almeno deve vivere co– gli aiuti che le vengono da oltre A– tlan' lco. Già gli s<'loperl che si erano S'Ussegultl quasi Ininterrottamente. an– che se ora in un settore ed ora in un allro, dal settembre 1945 al g!ugno d1 quest'a""" ~ve"""" ~sc!ta'o gravi · '"OCCUpazlonl; neppure l'opinione pub– blka am~l'.cana aveva potuto rimanere indifferente dinanzi a qualcuno di essi rlie m'nacclava d!rettamente le norma– li possibilità di alimentazione e di la– voro. In passato, e sino al 1940, gli Sta– i! UnL'I erano stati H paese classico degli scloperl, considerati da tutti co– me un nonnallsslmo mezzo dl pura lotta econon\lca. Paese ricco, che ha go– duto per :a .p'.ù gran parte de·:a S'Uasto– ria d! una con,f.11mtura favorevole, esso aveva sempre cons!derato Io sciopero come 11 mezzo col qua1e I lavoratori premevano s,ui da'orl di lavoro per di– videre con essl un~ narte del loro alti n~ofitt!; gli stessi datori di lavoro ve– devano nello sciopero un fattore di stabi'lizzazlone de!Ia produzione ad un livello più sano, senza cioè dar luogo a crisi di sovrapproduzione. per.!'olo normale e quasi inevitabile di un'indu– stria cosi potentemen'e e modernamen– te attrezzata come quel,la statun!tense. D'altra pari.e, la mancanza nei lavora– tori americani e nei loro sindaca·'.! di una precisa coscienza polltlca e di una qua!siasi volontà rivoluzionaria toglle– va agli scioperi ogni carattere di vio– lenza o di ribellione. La Jruerra SE'mbra <'he abbia dato al lavoratori americani, e spec:a:mente a quel'i delle lndustrie– chlave {minatori, fenov!eTi, addetti al– le industrie ,nava-Ide meccaniche, scari– catori dl porto, ecc.), una cosèienza più netta della loro importanza socla·le e del,la loro forza ooll Ilca. Si spiega cosi come In questo dopoguerra essi abbia– no pro:ungato I loro sc!operl sino al punto da COfl\Prometicrc non ~0:.1 il rifornimento del mercati d~I paesi d!– struttJ dell'Europa, ma persino il re– golare andamento della vita amer.ca– mr. Lo stesso presidente Truman. che come rappresentante del par:ito demo– cratico era certo più sensibile - fMse solo per le necessità d ,11:la vicina cam– pagna elettora!e - all'esigenza d: an– dare incontro a•!Je r!chieste clei lavC'l'a– torl, si vide costretto ad un ce!'to pun– to, sotto la pressione dell'opinione pub– blica, a proporre al Congresso, il 25 maggio scorso, miSUl!'egravissime con– tro i dirigenti s:ndacall che scatenas– sero sclaperi ln imprese req1,1islte da!– lo Stato, misure che poi non furono appr~te dal Congll:'eSSo perchè :o sc!o– pero del minatori e del ferrov:eri che le aveva suggerite era venuto nel frat– tempo a cessare. . Continuò da allora però la gestione da parte dello Stato sia delle miniere che delle ferrovie; lo sciopero attuale promosso da John Lewis, segretar:o del potentissimo sindacato dei United mine workers, ha arrestato II lavoro di ben 400 m!la minatori in ben 3300 m:niere americane attua:mente ammi– nistrate dal governo. Il momento ap– pare b-:n sce!to.ench.e seJ'op'n:onepub– b:ica a~~lcana sembra ancora p!ù "'l-aldlsposta del maggio scorso ad af– frontare le inevitabi1i res ,riz:on: che :o sciopero ha già provocato. Il Con· gresso è In .questo momento chiuso e non si riaprl'l'à per la prima volta se non a gennaio; le organizzazioni s!nda– ca•li non possono - fOSS>e solo per soli– dar!età - d'isap-:'11'ovare l'op,er.ato di Lewis, che sembra disposto anche a pa– gare di persona peT difendere quel':.! rhe el?!i r't!me l sacrosanti in'Pres~l del suo! m•n,..'"•': .,,1 ~• .. «l lndustrall ·"<!ono di vedere 11 governo In d: ff' - ro 1 tà. dal momento che questo Il ha estromessi dal'.a gestione delle min:er:e alcuni mesi or sono. Ove il goveTno ri • corresse alla maniera forte, senza una lee:e:e. incorret'ebbe facilmente nell'ac– cusa di essere come padrone assai peg- 1?1nrp dei J'.)!'OJ'.)!'letarl prlvafl. Eooure. nonostante tu~•e le buone rae:!onl che sl pos5ono addunre a rl'f.,~a dei m'na– •ori di Lewis, riesce difficile ammette– re, tanto dal punto di vista amer'.ca– ~"- auanto da un punto dl vis'a m"n– d:iale, che dec!ne d! ml':con! di uom!nl e donne dt"l mondo Jntero dPbbano es– sere s,icr:ficatt da una limitata conle– sa sindarale statunitense in un momen– to fn cui essi v!von".'IIn· mezzo a d:ffi– ~oltà peT Io meno altrettanto grandi. L' U.N.E.S.C.O. 1-i è aperta a Parigi Il 19 novembre scor~n la nr•ma ConferPn7~ l?enpr~le dell'UNESCO. (Sie:la di Unit,,d Na– tion• Erl11rnt<rmn.l Sclen,tific and Cultu– ra! Orpanisation), organ!zzazione colle– ga·'a all'O.N.U., che sl oropone di svol– -:-:,re un'opeTa dl reciproca comoren– slone tra I popoli ·prom:uovmdo lo sr,,m"ln del•le conOS<'en:r.eoeda.l?o.e:iche, sc.lentitliche e ro'.,t,urall. L'Idea dl un'or– ganizzazione rl 1 ta I P'"-nere narouc a Londra nel 1941, quando in Inghilter– ra ci si preoccupava di scongi,urare per !I futuro il pericolo di una nuova l!11Pr– ra. cercando di infondere nello spirito delle nuove generazioni l'amore per la pace e per la dem,ocrazia e il rispetto reclJ'.)!'OCO tra le nazioni. Col vii?oroso appogg.io del governo ing'.ese l'iniziati– va ebbe ulteriori sviluppi tanto d,i gua– dagnare •l'adesione di •b7tl'l quaranta na– zioni, i cui delegati alla Conf.,renza di Westmlnster del d!cembre 1945 concor– davano un Attn comune che stahiliva le finalità dell'organizzazione. NeJlo stesso Atto veniva deciso che l'U.N.E. S.C.O. sl sarebbe dovuta cons1deTare regolarmente costl'Ulta quando lo sta– tuto di essa fosse staio ratlf-icato dà al– meno venti nazioni, cosa che si è veri– ficafa solo nello scorso mese. (Attuai-· mente gli S'ati aderenti ~ono ventisei). Segretario genel'a"e orovvtsor:o ~ _no– minato li biologo ing:ese Jujian Hux– Iey, fratello del noto sorlttore AldoUS, sotto la cui solerte d!rezlone si è potu– to tracciare un primo prog;ramma di atttvità. Tale programma ha estensio- ne vastiss!ma: lotta contd'o l'analfabe– tismo, redazione di un testo di storia che possa riuscire ac-::ettablle in tulle le scuo:e del mondo e come tale 1ia immune. sia dalle esalta"t1oni nazio,,ah– stiche sla dalle denigru!onl sistemati– che dei popo:4 vtc!ci: creazione dl nu– merosissime borse di studio che con– sentano gli studi all'estero al mogg!or numero possibile di s'udent.l di tutto il mondo; rlcostruzlone del:e biblioteche d!strutte dalla guerra nel paesi euro– pe!; conferenze culturali radiofoniche trasmesse da,lla progel.tata stazione del– le Nazioni Unite, ecc., ecc. . Come sl vede. Il orol(!'llmma -è vadtQ, forse troppo vasto, per I mezzi attual– mente a disposizione dell'U.N.E S.C.O., che ammontano a 6 millon! e mezzo di dol'ari, ossia so 1 o la decimlll~sima ')arte de:le spese attua 'mente sostenute nel mondo per la difesa militare; ma tanto è, quando si u:ati'a dl spend?~e per :e tu'.tur& e per là scienza l{li Statl di– ventano estremamente :oaramonlosl. Qu~to però non si ouò d!re dee:11 S"atl U111-!t!, che con la plù gr,aru:1,e 0!ben11tà ~ercano di potenzla~e la nuova orga– nizza,:fone e di non far'.a Inaridire sul– le s~cche de'.J'accademia o della mlser!e • come è già accaduto di lst!tuzlonl ana– loghe nel periodo tra re due guerre mond!all. Ma vi è altro grave pericolo che sem– bra compromettere -le po,ssibll\tà di sviluppo della nuova or.e:anlzzazione: tanto alla Conferenza preparator:a dE:l dicembre 1'145, quanto a •tUi!s'e che e ancora rlunlta, non part~pano rap– presentanti de'.'.e Iwssia. DI questa as– senza, altamente preoccupante per ov– vie ragioni, ha dato una ,;p1egazione abbastanza indlcat!va ii rappresentan– te jugoslavo a Parigi; nr~òen!e uni~a– mente come osservatore e non c:ornP.-de– legato. che ha dlohi:arato ch,e ~I Sl\lO 11:0- verno non 'PUÒ ancora lndursl ad -aCX'etta– . re alcune d!chi~a :zr.on :! or~ammatlche, che sembrano non '"ner"' !n rleb!to con- 1o l'importanza della filosofia ~ncl– stlca, e certe dlspos!zlonJ pratiche ln– tRSe a pr,,m.uovere li p'ù amp!o scam– bio di pubbllcazlcml rulturall tra I vari !'"-PS!,Il che - per l'osservatore jui?o– slavo - ila nascer? Il pericolo de'.-la diffusione nel suo paese di r:,ubb!\caz,o– nJ • a carattere fascista». Data l'iden– tità ideologica es!stente tra Jugoslavi.i e U.R.S.S. è naturale pensare che la mancata adesione di quest'ultima sia da attribuirs! a motivi ana!oghl. Co– munqu~, poichè da defezione russa im– porterebbe naturalmente quella di al– tri stati della sua zona d'ln.t:uenza (Po– lonia e Cec<>&lavacchia, culturalmente occldentallzziantl, hanno però già· ade– rito), lo stesso autorevole r,àppresen– bante americano all'U.N.E.S.C.O. si è recato nei gJornr scorsi a Mosca con l'incarico evidente di l.nclurre il go~r– no russo ad uscire dal suo isolazioni- smo .culturale. · · Quanto ali' Ita,!la, che ancora non fa pa!'te dell' U:N.ES.C.O., essa non può certo rimanere indl.fferente all'attività

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