Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

• LO STATO MODEftNO da appena un anno fa: un'azione troppo decisa in questo campo - si dichiara - metterebbe la Germania in situa• zione di non poter più pagare, attraverso le esportazioni, l'importazione di quei prodotti di cui ha bisogno. In :uogo al:ora di uno stato di cose asso:utamente negativo nei con– fronti de::e tre grandi potenze vincitrici, appare assai più opportuno, soprattutto secondo g:i inglesi, mantenere in piedi l'industria tedesca, sia pure attraverso i necessari accorgi– menti e contro:li intesi ad impedire che, invece di una .pro– duzione di pace, ci si attrezzi e si lavori avendo di mira, a scadenza più o meno lontana, una nuova guerra. Né c'è davvero da meravigliarsi per ta:e « mutamento di rotta •: il processo di industria'.izzazione e meccanizzazione cui in Germania si è giunti, è la conseguenza de::e condizioni, si potrebbe dire, fisiche di que: p_aese e de:Je natura:i atti– tudini di quei cittadini: e non è certo .possibi'.e, come preten– deva il piano Morgenthau, vio:entare la natura o gli abitanti per procedere secondo nuove direzioni. Passata la facile eufo– ria della vittoria, g:i A::eati cioè hanno compreso che :a vis:one di un Reich pastora:e, idi'.:ico appartiene ad un pas– sato definitivamente trascorso. Ma non basta: gli ing'.esi · 'debbono sentire l'inconsistenza dei '.oro presenti progetti allorchè par:ano si di mantenere le industrie tedesche, ma di sottoporle a controJ:o al fine di impedire che in un domani più o meno prossimo esse possano !avorare ,per •:a guerra, anzichè per la pace: se chi è neJ:a fabbrica desidera !a guerra in :uogo de:Ja pace, le recenti esperienze hanno insegnato che in un brevissimo vo:gere di tempo una attrezzatura indu– stria:e di pace può essere cambiata in una attrezzatura indu– stria'.e di guerra. I pegni, le garanzie contro eventuali risor– genti tentativi di egemonia e di sopraffazione da parte del Reich dovrebbero esser presi secondo una ben diversa dire– zione. Occorrerebbe cioè che C popolo tedesco ritrovasse, sia pure sotto la guida di buoni maestri, da se stesso, se stesso, riconquistasse :e sue mig'.iori qua:ità ed attitudini, e fosse posto in un intimo rapporto con tutte '.e altre nazioni in modo da sentirsi parte di un tutto, strettamente connesso agli a!tri. Il che oggi in G,ermania non avviene. Comunque la sorte de::e sue industrie stava grandemen– te a cuore a! popolo tedesco, anche perchè a:cuni rapporti ufficia:i oggi resi pubb:ici indicherebbero che, contrariamente ad ogni aspettativa, il 90 per cento de:Ja attrezzatura produt– tiva industria:e sarebbe in piedi; g'.i.industria'.i anzi avrebbero preso impegno di ricondurre entro due anni tutto al !ive:lo di prima de[a guerra; ed i capita:i ing'.esi ed americani sta– rebbero già prendendo la via del Reich. Nonostante le buone notizie sul fronte industria'.e, i tede– schi appaiono perplessi e turbati; ma :e loro preoccupazioni' riguardano soprattutto 1: futuro. Posti tra un passato che sono costretti a ripudiare - e con quanta sincerità si è visto - ed un presente per '.oro inp:rato, le speranze sono non su'.!' oggi, ma su: domani. In un'inchiesta condotta recentemente da un grande giornale americano, ad C:uminare C presente stato d'animo del popolo germanico, è stato .risposto: « Hitler ci insegnava un fine. Probabi'.mente era un fine fa'.so; ma ora noi camminiamo senza sapere dove andiamo •· E le parole di una de:Je più importanti persona:ità politiche tedesche, il dott. Karl Schumacher: • Bisognerà che g'.i a'.:eati ci fac– ciano morire rapidamente e 5enza do:ore, o ci diano !a possi– bilità di vivere » vanno .riferite anch'esse al futuro, che. per il momento non è nel!e mani dei tedeschi, sfugge al loro controllo e a:Ja loro iniziativa, appartiene ag'.i a:tri, ag'.i A:eati. Sul futuro de:Ja Germania i piani e lo stato d'animo dep:'.i a:Jeati da Potsdam ad oggi appaiono de! tutto mutati: A Potsdarn lo scopo cui in sostanza si -mirava - anche se, s'intende, non espresso in tutte lettere - era di pervenire in definitiva ad uno smembI!lme_nto del Reich, ad una divisione de:Ja Germania in quattro stati corrispondenti a'.le quattro zone d'occupazione: russa, americana, inglese e francese. ll ragionamento era il seguente: che l'unificazione tedesca, a differenza di quel che era accaduto a'.trove, ad esempio in Ita:1a, non era stata sorretta da un forte sentimento popolare, cosciente dei fini che si proponeva, ma risu:tava l'opera di uno Stato, la Prussia (se non di un uomo: Bismarck) il qua'.e si è d(atato, ha esteso la sua sovranità ,sug:i altri Stati di stirpe germanica, :i ha sottoposti al suo dominio. In conclu– sione, mentre in Italia a::a fine del processo le persona:ità dei vari Stati sono scomparse, ed in :uogo di essi si pervien• fina:mente ad una nuova· Nazion~. per quel che concerne la Germania ci troviamo di fronte so:tanto ad una Prussia divenuta più grande. Questo tanti anni fa; ma recentemente il titolo maggiore di g:oria cui Hitler aspirava era di aver condotto fina:mente a termine la fatica iniziata da Bismarck. Il coronamento de::•opera doveva esser ravvisato nella :egge 7 apri'.e 1933 che toglieva appunto ag:i ex-Stati tedeschi ogni residua loro prerogativa e li abbassava a::a condizione di pro• vincie dipendenti da Berlino. A Potsdam g'.i AJ:eati decidevano in sostanza che la Ger– mania dovesse •ricominciare da capo, che in :uogo di una centra:izzazione imposta dall'a'.to dovesse sorgere una « in• tesa federale » tra diversi Stati. E c'era da procedere anzi• tutto ad oriente ad una radica'.e amputazione dei territori da attribuirsi alla Po'.onia secondo una linea che parte da: Mar Baltico immediatamente ad ovest di Swinemi.inde e segue poi !a :inea dei fiumi Oder-Neisse fino al'.a frontiera ceca, presso a poco la quinta parte del:a Germania prebe:lica, corrispondente ad 1/7 del:a sua popo:azione totale; la re• gione nord-orientale de:Ja Prussia con Koenigsbeig veniva assegna~a alla Russia. In seguito a questa amputazione ad oriente, la Francia rimasta fuori da!!a Conferenza di Potsdarn, reagiva imme– diatamente reclamando, ne!:'interesse de::a sicurezza sua e del'.'intiera Europa, un'analoga drastica operazione a:Ja fron– tiera occidentale, che staccasse dal Reich '.a Ruhr e :a Re– nania e ponesse le due regioni sotto contro:lo internaziona'.e (per la Sarre '.e sue richieste venivano acco'.te; si decideva però di ottenere ia ratifica a!J' annessione attraverso un plebiscito). · La proposta francese insisteva sul fatto che un atto chi– rurgico, un « tag'.iò • dopo tutto limitato ad una breve stri• scia di terreno (tradotto nel ch;aro linguaggio de::e cifre il prob'.ema del'.a Ruhr s'e:nifica che. su una produz'one an– nua tedesca prebel'.ica di combustibile di 186 mi:ioni di tonne'.lnte complessive. ben 127 provenivano da oue: h11cino carhonifero; per la R~nania, !a ·sua importanza è ev:dente), avrebbe costituito un'ottima occasione per irarantirsi da pe– rico'.i di future aggressioni. r. progetto de'. Quai d'Orsay ap- - pariva infatti o'.tremodo sup:p:estivo proprio per l'estrema fa. ci'.ità, con cui l'operazione può esser ·condotta a termine. per il numero re'.ativamente esiin10 di chi'.ometri nei cui conf.-onti occorrerebbe provvedere. « L'affare - si aveva tutta l'aria di dire a Parip:i - pun essere conc'uso con vantne-e:io di ambedue le ·parti. La C'.onferenza di Potsdam inf~tti ha pre– visto J'occunazione dell'intiero terr'torio <lel RP.ich per un lunp:o periodo òi tem"n: si t•~tta. invprP~ J>Òerencloa'.'.a nostra pronosta di evitare a:Je potenze vincitrici la spesa e l'imm,. sa di un così vasto ·control'o e di risparmiare ins'eme a'.'.a Ger– mania la gravosa umiliazione di vedere trunPe, uffici a'.leati per o,tni dove, in tutti i suoi paesi ». Ma tale punto di vista incontrava la decisa opoosizinne de!:a Russia - la r,uale teme che Ruhr e Renani/i diventino l'evPnt,H\~e vandp rl– s11rv11 di· un « blocco o-cc!denta'e » -'- e de'.'.'A'mer!ca ·e· del– l'tn,zhilterra fattesi· per l'occasione strenue pa!a~ine dei diritti dei: popolf f\· .disporre· di -loro 11tessl.

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