Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

Lo STATO .MODERNO • 539 S. U. A. DOPO LA VITTORIA .REPUBBLICANA Dopo quattordici anrù dii lotta i repubbliicarti hanno vin• lo. Il loro trionfo era atteso per la Camera, ma non per il Senato. Ed anche per la Oamera fino ad un mese fa si cre– deva ad un 5ucce.sso; non ad una vittoria oohiacciante. Era opinione prevalente che la poUtica moderata seguita dall'am– ministrazione Truman dopo la morte di Roosevelt avrebbe finito per soddisfare parte de: sentimento popolare, teso ad un ritorno verso le forme di 'l'ita tradizionali. La vittoria •repubbl:cana ha anzitutto un sigrùf:icato:cam– biamento. Non cambiamento nella politica estera, perchè la politica di urtità na2liona1ecostruita da Byrnes è ormai en– trata neF.a coscienza <lei paese, ma cambiamento di uomini, di mentJaJ.ità,di abitudini. Agli occhi dell'amerocano med:o l'America stava ce.ssando di essere l'a sua Amenica. La pro– paganda repubblicana ha sfruttato abilissimamente e la stan– chezza di tanti anni dii dominio democratico e l'aneJ.ito verso g:i' ola good · days, il buon vecchio tempo. Ma questo è solo lo &fondo ps!colog.'oo. Politicamente, i due motivi p,-in· cipali della vàttoria repubbliicana sono la fine della coali7Jione rooseveltiana e il rifiuto di imba,rcarsi in una temuta avven– tura collettivistica. I pilastri de& fortuna politica di Roosevelt erano: il voto de: mondo de! lavoro, i: voto negro, g'.i ebrei, l' inci– piénte industria:ismo del Sud e del West. Finchè Roose– velt fu vivo, la sua prestigiosa abiHtà tenne viva intorno a} nucleo· es,sen:maledel partito, costituito dalla borghesia urba– na dell'East e dai conservatori agrari del Sud, la coalizione di forze che animò il ruo successo per tanti anni. Ma alla sua morte tutto si è disfatto. La crisi Wa::ace ha privato i demo– crat:ci dell'aJone ideale presso la sinistra, me:itre il voto del– le unioni organizzate ha dato loro una tinta filocomunista esa- cerbata e sfruttata dai repubblicani. · I negri sono tornati al loro partito, il partito di Lincoln, il partito della lotta contro H razzismo dei dernooratici del Sud. Gli ebrei sono andatii perduti dalla sostanziale acqu:e– sc'.enza ameriicana alla politica inglese in Palestina. Gli intel– lettuali hanno criticato la fine del New Deal, l'americano II!ll· dio si è rivo:tato contro la •!entezza de:Ia reconverswn, at– tribuita- alla incertezza governativa circa la via da seguire: se lo slancio di una produzione senza controlli o la polit:ca dei regolamenti, correttivo ad un troppo alto costo sociale della libertà pura e semplice del mercato. Come sempre, poi, i motivi personali hanno avuto buon giooo. Finchè Roosevelt era vjvo la sua autorità e la sua abi– lità si omponevanò. Inoltire egli sa~va bilanciare if peso dei veoohi quadri del partitxl con queHo di giovani desiderooi di ascendere. Dopo la sua morte non più. I oapi locali hanno preso a bfaticciarsi. Eserrqiio: nello Stato di New York, James Farley, uno dei grandi capi dell'organizzazione democratica, scontento perchè il partito aveva presentato James Mead co– me candidato al posto di governatore, è partito per l'Europa in « viaggio di affari • durante il periodo de!ia campagna elettorale. Si agg!unga la debolezza del Gabinetto, trovato5i a far fronte ad una situazione difficilissima senza avere avuto, du 0 rante la vita del grande P~esidente, alcuna possibilità vera di addestrarsi ai compiti di una effettiva direzione. L'ombra di Roosevelt è sembrata di oosì grande momento al capo della macchina e!ettorale, Hannegan, che egli non ha soltanto scel-• tò una base di cèntro sinistro per la campagna; non soltantO' ha <indicatola politica di Roosevelt òome tema: di tutta la lol– ta, m~ è g:,unto sino a far parlare RooseveJt; per mezio di di.i ;clii,- attraverso tutta l'America.- ·Anche. qui il conflitto·«~ evidente tra l'alto comando democratico, che insisteva per una po:itica rooselve:tiana, e la po:ifica de: governo demo– cratico,- che per rispondere alle supposte mutate esigenze del paese seguiva una linea vicina ai repubb1icani: altra ragione di debolezza. Cambieranno mo'.to le cose? I grandi leadere., repubbli– cani sono Taft e Br,icker, di tendenze innegabilmente conser• vatrfoi anche se il primo se~ra aver subito un'evoluzione, Stassen, capo della interessante anche se debole ala sinistra del partito, Vande11berg, l'uomo che ha portato alla politica estera di interessi mondiah l'appogg:o del Middle West piut• tosto isolazionista, Dewey, l'abile, duttile, moderato governa• tore di New York, Wruum, governatore della California, Car– roll Reece, capo d'ella m:acch.:naelettorale. E' già in corso una manovra, favorita anche da autorevo– liss:rrù ind:pendentJi, per valorizzare al massimo Dewey, con– siderato l'uomo d'un desiderabile oompromesso con i demo– cratici. Dewey è l'espressione del g.ruppo repubbl:cano di New York, COil:IP(lSto di uomini illuminati e desiderosi di crea– re anche ali'interno un clima di distensione nazionale. L'altro tentativò, -sempre per mettere al timone deHo Stato una per• sonalità in grado di evitare crisi, è stato fatto dal ~ovane se– natore democratico Fulbnght, il quale ha proposto che Tru– man nominasse Vandenberg segretario di Stato e poi desse le dimissioni, aprendogli la via alla Presidenza. Tanto Dewey che Oarroll Reece hanno fatto subito dopo la vittoria dichia• razioni concilianti, esprimendo il desiderio di oollabo;r!lre per il bene del paese con il partito sconfitto e, indirettamente, corI la sinistra moderata. Tale tesi riceve l'appoggio dei giornal:5ti più em'nenti, tra i quali Walter Lippmann, che è in favore di una valorizza~ione dli Devey, riclriarnando il precedente che nella storia contemporanea gli Stati Unàti hanno ti-atto i mi· gliori cap.i proprio dalia classe dei governatori. La probabile nomina del senatore Aiken e del deputato Welch, entrambi ben visti dal:e Unions, alle commissioni parlamentari per il lavoro, è cons.iderato un regno che, a w..eno che non vi sia un inasprimento degli scioperi, non si vuole urtare il mondo operaio. Da notare, anche in quest.o senso, la diohiarazione del capo del Comitatxl politico della più grande organizzazio– ne operaia di sinistra, James Kro:J, che « il partito repubbli– cano è oggi diverso da oiò che era dieci anni fa. Oggi esso sostiene tesi che un temipo osteggiava ». Insomma alla Ca– mera il blocco del Labor è stato sch:acciato, ma i repubbli– cani non vogl:ono stravincere. E' diffusa la tendenza ad evi· tare, se possibile, che, chiusa I' eventuaHtà di uno slittamento .a sinistra con Wallace, il paese possa scivolare troppo a destra. Naturalmente, il partito vincitore ha larghe zone di con– servatorismo e persàno di lsolazàonisrno, partioolarmente rtel– la zo11adi Chicago, regno de::•u:tra conservatore col. Mc Cor– mick. Come, d'altra parte, i capi democratici già dichiarano che non intendono rare del loro partito il fratello minore del partito repubb:icano. A tutt'oggi l'impressione prevalente è tuttavia che l'America possa evitare una crisi socia:e, e, su'. pia– no :politico, che non vi saranno seri urti con il pres:dente de, mocratico in carica, la cui politica estera è appogg'..ata in pie– no, e di cui, persona:mente, non sono ignoti ,i sentimenti di disinteressé .per· l'eoononìia piiµiificata e il oentral:smo so• vernativo. · · : ' f, 'VUTOfUO tvm.LA

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