Lo Stato Moderno - anno III - n.22 - 20 novembre 1946

' L◊- STATO MO~ERNO I 519 I • stiC"o cui eg'.i vuole· fare qui l'esorcismo, che sarebbe to Stato sovietico dei « senza Dic », non si farebbe sérupolo, ove vo– lesse ·e potessè rea:izzàrsi, di sopprimere più o meno drasti– camente tutti gl'istituti confessiona:i per i qua:i il Moro ri– vendica la « /ibertd ~1a 'scuola ». Chè se eg:i ha invece, come noi abbiamo, fiducia ne:Ja democrazia, a:'.lora può es– sere tranquiI:o eh; l'educazione non' corre nessun perico!o a ,, causa « del:a noia di un programma deffr);ito e intangibile •· Iniziativa privata e scuo'.~ pubblica sono veramente pari ne;.la difesa de:Ja :ibertà nell'insegnamento, che è affidata aI:a co– scienza deg:i educatori e che non si lascia mai sopraffare del tutto dal :ealismo verso fo Stato, neppure in periodo di dit– tatura._ Su questo punto io avrei de:ia scuo:a piivata tanta stimi da non vo'.erle chiedere neppure qùel!a condizione che il Moro. suggerisce e che a me, sembra anche teoricamente offensiva de:Ja coscienza individua:e del:'educafore: « che le stesse· scuole privaJe 5i ispirino a quei criteri morali che sono fondamen'to ·del[' ordine sociale che lo Stato realizza ». Per una scuola che l'accetta col metodo deI:a « riieroa mentalg », una simile norma è di nessuna gravità; ma io conosco più di una scuo'.a privaia. ohe fu gestit'l\ sotto· il fascismo da va- -'lentuomini di pura coscienza politica, e che non avrebbero mai acco:to una simile condizlone. La difesa dr,;:a libertà, in uno Stato democratico, è tutta affidata al'.a coscienza del- 1' edikatore: che è educatore per vocazione (thesei), e in ciò, checchè ne pensi i: Moro, può valere almeno quanto chi Io è solo per aver generato" figlioli secondo :a legge d'amore de::a •natura (physei). Conc:usioni pratiche, non spetta a me ricavarne. Se ne avessi la competenza, io tornerei a chiedere oggi quanto ' richiesi} a!:'indomani del'.a liberazione, su questa rivista: che tµtte ,e parifiche in vigore siano sospese; che se ne rinnovi la licenza so'.o_ in base a severissim~ ispezioni; che la pai:ifica valga so:o per ·gli esami di idoneità, non-per qiielli di ammis– sione al grado sco:astico superiore, soggetti ·ad esame di Stato con commissione di Stato. E oggi aggiungerei ;a richiesta di ·rego:ari ispezioni didattiche, qualitative,- specificate per ma- teria. E non so:o agl'Istituti Tumrnine:'.i, ma anche al Sacro Cudre. UMBERTO SEGRE ll bloc;codegli affitti e f l problema della casa L'uomo di comune buon senso, se si mette a considerare la dibat~tissima questione de: b!occo degli affitti, si trova disori~tatd e non riesce a intendere perchè si rifugga dal:'af– frontare un prob:ema economico coi norma,'.icriteri economici. Pure i motivi che si dànno a giustificazione de:J.alinea d'azione adottata_sono di carattere economico. La ragione principa'.e a favore del b:occo è quella di non incidere COJl un grosso tag:io sui magri salari e stipel.\di. Se poi; per e❖itar questo, si concedesse, con uno specia:e ass11gno a::~ggio, un u'.teriore aumento de!!e retribuzioni, st•d11rebbe un'altra spinta a! roto:are dell'economia verso il tragico vor– tice del rincorrersi di costi_e salari. I: comune buon senso obbietta però che, se~i sono au: mentali i salari in modo che l'operaio potesse comprarsi le scarpe a _3000 lire a: paio, si ·potrebbe fare a'.trettanto per g'.i affitti, dato che una modesta percentua:c di aumento baste– rebbe, e che non sarebbe diffici'.e ridurre al minimo .il riflesso che questo avrebbe sul costo dei prodotti. · Un'a'.tra de:Je ragioni avanzate è qu,ella de:Ja giu~tizia socia'.e. Non si vuole che i ricchi, e peggio g'.iarricchiti, godano di beni, ora scarsissimi, in maggior misura d,,i.poveri. Il prin– cipio è giusto, ma ,con :'adozione del b'.occo non s{ giunge ad attuarla; al contrario, col b'.occo si creano le più assurde ini– quità. Infatti un sesto circa degli_i~·qui'.ini paga affitti quin– tupli o decupli degli a'.tri, e i poveretti sono proprio queg.i sfortunati che ebbero distrutti casa e arredo, e che, per riavere un tetto, dovettero pagare « buone entrate » forrnidabli o affitti vessatori. Quel:i poi ch_eebbero la fortuna di :ievi dan– neggiamenti, dovettero pagar di tasca loro :e riparazioni in– terne, corrispondendo così in natura un c:lnone pari a una o più annualità ru affitto !ibero. I senza tetto, e que:i che hanno yn tetto troppo.minore dei loro bisogni, sono ,oggi nemici deg'.i ìnquilini che godono di una abitazione abbondante. Ma costoro hanno tutfo l'inte– resse a tenersi i,!ocali esuberanti: tutt'al più subaffitteranno, e,a prezzo sala~. qua:che ca'mera. E, se :inche hanno_i mez~i e il esiderio di costruirsi una casa propna, non ne vedono ,a convenienza. Riinangono dove sono, pagando, ad esempio, dei :oro sette loca''.! un affitto di 12, mi'.a !ire, mentre per co– dtruire dovrebbero sacrificare il reddito di tre mi'.ioni,· ~ioè ,dmeno 150 mila :ire a.I:'anno.' • · e Nella c-'.assedei proprietari, che aspettano invano il ri– sarcimento dei danni bel'.ici promesso :oro da!'.o Stato, si hanno ;e stesse l> maggiori in'qu\tà; essi, secondo le :oro diversissime situazioni, si possono -dividere_ in tre gruppi: 1) que'.li che ebbero :a proprietà rasa al suo'.o; questi hanno 'almeno ja disponibi:ità de: loro immobile e poss6no vender:o a prezzo economico, consumando il ricavlto, o in- vestendo:o in a'.tri b~ni; ' 2) quel:i che ebbero un danneggiamento abbastanza grave da annuEare i diritti de: veochio inquilino, ma non , irreparabi'.e. Con qualche riparazione - magari a carico di qµei disgraziati senza casa di cui si è detto prima - e,si riescono ad affittare dei ·Jq:ali a prezzo libero, con un focro più o meno grande; 3) que'.H che ebbero èlanni lievi o lievissimi: costoro ormai si considerano i più disgraziati:· il reddito lordo rea'.e è un ventesimo de:J'anteguerra, mentre le spese sono, se si -tien conto di qua:che riparazione conservativa a]e strutture' generali, cinquanta o cento vo'.te que'.le del 1939. Lo sta– bi!e timane interamei.te occupato dag'.i inquilini, fa cui pre– sénza è considemta dal merc,to immobi'.iare come una gra– ~is-sima ipoteca, che ne riduce non poco il va'.ore venale. Perciò questi ultimi proprietari, se. non vog:ion.o rassegnarsi a ricevere per il ,oro stabi'..e un prezzò uguale ad un quarto de[' attua'.e costo di costruzione, non hanno neppure la risorsa di vendere. ' E' poi da notare che tra i proprietari che non posseg– gono più nulla di redditizio sono -~ompresi anche persone ~ enti che non hanno a'.tre risorse: vecchi, che,,_credettero di investire i !oro risparmi in un redditizio bene rea'.e, isti~ti benefici o minorenni, a cui il Tribunale ha dato la sce.ta , per il collocàmento de'. ,oro patrimonio, fra i titoli di Stato, scivolanti verso :o zero, e un bene immobi:e. A completare il quadro de!'.e iniquità vengono poi, co~ì tra i propriet:1,1"~ come tra g:_iinquùni, que'.'.i che sanno gmzzare ba le JI1ag.1e de[a :egalità' e si compensano d-! rischio che corrono con profitti assai rotondi,_ •. I Il comu~e buon ~nso os~~r'a infinè ~he_ c'è un_ altro dannoso risu.tato di questa v10.enta compre~s,one de, red– diti "immobiliari: la fuga dei capita'.i. G:i arricchiti pensano a tutto per co!l~re il mal guadagnato pecUJO, fuorchè al- .,,. .~

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