Lo Stato Moderno - anno III - n.18 - 20 settembre 1946

432 --LO STATO MODERNO geatina si aprano per trasferirsi laggiù Se<:ondo li colonnelJo, Infatti, tutto il terreno dlssodabile ~ In questo momen– to già produttivo, ragion per cui non è possibile al giorno d'oggi accogliere af– tr1 agricoltori stranieri sinchè non sia– no approntati dei nuovi centri di colo– nizzazione; ciò che d'altra parte sarà possibile solo dQPo che saranno sta– ti cre,Ml degli anwi ·bacini ildnici nei t'en'ltorl aridi del centro e del setten– trione. La creazione di tali <bacini do– vrebbe venire collegata alla creazione di vasti impianti idroelettrici, la cui e– nergia dovrebbe servire alle industrie decentrate ed alJa elettrificazione del– le ferrovje, col che si otterrebbe una notevole dimtnuzione nei costi dei tra– sporti. Tutti questi progetti dovrebbero es– sere esposti nell'annunciato piano quin– quennale che il Governo spera di poter render noto agli Inizi dell'anno pros– simo, e che enuncerebbe per grandi li– nee 1e direttive deha politica econo– mica del Gov~no sino alla fine del 1951, cioè sino a poco prjma della sca– denza del periodo di carica del presi– dente Per6n, secondo la costituzione. E un fatto che per portare a termine dei piani cosl vasti occorrono ben più di cinque anni, e se la corrente della , immigrazione straniera dovesse atten– dere realmente Il termine della costru– zione dei bacini, delle centrali e delle ferrovie per ,potere, come si è detto, ac– quistare Il terreno da colonizzare a con– dizioni tali che possano permettere ai coloni di ammortjzzare alJo Stato le somme spese per tali miglioramenti, dovremmo preoar11rci a veder trascor– rere un considerevole numero di anni prima dl poter assistere ad una' immi– grazione Jn massa dall'iEuropa verso la Repubblica Argentina. PREPARATIVI. Il generale Montgomery, che dopo aver dato mano alle prime misure per la riorganizzazione del futuro esercito britannico e del suo Stato Maggior generale ha Iniziato il suo giro di con– tatti e di ispezione per i territori im– periali, ha pensato berte di spingersi per una breve visita, dal Canadà sin neg!J Stati Uniti, per quanto là egli non .!(oda di una eccessiva buona stam– pa. La forma quasi privata con cui tale vlag.l(lo è stato comp!uto non deve per questo farci 110ttovalutare li grande si– gnificato dell' avvenimento. • La presa di contatto col geperale Eisenhower sl 'proponeva lo scopa di esaminare li pro– blema del coordinamento tra l'esercito !nl(lese e auelJo amepcano per auanto attiene all'addestrarrleno e all'arma– mento e dl studiare l'ordinamento deMo Stato Mal(glore americano, che gli in– glesJ avrebbero dntenzlotle di introdurre eguale nel loro paese. Sono trascorsi circa otto mesi dal fa– moso discorso In cUi Churchill a Fulton propu111ava una plil stretta collabom- zione militare tra le due potenze anglo– sassoni, e si può dire che ne~ frattem– Po dei buonJ passi sono stati compiuti su quella strada. Sin dove si sia sinora arrivati, è un po' difficile stabilire; certo è che I circoli militari degli Stati Uniti perseguono la loro poMtica rea– lfstica senza tentennamenti. Essi sono convinti, e non si stancano di ripeterlo pubblicamente, che il loro paese non può tener testa all'Unione Sovietica nella vivace battaglia diplomatica nella quale è impegnato, qualora dietro al– le forti parole non stia veramente una reale potenza. La politica di Washing– ton del calcu!ated risk, della rispon– denza cioè tra gli impegni assunti e la possibilità di adempiervi, ha come pre– supposto essenziale una solida base. di potenza militare, ed il possesso della bomba atomica, da solo, ,per questo non basta. Essa richiede pur sempre un for– te eserciito, il mantenimento delJa flotta più possente del mondo, una gigan– tesca armata aerea ed un considere– vole apparato scientifico per lo svilup– po di sempre nuove armi. Rimane da domandarsi se l'intero paese sia disposto a seguire sino alla fine su questa strada gli elementi mili– tari. Per quanto l'Idea del "tono for– te " verso la Russia possa piacere agli americani, sorgono sempre delle voci a domandarsi dove ciò condurrà, mo– strando assai chiaramente come l'ame– ricano medio rifugga dall'idea delJe con– seguenze finali Anzi proprfo gli am– bienti che per motivi ideologici si sono mostrati intransigentemente ostili al– l'Unione Sovietica cominciano a rilevare come una nuova guerra non portereb– be in America che all'abbandono del tradizionale sistema politico americano a favore di un nuovo regime accentra– tore e autori tari o. Il paese si trova ora di fronte a un dilemma dal quale esso cerca in qual– che modo di uscire, pur senza intrave– derne per il momento H modo. Ma tut– ti sentono, magari non senza disagio, che con la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti sono venuti a trovarsi di fronte a compiti aj quali essi non possono più sottrarsi e che li còstrin– geranno sempre di più a prendere delle decision,i di vasta portata. SIAM. La notizia che il Governo francese pretende lo sgombero immediato da parte del Slam di quel territori alla frontiera dell'Indocina, clle ad esso erano stal'i cedÙtl In modo fomiale dal Go– verno di Vichy nel 1941, sta ad annun– care un· nuovo e radicale mutamento nella po LI tlca ·coloniale francese in Estremo Oriente. Ciò che ha sorpreso di più è l'Improvviso mutamento delle rich.leste francesi: nemmeno un mese fa Parlgj aveva chiesto i~ mediaz.ione del Governo americano per sottoporre al Sjam la proposta di rimettere-...la de, cisione sulla controversia franco-sia- mese alla Corte di Giustizia Interna– zionale dell'Ala. Oggi si vuole giusti– ficare il nuovo atteggiamento con il pretesto degli incidenti occorsi nella città di confine di Siem Reap ove è avvenuta una sparatoria tra soldati francesi e guerriglieri Indigeni che si sostiene provenissero dal territorio sia– mese. Ciò che pare stia più di tutto a cuo– re aLla Fr:ancia è ·l<arinascita del suo prestigio in quelle regioni, ove il 111ovi.– mento verso l'emancipazione da parte degli indigeni le sta dando parec– chie preoccupazioni. Il regno del Siam era stato a suo <tempo, né! 1907, co– stretto a trasferire I territori attual– mente in contestazione ai éCegnidi Cam– bogia e del Laos, vassalli francesi; le vittorie dei giapponesi gli offrirono la possibilità di rjfarsi del sopruso, ma il Governo francese attuale contesta di essere in alcun modo tenuto a ricono– scere le concessioni fatte da Pétaln. Nel caso che I territori fossero resti– tuiti - a parte la questione di princi– P!O francese, chiaramente insostenibile dal punto di vista del diritto interna– zionale - ne deriverebbe un rafforza– mento dei regni di Cambogia e di Laos, tuttora fedeli alla Francia, a tutto sca– pito dell'influenza delia. nuova repub– blica federale del Viet-Nam, iJ. cui Indi– rizzo non è certo improntato -ad altret– tanto lealismo. A Parigi si sostiene che tra i due paesi vi è tuttora formalmente uno sta– to di guerra: anche questo è discutibile. Tanto basta però perchè la Francia de– cisamente si opponga all'entrata del Siam tra le Naziorn Unite. Se, come è stato ai\nunciato, il Siam volesse ricor– rere al Consiglio di Sicurezza, invitan– dolo a prendere misure preventive atte a evitare .li sorgere di un conflitto, è certo che la Francia vi si opporrebbe Co!\ il SUO veto. L. M. LOSTATO MODER \ edito d'lllla 8. A. RUSSO EDITORE - MILANO Via Merav!Jll 7 - Telefono 81-971 Dlrettort: Mario Paggi e Gaetano Baldacci Vice Dlrettc»'e: Antonio Basso Redattf.lre èapo: Arturo Barone Redattori: V. Albasinl Scrosatl, Ma- rio Boneschl, Enrico Bonomi, Li– bero Lenti, Giuliano Plschel, Um– berto Segre, Sergio Solmi, Cesare Spellanzon. I manoscritti non si restituiscono Re1pon1ablle: GAETANO BALDACCI Autorluazlone N. 15 • P.W.B. Stablllmento '11!poitra!ico: Vda Ser11lto, 38

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