Lo Stato Moderno - anno III - n.18 - 20 settembre 1946

Abbonamento per un 4nno L. JOO soc. An. Ru'llso Editore - Milano Via Meravigli N. 7 - Telef. U.91{1 conto cor,,ente postale N. 3/30901 Esce il 5 e il 20 di ogni mese LO STATO MODER ORJTI.CA . POLlTI.OA ECONOMICA E SOCI.A.LE Anno III · N. 18 20 SETTEMBRE 1946 Una copia L 25 SOMMARIO MARIO PAGGI: Crisi di Governo e di partiti VITTOR: La regola del tre . •. LEO VALIANI: Insegnamenti di Parigi . GIOVANNI CARANO-DONVITO: G. Fortunato e la·« Quistione meridionale » • ARRIGO~CAJUMI: Illusioni perdute . GIORGIO GRANATA: Il referendum giova alle destre . MARIO BONESCHI: Il controllo costituzionale delle leggi . ENRICO BONOMI: L'accordo De Gasperi– Gruber. pag. 409 )) 410 )) 411 )) 412 )) 413 )) 414 )) 415 )) 416 GIULIANO PISCHEL: Il congresso socialista francese NINO PITTALUGA: Il diritto al lavoro L. L.: Il progetto Scoccimarro . DOCUMENTAZIONE: Mozione del Congresso del Partito Socia– lista S.F.I.O. . RASSEGNA LEGISLATIVA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA . RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA. RASSEGNA DELLA STAMPA ESTERA NOTE QUINDICINALI . --.... pag. 418 » 420 » 421 » 422 » 424 » 425 » 427 » 429 » 431 CRISI _DIGOVE-RNO E DI PARTITI -~ In Italia la storia dei partiti, necessari a fondare le libertà popolari e incapaci a mantenerle dando vita a un Gpvetno autorevole, è •cosa vecchia se già Pio II trovò in ciò un pretesto di tranquillità per imporre ancora ai suoi indocili senesi la reintegra– zione dei poteri nobiliari: « I nomi di partito debbono essere rimossi poichè essi fç>mentano la turbolenza del popolo e alimentano la discordia». Ma è chiaro che l'accento va portato più sulla necessità che sulla incapacità, essendo il primo un dato ineliminabile per fondare e mantenere in Italia una vita libera e dignitosa, ed essendo in qualche modo possibile l'operare per rendere più tollerabili gli effetti della incapacità. Su questa strada, che è quella di rendere i paPtiti sempre più consapevoli delle loro responsabilità, sempre più aderenti da un lato alle necessità del Paese e dall'altro alle oppor– tunità e alla sensibilità delle proprie 1 masse, non possiamo che salutare con vìvo interesse e sim– patia profonda la unione del Movimento della De– mocrazia Repubblicana e del Partito Repubbl}cano Italiano. Naturalmente su questo fatto, •come su ogni altro fatto politico, si possono dare pareri discordi; ma ci pare evidente che mentre da un lato alcuni fra i maggiori esponenti della Democrazia Repubbli– cana non riuscivano a· disincagliarsi facilmente dalle angustie di una politica tradizionale per mancanza di una adeguata efficienza numerica, dall'altro il Par– tito Repubblicano _dava segni - anche se non tutti eccellenti - di volersi· liberare dalla statica della sua « storicità » per darsi ad un gioco più mobile e vario, per cui però difettav:41-di quadri autorevoli e modernamente recettivi; onde è da sperare che agli uni l'operazione consenta di irrobustirsi e agli altri di farsi più duttili e pronti, e il risultato complessivo possa essere quello di dare l'avvio alla dura e lenta formazione di un partito di moderna demqcrazia. ·Altri membri della Democrazia Repubblicana, pur disposti nell'oscurità della situazione a dare alla -fede maggior valore che alla critica, hanno preferito invece puntare risolutamente sulla obiettivìtà poli– tica e hanno in conseguenza richiesto che il Partito Repubblicano, fort.e della sua antica devozione al' bene generale, insuscettibile alle accuse .di mano– vrierismo demagogico, staccasse le proprie responsa– bilità da un Governo sempre più debole ed incerto per costituire, laddove sia ancora possibile, una diga alle nostalgie restauratrici, che matureranno fatal– mente se - nell'impossibilità <li dare una nuova direzione al Governo - non si saprà dare un grande respiro democratico alla opposizione che serpeggia nel Paese. Solo chi è cosciente della gravità dei pro– blemi, solo chi non è pronto a speculare sulla fatale "discesa del livello di vita, solo chi contro un Go– verno democratico oppone e delinea una diversa 'politica democratica, compie opera necessaria ed utile ad ogni Stato che voglia essere libero. E oggi invece la opposizione in Italia viene abbandonata solo a forze che, controllatamente o incontrollatamente, per manovra sapiente o per insipiente precipitazione o per insofferente oblio del passato, sono pronte a· uscire da una crisi nuova battendo strade vecchie, E così il problema della convergenza nel Partito Repu}:>blttano, che potrebbe essere poi il problema

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