Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946

LO STATO MODERNO 405 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA ORIENTE- OCCIDENTE I terlTl!Ìni di questa antitesi hanno dato lµogo, ,nella stampa più recente, a discussioni iinteruse, IC1hevanno dallo sforzo di precisazione di una politica estera i ta l!i<a,na ad una sce1ta più ge– nei,ica, anche ~e fa,t,ta in tel'lllini più radicali, tra due posizioni fondamenta•li di vita: la scelta ideolo~ca e religiosa ohe g:à i-1 card:111ale Scllu~ter aveva imposta nel dilemma « Roma o Mosca». Primo tentativo: cercare con ogni sforzo di inteli!dgenti ripieghi di evitare l'altemati:•va stessa: come è proprio del compromesso politico, ed è proposito programmatico del Governo, con ap– poggio costante Idei socialisti: Jo sostie– ne infatti A!lltonlo Borg'o:ni (« Alterna– tiva»), sull'Avanti! del 22 agosto: « Se in wna carta geografica di -prima del 1914, al posto Idi Austrfa leggiamo Rus– sia: se, co-me a.Uora, dove è scritto ·Me– diterira.neo e Afr'i,ca. èontinuia.mo a. leg– gere Jn,ghihterr,a., vew,,erno, s"enza. biso– gno di lu:nighi disco1'si, che di nuovo confiniamo per mare e per terra con due ora.ndi Potenze nella stessa. iden– tica. posizione. E ~a.stessa situazione Ti– produce l'antica alternativa, ripropone la veochla problematica. Gid purtrop– po in molti la scelta è fatta, e di oon.– seguenza si son!o delineati gli atteg– gia.menti. Ma in politica eswa più che altrove bisogn(J procedere su terreno solido € ricercare una. tra.dizione, qua.– lcra .essa abbia portato buoni fratti. l capricci deUa. fantasia. € le pa.ssfoni ideol.ogicihe aprono barotri, quando si tratta degli interessi esterni deUo Sta– to. E la tradizione si rÌIP'!"eseinta nella. politica. dei fondatori det1'1.mHd italiana e depl'immediati epigonf/! Essi non pen– sarono mai di ,risolvere ,l'alternativa tra Austria e JnqhUterra., compresi come erano della framlitd detl'oraanismo sta– tale, della debolezza deUe forze del no– stro paese, e del nesrun i'nt>eresse, sia per l'Italia. che per l'Europa, di pren– dere netta posizione a favore d€ll'una. o dell'altra.. Svol.sero politica di a,Uea.n– za con l'Austria. ,e di a.miciz;a. con l'In– ghiUerra. e un avvicina.mento alla pri– ma compensarono con leimmi più cor– diali con l'altra. Fu. ,soltanto la deca– dem:a liberale del 1914. ch,e impose a. tempo inapportwno la scelta. facendoci fare il primo passo V€1'So.?'a.bisso a cui ha condotto tl fascismo. 0(}1C1i che sia.– mo tanto più froaili dPi primi temt>i deU'unitd. e per giunba d ,isa.rma.ti , n~ resta a coto-ro pensosi det!e sOlrti del no– stro disaraziato popolo che riprendere otLPlle direttive dei padri. con fo mo– dernitd eh.e imt>one la rea.ltd dello schie– ramento mondiale ». Ora . che si possa tout bonnement ~iprendere una politica che ha dopo di sè due guerre mondiali, pUÒ a'Pl)arl're candido. ~ non si precisa c'he cosa s! intende per una iale « mo– dern::zzazlone • di rappor1Ji. E' tuttavia Paocenno di un piano di politica estera realisticamente impostato: non pare qu:ndi lcl,eltutto cal:umite, in riscontro a questo, la posizione liberale (Man•l:o Lu– pinacci, • Noi scegliamo l'Occidente», Risorgimento Hbera!e, Roma, 21 agosto), dhe, • in nome deLla. fedeltd aUa propria civUtd e ai propri costumi», osserva: • Noi ! 'i.vera.li abbiamo soel,to, o dovr.em mo secgliiere: da runa parte di queUa cortina. c'è l 'occiàen.te con tutti i suoi pecca.ti, con tutte le sue ipocrisie, con tutte le -sue tare, ma con !a .Zibertd di denun~ca.Ne, di critioa.1'le, di separar– ne, quando altro non resti, !a propria coscienza, appellandosi a.U'avvenite. Dall'altra parte sappia.mo anche troppo bene que,llo che c'è...: perciò, noi sce– glia.mo l'Ooc:dente ». S,uquesta inposbazJone,nooiriusoiremmo a dar torto a,! Botigoni,iperchè queJ.a del LU1pinacci, essendo un:camente ideolo- 1§:lca,fin:isce oon l'esulare daillla concre– ta situazione di fatto: La dilffiooltà !del– la quale è evide-111tementenetlila scoperta di una via diplomatica ~he, men.tre non trascuri ,per l'avveniTe la suggestione di Mdlotov, che vede nehl'Hialia i germi di una torte posizione mediterranea, sap– pia evitare Ogni caso di O<>IlflNtto, aJ li– mite con ,gl'interessi inl~esi, quale sen– za dubbio, ana lontana, !llOn dispiace– rebbe certo alla Russia (cfr. Erasmo, • Fra due egemon:e •• Gazzetta. d'Italia, 25 agosto). Basta spostare 'lievemerute dQregi'Stro, per sentire la questione Oriente-Occi– de,nte a,ppesan ti ta da tutta la recente guerriglia, suscit,a,ta dal comportamento \Jj • opposizione critica • della stampa e dei responsabili comunisti nei riguar– di della ,politica pari.gina di De Gasperi. Lasciamo ,pure da parte ne parole gros– se della stampa di destra (es. di Mario Pannunzio, « La crisi c'è •• nel Risorgi– mento liberale del 20 agosto; di Vil– lalta, • Stretta dei t,empi •• nell'Indipen– dente, Roma, 29 agosto, interessante so– prattutto per il monito rivolto a De Ga– speri di una forte politi.ca nazionale a convalida ldegU :mpegnl assunti dal suo partito; dell'editorialist:a di « Doppio giuoco • nel Giornale di Sicilia. del 27 agosto, la cui polemica &i discrim:na con insinuazioni intorno alla tendenza socialista di « Compiti nuovi », ecc.), .g;i,U111ta aJ!:Vestrema •lealtà con Ja ,prqpo– sta di Manlio Lup:111aocid,i -estromettere i coml.LillÌ5tida~ governo ( « La scellta », H Giornale, Napoli, 25 agosto), cosa che deve certo riuscire fac!Je ad. un partito cosi rioco di seguito popolare, come quello per il qua.le il Lup:.naoci spende le sue !atiche, oeC05l i.m,pa2'iente da non saper attendere che gli. uomini di To– gliatti a'bbaidonino Ila responsab:lità del– l'Esecutivo quando ciò tornerà utue ai fini dei)Ja loro campagna sociale o elet– torale. Che i oomunisti guardino a Mo- soa - come i democristiani aHa Città de!! Vaticano - è cosa che fàoe-ilmente si !intende e N cui contrario sarebbe pa– radossale (nu'.lla di ,più penoso della po– lemica anticcmunista ,impostata sulll.o scandailo per la russofi!lia dell'Unitd: tuaondo gli anticomunisti cominceranno a prendere i comwlisti per quello che sono, a criticàliii nel reallismo ldella loro ambiguità, anzichè nel'li'ambiguità del loro real:smo?); che inoltre ,pers-ino i socialisti ci consumino dntomo del la– crimoso sentimento (« La santa Russia ha. sofferto per tutti i sofferenti P€r ri– sparmia.re altrui le pene da lei sovlor– •ta.te e per in-segnar€ a tutti non di Ti– •petere il Calva.rio, ma. di vroseguire Pi?T ~•a.scesa verso il socialismo, che è so– cietd di uomini !'iberi»: M!fredo Poggi, ,. La santa Russia•• nel Lavoro nuovo, Genova, 25 agosto) Si può pure s:nce– ramente comprendere. E' dunque ec-– cessivo lo stupcxre scanrlallizzato dei na– cl'onalisti, che addita, non senza qual– che esagerazione, Il centro deJ:la vita GII)iri1lualedei comunisti non nelll'Italia ma nella Russia (&anco •Mara no, « L'er– <rore oomun.:sta • nell'Italia nuova. del •20 al\rosto) e quello dei democristiani che identifica senza cerimonie la poli– otica di Togliatti con una resa allo sla– vismo (I. G:or<lani, « Dowio giuoco », sul Popolo del 18 agosto). Nel sottoli– neare questi eccessi polemici, non si '111lole tuttavi,a sminuii/e •l'eloquenza cat– tolica di un don Mazzolari, quando sca– giona da Chiesa da un'avversione per un preteso innocuo e anzi benemem.to 0- r :en.te crlst:ano: • La Chiesa· non è -contTo l'Oriente per l'Occidente, nè contro l'Oocidente per l'Oriente. E' sua., cioè attinta ffille rue labbra, la sete di giustfzia che brava.glia. il comunismo e per essa. biene ISJ)ala.,ncate~e vere ,sor– genti; ma nel contempo, non può non avvertire e richiama.re l'attenzione del mondo sulla. paurosa. rea!td politica e mora.le , su cui questo nobilis,simo senti– mento è inchiodato. Avulso da.Ua. ma– trice cristiana., ~ è una di quelle ve– ritd folli, di cui parla Chesterton., che mi,n-acciana di sterminare l'umanitd. Se momentaneamente, per mettere ~n gra– do l'uomo di ricapitola.re senza. danno di ne.çsuno i fermenti cristiani dell'O– riente, ia Chiesa dovesse rivotgersi alle forze ,più temperate an.clhe se meno cri– -stia.ne dell'Occident€, fo fa.orebbe non per difendere qu.ei prima.ti temporali di cui paTlla !'Avanti!, ma per 8alva.re l'u– ma11i1td, che può ess,ere messa. in Pi?TÌ,._ colo tanto d<tl capitalismo ateo quanto dal comunismo ateo•· (« La Chiesa con– tro l'Oriente? •• nel Popolo nuovo, To– rino, 29 agosto). Se però òa questa sfe– ra Idi aoceso rentim,::nto si 'Vllole ridi– scendere ad una più precisa inlorma– zione di fatto, possono essere preLi~

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