Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

31Ò va considerato un'iniziativa imperiali– stica. Sotto l'impulso d Jlle circostanze si stabili poi una attività economica, in Persia ed in seguito anche in Manciu– ria. Oggi la politica sovietica palesa una tendenza crescente ad iniziative di carattere economico al di là dei pro– pri confini 7 Ciò è dimostrato dalla fondazione di società in Romanda, in U~eria, in Polonia ed in Austria, cui lo Stato sovietico è fortemente In– teressato, e che sono impegnate a con– segnare una certa quantità della pro– pria produzione alla Russia. Una tale politica di penetrazione economica, con l'intento che questa serva di ponte ad una penetrazione politica, dovrà indubbiamente venire pe,rfezionaita ed elaborata, ohè essa fi– nora ha posto l'Unione Sovietica di fronte a situazioni scabrose, come quel– la persiana. Ma intanto la Democrazia sovietica pone i presupposti per una espansione economica in grande stile, oltre che nei paesi già nominati, in tutti I paesi arabi, e, ciò che è ancora più nuovo, nell'America meridionale, che in breve tempo ha visto soogere una serie di legazioni sovietiche. Tutto questo apparato espans!onistico cela, secondo la rivista svizzera, un elemento essenziale che ogni osserva– tore deU' Unione Sovietica non deve dimenticare: l'attrezzatura industriale russa è Jllssolutamente troppo debole per le esportazioni che questa com– plessa organizzazione ali' estero farebbe prevedere. Per cui tale attrezzatura ,as– sume, agli occhi di chi ben. guardi, più che un valore offensivo, un valore difen– sivo. Del resto le recenti esperienze del– l'Iran tendono a provare che l'Unione Sovietica non vuol porsi su una via di intransigenza, perohè non v:uole, adesso, alcun conflitto. Si tratta, semmai, di una ricerca costante di punti di appoggio su cui una politica economica futura potrà tondarsi. L'autonomia del.la Valle D'Aosta Uo esauriente articolo oosl intitolato è apparso nel nUII11ero d.i giugno dal The WorLd Today. L'informazione accurata e la profonda conosce~ dell'ambiente, nonchè le inizia)j dell autore, A.P.E., ci inducono ad· 1denilcarlo in Alessandro Passerin d'Entztves. · L'articolo si divide in tre parti: il fon– damento storico ed economico dell'auto– nomia, il movimento di autonomia e Il presente ed il futuro dell'autorìomia. Il lettore italiano di quotidiani e rivi– ste è già al corrente dei fatti verifica tisi nella vaililata dopo l' 8 settembre, delle eccitazioni all'indipendenza venute da agenti francesi a cominciare dal 1945, delle diverse faSi di questa propaganda e dei movimenti di piazza suscitati alla fine del marzo scorso; meno note invece sono le caratteristiche storico-geografi– che della situazione valdostana, nonchè lo statuto di autonomia e le applicazioni già attuate o previste. Le tradizioni di autono~a della regione hanno un'origi– ne assai remota. Al 1191risale la conces– sione di una costituzione autono1T1J1 da parte del conte Tomaso I di Savoia. La Val d'Aosta sola, fra tutti i territori go– vernati dalla oasa di Savoia, !fu oons!de– rabl nei secoli come un'unità separata (Patirta A-ugu.stae) con un'al'lstocrazia locale ed istituzioni rappresentative sue proprie. Circostanze foi;tunate permisero alla valle, nel secolo XVI, di sfuggire, sola fra tutte le terre dei Savoia, all'oc– cupazione delle truppe dei potenti vicini del piccolo stato alpino; ciò accentuò an– cor più le peculiarità della sua forma di governo, con la formazione del Conseil des Commis. Il De Tillier scrive a pro– posito di questa autonomia: « Non è mai stata dipendente da alcuno dei supremi magistrati della Savoia o del Piemonte; non riconosce altra suprema autoritd che la sacra persona -dei Re, cl quail,e solo può venir rivolto appello, contro le sen– tenze, le ordinanze, i "decreti del Consi– glio. La .su.a competenza, come corpo amministrativo, si estende a tutti gLi afa fari dello stato, alla guerra, all'economia e oalla politica nonchè alla salute pub– blica e alla sicurezza delle persone•· SoJo·con la Rivoluzione francese e con la Restaurazione le tradizionali autono– mie vennero soppresse. Ciò tuttavia noti riusci ad eliminare le peculiarità degli usi e delle istituzioni dehla regione; nè ad assopire il senso di lealismo railforzato da tanti secoli di fiere tradizioni guer– riere, che ebbe una eloquente conferma nella medaglia d'oro del battaglione Ao– sta nella prima guerra mondiale e nella recente tenace lotta contro l'ocoupazione tedesca. « Come tutti i montanari, il valdostano è taciturno e di natura quasi malinco– nica. Anima cattolica in modo quasi fa– natico, esso diffida di ogni innovazione. Fedeltà al Re ed alla Ch1!11a, diffidenza verso lo Stato, considerato oppressore fiscale: queste erano fino a non' molto tempo fa le sue tendenze politiche •· Quanto allo statuto di autonomia re– centemente elabonato da un'apposita commissione, esso stabilisce una Circo– scrizione autonoma Valle d'Aosta, che comprende tutta la regione oltre Pont Saint Martin. In essa viene eletto un Consiglio che a sua volta é1egge un pre– sidente ed una Giunta di cinque membri. « IL Presidente, La Giunta ed iL Consi– glio controllano l'intera amministrazio– ne della Valle, ad eccezione· deLl.eprin– cipali funzioni pubbliche, ancora eserci– tate dallo Stato: il potere giudiziario, le comunicazioni e I' esercit.o. Il personale deLL'amministrazione locale, incluse Le scuole, è n,ominato dal Consiglio. n Pre– sidente è respoooa,bil.e del mamtenimooto dell'ordine pubbtico ed ha tutti i poteri prima esercitati dal prefetto. I contatti con il Governo c~traLe sono assicurati da un Comitato misto, composto di due funzionari dello Stato italiano e di un rappresentante valdostano •· Alla lingua francese viene Inoltre re- stituita ia parità con l'italiana e ie leggi italiane vengono considerate leg~ del– la ckcoscrJzione. Interessanti, in ordine al problema economico che particolarmente assilla la regione, sono le nuove disposizioni economico che ipartdool&'mente assma gia elettrica, il cui redaito viene ceduto per due terzi alla Valle per gli impianti gfà esistenti, ed Jn misura totale per gli Impianti :ruturi. Ln!ine, 1n wsta delle par– ticolari necessità della situazione geo– grafica del.la Va'.1,J.e, H suo terri<torlo co– stituirà, per un periodo di prova di tre anni, una 2l0Ila libera, esente, salvo ec– cezioni, dalla Dogana italiana. E' pre– maturo, secondo l'autore, '{Olere formu– lare ora un gi,udizlo sul successo o meno della nuova amministrazione, specie ri– guardo ai nuovi rapporti che intercor– rono fra la Val d'Aosta ed il resto del paese. E' fuor di dubbio che i due pre– sidenti del Consiglio che si sono_succe– duti dopo la promulgazione dei primi decreti di . autonomia, Parri e De Ga– speri, sono degli assertori convinti del decentramento e questo· ha portato una maggiore facilità nei rapporti fra il Go– verno ed i rappresentanti valdostani'. Una certa reazione hanno suscitato in– vece le prese di posizione, di uomini po– litici italdani dei,la vecohda souola, come Croce e Nitt.i, contrari ad una vasta riconosciut.a autonomia. Un altro ele– mento di malcontento è dato dalla ces– sione, sia pure ridotta, di una parte dç– gl! utili dell'energia elettrica allo Stato, ed Infine dalla prevalenza dei rappre– sentanti governativi nel Comitato misto. • Si deve peroiò cono!,ud,e-re che l'e– sperimento di autonomia, escogitato co– me mezzo di 'l'appacifica,ziOM, 111-0n é :ciato un successo e può esser fonte di disordini futuri? Ci $Ono ancora molte possibilitd che alla fine si dimostri vero iL contrario. Bisogna sperare che i vaì– dostwni Si persuadano della buona vo– lontd e della lealtd del Governo itali,a– no e possano sperimentare i vantaggi della loro posizione priviLeoiata. Bisogna sperare d'altro Lato che_i Loro timori o LeLoro speranze in un cambiamento del- 1:a toro -.zion.aHtd ,non vengano ulte– riormente esasperati da una propaganda francese non autorizzata ed irresponsa– bile .. Dato che i francesi sembrano ora 8"E!Ni resi conto ohe il loro paese non ha nulLa da guadagnare dall'annessione dl una zona che geograficamente, stori– camenté ed economicamente è assai più Legata alL' ItaLta, è difficile comprendere quale possa esser il loro interesse a tener viva una questione che potrà s~– t>antocondurre ad un serio irrigidimento di rapporti con i• Italia »' O. B.

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