Lo Stato Moderno - anno III - n.12 - 20 giugno 1946

/ LO STATO MODERNO 283 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA Primi bilanci elettorali « Mettendo in salvo ,ta ~ropria vita, il re ha salvato J.a ,causa ,d,eUa ,monar– chia•: cosi ha detto, secondo un'infor– mazione di stampa (v. Corriere Lom– bai,do del 15-6) un dignitario di corte, nel mettere piede dall'aereo a Madrid, pI1ÌIIlatappa del viaggio d'esilio di Um– berto II. A giudizio, dunque, éleg:i uo– mini responsabiU della parte monar– chica, gli avversarjd sarebbero stati u– na combutta di assassini; e l'idea mo– naJXhica è di quelle· per le quali il re deve, non sacrificare, ma sailvare la propria vita. Il fatto è che un'atm05fera di guerra civile non c'è stata mai in quesbi u:timi pur drammatici quindici giorni: ne sussisteva1110 forse teorica– mente i d'abi, non ne è suss,istita mai la volorutà. Attraverso 1a ridda e l'esube– ranza di notizie, di anticipazioni, di in– terviste e di smentite, delle quali si so– no riempiti in questi giorni i fogli della stampa si è pur fatto strada qualche commento di vera importanza politica, che ha mirato a riassumere i dati psi– cologici e la misura concreta d,clla si– tuazione politica che si è venuta deter– minando con il referendum e le elezio– ni per la C05titluente. Una prima serie di commentl riguar– da il quadro delle intention1 degli e– lettori, ed ha un'Jmportanza di deter– minazione psicologica. Tra questi, indi– cherei ,la lettera di FeTI1Uocio Parri: • Paura e convinzioru? », pubblicata nel Corriere della Sera del 7 giugno, e lo articolo del De Ruggiero, « Libertà dal– la paura •, nello stesso giorna.le, del 16 giugno. La lettera dal Parri serve assai bene a indica,re le ombre e ~li equivoci che insidiano la repubblica ai suoi primi vagiti: l'evoluzione della situazione tra l'll e di 14 ha già cominciato a far lu– ce su quegli equlivoci, e in certo modo a neut.ralizzarli. Il Pani vedeva alla radice del nuovo stato itaUano un com– plesso di « paradossi politici•· « La Chiesa ha pe-r.so con la monarchia, ma vince egualmente con I.a democrazia cristiana. E Ja democrazia cristiana che con ,J.a .sua doppia giocata ha !ritratto I maggio-ri profitti da,Lla -congiuntura po– litica e fl)SiC'Ologica, · ,quadruplicando forse ae ,su.e .tsohiere, ,pur eS\'>endo il maggior pa,rtito monarchico, avrà il pe– so maggio-re, forse ,decisivo, ,nel Gover– no repubblicano di domani. Ma non è da teirn?re che il tpeso delle sue <Sehiere avventizie, se gioverà certamente al partito per <il conseguimento dei suoi obbiettivi politici specifici, non potrà non tare .sentire .su di esso J.a ,sua in– fluenza l!)ertu.rbatrice, 11e rnon IParalizza– trice. E il partito ,socia.tis-ta? E9So di– chiara - giustamente - che la vitto– ria Jdetla Dnonarchia 1$(1.rebbe <Stata la sconfitta dcl,La democrozia: ma una ri– spettabile -aliqu.ota dei 1suoi aderenti, vota per la mionarchia •· Questo bilan– cio delle intentioru degli elettori appa_ re forse oggi prematuro: se può essere vero che un certo numero di monar– chici abbia votato poi per il Pa,rtito socialista, non s,o fino a quai! punto que– sti elettori si debbano a buon diritto classiMcare tra gli aderenti al Partito, i quali sono, numericamente, meno del– la metà dei voti toccati ai candidati del P. S.; e, d'altra parte, la positione del– la Democrazia Cristiana nei riguardi del.a Repubblica ha evol4J;o nei pochis– simi giorni dn m.ii qu'èsta, accettando pro bono pacis di difendere se stessa dalle contestaz;ioni della Col'Olla, ha comin– ciato a fare le ossa, ed ha evitato tl\ nascere per Ulla delega o per una pa– cifica consegna di poteri daUe mani del sov~ano, il che avrebbe dato un incon– foil!dibile sapore di idillio dolciastro ad una situazione nuova, che, com'è' un ro– busto giudizio dell'antica, c05ì è bene sia nata nelle forme dell contrasto. Ora questo diissenso è stato condotto, met– tiamo pure a malincuore, dal capo del partito demo-cristiano, e la politica del Governo, al quale si può solo rimprove– rare (ma il rimprovero è forse piuttosto accademico) di aver taroato due giorni a dichiarare che assumeva la tutela del verdetto della maggioranza, è stata im– postata nel modo più perenitorio su uno dei criteri fondiamenta1i della vita de– mocratica, quello del vailore categorico delle votazioni. Con una difesa dappri– ma esitalllte, poi sempre meno gracile, di questo pI"incLpio, De Gasperi ha le– gato alla difesa della Repubblica le for– ze schiette del suo partito, e ve le le– gherà sempre più: questa necessità ope– rerà quindi come chliarimenµi risolu– tivo dell',inflazione demo-cristiana: i de– mo-cristiani sinceramenite legittimisti (alon crediamo siano numerosi: ma in– fine è chiaro che i monarchici di eri si dividono oggi in tre schiere: 1 legit– bimnsti, d conservatori, e ~i osservatoci leali del patto deJ referendum) si di– staccherannò iper riunirsi ad Selvaggi, ad IJUcifero, ad Lupinaoo; d conserV'atori e i lealisti si rinsalderanno per ora in– torno al De Gasperi, e potranno forse i pr,imi, allontanarsene in un secondo tempo ,quando in Ital!ia sia venuto a formarsi un ve<roe proprio partito con– servatore (al che sarebbe bene provve– dessero senza intlugio il oa ttani e il Cassandro, che del ,conservatorismo han.no , se non la geniailità Teallistica, Jo accanito formailismo giuridico). Con queste riserve, resta ved'O ciò che con– clude dl Parri: che non bisogna « sotto– valutare t;importanza idel!J.a vittoria ~– pubblicana, ottenuta IS'Uperando oppo– sizioni formidabili e so-rmontando una situazione assai pericolos,a di panico creata aU'filtima. oro • ed abilmente sfruttata daLle forze .avverse. Per ,una forte 'Pel'Centuale i voti per la repub– blica .sono voti convinti: l!a repubblica è penetrata ,ncl,J.a \coscienza. Idi una grossa tparte tiel popolo italiano. Opero quindi per.la -repubblica ,u.n rpotenzia,le m,o-rale assai ,più fo-rte ,che per la mo– narchia, che ha <TaccOllto ia maggiore parte dei suoi votanti tra gli impa,uri– ti •· Qui il disoorso si riattacca a quel– lo del De Ruggliero, ~he tende, da psi– colog.ico-morale, a fa,rsi politico, qJUan– do osserva che « iol più grave è che an– che la classe media, quel.I.a ,ohe ,passd per colta .e ,smaliziata, abboccava agli stessi ami• (• salto nel bll!io•• re\ pl.lb– blica giacobina e 9,POS5eSSatrice della piccola propi<retà, ecc.). Il risu:tato, che li De Ruggiero crede da deploi-are, è stato che « atta fondazione della repub– blica tnon abbiano adeguatamente con– tribuito i iceti ,medi e iche questi ,ab– biano ,lasciato -Od.la ,olasse operaia una iniziativa, che ,sarà a comune vantag– gio degli uni e dell'a.ltra •· Qui la de– plorai.ione non sembra stonata, giacchè, in grazia del dlisorientamen to dei ceti medi, saranil!O assenti dalla C05tituen– te alcuni di que~li uomini che non po– tev'aoo, per la complessità d-el ftoro lin– guaggio e per i,l loro sdegnoso antlide– magogismo, farsi f'aoilmente riconosce– re come rappreserutanti del proletaria– to, e che il ceto medio non ha saputo soste.nere, sepairando cosi in cerlo modo d:a,Jla concretezza dell'az,ione poli,tica quelli che avrebbero saputo costitukne la saggezza Ma le recriminazioni sono inutili. So– cia1isti e demo-cristiani hanno accet- . tato H risultato cosi com'è: e a onor del vero, nessuno dei due - almeno nelle voci più auto/izzate -, si è abbando– nato a ditirambi .inconcludenti sulia vittoria lde~e masse; nessuno dei due, sopra.ttutto, ha accentuato il camiattere classista• detl successo. « N eUa cocscien– za delle classi lavoratrici, scrive Giu– seppe Saragat («Concordlia•, nell'Avan– ti! de!il'S giugpo), si è veniuta chiaren– do cl'identitd tra ila foro emancipazione e la <Testaurazione 'in .forme i;empre più alte debla :libertà ipolitica . .Se la libertd politica era c110LLatacon ~•avvento del fascismo, ,la libertà ipolitica doveva ri– sorgere col croLlo del fascismo. 1M a do– veva riSorgere ,eliminando <Le scorie che l'avevano iresa !così fragile ICI>! >momento " dei pnoditorio \a5s,a.lto ,reaz:iona-rio. Al posto di una ,monarchia costituzionale, che aveva violato ,i ,suoi impegni, <si Ti– velava a.ll 'istinto ~olare il significa- to liberoto-re di .una irepubl>lica demo– cra.tica, garante ~nflessibil.e dii tutti i diritti twmani. Ed è icosì ,che 11orge i,n Italia una repubbltca, che brae la sua origine vera da-Ua ,&otontd dei proletari fraternamente ,uniti ,con ,la parte poli-

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