Lo Stato Moderno - anno III - n.3 - 5 febbraio 1946

70 sito attraverso gli Stretti l><!T · le navi da guerra di staz:<ii supl!rlore alle 15.000ton– nellate, ,a condizione che tali navi vi pas– alno isolate, scortate da non più di due toTpedindere. InoUre la proposta ameri– cana eliminerebbe [',i,rt. 20 della conven– zione di Montreux, H qu·ale prescrùve che "in <tempo di guerra se Oa Turcll!a fosse belllgerante, le modalità degll amcoll da 10 a 18 non sarebbero applicabili; il pas– saggio di navi da ,guerra sa·rebbe in tal > caso Jasci,alo a completa discrezione del Governo Turco•· · La proposta americana avrebbe pos– sibilità di applicazione, riguardo a q4e– sto punto, soltanto in tre casi: in perio– <k> di pace, nel caso che la 'l'urchia fosse r!euh-ale, nel caso che '11urchia e Russia fossero ailleate. Ma saa-ebbe assurdo che le ailtre Potenze firmatarie deUa pro– posta convenzione volessero costringere la Turchia ad aprire ~li Stretti ad una Russia sua avversaria! • Evidentemente le parole • in ognJ. cir– costanza • esigono una chiarificazione. Un fatto· che merita di essere consi– derato è che è dubbio se la proposta americana nel s110· complesso sarà gra– dita alla Russia. L'U!llione Sovietica de– sidera garanzie esaurie~ sulla sua si– curezza di fro11te a possibi,ti aggressio– ni. In altre pardle « il governo ,russo considera la possibilità che la Turchia sia troppo debole per resistere al pas– saggio attraverso gli Stretti di una flotta appartenente ad una Potenza in guerra con Ja Russl,a, oppure la possi– bilità di una Turchia consenziente a ta– le ,passaggio in v.irtù di un'alleanza con l'aggressore, per esempio; di una al– leanza con Ja Gran Bretagna •· · E' chiaro che le ga,ranzie .richieste dahla Russia sarebbero delle basi na!. vali ed aeree negli Stretti, che oltre ad essere di tempestiva uti'ldtà in caso di bisogno, tratterrebbero presumibilmen– te la Turchia dall'assumere un atteggia– mento ostile a11'Unione Sovietica. L'ampiezza di orizzònti e l'importan– za data a Mosca alla questione degli Stretti è del resto confermata daHe ri– chieste del commissario agli esteri Mo– lotov riguardanti il Dodecanneso e la Tripolitania 1 che ,ne!Vambito deilla stira– ~ia aero-nàvale odiema, debbono Q()l)– siderarsi .gang!! vitali di un unico si- , sterna di ,sicurezza. Dopo la ·conferenza di Mosca \ - Tra i num~osi articoli scritti in re– lazione al:l'U1timfa conferenza dei mini– stri degli Esteri, scegliamo quello di Scrutator sui Sunday Times ·del 30 di– cembre. Constatato Il sollievo suscitato in molti delegati delila conferenza stessa, Scrutator ne ainalizza le cause psicolo– giche iri relazione alla precedente con– feren:r.a di Londra. . Se il nu:>• .:i ,:i~ontro dei ministri de– gld Esterl non avesse da,to alcun ri– sultato, l'effetto sull'opinione p1Jbblica , mondiale sarebbe stato assai ~ave, più grave evidentemente di !1Uel1osuscita– to dal fallimento aeJ:la conferenza di LO STATO MODER~O Londra. Si è riusciti, insomma, a fare ohe •le <relazioni 1~tern~iona1i presen– aocettare al ,pubblico il punto lii vista tano, mostrano di. appoggiarsi troppo a annunciafu da Bevin: certe tendenze e con11lnzioni già dom\- • Non si può credere che una sola con-, nanti nella Società delle Nazioni. !erenza possa risolvere tutte le questioni _ pendenti. Essa è tuttavia un pa~so !n- J.n sostanza, le questioni di ooi non si nanzl neilla risoluzione di esse•·· è tent1!ta affatto ,U]la soluzione o altri- In realtà si è cercato in ogni modo menti si è assai lontani da,! prevederla di tener lohtano lo spettro di una rot- sono quelle della Germania, della Tur- tura concentran~ gli sforzi che non ohi·a e del.la Persia. Sono - nota il potevano ottenere risultati soddis(acen- Sun.day Times - le quèstioni che in– ti nella soluzione di grandi problemi, teressano menp a:!l'America. su problemi minori e minimi in cui l'•in- Per le tre altre questioni di primo tesa era più facile. Per le grandi que- stioni si è generalmente scelto il si- piano, ohe maggiòrmente dnteressano sterna di demandarle.a commissioni ap- gli Stati Uniti, 51iè giunti al• compro- posite. Per albre si sarebbe invece iri- messo di affidarle a commissioni -parii– corsi a un'applicazione, alquanto sten- colar!, come quella della bom~a atom.1- tata e imprecisa, del principio del ca, o di avviarle verso una risoluzfone do ut des. più o meno soddisfacente e più o meno « Il controllo sul Giappone è "stato reso gradita, la· q~estione del con_tro)[o. sul simile, 11!111eno In parte, a quello sulla Giappone e quella del <riconoscimento Gem,anla; e darà ,aJla Russia, alla Gran Bretagna e ana Cina una partecipazione dei governi bulgaro e romeno. sostanzialmente più ampia di prima nel- Da una situazione cosi poco "chiara, la condotta della politica estremo-orlen- si può pur trarre una conclusione, per tale. Questo, benchè non eia proprio J;ut- quanto generale essa sia: il KremJ.ino to ciò che si sarebbe desiderato, può es- ser considerato un progresso». ha dimostrato di saper str,utl.!re piena- • E il prezzo? La Roman•ia e la Bul'ga- mente il vantaggio, offer.togli in que- ria. La conferenza .cli Londra tu Inter- sta occasione, di wter dlsporrè di tut- rotta perchè l'America e la Gran Bre- to il complesso dei suoi organi polltici t.agna non volevano accondiscendere a e burocratici. che que1 Paesi fossero corr loro ricono- scimento governati in modo antidemocra– tico da fantocci tenuti in piedi dana • .Russia ... •· [L'aver ceduto su questo iì>un~o] « è una concessione sintomatica da parte delle po– tenze occidenJtali Ma non è ili caso di disapprovarla. Qgrrl negoziato rtra uguaH comporta "dare e avere " ». Si potrebbe obbiettare ohe questo principio avrebbe dovuto essere appli– cato con maggiori risultati. Invero, poi– chè è ormai risultato chiaramente che la Russia è vulnerabi•le in modo parti– colare alle invasioni che hanno per punto d'attacco la Romania ed è com– ~rensibi,le di suo desiderio di non più esporsi alle esperienze del 1911 e 1942, le Potenze occidentali avrebbero potu– to riegoziare su quella base la rinuncia alle mire· espansionistiche sovietiche ilei vicino ·e Medio Oriénte. '• Ma questo, preciSamente, non è stato llttenuto. Il tneno 90ddisfacente tra i risul– tati della conferenza è rappresentato da tutto ciò che s'è messo da.parte. Dal punto di vista britannico non c'era quegtione più urgente di quella sollevata d>all'azione r.ussa contro la Persia e della minacciata azione russa contro la Turchia. Il signor Bevln cercò di otten·ere, assicurazioni su entNlmbl I punti, ma invano. Egli' ebbe a dire dopo la conferenza che la situa– zione persiana era stata soggetto di lun– ghe iaborlose discussioni fra I tre ml– nlsbrl •. La gran massa di lavoro minuto com– piuto dalla conferenza per le commisslo_ ni e le sottocommissioni s,pecitiche non può com;pensare dell'esito insoddisfacen– te nei riguaroi de!l,Jequestli6nl maggiori. Coloro che pensano che Ja pace mon– diale possa essere assicurata da una diuturna discussione ed eventualmente risoluzione di tutte le q!Jestioni minori • Come ci vedono Leggiamo sul Journa! .de Genèt>e d'el 31 gennaio: • A misura che Je settimane si .9Uccedono, la situazione del1'ItaMa si oscura e diviene sempre più torbiòa. GH uomini politici si perdono in discussdonJ oziooe, i troppi giomaM editi a Roma si abbaru:lohano a del.I<! con.te.re accademiche, e l'avvenire app.are inqulietan.te. Le no'tlz.!e vaghe, ln– term'itten U, che si ricevono dal Nord, se– gnalano agit~ziond crescenti con una re– crudescenza Impressionante dei dellt,t! cui ie for:r:e della poli;zi-a devono assistere li più delll vo1tie assolutamente impotenti. L'linslcurezza regna In Piemonte, Ln Lom– bardia, in Llll\lrla, nel Veneto, e non sol– tanto sulle g,r,andl strarde, tna ·nelle prln– cipa[i Vlie cittadine, persino,ln pieno gior– no. Queste condi2'ion1 non mutano nell'Ita– lia centrale, a Roma e nel dintorni. Dal M;,,zzogiorno veneoru, segnalati mtt! ana. loghi: scioperi, comizl, cortei di- ex-com– battentf, da poco rurnpat~la'tl o congedati, che reclamano 1avQio e pane. '11utto ciò termina con ta:ff,erugl!, come a Napoli. Quanto a!le isole, si hanno qui (a Roma) pooh<e informazion,l . rè18Jt:!~ alla Sarde– gna; m-a le not!W, ohe giun/g()no dailla Si– cilia sono tragiche: quasi .Jru,tta l'lisole è stata trasformata in campo. cii _battaglia... • Ecco un quadro che non potrebbe es– sere più fosco; tuttavia, pur ~endp vèri tutti i particola.ri , U quadro tisul• ta f~, falso : a forza di v.e<rità, èome un , quadrQ di Scfillian ...

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