Lo Stato Moderno - anno III - n.1 - 5 gennaio 1946

\' . I 2 LO STATO MODERNO nacque il Partito d'Azione. Allora appariva questo partito come 1a grande speranza della futura demo– crazia italiana; esso sembrò riassorbire tutti i motivi dei vecchi partiti tradizionali - all'infuori del co– munista - e non pareva eccessiva pretesa la speran– za che intorno ad esso si disciplinassero quasi tutte le forze dell'Italia futura, dell'Italia pacificata in un mondo pacificato. · Poi venne 1'8 settembre, data per più versi tra– gica nella storia d'Italia; e anche perchè introducendo motivi nuovi di resistenza, di lotta, motivi tutti con– tingenti, ma di tremenda umanità e necessità, finì con l'oscurare la nettezza dei problemi politici futu– ri, mentre anche l'orizzonte internazionale mutava, e anche i dati economfci si alteravano e peggioravano paurosamente attraverso i bombardamenti e la pre– vista invasione. Ultimo resultato dell'8 settembre - •non ancora esaminato con la pur necessaria fred– dezza - fu che restituì una qualche capacità di ini– ziativa al potere monarchico che durante il venten– nio era venuto tramontando in modi tra il sangui– noso e il burlesco. Il dcivere delle antiche opposizioni era chiaro: afferrare lo Stato, anche se tutt'ora for– malmente monarchico, dare alle forze popolari tutto il potere e la capacità di iniziativa, anche nel quadro di istituti monarchici. Purtroppo il trapasso era stato forse troppo ra– pido perchè chiare ne apparissero le possibilità e fosse– facile superare vecchi rancori e antichi pregiudizi, e il Partito d'Azione, travolto dalla prima delle sue reazioni puritanesche, lasciò sfuggire l'occasione; e il suo errÒre fu an~he l'errore degli altri partiti. Ma qui non si vuol fare la storia del Partito. Sj vuol solo ricordare. come battuta introduttiva al suo primo Congresso, quale ne fu la intuizione iniziale, perchè se ne possa misurare tutta la decadenza at– tuale, e se ne possono trarre i motivi e le linee di una eventuale ripresa. Quello che doveva essere il grai;ide partito della democrazia moderna in Italia, quello che aveva con • tutta nettezza posto il principio del rinnovamento de11a società attraverso lo Stato e dunque attraverso il Governo. sta ogl?i brancolando nel buio logoma– chico di dispute interminabili intorno alla sua es– senza e alla sua definizione. E non si è ancora capito che la definizione di. un partito politico è frutto della sua opera, e non viceversa;· e che se un chiarimento è necessario è quello della sua funzione, che è cosa diversa e assai più utile. Ora, in Italia, nè ieri nè 01?~, -nè c'era nè c'è ne– cessità alcuna di piccoli partitelli viventi ereticamen– te ai mar~ini di formazioni più massiccie; in Italia c'era e c'è bisogno di una wande formazione di de– mocrazia laica, che i?Uidi lo Stato con passione e pre– parazione, che ne riduca i secolari antaeonismi, che componga con opera di costruzione quotidiana l'ele– vazione dei ceti meno abbienti con gli intetessi ge– nerali del Paese, che la riconcili con l'Europa, che attraverso la tecnica sappia sopperire alla leggen– daria povertà economica del nostro suolo e che so– prattutto sPmpre e nei confronti di chicchessia. nel confronti dei dogmi antichi e recenti, di quelli di Pietro e di quelli di Marx, riaffermi la santità in– tangibile della esperienza morale individuale e cioè la libertà. Se su questa concezione della funzione del partito, ci sono dissensi gravi, lo si dica chiara– mente; ,nell'interesse della democrazia italiana sarà opportuno e doveroso che ciascuno prenda la sua strada. Se ci sono dei nostalgici della fusione con al– tri partiti, lo facciano; renderanno agli altri più age– vole la strada. Molti di noi sono decisi a trarre dal prossimo Congresso decisioni definitive, perchè il Paese non può più agonizzare all'ombra di formule fiacche e di bizantinismi rancidi, ma ha bisogno di vivere e di risorgere. Con l'Europea e per l'Europa. l\lARIO PAGGI ASSOCIAZIONE "Lo Stato Moderno ,, Lo !tato Moderno fin dalla sua nascita clan– destina ha denunciato la mancanza presso di noi di una gpnde formazione democratica che, estranea a tutte le chiese, riassumesse le aspi– razioni sociali delle grandi masse italiane e le portasse nell'accettazione del metodo della li– pertà, a graduale realizzazione. Prima necessità, jn quest'ordine di idee, è la collaborazione, l'intesa, il comune indirizzo di studi dei vari partiti democratici, e soprattutto lo scambio di opinioni tra quegli uomini di tutti i partiti che aspirap.o sin eramente allo stabilimento di una autentica democrazia. A questo fine, si è costituita in questi giorni a Milano, l'Associazione « Lo Stato Moderno » sotto gli auspici della nostra rivista. Scopi dell'Associazione, come risulta dallo Statuto, sono gli studi di cultura politica, so-· ciale ed economica intesi a sviluppare i rap– porti fra i partiti democratici, nonchè gli scambi internazionali di cultura politica. A tal fine sa– ranno organizzati convegni, corsi e borse di studio. , Nei primi giorni de) prossimo gennaio avrà luogo l'inaugurazione della sede sociale, sita in via MoroRe 2, con biblioteca e sala di lettura dotate delle migliori pubblicazioni italiane e straniere. · Il Consiglio direttivo dell'Associazione, è così costituito: avv. Vittorio Albasini Scrosati, prof. Gaetano Baldacci, avv. Mario Boneschi, prof. Mario Bonfantini, dott. Mario Borsa, avv. Mario Giulini, Ivan Matteo Lombardo, sottose– gretario all'Industria, avv. Achille Marazza, sot– tosegretario alla P. I., dott. Leopoldo Marchetti, avv. Gigi Martello, avv. Eugenio Morandi, avv. Mario Paggi, avv. Giuliano Pischel. { r

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