Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

352 LO ST~TO MODERNO .... . suno sa a chi rivolgersi per le autorizZ'azioni necessarie. Da!la re).zfone min,jsteriale •al disegno di 1 legge di cui dirò, risulta che esercitano funzioni in materia i seguenti organi: 1 °) Comitato interministeriale per la ricostruzione. e. Mi– nistero della rirostruzione: determinano i piani delle impor– tazioni ~ defte esport:a:i:ioni, imp~rtiscono ordini alla delega– zione italiana a.Washington drca gli acquisti che questa deve compiere. 2°) Commissione inierministeriale per i rapporti finanziari cl valutari con l'estero: dà pareri su tutte le questioni erono– miche attinenti alle relazioni commereiali con l'estero (cambi, dazi -doganali, ecc.). 3°) Commissione interministeriale per le importazioni e le esportazioni: dà pareri in gran parte sulla medesima ma– teria di 'competenza della Commissione indicata sub. 2 e spe– cificamente dà ,pareri sui contratti conclusi dàll'Istituto n.,azio– nale per il rommercio con l'estero. 4°) Ministero degli Esteri: tCOncluide gli acrorài-commer– ciali con gli Stati eliteri e coordina l'attività degli addetti com- merciali. · • · . 5°) Ministero d~I Tesoro: interferisce in tutte le questioni che concernono il oommereio delle valute. 6•) Ministero del1'Ind\l'stria e Commercio: a) impartisce istruzioni, previo accordo con le altre amministrazioni interessate, all'istituto nazionale per il com– mercio con l'estero circa le operazioni relative • al commercio diSroto; • . b) approva i contratti conclusi dall'Isl!ituto nazionale per il commercio con l'estero; . \ e) designa i destinatari,delle merci fornite al Governo italiano dai Governi alleati; -"' d) in genere esplica tutte le funzioni spettanti al,leces– sate direzioni delle importazioni e delle esportazioni assorbite nella Direzione Generale del commercio con l'estero. . 7°) Istituto nazionale per il compiercio co~ 1' estero; ese– gue le operazioni di compra-vendita inerenti al commereio di Sroto. · 8°) Ufficio italiano defcambi: accentra il còmmerçio dei cambi -delle divise e di ogni altro mezzo di pagamento sul- •l'estero. - 1 I · 9°) Banca d'Italia: effettua· pagamenti e riscossioni rela– tivi al commercio di Stato. Ma la selva è assai più selvaggia di' quello che non ri7 sult'i -dalla sommaria elencazione. Le 'procedure sono ancora regolate <lallà legislazione fasc!sta, la quale si compone non solo delle leggi e -decreti Téperibili nella collezione ufficiale, ma anche da una massa sterminata di circolari e norme cor– porative emanate <la Ministeri, Giunte e Comitati ai quali il sistema corporativp ha trasferito i più gelosi poteri ~tatali. In un ,sistema di questo genere regna sovrano un solo poter~, l'arbitrio, e legifera una sola legge, la pressione pri– vata. li funzionario che voglia negare un permesso può pe– scare ~ell'immensa collezione una -disposizione che appaia proprio dettata per vietare il caso in esame, e quello che voglia essere di manica 1,irga, può trovare pella stessa com– plica,iione e contrad'<iitorietàdelle disposizioni, l'autorizzazione a fare ciò che .crede. I Nessuno può illuder-sidi .tornare alla libertà assoluta nel commercio estero, quale si aveva sino al 1914'. Quei tempi furono. Le limitate disponibilità valutarie e le necessità della rico,struzipne impongono restrizioni di ~roduzione e di c~n– sumo; esigono che si esporti ed importi secondo le necessità generali e 09n secondo la TJeggedell'utile individuale, esigono cioè la pianificazione. · · · . Il Governo Farri aveva iniziato il lavoro in questo sen.so ed aveva pledisposto un disegno di legge che istituiva il sot- . tosegretariato -di &tato ,per il commer.cio estero, facente parte del Ministero per l'industria··e il commercio, al quale confe– rire tutte le attribuzioni inerenti alla materia delle importa– zioni e délle e1;portazioni, cosi da cominciare a dipanare l'in– trico attuale delle competenze. Ma la parte più importiUlte del progetto è quella che defefisce al Comitato interministeriale per la -ricostruzione, organo del ,quale fanno parte otto ministri, il c~pito ' di redigere i programmi di massima delle ÌIIlp'Ortazionie delle esportazioni in relazione ai piani generali di ricostrnzfone, _programmi ai quali il sottosegretariato per il commercio estero deve dai;e esecuzione. • La necessità {lj agganciare il commercio estero ai pro– grammi di ricostruzione è evidente. Non cf ,possiamo conce– dere il lusso di importare merci superflue, ma dobbiamo met– tere le poche risorse e le poche occasioni df.sponibili al ser– vizio della ricostruzione del paese. La redazione <li,programmi di massima éomporta inoltre che si cominci ad Ùscire dalla fase corporativa. Non più la concessione caso per caso, affi– data ad organi che emanandQ. dalle categorie interessate o 1ubendone il potere, c~eano un sistema di monopolio e di privilegio, e decidono ad al.1Òitrio, secondo la limitata visuale di c:ttegoria e Tispettando la gerarchia della potenza che si è creata in seno alla: classe. Questa fase anarchica dove dominano la lentezza buro- ;– cratica e l'arbitrio può e~ser~ superata COIJ1inciando ad intro– durre piani generali creati da alµ organi responsabili dello Stato, dove la visuale è più ampia ed il piccolo interesse sin– golo è meno ,pressante. Ma lo sforzo di rinnovamento rappresentato da questo pr~getto ha incontrato i suoi ostacoli. L~ Commissioni riunite di Finanza e del Commercio della Consulta hanno dato pa– rere sfavorevole' al progetti) ron lo specioso pretesto che occorre accentrare lll: un unico 011ganonon sold la materia coqimerci-ale ma ,anche ql.lJlllavalutaria. -Il· pretesto è scelto male, perchè l'esperimento del Ministero fascista degli scambi e valute ha dimostrato che l'accentramento delle due leve, commercio e valuta, ha i suoi inconvenienti, mentre il ripar~ tire in due organismi la parte sostanziale e quella finanziaria non pone un problema più complicato di quello che non si verifichi nonmalmente tiella divisione del ·1~oro tra• dicasteri finanziari e dicasteri esecqtivi. · In realtà l'opposizione, che è partita dai rappresentanti delle associàzioni di commercianti, è un aspetto della tenace difesa delle posizioni corporative, che in Italia si s5a svilup– pando con tanto successo. • Il sistema della licenza rimessa ali'arbitrio di sua Eccel– lenza, come i tratti idi corda delle ,grida ,manzoniane, piace perchè ognuno pensa di essere il più furbo o di arrivare prim:i degli 1 altri, mentre la riduzione <lei •dicasteri ad crgani esecutivi di piani nazionali minaccia di falciare la -comoda erba <lell'arbitrio. Contro il disegno di leg~ si è formata ~na curiosa éoali– zione che Iiuniva i rappresentanti dei cosi detti interessi eco– nomici e cioè· l'estrema -destra della Consulta con, la sinistra del partito d'azione. Il leader della sinistra milane'!.e ·del partito d'azione (cosi definito tempo fa dell'Italia Libera) ha conrdotto una vigorosa campagna contro il progetto, come del resto contro tutti i progetti di legge -del Ministero Panj, e la destra ne ha raccolto i frutti. Il fenomeno non ha. nulla çi sorprendente. Il rivoluzio– nismo ing~nuo e pa'rolaio va semP,re d' aocordo con i conser- · vatori, è esS'o.stesso conservazione, sia perchè si agita ,senza muoversi, sia perehè rifiuta sdegnosamente ogni cambiamento, rimandando tutto al giorno della immai;icabile rivoluzione. MARIO ·BONESCm

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