Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

t.O S'l'ATO MODERNO 363 DOCUMENTAZIONE • • I • • "Cosas de Argentina" e· d'altri siti « Pe-ròn, Pe-ròn, Pe-ròn » gridano le fofile nelle la<r:gihe pi'azze, nehle • avèni– das » vaste e lunghe di Buenos Ayres. « Pe-:ròn, Pe-.ròn, Pe-,ròn » urlano gH awbo--parlanti issati ne<ipunti principa'1! dellà OaPji4ale o d'eille città di provin– cia. E son .fiumane di centinaia di mi– ~ia di operai, unipiegati, bottegaiuc– ci, di piccola gente che si rive,rsano dai sobbocghi e dawle cittadine satellliti nel– la .:apita,le .a sentire ,il « ·loro • colon– nello, e se scioperano ranno sciopero verament:e generale magari a vittoria ottenuta per dimostra<r:e che i lavora– tori .son dietro H colonnehlo, non nedtle :file dei sindacati, dominati dai papi.ili comunisti e sooialisti. Che imbrog,lio è questo? direte, ma no, son fatti che suc– cedono a Buenos Aycres e che convie– ne na<r:rare perchè ciìmostrano una vol– ta di più che j popa1i non imparano nul- , la e che morti due dHtatori nella ro– vina dei loro paesi, altri ne covano in seno « Je masse• anche se repubblic.:.– ne. E' ve4'0 che l'America dè! Sud è sempre stata terreno fertiie oltre che di messi anche dj dittatori, da Rosas a Getulio Vai:,gas, e che quelle demoora– :llie·:repubbliicani, saQV'O pochissime ec– cezioni, non sann9 rei.gei-si che in mo– do... «progressivo», ma che neanche la più europea •di esse possa reggersi a de– mocrazia senza aggettivi non è esempio aliegro. Non usciam però da! semiinàto. Nel giugno '43 .iJl classico «pronuncia– rruien to » m'lllirta<r:e portò a!1la presidenza de'l:la repubblica hl generale Ramirez, ma pian piano, ·un passo dopo l'altro, gli successe l'ammiraglio Fa11rell, oggi presidente; questi' s'era tirato nel mi– ndstero deJlla guerra come segretario il colonnello Peròn capo ru una conven– ticola di giovani ed ambiziosi ufficiali. Peròn fece ca!l:Tiera. assai rapida, fu presto ministro della guerra, s'interessò del mindstero per l'assistenza sociale e fece emetter decreti che abbassavan~ ~!oi affitti sl,aJ 10 al 30_ % (anchl! in Ar- · ~tina i padroni di casa sono i Cire– nei del capita!l!ismol). Poi si occupò di salari, o J)eÌ- meglio ru<r:e rese obbl.iga– torio nel paese un aumento generale di quellli, fissò l'ora di chiusura dj fab-· bruche ed uffici, trovò che non era ru– gnitoso dar mance ai camerieri ✓ - e cosi ottenne, con gioia di questi, dd far– ne dar due, una in fondo al conto .ed una extra. - Insomma « tout co~e chez no'llS•· Nel!l'estate '44 :flu • desi– gnato • vice presidente de1la repubbli– ta. Peròn s'affrettò a diéhia'l'àre p& la stampa che - bontà sua - egli non aspiTava a succedere al suo superiore Farrell. Ma cominciò a buttarsi fuori, a concionare .operad ed impiega~; dei Sindacati, a far discorsi «·storici• an– che nehle città principali, accolto ovun– que· con _le grida tiitma,te che abbiam citato più sopra, grida ritrasmesse sulle ali della radio per ogni dove. Una si– mile popolarità doveva pur dar nehl'oc– chfo a qualcuno;, H « :levati tu che mi ci metto io• resta pur sempre oltre che oovma umana, anche poJitica. I suoi av– versari che vàmio dai comunisti ai la– tifondisti, attraverso i resti dei partiti spodestati dalla rivoluzione del giugno 1943, il 13 di settembre organizzarono una « marcia» dei loro adepti, ma le contromarce e dimosiTazloni dei « pero– n.ishl• furon più numerose e violente. Ci scappa:mno i soliti morti. Intervennero aillora dei bcillenti genera'J.i che ambiva– no sostituirsi a Peròn e manu mutta.ri lo miser"o·in una isoletta del P.lata. si sacriJich'erà a porre, la propria cali– dlidatura, come del resto l'attrdbuto dl primo '1pemio, che egli si dà, lascia immaginare che vor;rà far trionlare ia « sua • rivoluzione, ·che sarà «sociaie o non sad •. E' probabiàe quindi per l'an– no prossimo l'intaurazione anche laggiù deNa repubblica «sociale»... Intanto i pariiti di sinistra banno perduto, per ora wmeno, la paruta; Peròn avanza in testa nel!la corsa· al comando delle masse che lo seguono deliranti ed ur– lanti, e, se non cambiano idolo, po– tral}no domani salutarlo presidente. È poi? Si sl:mig,lierà il nazionMisrno a11gen~no? Peròn ed i suoi g,ià si chia-, man « naciona-litas »; imperla-listi forse non diventeranno, ma in conflitto con !'estero g,ià ci sono e non da ora. Gli intereiSi inglesi assai dmponecti • per quantità <ii oapttaJi investiti in ferro– vie ed in industrie e trattati durante la guerra con allegra disinvo!!,tura dalÌ nazionalisti al pote:re, 1a concorrenza che Buenos Ayres fa a Chicago . nel mercato de!hla carne, il cotone ru cui si estende la coltura laggiù sono certo 'lllll sufficiente substrato 'ffiaterialislico per un éontrasto tra @li alleabi anglo-sasso- ru e la rlpub1Jlica del Rlo de la Plàta. Ma i sU:ojadepti, :f!urentd,a• centinaia • di migliaia fece:ro una talle rumostra:llio– ne che ottennero dopo otto giorni dal– l'arresto la scarcerazione del loro eroe. I • Si aggiunga che durante la guerra, Far– rell e soci certo anche per affinità di sentiTe, n~n soo proprio syit1, almeno col cuore, dalla parte alleata come tut– te Je repubbliche del Sud-America. Og– ~ siamo già ahl'embargo posto sul.le ar– mi dirette in'ATgentina, forse prodromo di a•ltre misure, ma che lascian lnten-. dere ad .og,ni modo che non son ru– sposte le g,rand:t democrazie a lasciarsi instaurare 'lllll8 specie di fascismo a tinta catidd.naria sulle rive del Rio de la Plata · senza opporvisi. •.Certo che l1 vicino Brashle in politica estera ha pun– tato sul cava11o vincente, e, come pal'e, sta mettendosi bene al passo in quella interna come è constatato dal ritiro di Vargas. · Quella. nazione è oggi senza contrasto la prima .na:llione del conti– nente sudamericano, cui la demenza di chi guidò la pdlitica italiana ba per– messo anche la gloria mill!itare. Ancora una volita si vede che ( nazij;ascism:i deb– •bon im~arsi, o presto o tami, in conflitti al di° là dei collÉD.Ì e la mi– sura deJJ'embargo non è Ul9 compli- . personaggi ch'erano stati per pochi gior- 1n.i nel posti cli comando furono sosti– ~uiti da uomini del colonneMo, èhe so-. 11.ennementedichiarò di ritÌTM'si a vita pri,y,ata e di _voler essere il « primero obrero » deUa na71ione, dando le rum1s– sioni anche dall'~rcito a cw apparte– neva pur da quarant'anni. Che farà ora l'eroEl? A. primavera ci saranno le ele– zioni presidenziali e si crede che Peròn L'ACROPOLI RIVISTA DI POLITICA DIRETTA DA ADOLFO OMODEO .Un numero lire trenta Abbonamento annuo ;ire trecento Sommario de! nume-ro 9: Adolfo Omo– deo: Totalitarismo cattolico; Meuccio Ruini: T-re catatteri de!!a storia s~izze– ra; Gabriele Pepe: Demagogia; Luigi Russo: I giovani ne! v,enticinquennio fascista; Aldo Capi tini: . Orientamento a!!a socialità. - Da!!à stampa italiana 'I? at-raniera GAETANO. MACCHIAROLI, EDITORE NAfOLI , , mento. Vorranno i due « Grandi » de!l Suda– merica azzufi\arsi.? NGO si vede ragione - apparentie, ma si fa cosi p,resto... ROLANDO BALDUCCI'

RkJQdWJsaXNoZXIy