Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

362 opera della popolazione polacca esaspe– rata dalle crudeltà soffert~ e 'impaL ziente di scacciare dalle larghe zone di Prussia o,rientale, di Pomerania· e ,di Slesia le popolazioni tedesche destinate alla forzata emigrazione verso occi– dente, oltre l'Oder e la Neisse. Queste popolazioni, affamate, decimate dalle malattie, depredate e _peregrinanti verso la Germania, chiedono talvolta prot~– zlone ai russi ocç_!lpanti. 'tragico destino della Polonia, con le sue antiche discordie ìnteme, con le sue tre partizioni operate dalla Russia di Caterina e dalle due Germabie di Berlino e di ViE:)lna nel 1773, nél 1793 e nel 1794, soffocando quella costitu– zione del 3 mafgio 1791 che era irn;pi– rata da Montesquieu e dalla rivoluzione frances~. Singolare coincidenza è che anche in questi anni si sia lottato, men– tre imperversavano guerra, saccheggi, massacri, fra due costituzioni: final– mente è oggt abolita quell<1 di tipo fa– scista del 1935 e ritorna in vigore quella del 1921, ad opera dei comitati di libe– razione, simili ai nosti;i ed ai consigli della resistenza francesi, i quali sosti– i'uiscon~ il parlamento in attesa di re– golari elezioni. Pubblicisti svizzeri in scritti recenti riferiscono· che tutti i nuovi dirigenti convengono nella necessità di una ami– cizia con la Russia. Superato il lungo dissenso fra i gd'verni di Mosca e di Lublino, .uomini di tutti i partiti de– mocratici sono all'immane lavoro. Con loro prestano opera materiale e spiri– tuale tutte le forze mobilitate dalla vo– lontà di' rinascita; l'esercito con perfet– t'a disciplina e con rapporti cordiali fra ufficiali, solda ti e popolo; le' chiese in rispettosa convivenza, le università, i letterati, la stampa. Libertà è concessa nelJa politica (ntei;-na sal'(o ad alcune frazioni naziste o si~lll, residui dei se– guaci· di Pilsudski e dell'occupazione te- • desca~ SI ritiene pressochè unanime la volontà di evitare dissensi con la Rus– sia principalmente nell'indirizzo della politica estera. Per amore o per forza? Possa la Polonia, dopo le inaudit~ sof– ferenze, ritrovare l'equilibrio invano cercato per, secoli e conciliare le esi– genze insopprimibili della sua indivi– dualità con quelle di una necessaria armonia con Il complesso russo, se– condo le antiche e nuove aspirazioni di Mosca. La Russià fa politica per secoli. La Finlandia, pure pagando il grave errore della seconda guerra contro la Russia, con la quale.ha dimost.ata vera quella minaccia su 'Leningrado che i Sov-ieti invocavano nel 1939 a giustifi– care la propria aggressione, ha potuto. con la calma e la saggezza dei paesi scandinavi stipulare una pace non schiacciante e darsi in libere elezioni un governo ricostruttore ed un parla– mento nel quale I comunisti hanno ot– tenuto· solo un quarto del seggi. · Invecé p~ gli Stati. Baltici la sorte Inesorabilmente segnata. è !;tata que]Ja • LO STATO MODERNO giosassonl hanno ceduto davanti ad una legge storica più ancora ché alle necessità imposte dall'alleanza russa. Lituania, Lettonia, Estonia, dopo aver provato nel ventennio 1919-1939 una inattesa e brillante ma fragile in– dipendenza, sono state esposte al flusso ed al riflusso delJa 9ccupazione russa durabte il biennio del patto russo-ger– manico e della occupazione tedesca · successiva per ricadere sotto. il flusso di una reinconporazione -che appare de– finitiva. Il loro problema è più di re– gime politico che di ·indipendenza: se la Russia concedesse una autonomia il problema baltico non esisterebbe. I bal– tici, benchè misti di element'i ocçiden– tali e alimentati dalla viita marittima ignota alle sterminate regioni interne di EurÒpa ed Asia-; sono sta ti nei se– coli fedelissimi russi, funzionari, sol– dati, marinai, agricoltori, ~osiTUttori, Questa gµerra, che doveva rivelare i più feroci istinti· della razza uman~ e portare alla superficie gli slrati più ignobili di essa come strumenti della disperata violenza totale, ha scatenato sugli Stati Baltici, oltre al tormento militare, sconosciuti contras/,i civili. Si ,sa di violenze e di vendette, ·cii, deporta– zioni e di uccisioni, in triste gara fra comunisti russi e nazisti tedeschi. Le « Basler Nachrichten • narravano pello scorso anno di volumi depositati negli archivi della Croce Rossa di Ginevra dove ·sarebbero elencati per la· sola Let– tonia più di 35.-000 deportati verso gli Urali e la Siberia. Trisi-e consegl.lenza dei sistemi totalitari sì, ma anche della dissennata politica degli Stati-cu– ·scinetto che aveva creato in tutto il ,po- ' polo russo una psicosi di paese asse- diato e tradito. riassumeva le loro d.itfictenze C11cen<10 che i popoli delle l!re repubbliche ormai cessa te non fanno differenze fra il « bolsceyismo nero • e il « nazismo ros– so •· Contro questi pronostici veramen– te nerl possiamo porre una nota rosea di speranza, riferendo la parola di un antico ministro della guerra di una delle repubbliche baltiche, il quale, in– terrogato se avrebbe preferito che .il suo Paese, in caso di perdita dell'indi– pendenza, cadesse sotto il dominio rus– so o sotto quello i~esoo, rispose: « Se andremo sott'O la Russia io diventerò comandante di un corpo d'armata; se andremo sotto la Germania io potrò tutt'al più diventare mozzo di stalla: di un generale tedesco •. Se dal Mare Glaciale al Mediterra– neo la vastissima zona di espansione russa viene considerata in modo sinte– tico, non è forse azzardato diyiderla 1 in quattro parti. Nella Finlandia e nel bacino danubiano le· preoccupazioni si vanno diradando e la Russia vi appare · rispett~sa della indipendenza anch~ dei paesi che le sono stati nemici. Nella pe– nisola balcanica, come nella Polonia tutelata e nei paesi baltici riannessi, . il dominio sovietico aippare invece ener– gico e penetrante, pur accettando an– che in essi i più vari adattamenti • alle diverse esigenze etniche ed econo– miche. La differenza politic a profonda fra le due linee di condotta è tale che si può arguire che i Paesi dei quali vie– ne rispettata l'indipendenza sono quelli continentali, mentre i Paesi sui quali si delinea una manomis!,ione sono quel– li che si affacciano al Baltico ed al I Baltici sperano oggi in un sistema , Mediterraneo. In questa marcia verso politico più libero di quello dominante i mari sembra più che mai conferma– in Russia e in un diverso sistema eco- to che anche il mito comunista funzio- nomico, che sembra stia già concretan– dosi, come In Polonia, in una larga conservazione di libertà per la piccola· e media proprietà ~graria ed indu– striale in contrapposto al totale divieto ·di imprese private esistente. tuttora in Russia. Essi temono non il socialismo ma la tiranni~· Un giornale svedese na come strumento di espansione. (Continua). Nel ·n. 21 alJ\ùtimo periodo della quart;i puntata di questo studio, anzi– chè « Anche a non voler · aocogliere con qualche ris 1 rva •, leggere: « Anche, a voler accogliere con qualche riserva ». D'imminente pubblicazione presso l'Editore GEN.'J_'.ILE IL PROBLEMADEt'CETIMEDI " di G.- Pischel Biblioteca dello STATO MODERNO • deU'annesslone. Anche le resistenze an- lh============================:========:;t.J

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