Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

, .. L O S T A T O MO.O E R N O 361 L. lJ C 1· ED OMBRE SOVIETICA '--DELLA RUSSI A di GI VLJO BER GM.A N N 11 commissario del popolo Cicerin diceva vent'anni fa: • Il nostro •regime uon è quello degli Zar e i nostri metodi ,:ono diamet,ralmente opposti ai loro, riia l'effett'O resta il medesimb ». In realtà i mezzi di politica estera del go– verno sovietico si sono affinati e variati. Mai come ora· la loro .politica interna si è preordinata e subordinata alla poli– tic" estera. Se la distribuzione della politica estera fra le sedici repubbliche sovie- • tiche è rimasta, come· si prevedeva, senza grandi effetti perchè non accor– dava loro libertà di condotta ma solo una funzione di incaricati deMa centrale di Mosca, positivi ed effettivi scino stati invece, nonostante molti sospetti che li accompagnavano, lo scioglimento del Comintern e lo scioglimento del partito comunista negli Stati Uniti d;America, il cui cap9 Browder, proclamando nel 1944 la collaborazione nelle organizza– zioni di lavoro americane (notoriamente avverse a quelle sovietiche perchè di– pendenti dal governo) e dichiarando il rispetto delle quattro libertà della Carh Atlantica, scriveva: « Il capitalismo e !l socialismo· hanno cominciato a trovare la via della pacifica convivenza nel mondo». Ma, mentre in America questa riti– rata comunista ha assunto e conservato carattere di accettazione delle libertà· ivi saldamente radicatè, in Eur~pa l'a-• vanzata vittoriosa degli eserciti russi ha assunto un carattere conciliante nel campo economico spiegando invece pro– positi di tutela in quello politico:· il comunismo sembra tenuto in vessillo non Eià come fine, ma come mezzo di penetrazione e di dominio, con accurato adattamento alle singole possibiiltà. Si intende che qui non si fanno profezie ma si cerca solo di CO(f"dinare 1~ notizie spesso scarse ,e misteriose che proven– gono dalla vasta zona occupata e con- ' trollata dai russi. Assai ,più che di col– lettivizzazione e di rivoluzione esse par– lano di poliziia e di dominio politico. Particolarmente riservato deve e~ere il discoriso relativo alla Jugoslavia. La Russia, che se ne,~ fatta protettrice, sa che deve arrestarsi all'Adriatico. Ma la terrea occupazione jugoslava militare 'e politica si è estesa assai addentro ai nostri confini, nelle .carni non· solo me-· taforiche di nostri fratelli italiani. Ogni più fermo proposito di amicizia italiana verso il popolo jugoslavo e verso quello russo, ogni riconoscimento delle colpe fasciste ed ogni prQfessione di fede mazziniana nella pacifica ~ollabora- (Continuazione de! numero precedente) zione di latini e di slavi presuppongono però un comp-onimento contrattuale od arbitrale della dolorosa contesa di fron– tiera, componimento al quale ·non gio– vano nè l'ocoupazione violenta, nè le mig·razioni fQI"Zate o artificiose, le de– portazioni, le uccisioni. Una lunga dispt\.ta si è· svolta -negli ultimi mesi, ed è tuttora aiperta, fra gli anglosassoni e i russi, intorno al governi instaurati dalla potenza oocu– pante in Romania e in Bulgm-ia. Questi go;erni · sono, secondo Inghilterra e America, costituiti e guidati da Mosca ed hanno non solo escluso, ma bandito e incarcerato democratici, antifascisti e antitedesch,i. Sono inoltre in discussione fra anglosassoni e oovietici gli accordi economiiì che secondo gli alleati vin– colerebbero alla Russia l'econol11Ìa d~J paesi ooc'upati. 11: aperta in conseguenza di ciò una contesa sulle elezioni, che gli• alleati non intendono riconoscere. Il dissenso si è esteso ad una aperta polemica di stampa fra laborist'I inglesi. e comunisti russi. Mentre la stampa sovietica sostiene che I ,governi balca– nici sono governi demoqatici, la stampa e l'opinione pubblica inglese lo negano. Lo negano gli organi laboristi, soste– nendo che non vi è democrazia ove non vi è libertà. Il prof. Harold Laski, au– torevole laborista, scrive in proposito che, pur se v.i sono ideali più alti della Ubertà, essi cessano di essere beni mo– rali se non sono liberamente v~luti1 Diversa dalla politica di dominio at– tuata nella penisola balcanica sembra ·essere quella che la Russia ha praticato finorà nel bacino danubiano. In Austria le eleeionl dello scorso novembre sono state libere ed hanno dato la vittoria al partito cattolico, una forte minoranza ai sociali!.'ti ed un' numero scarsissimo di seggi ai comunisti. In Ungheria è pure ·riuscito vittoriOllt> il partito dei' piccoli proprietari, r~~;u!ltato anche più notevole in questo paese, orientale, a stretto contatto con il mondo slavo e totalmènt'e occupato dal russi. Salda e rinnovata dopo la tragica ,prova dell'oc– cupazione tedesca aippare la democrazia· in Cecoslovacchia. Ivi è tornato il pre– sidente Benes, maestro e garante di li– bertà, forte dell'alleanza da lui conclu~ sa per primo con la Russia per il suo paese fino dal 1943, sulla base della vecchia amicizia anteriore alla ~erra, con facuta clausola che gli tati confi– nànti con la Russia potranno poi ade– rire all'alleanza russo-cecoslovacca. In Cecoslovacchia l'occupazione russa sta• per finire ed il paese procede nella ri- costruzione, con un programma di de– centramento, di nazionaliz;,;azione di miniere e di grandi foreste, di~ esplicita conservazione della proprietà privata. Lo stesso Benes è stato ripetutamente autorizzato pal· Cremlino a garantire che la Russia non intende, irrworre · il comunismo al s1:oi vicini. 11 presidente Benes è in cordiali e antichi rapporti con Mosca e non minore è la fiducia di cui egli godè In Inghilterra. Lord Curzon lo presentava un giorno del 1923 a Baldwin dicendo: « Questo è l'o– metto che ci aiuta quando ,siamo in imbarazzo ». Egli ed il -suo paese, que– sta specie di S~zzera collocata nel ne– ·vralgico centro. d'Europa, ,potrebbero avere una notevole parte nella m1!9ia– zione fra oriente ed occidente. Più complesse e quindi nieno chiare sono le notizie sulla Polonia, martoriata dalla guerra ferocemente distruttiva e da secolari contrasti. interni ed inter– nazionali. Russia e Polonia non possono vivere nemiche come fecero nèl periodo frjl le d_ue guecre mondia,!i. La creazione versagliese del cordone sanitario di Stati cusc.fnetto è opera di ,Clemenceau, il primo del duci, malo esempio. La Russia, fallito il suo prov– visorio biennale accordo con la Ger– mania di Hitler per una nuova s;parti-• zione, ha. decisamente puntato durante la propria eroica difesa sul rovescla– men l:o del cordone sanitario. Ma la que– stione polacca è antica e spinctsa e· i contrasti interni sono stati solo in parte benchè clamÒrosamente rappresentati negli ultimi due anni dalla tntransigen– za tra il governo di Londra, di nobili, d\ proprietari e di nazionalisti, e il go– verno di Lublino; di intonazione comu– nista. Il componimento laboriosamen\'e raggiunto e il grande spostamento delle frontiere polacche di est e di ovest verso occidente sembrano aprir.e la via acl intese anc:l1e nel campo sociale; il contadino .polacco, a differenza di quello russo, è jndividualista e tende alla pro– prietà privata del suolo, che dal conta– dino russo, da secoli associato nel mir, era considerata peccato. In Polonia, ) come nel paesi baltici, la Russia non ha imposto il kolkoz; le riforme pro– mosse dal nuovo governo di concilia– zione rispettano ia piccola e la medill proprietà. Più aspro è il quadro dei rapporti ci– vili fra polaccbl e tedeschi. ~troci tà sono continuate in Polonia anche dopo la cÙsumana ·gùerra che vi ha im:per– versato, ma esse risultano," secondo re– centj informazioni, prevalentemente

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