Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

it più presto possibile, cO 'mpa.tibilm.en– te con le circostanze tecniche che ne hanno finora ostacolato l'attuazione. Che si operasse ti cambio contempora– neamente agli accertamenti per l'im– posta straordinaria sul patrimonio. Che non soltanto la m<l'neta venisse colpita, ma anche ! conti in. banca ed ogni altra forma di ricchezza, salvo, forse, i titoli di Stato. Alcuni punti meritano, però, un ul– teriore chiarimento. Vi è indubbiamen– te la possibilità che i detentori di pa– trimoni liquidi, 4n vista del cambio, cere/tino di consoli.darli investendoli in merci reali: e precisamente comperando merci o titoli. L'acquisto di merci in grande entità mi pare piuttosto diffi– cile e pericoloso: ,e poi la moneta, in 4i.esto caso, passa solo di mano e per lo sto.to il risultato è supergiù identko. E gli acquirenti corrono il rischio, di comperare caro e di. dover vendere, dopo il cambio, a buon mercato. Se uvessi della moneta ci penserei due volte prirn a di fare una operazione di questo genere. Forse mi converrebbe tenere i soldi e sottopormi alla impo– sizione straordinaria senza agitarrn i troppo. Può inoltre, ili detentore di moneta, (tcquistare tito!i. Se a reddito •Jariahile non so con quale vantaggie, '.:)erchè in Italia que.~ti titoli sono no– minativi e, quindi, facilmente accer– tabili.. Un uantaiwio avrebbe acqui– stando titeli di stato in quanto le ne– cessità finanziarie dello Stato posso– no in un futuro anche 9rosslmo consi– gliare nuovi prestiti. E questi s<:>1to di d.iffio:i!e co!!ocamento se contem9ora– neamente o susseguentemente sotto– posti ad imposizioni fiscali, cosi con– trarie alta tradizionale esenzione. Pro– blema difficile, dunque, che si può ri– solvere solo in sede di intuizione po– litica. F'orse sarà necessario adottare un procedimento intermedio: fare pa– gare anche ai titoli di s:ato, una volta tanto, ma senza spaventare eccessiva– mente i loro attuali deten.tori o futuri acquirenti con la nominatit>itd. Concordo pienamente con il Caizzi sull'accusa di iniquità ed assurdità del ~i.sterna fiscale. Ma è proprio perchè concordo con questa accusa, che è voi una unanime constatazione, che ·ri– tengo il cambio nominativo della mo- . net!! un mezzo, empirico finchè si 1mo– le, per l'accertamento dei patrimoni dei nuovi riccht. Bisogna che la gente si ficchi bene in testa che una notevole parte dei vecchi ricchi, contro ; quali spesso st lanciano ancora strali, non lo sono più. C'è stata una vera e pros pria rivoluzione patrimoniale. Bisogna prendeme atto. E studiare le modalità per colpire fiscalmente i patrimoni for– matisi durante la guerra. Questo è il vero problema de! giorno. O lo risolvia– mo, oppure possiamo prepararci ad as– sistere all'affondamento della barca dello stato nelle acque, tutt'altro che limpide e quiete, dP!!'inflazione. L. L. LO STATO MODERNO Il pcrchè di un ritiro. Il ritiro di Gioventù d'.4zione dal Fronte della Gioventù, avvenuto aopo un convegno che ha permesso per la prima volta l'esame dell.1 situazione giovanile su un piano nazitmale, ri– chiede un commento più ampio di quello c:he possa fornire un breve comunicato stampa. Affermatosi come uno degli elementi più vitali nella lotta contro l'oppres– sione nazifascista, il F. d. G., sin dal suo sorgere, potè contare sull'appog– gio e sulla collaborazione incon•lizio– nata di Gioventù d'Azione, che non esitò ad impegnarsi a fondo in questo organismo, mettendone a disposizione tutto il peso della sua organizzazione, con la lealtà e Il disinteresse che il momento importava. E doveroso rlt:o– noscere che questo organismo assolse, meglio forse di ogni altro, il compito di mobilitare la gioventù italiana. di sollecitare le energie più sane della nazione, di prepm-arle e di condurle alla lotta con quei risull'ati che le po– polazioni del Nord ben ricordano. Ma forse erano state sopravalutate le possibilità rivoluzionarie del mo– mento storico, forse, subito dopo l'in– surr~zione vittoriosa, Si è voluto !or– zare dall'alto quello che doveva essere il lento, spontaneo e graduale svi– luppo della gioventù italiana verso quelle forme di democrazia che le mi– noranze già politicamente impostate volevano rapidamente conquistare: conseguenza immediata di questi primi errori, comprensibili per altro e non peculiari solo del F. d. G., il ritiro dei giovani della Democrazia cristiana e della gioventù liberale. A questo punto, bisogna r!conoscerlo, ebbe m1z10 la cr1s1 dell' organlsmo unitario della gioventù del Nord: a questo punto Gioventù d'Azione Ini– ziò a bijttersl per trovare una giustifi– cazione e un'evoluzione logica per un 1''ronte che minacciava di non sapersi adattare alle necessità politiche dell'ora e al quale d'altronde non voleva rinun- ' ciare -per un processo sentimentale as– sai diffuso nelle sue file. Scartata a priori la soluzione ten– dente a potenziare il Fronte confidando esclusivamente su ipotetici interessi sin– dacali della gioventù italiana, i Giovani d'Azione tentarono di rinsanguare l'organismo impegnandolo direttamente nella lotta politica in senso repubbli– oono, mirando anche ad eliminare la frattura tra Nord e Sud, dove esisteva un C. R. D. G. (Consiglio repubblicano della Gioventù), frutto di una diversa esperienza politica e che con tutti i suoi dlfetti congeniti era pur sempre l'unico raggruppamento di .determinate forze giovanili eh~ ::ivesse preso consistenza a Sud della linea gotica. Per questi motivi i Giovani d'Azione si batterono al 1° Congresso Alta Il'alia del F.d.G. in favore di un•ènergica mo– zione in senso repubblicano, assecondati pienamente dalla Federazione Giovanile 341 del P.R.I., con la quale si trovarono e si trovano tuttora sempre vicini nell'im– postazione della lotta politica. Conseguenza di questo nuovo orien– tamento fu l'acuirsi del dissidio all'in– terno del Fronte tra la direzione e le forze politlcizzan ti, in netta minoranza, e una base rimasta politk.amente indif– ferenziata, che aveva trovato nelle atti– vità ricreative jj sportive l'unica forza di coesione. Ec,,ezloni a questa regola generale ce ne ~ono, a onor del vero: In qualche posto, specie in Emilia, si è fatto assai di più che balli e gare spor– tive: ma viene ledta la domanda se un cosi poderoso sforzo organizzativo, una cosi vasta dispersione di energie ha prodotto o potrà produrre frutti' propor– zionati. Poichè la risposta, dopo un esame obbiettivo ci riporta al prover– bio della montagna, poichè il Fronte, nella sua struttura attuale, ha dimo– strato la sua insufficienza anche nelle zone dove era riuscito a vivere, basan– dosi soprattutto sul ricordo di un glo– rioso passato e sullo sfruttamento del potenziale organizzativo della e:x-Gil, Gioventù d'Azione ha deciso di rinun– ciare a questo organismo, assumendosi l'impegno di svolgere una sua azione autonoma nei riguardi delle masse gio– vanili tuttora indifferenziate, che, spe– cialmente nel Centro e nel Sud, rappre– sentano la stragrande maggioranza. La base di Gioventù d'Azione, quella almeno che partecipa attivamente alla vita dell'organizzazione aveva avuto modo di esprimersi esaurientemente nel riguardi del Fronte ed era perfetta– mente a conoscenza di quelli che sa– rebbero stati i risultati dC: Convegno Nazionale. Invece tale decisione può aver provo– cato qualche apprensione se non nei compagni delle altre federazioni giova– nili, tenuti al corrente del!' evolversi della linea di condotta dei Giovani d'A– zione, In coloro che esaminando la si– tuazione politica generale nutrono giu– stificati timori per le sorti della demo– crazia In Italia. Noi però non vediamo In questa chia– rificazione dt) parte dei Giovani del P.d'A. alcun pericolo per lo schiera– mento tradiziona'le dei partiti Italiani pur con tutte le sue incongruenze; se mai lo sbloccamento delle forze giova– nili del P.d'A. e del P.R.I. (uscite anche esse dal Fronte) potrà permettere una più rapida ed efficace collaborazione tra le forze r.he desiderano sinceramente un nuovo stato repubblicano. D'altra parte noi rivendichiamo caldamente al giovani di tutti i partiti il diritto di po– ter usare la più ampia autonomia di de– cisione, quella duttilità e quel rifuggere da ogni posizione dottrinaria o dogma– tica che caratterizza in tutti I paesi le federazioni giovanili e le colloca alla avanguardia nel processo del rinnova– mento della società .. La situazione giovanile in Italia, dopo il nefasto ventennio, non si presenta certo tale da lasciarci cullare nell'ottl-

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