Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

342 mismo: l'indifferenza e lo scetticismo, la _passività di fronte ad ogni problema sociale e politico, permangono tuttora gravissimi, e ingenuo sarebbe pensare di poter riscuotere la gioventù indiriz– zandola verso forme di attivismo puro. Le organizzazioni mastodontiche, i complessi coreografici, il kolossal, che altrove (e non crediamo sia bene) pos– sono sollecitare almeno iniz1almen1e le masse giovanili, lasciano in1Hfferentl i nostri giovani che tutt'al più !Partecipa– no a questi organismi lasciandosi andare ad una forma cli Inerzia collettiva. Sarebbe un errore grave di psicologia credere ancora all'efficacia di t-ali for– me di richiamo. Dovrà essere compito dei giovani nuovi (di quei giovani di cui parla Calogero nell'articolo apparso ~ull'lta!ia LO STATO MODERNO Libera) avvicinare le masse giovanili, la cui indifferenza 0dierna verso 1 pro– blemi politici non è che la logica conti– nuazione dell'indifferenza di ieri, supe– rare anche nel campo giovanile la frat– masse popolari, compiere una profonda tura tra 1m élite di antifascismo e le open di proselitismo che necessaria– mente non potrà dare i suoi risultàti a breve scadenza: educare insomma e non reclutare, convincere anziché allettare, risvegliare le coscienze piuttosto chè favorirne l'assopimento. Queste sono le linee che intende per– correre Gioventù d'Azione, senza preoc– cuparsi esageratamente dei risultati immediati, con una visione della crisi moderna de'lla civiltà che esula da pre– supposti semplicemente materialistici. Essa non intende rinunciare alla lotta per il raggiungimento di « una vita mi– gliore »: ,solo è convinta che il gloriose 3!ogan del Fronte Si potrà completare .. battendo nuove vie. I Giovani del P.d'A. sperano di non essere soli in questa ope1·a di rieduca– zione della gioventù; di giovani nuovi ce n'è ovunque, forse soprattutto tra gli in!ilpendenti, giovani che attendono una parola sincera, che voglion soprattutto vec!er chiaro. Con costoro si deve lavo– rare, senza ambizione; un lavoro di base, in profondità, senza pretendere frutti immediati. Non si può affrettare il cammino della storia nè misconoscere che esistono anche i periodi di riflusso; la concezione di Curie! non ha pel"so nulla della sua. sueggestiva possi))illtà; senonché i tempi non sono ancora ma- turi. -' LUIGI COLLOREDO RASSEGNA DELLA STAMPA A con!,erma della nostra valutazione della cris\ come crisi del Partito libera– le, riportiamo integralmente l'articofo dal titolo « Nè 11,ragionevoli nè pazzi• che Ange-lo Magliano, liberale di sini– stra, ha scritto quando la crisi era an– cora una vaga minaccia e si poteva sperare no!l si traducesse in reaità. Tra i par&iti de!ta coa!izione gover– nativa, que!ta che non pochi chiama– no !'esarchja de! C.L.N., c'è anche il partito liberale, in quanto partito del– l'opposizione antifascista e de!!a resi– stenza. n partito liberale partecipa al Governo. n Governo di coalizione do– vrebbe arrivare atta Costituente; e ar– rivare alta Costituénte vuol dire prepa– rare la Costituente. Ormai tutti sanno che il partito liberale non è soddisfatto del Governo, detta maniera in cui il Governo prepara ·la Costituente. In queste ultime settimane la insoddisfa– zione si è fatta maggiormente acuta. I! partito liberale minaccia "di usci-re dal Governo. L'ete·ttore medio del Nord !i doman– da cos'è questa storia. ~ La questione evtdentemente' è grave. I liberali non sono i soli a criticare il Governo Parri; il Governo lo criticano,· in maniere diver!e, tutti i partiti. Ma quello che più conta è che il GoveTno attuale è criticato aspramente da tutti quelli che non sono nè· liberali nè so– cialisti nè demo-cristiani, nè comuni– sti, i quali costituiscono la grande mag– gioranza de! · Paese. La maggioranza degli italiani non ha partecipato consa– pevolmente nè all'opposizione antifa– scista, nè alta -resistenza e perciò 11on si ritrova in un Gov2-rno che rappre– senta lo spirito di (!Ue!la lotta. Que3ta è !a rea!td. L'« é!ite • demo– cratica de! C.L.N., provata nelle galere e nella lotta clnndesti11ç, comincia ad infastidire i più. n fascismo ha fatto comodo a molti ,e s-i può dire eh.e un po' tuttt in ltalio., fatte pochisl!ime ee- cezioni, sono stati fascisti. Ora costoro si sentono o. disagio davanti ad uno. • élite • di puri e di intransigenti; e sono portati perciò a s.valuto.rla, pro– prio s.pinti dal fatto semplice di riva– lutare se stessi. L'Italia del Sud è con– quistata da questo stato d'animo; e il partito liberale, che ha notevoli con– sensi ne! Sud, considerevolmente ne ri- sente. _ Ma qual'è i! contenuto politico con– creto ài questi stati d'animo? Si critica il Governo, mo. che cosa si contrappo– ne di positivo, quali forze, quale con– creto programma politico? Chi assu– merebbe !a -responsabilità della dire– zione de! Paese i.n un momento tanto difficile; chi rapresenterebbe l'Italia vinta di fronte al!' America democrati– ca, a1,!a Fran.cia socialista, ,all'Inghil– terra laburista, alla Russia comunista? n « Qualunquismo • è appunto· questa irrespon8abilitd politica. I ,Liberali non poss?no confendersi con gli uomini qualunque in quanto hanno una co– scienza democratica ed ·un responsa– bile programma politico. Ma molti li– berali de! Sud (pochi del Nord) sosten– gono che è proprid ,compito del po.,:– tito liberale dar,e, per que! che è pos– sibile, al • Qualunquismo • un conte– nuto pol,itlco e salvare così un numero con3iderevole di Italiani da pericolosi ' sviamenti antidemocratici, che, sfrut– tati dal primo avventuriero politico di turno, potrebbero prer,iudicare an– cora una volta le deboli forze della de– mocrazia italiano.. Questo in rea!td dovrebbe essere il compito di tutti i partiti e non prero– gativa dei soli liberal.i; ma è >pur vero che se glt altri partiti manco.no di sen– sibilitd politica e finiscono, agitandosi molto, per costruire ,una democrazia smza democratici, non è detto che i liberali li debbano seguire. Tuttavia dalla cosc!enz~ di questa situazione di fatto all'u!cita dal Govèrn.o, U po.3so è lungo. E' così !ungo che secondo noi ne! farlo I liberali $i romperanno le gambe e il partito si scinderà. Il partito Ubera!e ha sinom condot– to uno. illuminata opera di controllo nell'ambito del Governo. Quest'ope,;a deve continuare e consolidarsi maggioT– mente in vista della Costituente. Secon– do noi, è proprio ora che il pa·rbito li– berale deve saper affermarsi ne! Go– verno; controllare e costringere le si– nistre 11,l rispetto della legalità demo– cratica in momenti di accesa passione c@me quelli che precederanno le ele– zioni. Le elezioni saranno fatte libera– mente e legalmente, se non vi saranno nè violenze nè imbrogli, e qualunque ne sard l'esito il partito !ibero.le avrd vinto la sua prima battaglio., avrà af– fermato i suoi princìpi: ed è quello che conta. E' bene forse ancora u11.avolta ri– petere che i principi del liberalismo non escludono la collaborazione politica con i comunisti, sino a quando i comunisti operino nell'ambito democr,atico; ed anzi quei principi comportano e ricer– cano quella co!laborazione. Così che qualunque manovra da parte dei libe– rali di escludere le sinistre· dal Gover– no, oggi, in Italia, sarebbe un'azione di irresponsabllt e di pazzi. La nuova de– mocrazia italiano. o sorge ,con la parté– cipazione de!!e sinistre, o sa·rd un or– rendo e vergognoso aborto, Il pezzo era forte e cl fece sperare che sarebbe stato meditato da tutti i 11- bera'li; ora, non ci resta che lnv:ltaN l'amico MagJ!ano e i tanti che appro– veran•no incondizionatamente Il suo ap– pello a trame le debite conseguenze per non p01 1 si in contraddizione flagrante con le loro in:,inuazioni più intime e più generose. SÈKAFJCUB

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