Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

340 LU STATO M DER~O LETTERE ALLO STATO MODERNO La vagheggiata operazione del cam– bio della ·moneta, di cui ha discorso Libero Lenti nel numero 18 di que– sta rivista è, come ognuno riconosce, operazione difficile, complessa e costo– sa. Per raggiungere tutti gli scopi fi– scali ed economici che da essa possono attendersi, la conversione dovrebbe giungere Inattesa e conservare caratte– ri indispensabili di rapidità e simul– taneità: fatta· bene, essa sarebbe un'i– stantanea fedele della distribuzione dei patrimoni liquidi, colti in un momen– to di congiuntura particolarmente in– teressante. E' indubbio che all'indoma– ni della liberazione dell'Italia setten– trionale sarebbe riuscito assai oppor– tuno, e giovevole soìtd' molteplici a– spetti, conoscere la conformamone qua– litativa e quantitativa dei vari ceti che detenevano le ingenti masse di biglietti di banca; ma è altrettalilto in– dubbio elle mancavano allora le con- . dizioni indispensa,bill al censimento, e che mancheranno per un bel pezzo an– cor.,. Per ragioni di forza maggiore l'oc– casione buona è passata: chi ha la re– sponsabilità dell'operazione deve ora lavorare perchè quando questa invo– cata conversione sarà un fatto com– piuto, siano state raggiunte almeno le finalità che' diremo minori. Può darsi che nei mesi scorsi il go– verno abbia studiato seriamente un progetto di rapida ed efficace stampi– gliatura (sull'esempio di quanto han– no fatto Francia e Belgio) e che l'ab– bia abbandonato soltanto cii fronte a difficoltà pratiche rivelatesi insormon– tabili. In un paese sconvolto dalla guerra, senza comunicazioni sicure, senza adeguata attrezzatura di uffici e di personale, governato per di più da leggi e autorità diverse, un ordine di peren,torla denuncia dei biglietti di banca con conseguente ritiro e par– ziale sostituzione di essi, avrebbe por– tato nuova confusione a ooa già con– fusa situazione generale. Solo in un territorio relativamente ristretto, nel quale l'apparato burocratico funzioni a dovere, simili provvedimenti possono avere successo. In Italia era forse più saggio desistere senz'altro dall'idea di un cambio non adeguatamente prepa– rato, e raffrenare autorevolmente le indiscrezioni, le vaghe notizie, i timori che misero In allarme molti deten– tori di biglietti e li spinsero a investi– menti prudenziali Jl cui effetto fu di nuocere maggiormente ali' economia del paese. Oggi tuttt sappiamo che il cambio è allo studio, ~lk ~ vvcrrà un giorno o , 1 tro, che i nuovi b\gl!ett! sono già pronti: è chiaro che la sorpresa non avrà più alcuna parte nel gioco. Nes– suno che abbia interesse a celare Il proprio patrimonio liquido li farà prendere alla 1provvi1ta dal prannun. ciato provvedimento: tutti banno di– nanzi a sè tutto il tempo per regolarsi secondo convenga loro. Dall' operazione è tuttavia lecito, attendere qualche vantaggio; si inten– de: I vantaggi che esSà può ancora dare e non altri: 1) censimento della circolazione cartacea; censimento desiderato per evidenti ragioni di buon ordine am– ministrativo e di politica finanziaria .. Un certo numero di biglietti sparsi nel paese non verranno presenta ti alla conversione, causa l'incuria dei loro detentori e finiranno annullati a favo– re dello Stato; non credo cl sia trop– po da rallegrarsi -di questo profitto inatteso e imprevedibile. Altri biglietti emigrati clandestinamente all'estero cercheranno Invano di rimpatriare e perderanno anch'essi il loro valore. A quanto ammontino i biglietti italiani circolanti all'estero è difficile dire, ma sono forse meno di ouel\o che comu– nemente si congetturi (come prova Il cambio della lira sul mercatò libero svizzero, che si è assestato intorno a un prezzo relativamente sostenuto e non cede per eccedenza di offerta su domanda. In ogni caso si tratterà di un importo esiguo di l'1glietti annul– lati, che non inciderà sensibilmente sul nostro problema monetario. 2) censimento dei patrimoni li– quidi; censimento intorno al quale non conviene però farsi eccessive Il– lusioni. Poiché I nuovi ricchi, come li chiama Il Lenti, non sono cosi inge– nui da farsi Iscrivere senz'altro al– l'anagrafe fiscale, si può essere certi che al momento della denuncia il de– naro sarà passato dalle loro mani a mani meno compromesse. I nuovi ric– chi avranno comperato beni, o aperto conti presso le banche, o sottoscritto magari titoli di Stato. In occasione del recente prestito nazionale non si è del resto cercato di allettare questa nuo– va borghesia, sia offrendo un discreto !asso di interesse, sia dando assicura– . ·' one di quell~ discretezza che è stata n'(nora buona norma di politica finan– ziarla In materia di debito pubbÌico? SI annunci il provvedimento di cambio della moneta e si vedrà Il denaro af– fluire per mille rivoli alle banche, sal– ·10 tornare a uscire mutato di veste l'indomani stesso dell'operazione. A !a– re le denunce saranno . in massima ·,arte gli Istituti finanziari, banche e assicurazioni, 'ed altri eiiti di interesse pubblico. Se cosi stanno le cose è forse inopportuno suggerire di pre_ndere pre– testo dalla conversione per colp:re i -,nrtatorl di denaro con un'imposta proporzionale o, peggio ancora, con una imposta fissa e personale, come vor– -ebbe Il Lenti, o progressiva. Il solo •;more di que11ta imposta creerebbe un '"'rti~lnoso e pericoloso movimento di valori • l'Imposta cadrebbe aul deten- rori occasionali dei biglietti assai più ·he sui veri proprietari. Tutto un si~ sterna di traslaz!one andrebbe stu– diato per porre rimedio a_ questo in– conveniente;· e sarebbe cagione di altri ostacoli e altra confusione. Il censimento del biglietti di banca, spogliato d'ogni finalità tributaria im– mediata, può certamente giovare alla formazione dello schedario· personale, necessario e moderno punto di pdr– tenza dì ogni accertamento fiscale. Ma come provvedimento abbandonato a se stesso, non integrato in un sistema di più vasti ed armonici provvedimen– ti, esso vale assai poco. La statistica degli elementi patrimoniali deve esse– re allargata a tutti i valori personali di debito e credito, comipciando dai conti presso le banche e dalle polizze di assicurazione, a tutti i titoli e va– lori mobiliari, azioni od obbligazioni che siano. -E' augurabile che il nostro sistema tributario giunga presto a questo. Non si tratta di m-eare istituti nuovi o di fare esperienze pericolose sul fragile organismo italiano. Si trat– ta soltanto di riformare il riformabile. approfittando della nostra e dell'altrui esperienza. Il problema dei titoli può •mbrare particolarmente delicato ma non è affatto inso.ubile. Occorre che il fisco cataloghi per ogni contribuente. la relativa sostanza in titoli. L'evasione fiscale può venire vinta colla nomi– natività obbligatoria delle azioni e del– le obbligazioni; ma v'è un'altra via che altrove ha dato prova buonissima ed evita di ricorrere al rimedio estremo della nominatività: basta introdurre quella che gli svizzeri chiamano lm– r,osta preventiva. Su tutte le cedole delle obbfiirazioni rn tutti i ~ividend! •Ile azioni si trattiene alla· fonte. a disposizione dello Stato una data per– centuale, mettiamo il quaranta per cento. Solo a quel contribuenti che dimostrano di avere dichiarato al fisco uei certi titoli e di pagare su di essi imposta ·patrimoniale e l'imposta ge– ·,erale di reddito, la quota trattenuta è computata come acconto di imposte o restituita; per tutti i titoli non de– •unciatl essa è invece incamerata' dal– lo Stato. S1 studino anche da noi provvedi– --nenti di questa natura e si darà al– l'accertamen lo dei patrimoni liquidi conseguenti al cambio dei biglietti di hanca Il su2 esatto significato fiscale e sociale. AIYrimenti esso resterà un'o– µ,m,zione isolata e senza efficacia du– ratura. Peggio ancora: sarà un'ennesi– ma prova dell'assurdità e Iniquità del 'lostro sistema fiscale. D'accordo, quasi su ogni punto, con. U Caizzi. O, meglio, il Caizzi è d'ac– cordo con me. Infatti, cosa chiedevo nell'articolo dianrl ricordato? Che il cambio della moneta venisu eseguito

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