Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

338 chiarezza di vedute del governo sovie– tico. Avveratasi la previsione dell'an– nessione austriaca, Lltvinov prevede la crisi della Cecoslovacchia; teme che, abbandonata, essa debba capitolare; e aggiunge Il 23 marzo 1938 (p. 224): « La Francia non ha fiducia nell'Unione So– vietica e questa non ne ha nella Fran– cia•· Questa sfiduoia reciproca fra Rus– .sla e Occidente ha aperto le vie alla spaventosa impresa nazista. Essa è prevista con parole lungimiranti in un rapporto del 1° aprile 1938 al Segreta– rio di Stato nel quale dopo un collo– quio del Davles con Lltvinov, vengono riferite le parole scultoree con le quali questi profetizza un intero lustro della tremenda storia recente (p. 233): « Tutta l'Europa, meno la Russia e la Gran Bretagna, sard fascista. L'Ita– lia pianterd POI la Germania come nel– la guerra mondiale. La Russia deve provvedere da sola a resistere •· L'interesse culmina In una lunga conversazione di Davies con Stalin, ri– ferita in un documento del 9 giugno 1938. In una lettera al Segretario di Stato (p. 266)) è riferita una frase di Sta•lin : • Il governo di Charnberladn rafforza la Gennania e tiene la Fran– cia soggetta all'Inghilterra. In fondo tendono a fare la Germania forte con– tro la Russia, la politica di Cha.mber– laln fa!lird perchè i dittatori fascisti tireranno Il gioco troppo avanti. La Russia è sicura di sè •· Al primi del fatale settembre 1938 (Il settembre di Monaco) Hitler tiene un discorso russofllo (p. 333) dichiaran– do che la Russia non è vulnerabile ter– ritorialmente nè per blocco, che ha po– derosi armamenti, inoltre i centri in– dustnlali a 4000 e 6000 km. dai confini e in più l'idea dvoluzionaria. Dopo Monaco la bufera si addensa. pavies scrive all'amico Hopklns, fino dal gen– naio del 1939 (p. 337): « La politica di Chamberlain può far sì che i Soviet si trovino trascinati ad un accordo eco– nomico e ad un armistizio ideologico con la Germania•· Il 3 aprile 1939 in occasione di una visita a Churchill a Londra scrive nel diario (p. 341): « ~ quasi l'unico che capisca qui la situa– zione pericolosa •· Già li 26 maggio 1937 egli si era incontrato con Chur– chill e aveva scritto (p. 115): « pec– cato che quest'uomo non abbia voce nel governo •· Il pensiero russo sulla crisi è espres– so da Molotov (ohe aveva preso il po– sto di Lltvlnov) nel maggio 1939. Egli ricorda per l'ultima volbi il monito di Stalin e dichiara che il governo è pron– to a concludere un trattato con Fran– cia e Inghilterra purchè. (Davies, p. 346) eia un chiaro patto di assistenza reci– proca ed estesa al piccoli paesi europei confinanti con la Russia, mentre le proposte franco-inglesi non conteneva– no tale garanzie. Quando scoppia la bomba del tra.tta.– to rusao-germa.nico Davles ~ a New York e SC111ve a1 Segretario di Stato Il LO STATO MODERNO 22 agosto 1939 (p. 351): « Questa bomba non era inaspettata. La Russia, offesa per Il mancato Invito a Monaco, aveva sfiducia In Chamberlaln e in Daladier. Se la Polonia non cede e Inghilterra e Francia la sostengono, la guerra è cer– ta, dopo che Hitler con questa vittoria diplomatica ha la sicurezza a oriente. Guai per la clviltd se Germania e Rus– sia trovano il modo di intendersi sulla base della complementarità dei loro prodotti e delle loro economie •· Ma dopo due anni, i due anni forse più oscuri della nostra vita, Hitler, tra– scinato dal suo demone, dal demone di tutti i tiranni, aggredisce la Russia. Il Davies scrive l'indomani, 23 giugno 1941 (p. 368): « L'aggresaione al!a Russia. è favorevole per le democrazie occidenta– li: la remtenza sovietica stupirà i! mon– do e gli Stati Uniti devono dare ai rus– si ogni possibile aiuto perchè essi lot– tano contro la più grande minacela che abbia mal attentato alla sicurezza ame– ricana•· Le spese militari ,russe supe– ravano già allora l'entrata fiscale delle Isole britanniche e quasi il gettito con– federale degli Stati Uniti. Il contenuto rivelatore di questi do– cumenti del Davles che vanno dal 1937 al 1939, dimostra come il libro non a– vrebbe potuto uscire prima del 1941, cioè prima dell'aggressione tedesca alla Russia, senza scoprire alla Germania come la Russia si attendesse l'assalto e come avesse f.!rmato il patto del 1939 ben sapendo che Hitler !o avrebbe strappato. Con la politica russa di prevenzione della aggressione tedesca, politica te– nuta ferma nonostante le blandizie e anche dopo il trattato dell'agosto 1939, vanno annoverati altri atti e segnata– mente la serie dei processi e delle ese– cuzioni di capi clviii e militari, che il mondo non poteva comprendeTe allora nel vero significato di controspionaggio. Un rapporto di Davies al Segretarlo di Stato del 17 febbraio 1937 narra il processo Radek (da p, 25 a 36) che se– guiva dopo sei mesi a quello di Zino– viev. Confessa il Davis di essere stato dapprima sospettoso ma di essersi con– vinto durante Il processo della verità della congiura e ritiene, come tutto il Corpo Diplomatico, che la condanna sia stata giusta ed inevitabile. Segue il proqesso Tukacevski: in un colloquio con LttV!Ìnov del 4 luglio 1937 (p. 128), Davles esprime il timore che il processo turbi la fiducia occidentale verso la Russia, ma Litvinov rusponde: « Un giorno il mondo comprenderà che ciò che è accaduto era necessario; anzi è stato reso un servizio al mondo, per– chè, difendendosi dalla signoria di Hi– tler e dei nazisti, l'U.R.S.S. costituisce un baluardo contro questa minaccia •· Imputati erano alti funzionari, giudici, marescialli e alti ufficiali loro colleghi. Sei mesi dopo (p. 153) « nel processo Bucharln escono le prove che giustifi– cano le condanne: esse erano certo no– te al giudici •· Questi processi con i quali, ormaJ e noto, la sola Russia è stata immunizza– ta da una quinta colonna germanica quando venne, quattro anni dopo, l'in, vasione, :Canno meditare con quale di– sinvolto cinismo la Germania abbia preparato le sue aggressioni alimentan, do in Russia il trotzkismo comunista e in !talla il fasci.smo. Da ultimo, quale documento della li– bera e saggia evoluzione dell'opinione pubblica negli Stati Uniti, vediamo co– me il Davles ne sia .;tato una delle g11!– de più illuminate. Egli, scoppiata la guerra russo-tedesca, tiene una confe– renza a New York nell'ottobre 1941 per caldeggiare gli aiuti militari e nel dia– rio nota che molti gli hanno domandato se Stalin concluderà una pace separata. Non si conosce abbastanza la Russia. La vera domanda è: e costringeremo noi Stalin a fare una pace? Noi lo abbiamo gettato nell'agosto 1939 nelle braccia di HUler •· • Stalin conosce la lotta qua– drisecolare fra teutoni e slavi e sa quale sorte hanno avuto i fratelll sla– vi sotto Hitler. I russi vorrebbero piut– tosto morire da slavi che vivere da schiavi•· C. Espansione Prima di esporre le considerazioni che cl riguardano più da vicino come italiani, gettiamo uno sguardo sulle di– rettive russe che appaiono delinearsi quale conclusione della vittoriosa difesa. Che una volontà russa sia per eser– citarsi In Europa non è dubbio. La Russia è in marcia come abbiamo visto da due secoli in questa direzione; ha avuto lunghi arresti, ma una guerra vittoriosa accelera, come una potente febbre, il processo di crescita. E' vero però che l'influenza sarà reciproca, cioè anche dell'Europa e dell'America sulla Russia. Sarà l'Influenza russa di carattere di– struttivo? Certamente no. Primo per– chè, come mi pare dimostrato, siamo ben lontani dal comunismo di guerra 1917-22 e dallo spirito che lo informa– va; poi, perchè la Russia ha sofferto annate di fame e altre di privazioni per prepararsi e dopo ciò i sacrifici e– normi di questa guerra e perciò più di qualunque altro paese desidera pace; infine perchè Stalin è costruttore e non avventw·iero come erano i suoi nemici, l'invasato sanguinarlo e il tristo ciarla– tano. Già il Miliukov, che ben conosce– va persone e cose, giudicava nel 1920 che Lenin « stava fabbricando sul saldo suolo della buona tradizione autocrati– ca ma che per quel che rigua.rdava altri paesi disegnava castelli in aria • (Cro– ce, Storia. d'Europa, pag. 356). Anche a non voler accogliere con qualche riserva questo giudizio dell'a– cuto democratico russo, vediamo oggi Stalin seguire in gran parte le orme di Pietro e di Caterina e servirsi del pre– stigio di rivoluzione e guerra per in– staurare non più sogni ma influenze politiche salde, territoriali e internazio– nali. (COfltinua.rlcm• at prossimo numero)

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