Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

Sul Partito d'Azione Si dice e si scrive che il socialismo riassume la somma delle aspirazioni egualitarie e fa sua l'esigenza di una vera giustizia tra gli uomini. Tuttavia dobbiamo intenderci bene. Molte sono le solu:i.ioni che possono essere date al– le esigenze di giustizia sociale, talchè al concetto di socialismo va oggi ri– servato il significato generico di aspi– razione alla soluzione di tali esigenze, mentre sarebbe un grosso errore iden– tificarlo con una determinata corrente politica che, se pure interes'sata all'av– vento di una società più giusta ed equi– librata, tuttavia del socialismo rappre– senta una particolare modalità tra le tante possibili di realizzazione. In que– sta accezione meramente umanistica, co– me ebbe a scrivere il Pischel, noi im– pieghiamo i termini di socialismo e di socialista. All'inizio semplice affermazione dot– trinale, il pruncipio socialista, nel corso degli anni, ha trovato neg!Ji sviluppi della nostra società fattori importan– tissimi di incremento. Il costituirsi, con il sorgere dei grandi centri industriali, di forti collettività proletarie operaie e la loro progressiva evoluzione politica rapresentano senza dubbio gli elementi più appariscenti e più noti tra quelli che ne detenninarono l'affermazione come movimento politico - economico– sociale di primo piano. Ad universaliz– zare la coscienza socialista hanno inol– tre notevolmente contribuito - e ciò è assai meno noto - la guerra 1914-18 ed ancor più l'attuale col diffondere tra le masse operale una più profonda consapevolezza dell'importanza del ruo– lo da esse svolto nell'economia gene– rale del paese. Soprattutto la guerra attuale con l'imporre drasticamente ai cittadln! di ogni ceto gli stessi proble– mi vitali, con l'accomunarli in pericoli collettivi - primo fra tutti quello dei bombardamenti aerei - e con il solle– citare conseguentemente una maggior comprensione reciproca ed una più sen– tita solidarietà, ha lavorato in favore del principio socialista. V4 ha lavorato rivelando, con la potenza degli eventi straordinarii e delle eccezionali situa– zioni, un'umanità comune a tutti I cit– tadini di qualsivoglia ceto di origine, vi ha lavorato con l'attenuare, anche materialmente, nella rarefazione dei beni di consumo, le differenze nel livello di vita delle singole classi. Sotto quest'ultimo punto di vista stret– tamente economico la guerra dalla quale siamo usciti ha avuto realmentè ed avrà ancora in futuro una funzio– ne rivoluzionaria. Perchè, con il rapido spostamento del benessere verso deter– minati ceti, ha creato, è vero, dei nuovi privilegi, ma, spezzando la· cristalliz– zazione di quelli preesistenti, ha reso idealmente fluida la situazione, ha con- LO STATO MODERNO 33P OPINIONI ferito un più appariscente carattere di reversibilità ai processi di evoluzione economica e ha dato, in tal modo, alle masse la sensazione della revocabilità e della precarietà dei privilegi. Oggi non è adunque ammissibile ignorare l'attualità della esigenza so– clal!.~ta: un giudizio di inopportunità ch'essa venga realizzata è e deve sen– tirsi come impegnativo di un atteggia– mento morale e non già deve essere formulato sulla base di pure considera– zioni egoistiche. Per questo giustamente si afferma - è ancora il Pischel che scrive - la democrazia non poter og– gi sussistere senza far valere delle pro– fonde esigenze verso l'uguaglianza delle posizioni di partenza, l'eliminazione dei privilegi, la distribuzione delle risorse. Equa!ity of opportunities, « ugua– glianza delle posizioni di partenze » va– le a dire il principio che tende ad an– mlllare o ridurre per quanto è possibile i privilegi di nascita e di casta, affln– chè ciascun essere umano affronti la vita' ed i suoi problemi con più equi– librate ed approssimativamente pari possibilità materiali di sviluppo, sta alla base della soluzione che il P. d'A. dà al problema sociale. Soluzione, come è facile cdmprendere, individualistica che contempla, in altre parole, nel gio– co alterno e teoricamente paritetico delle possibilità, un continuo fluire e ri– fluire di singoli Individui attraverso le barriere sociali, in virtù delle indi-. viduali possibilità potenziali, che, se an– che trovano le identiche condizioni ma– teriali di sviluppo, non possono venire parifi<:Bte. Soluzione nell'essenza assolutamente antitetica alla soluzione marxista, che è sostanzialmente collettivistica nella trasposizione di una intera classe: H proletariato. La mèta cui tendono il marxismo e le ccnirenti politiche che ad esso si riallacciano è infatti quella di conferire al proletariato, pur sen– za snaturarne la fisionomia, gli attri– buti e le prerogative di altre classi. In questo senso va intesa l'opera di chi vuole che il prole tarlato abbia i suoi poeti ed i suoi santi, I suoi scienziati ed i suoi statisti. La soluzione marxista del problema sociale, se realizza l'as– sunto rispettando la fisionomia del pro– letariato, è veramente collettivistica nel tentativo di contrapporre alle altre, .in posizione di parità o, come si vuole, di egemonia, la classe proletaria. Am– messo tuttavia che essa si realiui nel– la sua prima parte, ma fallisca il com– pito di mantenere al proletariato il pro– prio carattere e la propria fisionomia, l'intero processo, come è evidente, ri– dotto ad una semplice 60Stituzione col– lettiva di ceti, sarebbe nullo e sterile, in quanto mancante di quelle capacità di divenire quotidiano, essenza di ogni vero e creativo progresso. Ma torniamo alla soluzione che del- l'esigenza ugualitaria dà il P. d'A. Chè, se anche il P.d'A. sollecita sul plano economico la liberazione . del proleta– riato dalla schiavitù del salario e sui piano politico una sua cosciente parte– cipazione. all'amministrazione pubbli– ca, in funzione quindi di classe e non di singoli individui, sta tuttavia alla base della sua soluzione del problema sociale la possibilità del singolo di tra– sferirsi da classe a classe con la con– temporanea implicita aSS'UOzione dei caratteri propri! della nuova posizione acquisita. Per questo noi sosteniamo che la lotta di classe non rappresenta per il P. d'A. un corollario imposto dal– la propria dottrina. Ed anche perchè non ci è possiJ:,ile prescindere dalla struttura economlco-sooiale dell'Italia, che è quella di un paese in cui esiste un ristretto proletarila to agricolo ed operaio, mentre la massa lavoratrice è costituita dall'artigiano, dall'impiega– to, dal contadino diretto od indiretto proprietario del fondo, dal piccolo com– _merciante, dal professionista. E' omo, sempre rifacendoci ai concetti prece– dentemente esposti, che tale struttura si presta particolarmente 'alla realiz– zazione di· una uguaglianw dellé posi– zioni di partenza e che per la soluzio– ne delle esigenze sociali in Italla non si pongono in termini necessariamente antagonistici gli Interessi delle singole classi, se si eccettuano gli Interessi d-i quelle ridotte e pur potenti minoranze che, arbitre di molte leve di comando, hanno la possibilità di insidiare real– mente Il libero sviluppo della equa– Uty of opportunities. Contro le quali minoranze, che si identificano nelle forze reazionarie, appare inoltre evi– dente che le altre classi hanno comuni interessi da difendere e com'll!lle la, op– portuni tà di collaborare. Cosi concepita la soluzione dell'esi– genza di giustizia sociale come solu– zione individua'listica, ne consegue in linea diretta la necessità de].]Q libertà individuale, del libero sviluppo della personalità umana. Unica limitazione al libero sviluppo individuale H rtspetto del principio della eqoolitl/ of opportu– nitiea. Questo è pe1· noi il socialismo d~l P.d'A., sintesi veramente e non com– promesso tra liberalismo e socialismo, sintesi sboccante In una soluzione anti– tetica a quella marxista (e pertanto non è più socialismo), che, per la sua natura schiettamente Individualistica solamente può realizzarsi nel liberalistico rispetto dell'individualità umana. Per questo non sono da noi accettabili le definizio– ni di socialismo amarxista, di socialismo aclassista. Per noi il P.d'A. è altra cosa: sintesi, nel significato illustrato, di Giustizia e Libertà. Sintesi che diventa il volto del– la nuova democrazia. FRANCO CERESA

RkJQdWJsaXNoZXIy