Lo Stato Moderno - anno II - n.15 - 5 settembre 1945

178 LO STATO MODERNO stenza ai biechi tentativi di coartazione - torne– ranno in patria con uno spirito forse assai diverso da quello dei reduci dai campi d'Africa o delle Indie, fra i quali saranno ancora radicati e diffusi antichi stati d'animo del tempo fascista: non si può negare tuttavia· a quella che è stata gran parte della gene– razione del fuoco l'arma della scheda come mezzo d'offesa e di difesa ideale nella lotta politica, se non sì vorrà che essa ricorra a diverse e più minacciose -armi," e la grande Assise Nazionale destinata ad ela– borare le fondamenta della nuova vita pubblica it:t– liana perderebbe del suo significato storico e politico se fossero escluse dal diritto di parteciparne alla formazione attraverso la discussione ed il voto cen– tinaia di migliaia di uomini delle nuove generazioni. E ancora, in tema di partecipazione delle masse popolari alla manifestazione del suffragio univeisale si è accennato alle attuali condizioni delle comuni– cazioni che, non consentendo la circolazione della stampa, non consentono quella delle idee, sicchè la maggioranza della popolazione non ha a tutt'oggi idea alcuna dei diversi schieramenti polìtici: e si può aggiungere che, in relazione alle indicate condi– zioni, indicendosi i comizi nella avanzata stagione autunnale, o peggio nel periodo invernale, buona parte degli elettori residenti lontano dalle sezioni potrebbe astenersi dal voto, sminuendo pericolosa– mente il valore politico di elezioni che ai fini della futura nostra vita costituzionale non debbono tolle- , rare di essere discusse. Ed infine un sicuro indice · della scarsa maturità attuale ad affrontare una cam– pagna per la Costituente da parte degli stessi partiti nazionali è fornito daUa constatazione che nessuno di questi ha ancora cominciato a dibattere entro il proprio seno i grandi problemi costituzionali ed a prospettarne\ le soluzioni. A tutte queste valide e non agevolmente supera– bili considerazioni rispond_ono i fautor,i di una pronta convocazione dei comizi elettorali politici al di fuori e al di sopra di ogni em_pirico impedimento o varia difficoltà col richiamare Ie menti alla considerazione della ormai quasi insostenibile situàzione economica del Paese: ed il quadro, che pur non scopre aspetti ignorati della congiuntura, riesce ogni volta più pa– tetico e drammatico. Industrie che dovranno cessare ogni attività con milioni di disoccupati, legioni di reduci senza lavoro e pur con disperata volontà di conquistarsi il proprio posto al sole, impossibilità di arrestare l'emorragia finanziaria sempre più, copiosa col crescere quotidiano delle rivendicazioni e degli oneri e lo svilimento della moneta: estrema difficoltà, se non impossibilità, per un Governo non sostenuto ,dall'appoggio del suffragio univen,ale di iniziare ed avviare efficacemente l'opera della ricostruzione. La Costituente, solo la Costituente, potrà avere l'auto– rità e la forza di affrontare gli enormi problemi eco– nomici, politiéi e sociali che urgono alla risoluzione, l'autorità e la forza di contenere ed arrestare, in un primo tempo, il processo di franamento, e di inizillre successivamente quello di riedificazione. Così sotto iÌ premere, che si va fa<;endo sempre più inquieto ed ansioso, di una situazione di fatto che esige prontezza di d_ecisioni, gli animi di molti si volgono dall'ango– scia delle prospettive verso quella Costituente, che si invoca quasi fervidamente come solo possibile rime– dio ed estrema àncora· di salvezza atta ad arrestare nella corsa alla deriva il malconcio vascello nazionale. La verità è, a questo proposito, che ancora una volta l'intima fiacchezza della nostra sensibilità e della nostra volontà politica va creando e idoleggiando un mito: quello della Costituente come sola e su– prema Corte regolatrice e ~estauratrice della vita nazionale in tutti i suoi aspetti. Espressione del suf'"' fragio universale drammaticamente risorto dalla tomba entro cui l'autocrazia aveva inteso rinchiu– derne le spoglie, si vuole immaginare che essa sappia affrontare la situazione col risoluto vigore che solo la legale certezza dell'appoggio popolare può fornire, gettando le basi del risanamento della nostra vita economica nel tempo stesso in cui stabilirà le solide fondamenta del nostro nuovo assetto politico e so– ciale. Nè si pone mente, éiò proclamando, alla pur elementare considerazione che la Costituente, cui si pretend.erebbe affidare tanti e così svariati e contra– stanti compiti, non è nella realtà se non un istituto giuridico, astratto come tutti gli istituti del genere, una forma del diritto pubblico che dovrà essere riempita di una sostanza politica determinata e che potrà fare o non fare determinate cose, affrontare e risolvere determinati problemi, riuscire in una deter– minata politica o giungere alla constatazione della propria impotenza e del proprio fallimento, proprio a seconda della qualità della sostanza politica che vi verrà immessa. La Costituente è un'assemblea: e la capacità di essa dipenderà soltanto dal grado di pre- - parazione e maturazione éui sarà pervenuto il Paese attraverso la campagna elettorale che si concluderà con la scelta d'una politica e dei rappresentanti destinati a darvi esecuzione. Ora nelle disperate con– dizioni che ci vengono illustrate, mentre non può ravvisarsi g~ranzia alcuna per la· _libera elezione di un'assemblea che fedelmente esprima i reali orien– tamenti del Paese, di questo raccogliendo gli uomini più degni e capaci di tradurne nelle leggi e negli isti– tuti le indicazioni, non potrebbe non apparire atto di suprema sconsideratezza quello di voler scaricare sulle spalle d'una assemblea fatta non per gover– nare, ma per discutere e deliberare, la responsabilità d'una situazione di emergenza che richiede d'essere affrontata al più presto e con estrema decisione: di un'assemblea che dovrebbe elaborare, con la rapi– dità imposta dall'urgenza, i piani della ricostruzione economica insieme alle nuove leggi costituzionali dello Stato, quelle nuove leggi sul cui contenuto nes– suno osa ancora prender oggi posizione. L'unica con– seguenza di tutto questo potrebbe verosimilmente esser soltanto. quella che non vi sarebbe nè un go– verno capace di governare nè un'assemblea in grado di compier l'ufficio proprio, e cioè di discutere ed elaborare le leggi organiche dell<1 Stato. Appare dunque stretto dovere di logica politica concludere che l'arduo compito di affrontare e risol– vere l'attuale pericolante situazione per avviarla almeno verso. un principio di relativa normalizza– zione spetta ancora e necessariamente all' attuale Governo di unanimità nazionale che ha il compito di combattere e vincere, con drastici provedimenti, la battaglia per il rovesciamento della tendenza di con– giuntura sul terreno economico e politico. Attuata la necessaria politica, combattuta e vinta la battaglia e salyati i presupposti di vita del nostro consorzio na– zionale, ci volgeremo allora alla Costituente: ma que– sta deve essere non già un punto di partenza, ma un punto di arrivo. Il Paese deve giungere ad essa .dopo

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