Lo Stato Moderno - anno II - n.10-11 - 5 luglio 1945

811 _LO STATO MODERNO._ 5 LUGLIO 1945 prietà immobiliare sarà colpita dall'imposta sul capitale, potrà rimanere immutata per quanto concerne le aliquote. La pro– cedura di accertamento dovrà essere uguale a quella della ricchezza mobile. L'imposta complementare sui reddiÙ deve dare molto di più di quello che finora ha reso. Le sue aliquote per gli alti redditi dovranno essere notevolmente elevate." Perchè essa risponda pienamente al suo scopo, dovranno però essere colpiti anche i redditi derivanti da titoli di Statò, rendendone obbligatoria la nominatività. Dovrà essere però modificato il sistema di accertamento. Vietato il metodo induttivo di nuovo instaurato, anche se scarsamente applicato. Questa imposta povrà colpire i redditi· in base a quegli elem~nti certi che opportune nonne regola– mentari basteranno a fare emergere. Se per esigenze di altro ordine dovrà invece .procedersi· ali'aboHzione della nominath vità dei titoli, il metodo induttivo per l'accertamento della imposta complementare sani senz'altro da applicare, sia pure con opportune cautele. · Quanto all'imposta sugli utili di guerra, il carattere in– troduttivo di questo capitolo ci vieta di occuparci di tale imposta che richiede una particolare trattazione. Basterà qui osseryare sull'argomento che l'attuale legislazione è inefficace. Essa è servita solo a colpire i modesti redditi, essendo sfug– giti i maggiori. Su di essa dovrà farsi assegnamento notevole anche perchè, per le industrie, potrà servire a compensare i danni di -guerra, dando così un buon contributo al loro ri– sarcimento. L'imposta però sulla quale <lovrà farsi maggior affida– mento per un immediato e largo gettito è l'imposta sul pa– trimonio. E' inevitabile una vera e propria « leva » del capitale che, con aliquote massime per le cifre -più imponenti, dovrà su 1,- consorzi I - Il dato di fatto da cui occorre partire per discorrere di quelle forme di concentrazio1)e industriale che van sotto il nome di cartelli o consorzi è questo: che esse sorsero st<,– ricamente, come forme di associazione volontaria e sponta– nea tra produttori, nei più vari paesi, indipendentemente dalla loro struttura politica, e cosl, cd anzi in primo )uogo, nei paesi democratici come gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia. In tale loro aspetto, anzi, esse appaiono come portato cd espressione ad un tempo della libertl1 contrattuale e della li– ·bertà di associazione. E· meritevoli di sospetto e di freno· unicamente nelle )oro possibili degenerazioni monopolistiche .. E'. solo nel loro aspetto coattivo ed obbligatorio eh' esse appaiono come legate a forme politiche di pianificazione, o regolamentazione dall'alto, dell'economia, e quindi contrad– dire ad entrambi gli or or enw1ciati principi di libertà. II - Nei consorzi obbligatori, il se del vincolo (e talvolta anche il come) è sottratto alla volontà dei coi1sorziandi (od almeno di qualcuno tra essi) ed imposto ex auctoritate me– diimte un provvedimento di_ natura legislativa od ammini– strativa. E poichè questa coazione al vincolo può manifestarsi in un duplice modo, a .seconda che il provvedimento amministra– tivo o legislativo di costituzione sia o meno eccitato dail'ini– ziativa (di' umi parte almeno) degli interessati, la specie der · consorzi obbligatori si divide ulteriormente in due sottospe– cie: consorzi obbligatori veri e propri o in senso stretto, e consorzi misti, o consorzi obbligatori ad iniziativa privata. dare il maggior conn:ibuto al risanainento della nazione. Oc– corre che grandi e piccoli si considerino rispetto allo Stato i depositari del proprio patrimonio, dovendo tutti contribuire alla rinascita della nostra -grande famiglia con. tutti i mezzi n nostra disposizione. . Per il bene di ognuno tutti -dovremo-contribuire all'opera di ricostruzione di cui noi dovremo essere i primi ad offrire i mezzi. Il Paese dovrà rinascere e rioccupare nel consesso delle nazioni il posto che gli spetta tanto più presto quanto più presto risanerà non solo le sue ferite morali, ma anche quelle materiali. A questo risanamento tutti i cittadini dovranno concor– rere volonterosamente se non ,;orranno essere chiamati a farlo attraverso l'inflazione che libererebbe il~unediatamente lo Stato di tutti i suoi debiti, ma causerebbe rovine interne senza fine e la perdita per lunghissimo tempo del credito interna- zionale. · Per la emissione dei titoli occorrerà in avvenire evitare quanto più possibile l'emissione di quelli a lunga scadenza, valendosi quanto più largamente possibile per i bisogni di · tesoreria di quelli a brevissima scadenza, preferendo l'aumento delle aliquote di determinate imposte per i bisogni straordinari. Anche al credito esterno bisognerà ricorrere nei primis– simi tempi, perchè quasi· tutte le misure prospettate dimo– streranno la loro efficacia solo gradualmente e passerà qual– che tempo prima che l'attività economica della naziorle possa essere ripresa. Ma a tale credito potremo tanto maggiormente attingere e tanto più tranquillamente quanto più il Paese si darà un assetto tributario efficace. Abbiamo voluto dare uno sguardo di insieme ai pro– blemi finanziari che l'immediato domani ci imporrà di ri– solvere. Nei prossimi capitoli esamineremo ed approfondi– remo i motivi che ci fanno preferire le soluzioni da noi pro– spettate. (Co11ti1111a) . NICOLA RUSSO i n d u s· t r i a l .i In entrambe le sottospecie essi sono ignoti, a quanto ne so, sia agli Stati Uniti che all'Inghilterra. . Trovarono, invece, applicazione concreta o teorica da noi, nel periodo fascista. ,. . lii - Da noi la consorziazione obbligatoria ad iniziativa privata è rimasta allo stato di vacuo conato legislativo. La, legge 16 giugno i932, n. 834, che, ·quantunque intitolata ai consorzi obbligatori, avrebbe dato luogo, ·se attuata, a dei veri e propri consorzi misti, è rimasta lettera morta, nessun con– sorzio essendo stato mai costituito sui presupposti e con le modalità e gli effetti in tale legge indicati. · . Il sistema di tale legge (della quale hanno trovato appli– cazione soltanto gli artt. 6, 7, 10 e 11 in quanto estesi ai con– sorzi volontari) sarebbe stato il seguente: · - l"iniziativa della consorziazione doveva partire da ah~enò · · il 70 per cento delle imprese appartenenti a quel settore economico che il consorzio doveva disciplinare, oppure da tante imprese che rappresentassero 1'85 per cento della produzione (art. 2-a della legge 16 giugno 1932); se il Governo riteneva la costituzione del consorzio così richiesto rispondente alle esigenze dell'economia generale del paese (art. 2-b, legge cit.), provocava il decreto reale di costituzione (art. 1, legge cit.), ed i richiedenti, e gli altri produttori, ed anche coloro che avessero i~iziato dopo la costituzione del consorzio L1ttività da questo regolata (art. 8, 2• comma, legge ·cit.), ne facevano parte di diritto. La domanda doveva· essere corredata da una relazione il-

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