Lo Stato Moderno - anno II - n.10-11 - 5 luglio 1945

LO STATO MODERNO Abbonamento per un anno: L. 3d0 Milano - Foro Buonapc1rye, N. 46 conto corrente postale Esce il 5 e il 2Q di ogni mese LO STATO MODE CRITICA POLITICA .ECONOMICA E SOCIALE Anno II - N. 10-11 GIOVEDI' 5 LUGLIO 1945 Numero doppio I,. 20 SOMMARIO ?\t. PAGGI: Il governo e i pari.ili ... M. BONESCHI: Una magislratura suprema per il controllo coslituzionale? · S. MIGLIAZZA: Problemi della Costituente A. BASSO: Virtù dell'Impero britannico ... E. BONOMI: Vna data fra due epoche - ·Il 7 lu– glio 1937 G. PISCHEL: Inquietudini nel!'Alto Adige U. SEGRE: Problemi della scuola secondaria - III - Conclusioni. e prospettive pag. 73 75 » 77 79 81 82 84 IL GOVERNO Pare a noi che una delle conclusioni più evidenti da trarre dalle esperienze dell'ultimo trentennio - e non soltanto italiano - sia quella che c'è tutta una zona della attività pubblica la quale attende di essere urgentemente colloçata in precisi schemi giuridici: si tratta della zona dei rapporti tra lo Stato e i partiti. È perfettamente inutile - e anzi dannoso - che il diritto continui ad ignorare un fenomeno ormai così importante e le cui manifestazioni premono, talvolta in modo grave e massiccio, sulla vita della colletti– vità nazionale. Tale indifferenza si ripercuote in modo ·assai sensibile non solo nella meccanica della vita dello Stato, turbata dalla continua interferenza di organi ignoti al diritto, ma nella stessa coscienza del cittadino in· cui insensibilmente si va collocando una specie di diarchia sentimentale tra l'ossequio do– vuto ai pubblici poteri e la reverenza prestata alla direzione dei partiti. Occorre che, a questo proposito, non vada perduta la esperienza, tanto più preziosa quanto più lacrimata, del partito unico e totalitario, esperienza che ha giuocato su oltre la metà dei cit-· tadini europei. Il partito unico ci mostra in plastica la tendenza dei partiti alla conquista dello Stato; il che deve far riflettere politici e costituzionalisti sulla utilità di creare un rapporto giuridico permanente - agile quanto si vuole, ma preciso quanto è neces– sario - a regolare le inevitabili interferenze tra i partiti e lo Stato. Probabilmente è qui uno dei mag– giori problemi della democrazia mociierna se voglia mantenere la libertà - in che sola possono vivere i partiti - e non voglia abbandonare l'autorità, solo principio in cui lo Stato possa riconoscersi. Naturalmente tutto ciò prima che in diritto si fa chiaro in politica, e allora, in questa sede, il pro– ?lema interessa - non più il tema dei rapporti tra 1 partiti e lo Stato, bensì quello tra i primi e il Governo. R. N.: Suili Ispettorati dell'Industria e del Laooro N. RUSSO: Per una finanza straordinaria di guerra R. FRANCESCHELLI: Sul Consorzi• lncl~triali S. LA COLLA: L'« alta banca" ... A. PELLEGRINI: Politica e letteratura nella Ger– mania nazista ... DOCUMENTI: La Carta delle Nazioni Unite . DIARIO DEL MESE E I PARTITI • pag. 86 87 88 90 91 92 102 Ora molti sono già fatti coscienti da molto tempo degli inestricabili lega'hli che passano tra i partiti e il Governo, ma non osano fare il balzo avanti che chiarifichi finalmente la posizione dei partiti dentro lo Stato .. A questo proposito e per l'interesse tuttora vivo ed attuale che offre per noi, fermiamo ancora la no– stra attenzione sullo svolgimento dell'ultima crisi mi– nisteriale che ha salutato i suoi solutori in Ferruccio Parri e nel Partito d'Azione: Le dimissioni del Go– verno Bonomi hanno messo allo scoperto due diffi– coltà; una di ordine politico, la difficoltà cioè di rag– gruppare partiti eterogenei intorno ad un comune programma governativo, ed una più sottile, complessa e sfuggente, di carattere quasi costituzionale, relativa alla nomina del Presidente del Consiglio e cioè al depositario della fiducia del Capo dello Stato, gelo– sissimo delle sue prerogative. Naturalmente, data la situazione eccezionale in cui versano gli organi costi– tuzionali in Italia, anche questo problema lo si è do– vuto risolvere sul terreno politico, cioè sul terreno dell'accordo tra i partiti, ma questo.tuttavia non solo non deve impedire di distinguerlo nettamente dal precedente, ma deve anzi indurci a riflettere seria– mente sulla natura e l'ormai inestricabile profondità del rapporto organico e costituzionale tra lo Stato e i partiti. Comunque la soluzione puramente politica dei due pròblemi offre la possibilità - che non deve andare perduta - di qualche riflessione sulla attuale dinamica delle relazioni tra i partiti e del loro vario atteggiarsi nel momento attuale della vita pubblica italiana. · Tipiche caratteristiche dell'ultima crisi sono state l'apparente inazione dei partiti. estremi del C.L.N . .,.

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