Lo Stato Moderno - anno II - n.10-11 - 5 luglio 1945

81) LO STATO MODERNO - 5 LUGLIO 1945 Sugli Ispettorati dell'Industria e del La\ioro La legge 22 dicembre 1912, n. 1361 istituiva l'Ispettorato . dell'Industria e del Lavoro, alle dipendenze dell'allora Ministe– ro dell'Agricoltura, dell'Industria e del Commercio. La legge fu considerata, e giustamente, una vera e pro– pria conquista delle classi lavoratrici e tutte le successive mo– difiche, che estendevano e ribadivano le competenze del- . l'Ispettorato sulla tutela del lavoro, sulla prevenzione degli infortuni, sul riposo festivo, ecc. sono state considerate le varie tappe di tale conquista. Elencare tutte le leggi che per diversi successivi anni si sono susseguite su questo tema sarebbe troppo lungo e forse anche inutile in quanto immutata è rimasta la sostanza e so– prattutto gli scopi precipui che· la legge istitutiva si proponeva. E qui sarà bene tenere presenti le origini, le funzioni e gli scopi che la legge istitutiva "dell'Ispettorato dell'industria e del lavoro si proponeva anche per sfatare la impressione che in molte persone si è radicata, che non· si tratti che di un ente « fascista ». E del resto, a sgombrare l'anima da ogni sospetto, basta tener presente che la loro istituzione risale ad epoca prece– dente alla grande guerra del 1915-1918 e che le più impor– tanti basilari disposizioni sulla tutela del lavoro, nel senso più lato della parola, risalgono ad epoca precedente all'av– vento del fascismo. Ali'epoca fascista risale invece la vigilanza sugli impianti industriali pure affidata all'Ispettorato dell'Industria e del Lavoro, quando venne emanata la prima legge limitativa degli impianti stessi (Legge 12 gennaio 1933, n. 141). Considerare quali darini può avere causato tale legge, spe– cialmente per i suoi riposti scopi camorristici, alla economia della nazione, esula dai compiti di questo scritto che vuole essere un contributo all'esame di uno dei tanti problemi ine– renti alla riorganizzazione della burocrazia. Comunque tali danni evidentemente non potranno essere imputati all'Ispet– torato, ma in ogni caso alla politica economica seguita dal governo fascista dell'epoca. Per sommi capi, oltre alla vigilanza sul blocco degli im– pianti industriali, i compiti principali degli Ispettorati sono attualmente i seguenti: a) vigilare sulla esatta applicazione della legge per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; b) accertare l'esecuzione delle leggi sul lavoro: donne .e fanciulli, riposo settimanale, lavoro notturno, igiene, ecc.; e) accertare l'applicazione delle leggi sulla previdenza: assicurazione invalidità e vecchiaia, disoccupazione, tubercolosi, natalità e nuzialità, assegni famigliari, non– chè l'applicazione delle norme sulla mutualità; d) esercitare la sorveglianza per la esecuzione delle di– sposizioni sulle caldaie e recipienti a vapore; e) effettuare rilevazioni statistiche sulla occupazione ope– raia e nella produzione de!le principali industrie; ,f) decidere in merito a ricorsi in materia di previdenza sociale; g) compiti tecnici di varia natura che vanno dal bene– stare ai progetti di costruzioni di nuovi opifici ai più s,>ariati rilievi statistici. Dalla semplice elencazione dei più importanti- compitf af– fidati agli Ispettorati dell'Industria e del Lavoro risulta chiiira– mente quale importanza essi hanno assunto nella vita econo– mica della nazione e quali possono essere le sue benefiche ripercussioni per la classi lavoratrici se non ne venga svisata . la legge che li istituiva e se la serietà della loro organizzazione è pari all'importanza dei compiti che la legge loro affidava e che nel prossimo avvenire potrà anzi estendere. · E ·ad onor del ~ero però attraverso le umanamente spiega– bili resistenze che gli Ispettorati dovevano incontrare nel cam– po industriale, si può affermare che in molti casi, fino a qual– che tempo fa, essi hanno risposto allo scopo. Meglio potranno rispondere ad epurazione avvenuta, quan– do saremo certi che alla loro direzione saranno preposti gli · . uomini che meglio sentano lo spirito dei tempi nuovi. Però il governo della cosiddetta· repubblica sociale ihÙiana il 15 gennaio 1945, in occasione della soppressione del Mini– stero delfa Economia Corporativa dal quale sino a quel mo– mento dipendeva l'Ispettorato dell'Industria e del Lavoro, emise una decisione interministeriale che stabiliva la crea– zione di un Ispettorato del Lavoro e di un Ispettorato della Produzione Industriale e ripartiva quasi con giudizio salo– monico, sebbene senza alcuna saggezza, fra i due nuovi Ispet– torati i compiti sino allora affidati al vecchio Ispettorato. La legge, come del resto tante altre emanate durante il triste periodo, non ebbe pratica attuazione; le funzioni che si volevano attribuire ai due Ispettorati sono troppo con– nesse ed interdipendenti perchè si possano scindere. Praticamente si sarebbe creato un doppione inutile che avrebbe appesantito l'Ispettorato mentre si sarebbero causati ripetuti perditempi alle aziende che dovevano essere sotto– poste alla visita di troppi ispettori che in gran parte avrebbero dovuto fare uguali e simili rilievi. Ora ci giunge notizia da Roma eh!) il progetto-della crea– zione dei due Ispettorati era nuovamente all'esame del Go– verno bonomiano che voleva resuscitare l'infelice creatura del governo repubblicano fascista, nata morta. Non abbiamo modo di controllare l'autenticità della no– tizia; se però essa rispondesse, come pare, alla verità, voglia– mo mettere in guardia chi di ragione sugli inconvenienti sopra prospettati che l'esecuzione di tale progetto inevitabilmente causerebbe. Nella migliore delle ipotesi, qualora cioè si riuscisse a de– limitare nettamente i compiti dei due Ispettorati, ·e la nuova legge magari potrebbe riuscirvi; resterebbe sempre l'inutile e non indifferente onere della creazione di due nuovi orga– nismi i cui compiti possono benissimo essere assolti da quello attualmente esistente. Bisogna anzi riconoscere che, cosa piuttosto insolita nel– ]'amministrazione statale, rispettorato dell'Industria e del Lavoro era organizzato con una certa snellezza e non era privo fino a qualche tempo fa di un certo dinamismo. Forse negli ultimi tempi venne trascurata la vigilanza sull'esatta ap– plicazione delle leggi tutelatrici dei lavoratori, i funzionari es– sendo troppo assorbiti dai compiti concernenti la limitazione degli impianti industriali, ma di ciò la colpa era di chi im– partiva le direttive, non dell'organismo per se stesso rispon- -'1ente allo scopo. . In questo campo dunque non un nuovo istituto occorre, e forse neanche troppe leggi nuove: basterà che alla direziMe dell'Ispettorato siano preposti uomini deci~i a fare rispettare le leggi che ci sono, e che per fortuna sono in gran parte buone, e potranno avere bisogno solo di essere estese ed inte– grate dalle disposizioni frutto dei tempi nuovi. Dunque, giac·chè la fortuna vuole che esista qualche cosa di efficiente in questo campo, non organismi nuovi, ma se mai e dove occorra, uomini nuovi. Il problema dovrà e potrà essere ben risolto dall'epurazione in corso; bastèrà eliminare gli inetti e valorizzare gli uomini che sinora si sono dimostrati idonei allo scopo pretendendo da essi che le leggi siano ri– spettate e fatte osservare da tutti. R. N.

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