Lo Stato Moderno - anno II - n.9 - 20 giugno 1945

LO STATO MODERNO - 20 GIUGNO 194& PER L'INDIPENDENZA DELLA MAGISTR.ATURA Fr'l i p·roblemi che in qualsiasi ordinamènto costituzio• nale maggiormente si impongono è in prima linea quello della giustizia: problema complesso, che va dalla scelta e dal– la carriera dei giudici al livello morale e intellettuale del foro ed al costo dei processi. Il problema· del costo assume una particolare importan• za, essendo evidente che non si può parlare di giustizia, an– che quando essa sia amministrata da ottimi giudici, se essa uon sia accessibile a tutti, ma spaventi anzi i più per il s.uu costo Nè ad evitare tale inconveniente è sufficiente sempre l'istituto del gratuito patrocinio; poichè, se esso provvede per i poveri, il più delle- volte non vale per le persone di modesta abbienza, che possono essere indotte a subire quahinque in· ~iustizia pur di non affrontare le spese di una causa. Il che, in pratica, equivale a denegala giustìzia. l'vtigliore anzi I".111• tico sistema austriaco, per il quale non si anticipava119 .le spese di giustizia, ma si prenotavano a debito; ed esse erano di poi pagate dal:a parte soccombente, senza che !"attore do– vesse preoccuparsi di anticiparle. Ma il problema centrale ed essenziale è quello della magistratura, e soprattutto quello della sua indipendenza, poi• d1è si può esst)re zelantissimi nella scelta dei giudici, ma a nulla· varrà se non si assicura la loro indipendenza. E' questa la condizione· base di una buana giustizia; e tutti gli uomini politici cl"ogni tempo é d'ogni partito l'hanno ,empre sentito e riconosciuto, e sempre ne hanno fatto 1111-J <lei capi fondamentali dei loro programmi per giungere al potere e per restarvi; ina di fatto se ne sono di poi spesso e lacilmente dimenticati, ed hanno cercato, anche larvaiamen– te, di influenzare il corso della giustizia, così come l'oppor· tunità politica o partigiana loro poteva consigliare. Molto si è scritto, molto si è detto su questo argomento; affannosa talora è sembrata la ricerca dei mezzi più sicuri di protezione, di garanzia dell'indipendenza dei giudici; ma la verità è che qualsiasi soluzione, per buona che ·fosse, si è spuntata ed è divenuta inefficace per il malvolere degli uo• mini che in pratica non sanno mantenere ciò che hanno pro• messo sul terreno· teorico, ovvero non sanno difendere con la necessaria inflessibilità que!l' indipendenza di cui si sono mostrati zelatori. ~ questo ·si è verificato sotto ogni forma di governo; lo stesso regime parlamentare non è stato da meno degli altri neH'attentare, sia da parte di ministri che di deputati, all'indipendenza dei giudici. · Si deve perciò concludere che l'indipendenza della ma• gistratura non sarà mai una realtà assoluta e sicura se non in un ambiente politico sano ed evoluto, in cui la corruzione sia estranea a qualsiasi .funzione e manifestazione costituzio· nale dello Stato. Se la corruzione c'è, <lifficil~ riesce tenerne lontano del tut~p questo o quell'organo, questo o quel potere. La posizione costituzionale fatta finora alla magistratura dagli ordinamenti giudiziari succedutisi è preordinata, in teo• ria, a conseguire una netta separazione tra giustizia e poli· lica; ma in pratica, come si è accennato, la separazione non c'è e vari sono i varchi attraverso i quali la politica si inge• risce nella giustizia. Si ha un'ingerenza preventiva che ne. impedisce o ritarda, ·per considerazioni politiche, l'entrata in funzione; altre volte si lascia che la giustizia segua il suo corso fino alla pronuncia, per poi togliere a questa il suo vigore mediante un· atto di governo, come l'amnistia, il con• dono e peggio che mai con la grazia; la sospensione da parte di organi speciali degli sfratti già ordinati. A questo si ag• giunga una sistematica moltiplicazione delle giurisdizioni spe 0 ·cial_i,intese a sottrarre sempre nuove categorie di contro• .. versie alla competenza dell'autorità giudiziaria ordinaria, così che questa qualifica assume ogni giorno più un significato ironico. Si è sempre predicato il ritorno all'unità di giurisdizio• ne: le giurisdizioni speciali sono state tante volte spazzate via, ma sono risorte come funghi, non avendo saputo i go: verni resistere alla tentazione di inserirsi nella amministra– zione della giustizia, nè avendo saputo apprestare i mezzi per una più netta separazione frà giustizia e politica. In tal modo lo Stato fa sì che la magistratura, messa da parte come un ferro vecchio, vada fatalmente verso la sua decadenza, D!)ll accorgendosi però che questo significa la decadenza dello Stato stesso. ..... ,., Le form" di ingerenza sopra accen;1~~:,_, ~be si nmnife-· stano prima o dopo che la giustizia sia c!1iamata a compiere il compito suo, pur diminuendone la funzione giudicante, non toccano l'indipendenza della magistratura nell'esercizio di es• sa: la quale può essere ·influenzata in modo tanto più peri• coloso e tanto più grave, in quanto soggetti all'ingerenza pos• sono divenire addirittura i singoli magistrati, che possono es• sere piegati a subirla per evitare le ripercussioni sulla propi ià carriera di una rivqlta o di una resistenza. . In vista di ciò si attacca come origine di molti mali il carrierismo. Ma « tutto il mal che avviene » non può altri• buirsi ad esso; e certo non è un rimedio il parlare di magF stratura elettiva, come se la· elettività del magistrato non lo sottoponesse alla dipendenza di coloro che fossero chiamati ad eleggerlo, così come ora può essere sottoposto alla dipen– denza di coloro che possono influire sulla sua carriera. Sa- . rebbe meglio individuare il vero· pericolo per l'indipendenza della magistratura nella mancanza di una indipendenza eco– nomica che renda il magistrato indifferen~e verso gli assil• lanti problemi del vivere e della carriera. Nei circa cinquanta ordinamenti giqdiziari, elaborati dalla unificazione del:'Jtalia · in poi, si trovano continui cambiamenti, continue rivoluzioni di sistemi per le promozioni, tutti tendenti a facilitare la car– riera. Con questi si è cercata la risoluzione del problema proprio dove era il punto vulnerabile della indipendenza del magistrato;. il quale, avendo un trattamento economico ina· deguato, non potrà mai rimanere indifferente di fronte a tutto ciò che gli agevoli la carriera, e cioè di fronte all'unico modo di migliorare, sia pur· sempre inadeguatamente, la propria condizione. La subordinazione alla necessità di far carriera implica che il magistrato può talora non sentirsi libero e indipendente, sia di fronte ai superiori gerarchici, sia di fronte agli altri po• teri dello Stato, sia di fronte ·ai partiti politici; da tutte queste parti può essergli contesa la sua giusta e spesso necessaria aspirazione ad un miglioramento economico, che non può es– sere realizzata se non attraverso la' promozione. Si potrà cen-' surare coloro che alla carriera guardano per sola ambizione, per arrivismo; ma sarebbe ingiusto ·censurare del pari coloro che nella carriera non vedono che l'unico mezzo per fronteg– giare le crescenti necessità familiari; questi sono i più, quelli i meno. Si tratti bene economicamente il magistrato ed il car- · rierismo sarà battuto in breccia; e meglio sarà -se, per quanto riguarda il trattamento economico, fra le varie funzioni non vi sarà differenza, o se ve ne sarà una minima. Essere chia– mato ad una funzione piuttosto che ad un'altra dovrebbe di– pendere dal!'attitudine dei singoli, e quindi dal dovere di cia– scuno di prestare la sua opera là dove si è rivelato adatto

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