Lo Stato Moderno - anno II - n.8 - 20 maggio 1945

46 LO ..STATO MODERNO - '20 MAGGIO 1945 mocratico, non fenomeno romantico di masse amor,fe ma frutto di una positiva riflessione sulle condizioni d'Italia ha tutta la nostra incondizionata simp;tia). ,« Il provvedimento per una congrua· diminuzione della sovrimposta di ne– goziazione del 25 per cento sui trasfe– rimenti dei titoli è già stato, nelle sue linee principali, preparato; esso certa– mente soddisferà gli interessati e potrà provocare una ripresa della vita finan– ziaria nelle borse • ha dichiarato, ieri, il Ministro delle Finanze, Antonio Pe– senti ad un redattore del «Globo» che gli ha chiesto quale fosse il suo punto di vista sui problemi più importanti relativi al funzionamento delle Borse. • Per conto mio nel campo finanzia– rio maggiore libertà di contrattazione vi è meglio è•; ha aggiunto il Ministro per quanto concerne il ripristino del mercato a termine. • La vigilanza non deve consistere in rigide limitazioni ma in un razionale controllo degli organi preposti a tale compito. « A proposito delle richieste tendenti aH'abolizione delle nominatività obbli– gatoria dei titoli azionari, secondo me è chiaro che un regime normale debba tendere. alla eliminazione di' tutti gli intralci" alla libera circolazione dei ca– pitali. Ma oggi noi non siamo in una situazione normale e anche dal punto di vista fiscale, che più mi interessa, non siamo giunti a quella coscienza fi– scale per cui le evasioni siano minime. Perciò sotto l'aspetto economico, sociale e fiscale l'abolizione della nominatività sarebbe prematura ». • Ritengo opportuno un funziona– mento più ampio delle -borse valori, ha continuato il Ministro, se la borsa deve assolvere il suo compito di mercato dei capitali. Anzi proprio nel nostro Paese in cui lo sviluppo economico è più ar– retrato rispelto agli altri, è necessario che le borse diventino, per così dire, più popolari, cioè che il loro funziona– mento diventi comprensibi-le e sia se– guito da larghe masse di risparmiatori che oggi non hanno nessuna educazione finanziaria e che quindi non sanno sce– gliere direttamente gli investimenti dei loro risparmi. « Per questo, per mio conto, penso che debba semplificarsi il congegno giuridico e funzionale della vigilanza stata,le sulle borse valori, ma sempre in una situazione normale in cui, cioè, la vita economica abbia ripreso delle proporzioni -relativamente normali. · « Oggi - ha concluso il Ministro - tutta la vita economica deve essere sot– toposta alla vigilanza statale per evi– tare un anormale sviluppo e una cor– rispondente restrizione nei vari cam– pi della produzione. Evidentemente, di conseguenza, non può mancare un ac– curato controllo sulle borse valori. Cre– do però che tanto più semplificato sarà il congegno di questo controllo, tanto maggiore sarà il vantaggio che ne verrà all'economia nazionale». Trieste (L'Unità Europea, 6 maggio 1945) • Pochi giorni fa una città europea di più è stata liberata, una città leg.ita, per gli Italiani, a tanti ricordi e a tan– te, non sempre sane, passioni. Ma ora quel ohe importa è che Trieste liberata rimanga veramente libera. Noi federalisti vogliamo in Europa una sola politica estera federale euro– pea, un solo mercato, una sola moneta ed un solo esercito federale: nell'am– bito di queste nuove istituzioni che l'Europa deve darsi se vuol sopravvi– vere, il problema se Trieste debba ave– re un'amministrazione comunale o pro– vinciale in prevalenza italiana o in pre– valenza slava perde ogni acredine ed è, in ultima analisi, una faccenda che riguarda i Triestini. Mi si dirà subito che queste istituzio– ni per ora non ci sono, e che fino a nuovo ordine sia lo stato italiano che lo stato slavo sono sovrani, totalmente ed assolutamente. i;; vero. Ma la cosa più importante è che si fondino fin d'ora le premesse perchè queste istitu– zioni ,possano nascere in Europa. Una di queste premesse è una larghissima dose di autonomie comunali e regionali. Gli stati nazionali devono dare le ga– ranzie legali, per mezzo della loro atti- .vità legislativa democratica, che que– ste autonomie, pegno della libertà, sa– ranno instaurate. In questo momento le grandi masse democratiche dell'Ita– lia Settentrionale dànno la garanzia, -con la loro azione insurrezionale, di avere in sè questa volontà legislatrice, ma il residuo del vecchio stato sabau– do, accentrato, meschino e repressivo non dà questa garanzia. La repubblica federale jugoslava, che ha posto alla base del suo rinnovamento le esigenze federalistiche, come lo stesso Marescial– lo Tito ha affermato, dà, in questo mo- · mento delle maggiori garanzie alle li– bertà democratiche e federali del go– verno luogotenenziale di Roma. Do– mani in un'Italia veramente democra– tica, repubblicana e federale, che noi vogliamo, queste gaxanzie potranno es- / sere più grandi che in qualsiasi altro paese d'Europa. Quindi non ci rimane che augurare ai Triestini, coi quali siamo profonda- mente solida-li nella loro lotta per la libertà, e che ammiriamo per la loro tenacia nella resistenza, di ~forgiare Il loro destino in modo che Tries_te riman– ga per sempre libera, nell'Europa libe– rata•· Riportiamo· quanto sopra a edifica– .zione dei nostri lettori. Anche senza commento, l'articolo di M. A. Rollier si commenta da sè. Le idee, quando non son sostenute da sicure cognizioni storiche, dal senso della realtà politica, da una vigilante comprensione dei complessi problemi che travaglianb l'Europa, son bubbole. E. si possono scrivere delle bubbole ad Hbitum? Fi– nalmente, si. Ed ognuno resti così le– gato al proprio carro; ci pensi l'opi– nione ,pubblica a far giustizia. La que– stione di Trieste è questione mondiale. L'America e -l'Inghilterra hanno pen– sato a a-imettere la questione nei suoi limiti; Sforza ha detto le parole del senno politico; giornali che al primo momento avevano assunto un atteggia– mento, per non dir altro ipocrita, si sono rimessi in carreggiata. Già fun– ziona la democrazia ed i problemi vitali del paese, sia pure dopo un .primo di– sorientamento ed affrettato giudizio, fi– niscono per porsi nella loro giusta luce. Lo Stato Moderno è lieto di essere stato Ira i primi a segnalare che l'unità eu– ropea non può nascere dall'acutizzarsi di spiriti nazionalistici unilaterali. Do– mandiamo poi a Rollier se sia stato a Trieste nei g-iorni dell'occupazione di Tito e se sia ben sicuro che la repub– blica federale jugoslava « dà in questo momento delle maggiori ,garanzie alle libertà democratiche e federali del go– verno luogotenenziale di Roma •· Non possiamo esser sospettati di simpatia per -il governo luogotenenziale di Roma, ma notiamo che l'affermazione di cui sopra può esser fatta se mai da uno slavo, e da uno slavo di Ti-to, non certo da un italiano. Al qua-le italiano propo– niamo la lettura di un articolo (che è da ritenere del Cattaneo) pubblicato nel fascicolo dell'agosto 1861 del Poli– tecnico come recensione al libro: Trie– ste e l'Istria e loro ragioni neUa qui– stione italiana (Milano, 1860). Cattaneo, ci pare, era un federalista. I ,padri della chiesa vanno bene studiati se si vo- glion fate proseliti. SICANUS E' uscito in questi giorni l'opuscolo: LINEAMENTIPROGRAMMATICI PER IL PARTITO D'AZIONE redatto da un gruppo di aderenti a questo partito. Potrete av~rlo gratuitamente, richiedendolo alla redazione dello Stato Moderno, Foro Buonaparte, 46.

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